lunedì 5 agosto 2024

Chesterton in altre parole - Clive Staples Lewis, Sorpreso dalla gioia.

Fu qui che lessi per la prima volta un volume di saggi di Chesterton. Non avevo mai sentito parlare di lui e non avevo idea per chi tenesse; né riesco a capire perché mi abbia conquistato così immediatamente. Ci si poteva aspettare che il mio pessimismo, il mio ateismo e il mio odio per i sentimenti lo avrebbero reso il meno congeniale di tutti gli autori. Sembrerebbe quasi che la Provvidenza, o qualche "seconda causa" di tipo molto oscuro, abbia il sopravvento sui nostri gusti precedenti quando decide di far incontrare due menti. L'amore per un autore può essere involontario e improbabile come l'innamoramento. Ormai ero un lettore sufficientemente esperto per distinguere il gradimento dall'accordo. Non avevo bisogno di accettare ciò che Chesterton diceva per apprezzarlo. Il suo umorismo era del tipo che mi piace di più: non "battute" incastrate nella pagina come ribes in una torta, e ancor meno (cosa che non posso sopportare), un tono generale di frivolezza e scherzo, ma l'umorismo che non è in alcun modo separabile dall'argomentazione, ma è piuttosto (come direbbe Aristotele) la "fioritura" della dialettica stessa. La spada luccica non perché lo spadaccino abbia deciso di farla luccicare, ma perché sta combattendo per la sua vita e quindi la muove molto velocemente. Per i critici che ritengono Chesterton frivolo o "paradossale" devo sforzarmi di provare persino pietà; la simpatia è fuori discussione. Inoltre, per quanto possa sembrare strano, mi piaceva per la sua bontà...

... Nel leggere Chesterton, come nel leggere MacDonald, non sapevo a cosa andavo incontro. Un giovane che voglia rimanere un ateo convinto non può stare troppo attento alle sue letture. Ci sono trappole ovunque: "Bibbie aperte, milioni di sorprese", come dice Herbert, "reti sottili e stratagemmi". Dio è, se posso dirlo, molto spregiudicato.

Clive Staples Lewis, Sorpreso dalla gioia.





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