mercoledì 10 febbraio 2010

Ad un anno dalla morte di Eluana Englaro siamo costretti a riaprire la rubrica "Uomini e tristezza"

L'anniversario della morte della povera Eluana ha riaperto la polemica e la ferita mai rimarginatasi (è davvero una grande ferita, questa!) e, scusate ma lo dobbiamo dire, ci costringe a riaprire la rubrica "Uomini e tristezza".

Ieri si è rifatto vivo il presidente della Camera Gianfranco Fini e subito uno degli organi ufficiosi di tanta mestizia ha tenuto a dire:

"Gianfranco Fini avrebbe preferito il silenzio, nel giorno dell'anniversario della morte di Eluana Englaro. E, a chi ha avuto modo di parlargli, il presidente della Camera non ha nascosto la sua posizione: «Avrei sperato che tutti tacessero, che nell'anniversario della morte di Eluana non venisse strumentalizzata la vicenda...»".

E' simpatico perché dicono: "a chi ha avuto modo di parlargli", come se questo parlare fosse casuale, in una chiacchierata al caffè, senza problemi e non fosse una ben calibrata affermazione rilasciata appositamente...

«Il nostro rispetto e il nostro affetto vanno oggi a chi - come Beppino Englaro - ha portato su di sè, con dignità, il dolore proprio e degli altri - commenta invece Claudio Fava, coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà - Silvio Berlusconi ha perduto un'altra occasione per tacere».

E con questo Claudio Fava non perde l'occasione per fare un po' di sana polemica politica approfittando del caso Englaro assimilandosi così al destinatario della repimenda, Silvio Berlusconi.

Comunque Gianfranco Fini lo scorso anno ha collezionato, vincendo, sette nomination al nostro premio "Uomini e tristezza".

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