sabato 22 novembre 2025

Un giudizio utile e condivisibile della nostra Annalisa Teggi su un recentissimo fatto di cronaca.



"La testimone ha detto di aver trovato la mamma, Catherine, “agitata ma composta, è successo tutto in pochi minuti: ha detto ai bambini di prendere il pigiama, lo spazzolino da denti e di metterli nello zainetto, aggiungendo una frutta da mangiare". 
I tre figli della "famiglia del bosco" sono stati allontanati dai genitori per andare in una struttura, solo grazie all'avvocato della famiglia si è riusciti a far andare la mamma con loro.
Sapevamo già che l'ecologismo del nostro tempo è ideologico, va bene applaudire Greta, sporcarsi un po' di fango in gita alla fattoria didattica per un giorno, celebrare la giornata senza auto, abbracciare un albero per ritrovare la pace interiore.
Ma il re è davvero nudo - è ha un aspetto orribile - di fronte al vero tema di questa vicenda. La libertà educativa della famiglia.
Inginocchiati all'idolo Madre Natura solo per inquadrarci in pose "sostenibili", è insostenibile constatare l'attacco alla libertà costruita da un padre e una madre. 
Un Chesterton d'annata era già a fuoco sul punto decisivo: "La verità è che per l'uomo moderatamente povero la casa è l'unico luogo libero. Anzi, è l'unico luogo anarchico. 
È l'unico ritaglio di terra dove un uomo può cambiare gli accordi all'improvviso, fare esperimenti e concedersi dei capricci. In qualunque altro luogo egli vada deve accettare le regole del negozio, dell'albergo, del club, del museo in cui gli capita di entrare. 
A casa sua può mangiare sul pavimento, se vuole. Io lo faccio spesso, mi dà la sensazione simpatica, infantile e poetica del picnic. È l'unico posto selvaggio in un mondo di regole e compiti prestabiliti. La casa è l'unico luogo in cui egli può mettere il tappeto sul tetto e una lavagna come pavimento, se vuole" ( da Selvaticità domestica, in Cosa c'è di sbagliato nel mondo)

Annalisa Teggi



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