martedì 31 luglio 2012

Chesterton e Gandhi

Nel suo editoriale uscito nell'edizione del 2 Ottobre 1909 dell'Illustrated London News Chesterton affrontò la questione del nazionalismo indiano. Scrisse: "La prova della democrazia non è se il popolo vota ma se il popolo governa. L'essenza di una democrazia è che il tono nazionale e lo spirito del tipico cittadino è evidente e suggestivo nelle azioni dello stato". Ed egli riteneva che "la debolezza principale" dei nazionalisti indiani alla ricerca dell'indipendenza consistesse nel fatto che il loro nazionalismo fosse "non molto indiano e non molto nazionale": "C'è una differenza tra un popolo conquistato che domanda le proprie istituzioni e lo stesso popolo che domanda le istituzioni del conquistatore". L'articolo fu letto da Gandhi, che era a Londra in quel momento per fare pressioni per "una maggiore libertà del diritto di residenza, viaggio e commercio per i membri della diaspora indiana in Sud Africa" dove egli allora viveva.
Fece riferimento all'articolo in un dispaccio che inviò al giornale che aveva fondato a Durban, l'Indian Opinion. Questo articolo per varie ragioni non apparve che nel Gennaio dell'anno seguente. Nel frattempo, Gandhi aveva risposto alle critiche di Chesterton completando in dieci giorni, a bordo della nave che lo riportava in Sud Africa, "un'ampia difesa delle virtù dell'antica civiltà indiana". Scritto nella lingua madre di Gandhi, fu pubblicato col titolo "Hind Swaraj", ed anche in inglese col titolo "Indian Home Rule" (letteralmente "governo domestico indiano", o più propriamente autogoverno indiano, nota di traduzione), a Durban nel 1910.

Ian Ker, G. K. Chesterton - A biography, Oxford Press, 2011 (nostra libera traduzione)


(nella foto: un giovane Gandhi ai tempi della sua presenza in Sud Africa)





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