venerdì 31 gennaio 2025

Qui si prepara il Chesterton Gala 2025…

… e molti di voi riconosceranno un'immagine familiare e cara, oltre che dai bravissimi bimbi al lavoro per la loro festa…

Che aspettate a prenotare e venire? È sabato 8 febbraio 2025!!!

Un aforisma al giorno - La base della democrazia è l'origine divina dell'uomo.



La Dichiarazione d'Indipendenza basa dogmaticamente tutti i diritti sul fatto che Dio ha creato tutti gli uomini uguali; ed è giusto, perché se non fossero stati creati uguali, sicuramente si sarebbero evoluti in modo diseguale. Non c'è alcuna base per la democrazia se non in un dogma sull'origine divina dell'uomo”.

Gilbert Keith Chesterton, Quello che ho visto in America.



Noi siamo pronti, e voi...?

 

giovedì 30 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Una sola religione e molti regni.

Come gli uomini delle repubbliche medievali d'Italia, io sono un Nazionalista; e penso che sia una buona cosa, nel complesso, che l'Europa, la quale aveva avuto da pagana un solo regno e tante religioni, dovesse da cristiana avere una sola religione e molti regni.

Gilbert Keith Chesterton, La resurrezione di Roma.



mercoledì 29 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - C'è idealista e idealista...

"Vi sono due generi di idealisti – disse. – Quelli che idealizzano la realtà, e quelli, più rari, che convertono in realtà l'ideale".

Gilbert Keith Chesterton, L'Osteria Volante.



martedì 28 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - La metafisica è l'unica cosa veramente emozionante.



I miei migliori amici sono tutti o scettici senza fondo o credenti incontrollabili, per cui la nostra discussione a pranzo si è incentrata sulle idee più estreme e terribili. E l'intera discussione si è risolta in questo modo: la questione è se un uomo possa essere certo di qualcosa. Io penso che possa esserne certo, perché se (come dissi al mio amico, brandendo furiosamente una bottiglia vuota) è impossibile intellettualmente avere la certezza, che cos'è questa certezza che è impossibile avere? Se non ho mai sperimentato una cosa come la certezza, non posso nemmeno dire che una cosa non è certa. Allo stesso modo, se non ho mai sperimentato una cosa come il verde, non posso nemmeno dire che il mio naso non è verde. Per quanto ne so, potrebbe essere il più verde possibile, se non ho mai avuto esperienza del verde. Così ci siamo gridati addosso e abbiamo scosso la stanza, perché la metafisica è l'unica cosa veramente emozionante.

Giulbert Keith Chesterton, Tremendous Trifles.

Chesterton e Belloc ritratti
in atteggiamento ordinario...

lunedì 27 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Carità e anima.

La carità è un riverente atteggiamento agnostico nei confronti della complessità dell'anima.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici.




domenica 26 gennaio 2025

Our Note Book, come nacque e si sviluppò la rubrica che diede grande popolarità a Chesterton.

Una copertina dell'Illustrated
London News
del 1905, l'anno in cui Chesterton
prese in mano la rubrica Our Note Book



Come molti di noi sanno, Chesterton nel 1905 fu scelto dal direttore dell'Illustrated London News, una popolare rivista illustrata londinese, come autore che avrebbe continuato la rubrica "Our Note Book" dopo la morte di Louis Frederic Austin, il giornalista che per secondo l'aveva condotta.

Julia Stapleton (oggi Emeritus Professor della School of Government and International Affairs dell'Università di Durham), che tra l'altro è la curatrice della raccolta degli articoli che Chesterton scrisse sul Daily News per circa tredici anni, ha scritto un breve saggio che consente di comprendere il contesto giornalistico e le aspettative in cui Chesterton si inserì prendendo in mano la popolare rubrica della rivista illustrata. Cerchiamo allora di trarre qualche notizia d'interesse per il chestertoniano, rimandando alla lettura del breve saggio chi volesse approfondire l'argomento.

Sir Bruce Ingram (1877-1963) fu direttore del giornale dal 1900 al 1963. Durante questo lungo e significativo periodo la rubrica "Our Note Book" divenne una piattaforma utile alla celebrazione di fatti, tendenze e discussioni, nonché alla critica culturale; Ingram lasciò ben intendere il suo programma culturale a proposito della rubrica in una lettera a Chesterton nel 1905, quando lo invitò a diventarne il successivo curatore: si trattava, disse, di “una discussione molto leggera su questioni del momento... svolta senza pregiudizi politici”. A questo proposito il concetto di “pregiudizio politico” per Ingram corrispondeva chiaramente con l'idea che chi scriveva dovesse essere privo di pregiudizi politici legati ad un qualsiasi partito. Quando questo accadde, invero raramente, Ingram si limitò ad aggiungere una nota in cui precisava che le opinioni dell'autore non riflettevano necessariamente quelle della rivista. Come ha ricordato l'autore più longevo della rubrica, Arthur Bryant (1899-1985), che successe a Chesterton,  Ingram aveva accordato una generosa “tolleranza e libertà” ai collaboratori di fiducia. Julia Stapleton precisa che fu "davvero molto generoso".

Nel secolo trascorso tra il 1888, quando la rubrica cessò di essere anonima, e il 1985, quando fu interrotta, vi furono solo quattro autori. Tutti e quattro gli autori morirono sulla breccia, ossia al loro posto di autori della rubrica. Il primo fu James Payn (1830-1898), romanziere e redattore della rivista, amico intimo di Charles Dickens. Alla sua morte, il testimone passò a Louis Frederic Austin (1852-1905), leader-scrittore, critico drammatico e recensore del Daily Chronicle. Il suo incarico coincise con la guerra anglo-boera (l'evento che consentì a Chesterton di farsi conoscere per l'originalità del suo pensiero e delle sue posizioni politiche e che gli diede modo di diventare amico di Hilaire Belloc) e Austin era di convinte simpatie imperialiste. Ingram condivideva il suo forte orgoglio patriottico ma non era affatto legato al tipo di patriottismo imperialista che caratterizzava le colonne di Austin, soprattutto dopo la fine della guerra. Scegliendo Chesterton come successore di Austin, Ingram si rivolse all'estremo opposto del patriottismo edoardiano.

Dice Julia Stapleton che «Chesterton era un noto “Little Englander” che si era fatto conoscere come giornalista del principale quotidiano liberale The Daily News. Quel giornale aveva criticato apertamente la guerra boera e Chesterton aveva dedicato molte delle sue rubriche settimanali a criticare l'imperialismo in generale e l'Impero britannico in particolare. Al centro del suo pensiero c'era una visione del patriottismo incentrata su legami locali piuttosto che metropolitani, antichi piuttosto che moderni». Chesterton sfruttò la rubrica, su questo piano, per dileggiare l'inganno delle cricche letterarie e politiche ad essa legate. Continua l'autrice del saggio: «Lo si nota, ad esempio, nell'identificare il “popolo d'Inghilterra” con i marinai, i facchini e gli spazzini delle strade piuttosto che con coloro che occupano posizioni più elevate nella scala sociale; nell'attaccare i tentativi di manipolare quello che considerava il patriottismo e la religione popolare attraverso l'istruzione pubblica; e nel suo inno alla celebrazione del Natale contro i sogghigni dei secolaristi». Chesterton era estremamente orgoglioso del suo legame con il giornale che, dice Julia Staopleton, «era stato un punto fermo della sua infanzia». Personalmente credo che molte delle prove migliori del suo attaccamento alla realtà, che era il nerbo del suo pensiero e del sentirsi in primis un giornalista più che uno scrittore, Chesterton le abbia date da questa colonna. A parte i periodi di assenza dovuti a malattie o viaggi, Chesterton tenne la sua rubrica settimanale ininterrottamente fino alla morte nel giugno 1936.

Il saggio è disponibile qui:

https://www.gale.com/intl/essays/julia-stapleton-illustrated-london-news-our-note-book

Marco Sermarini

sabato 25 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Non varrebbe la pena scommettere se la scommessa non fosse vincolante.

La completa anarchia non solo renderebbe impossibile la disciplina o la fedeltà, ma anche il divertimento. Per fare un esempio ovvio, non varrebbe la pena scommettere se la scommessa non fosse vincolante. Lo scioglimento di tutti i contratti non solo rovinerebbe la morale, ma guasterebbe anche lo sport. Ora, le scommesse e gli sport di questo tipo sono solo forme stentate e contorte dell'istinto originario dell'uomo per l'avventura e il romanzesco, di cui si è parlato molto in queste pagine. E i pericoli, le ricompense, le punizioni e le soddisfazioni di un'avventura devono essere reali, altrimenti l'avventura è solo un incubo mutevole e senza cuore. Se scommetto devo essere costretto a pagare, altrimenti non c'è poesia a scommettere. Se sfido devo essere costretto a combattere, o non c'è poesia nello sfidare. Se giuro di essere fedele devo essere maledetto quando sono infedele, o non c'è divertimento nel giurare. Non si potrebbe nemmeno creare una favola dalle esperienze di un uomo che, inghiottito da una balena, si ritrovasse in cima alla Torre Eiffel; o che, trasformato in rana, iniziasse a comportarsi come un fenicottero. Anche per il romanticismo più sfrenato, i risultati devono essere reali; i risultati devono essere irrevocabili.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.



venerdì 24 gennaio 2025

Un aforisma al giorno da inchiodare davanti al proprio letto per leggerlo tutte le mattine e tutte le sere.

La purificazione e l'austerità sono ancora più necessarie per apprezzare la vita e il riso che per qualsiasi altra cosa. Per non lasciar passare inosservato nessun uccello, per incantare pazientemente i sassi e le erbacce, per fare della mente un deposito di tramonti, occorre una disciplina del piacere e un'educazione alla gratitudine.

Gilbert Keith Chesterton, Twelve Types.





giovedì 23 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - L'essenza della libertà e della giustizia.

Un uomo onesto si innamora di una donna onesta; desidera quindi sposarla, essere il padre dei suoi figli, garantire lei e se stesso. Tutti i sistemi di governo dovrebbero essere messi alla prova per verificare se l'uomo è in grado di fare questo. Se un sistema feudale, servile o barbarico gli offre un campo di cavoli così grande da permettergli di farlo, c'è l'essenza della libertà e della giustizia. Se un sistema - repubblicano, mercantile o eugenista - gli dà un salario così piccolo che non può farlo, c'è l'essenza dell'eterna tirannia e della vergogna.

Gilbert Keith Chesterton, The Illustrated London News, 25 marzo 1911.



mercoledì 22 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Tradizione e verità.




La tradizione è la verità della gente comune.

Gilbert Keith Chesterton, “The Legends of My Youth”, Illustrated London News, 18 settembre 1926.

martedì 21 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Vedeva di più Chesterton cento anni fa di noi oggi…




La caratteristica principale del governo moderno è che non sappiamo chi governa, "de facto" più che "de jure". Vediamo il politico e non il suo finanziatore; ancor meno il finanziatore del finanziatore o (cosa più importante di tutte) il banchiere del finanziatore.

Gilbert Keith Chesterton, G. K.’s Weekly, “In Defence of My Portrait”, 7 agosto 1926.

lunedì 20 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Un'emancipazione.



Chiunque sa, immagino, che il dodicesimo e il tredicesimo secolo videro un risveglio del mondo. Furono una nuova fioritura di cultura e delle arti creative dopo un lungo periodo di un’esperienza più austera e perfino sterile che chiamiamo i Secoli Bui. Dodicesimo e tredicesimo secolo potrebbero essere definiti un’emancipazione; certamente furono una fine: la fine di qualcosa che potrebbe quantomeno sembrare un tempo più duro e disumano. Ma che cosa ebbe fine? Da che cosa gli uomini furono emancipati? È qui che davvero si scontrano e dibattono le differenti filosofie della storia. Dal lato puramente esterno e secolare, è stato detto ed è vero che gli uomini si risvegliarono da un sonno; ma in quel sonno c’erano stati sogni d’un genere mistico e a volte mostruoso. Nella consuetudine razionalistica in cui è piombata la gran parte degli storici moderni, ci si accontenta di dire che furono emancipati da mera superstizione delirante e sospinti verso una civiltà di sole luci. Ebbene, questo è il grande errore che se ne sta come pietra di inciampo al principio del nostro racconto. Chiunque supponga che i Secoli Bui furono solo buio e nient’altro, e che l’alba del tredicesimo secolo fu soltanto luce diurna e niente altro, non sarà in grado di ritrovare capo né coda nella storia umana di san Francesco d’Assisi. La verità è che la gioia di San Francesco e dei suoi giullari di Dio non fu semplicemente un risveglio. Essa fu qualcosa che si può comprendere se non si comprende il loro mistico credo. La fine dei Secoli Bui non fu soltanto la fine di un sonno. Di sicuro non fu semplicemente la fine di una schiavitù superstiziosa. Fu la fine di qualcosa che appartiene a un ordine di idee ben definito e ben diverso. Fu la fine di una penitenza; o, se si preferisce, di una purificazione. Essa segnò il momento in cui una certa espiazione spirituale fu finalmente compiuta e certi mali spirituali furono finalmente cacciati dal sistema. Erano stati cacciati grazie a un’epoca di ascetismo, che era la sola cosa che avrebbe potuto cacciarli via. Il cristianesimo era entrato nel mondo per curare il mondo; e l’aveva curato nel solo modo in cui esso poteva essere curato.

Gilbert Keith Chesterton, San Francesco d'Assisi.



domenica 19 gennaio 2025

Chesterton in altre parole - Mario Praz: "I pellegrini di Canterbury formavano una compagnia, avevano un ideale comune".

I pellegrini di Canterbury potevano appartenere a tutte le classi sociali, variare d'umore e di spirito, esser chi cavaliere chi studioso chi artigiano chi ecclesiastico chi borghese, ma formavano una compagnia, avevano un ideale comune, il pellegrinaggio al santuario di san Tommaso di Canterbury. Immaginate una simile riunione di gente oggigiorno: che cosa potrebbe unirli? Un avvenimento sportivo? Già, ma provatevi a chiedere, in un'ora di pericolo, a migliaia di persone di dar la vita pel Derby, o di farsi ammazzare a forza di tasse pel Campionato Internazionale di Golf! Non potete fondare le basi della società sul gusto per gli sport. Una nazione che non ha nient'altro che i divertimenti in comune, non si divertirà per molto. E' questo il triste caso — riconosce il Chesterton - della civiltà anglosassone, e della civiltà industriale in genere.

Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. I, "Chesterton e Chaucer".




sabato 18 gennaio 2025

Chesterton in altre parole - Mario Praz: "Sobbarcarsi all'eroico compito di far sentire alla gente che l'erba è verde".

Dante s'inchinava al suo maestro Virgilio, Chaucer s'inchinava al suo maestro Dante e al suo maestro Petrarca come s'inchinava all'autorità della Chiesa. E, cosi facendo, riuscivano alla vera originalità, che non è, per dirla col Chesterton, d'inventare un paio di lenti per cui l'erba appaia turchina, come fan certi poeti d'oggi, o d'in-segnare una nuova teoria ottica che dimostri che l'erba è arancione, come fanno certi altri, ma di sobbarcarsi all'eroico compito di far sentire alla gente che l'erba è verde.

Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. I, "Chesterton e Chaucer".

La copertina della prima
edizione americana del Chaucer
di Chesterton.


venerdì 17 gennaio 2025

Chesterton in altre parole - Mario Praz: "È il caso del critico che cerca se stesso nell'autore studiato".

Non è raro (anzi, direi che è il più frequente) il caso del critico che nell'autore studiato cerca sopratutto se stesso o un aspetto di se stesso. Basta pensare a quali autori il Chesterton è andato dedicando la sua attenzione, per accorgersi che Browning, Dickens, e, ora, Chaucer, sono abili travestimenti di un medesimo personaggio: G. K. Chesterton. Estraete le qualità che hanno in comune, e daranno un miscuglio squisitamente chestertoniano. Sovrapponete le loro immagini, e nel ritratto che ne risulterà, esuberante, religioso, umoristico, riconoscerete facilmente l'effigie, tra buffonesca ed episcopale (come la vide Emilio Cecchi) di G. K. Chesterton.

Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. I, "Chesterton e Chaucer".




giovedì 16 gennaio 2025

Chesterton in altre parole - Chesterton si è fatto da solo.

Si è fatto da solo. È semplicemente andato alla scuola della sua schietta umanità e ha ricercato la verità con assoluta onestà intellettuale, usando effettivamente di quella ragione che i razionalisti si limitavano a venerare. Questo è stato sufficiente a condurlo "a casa", cioè all'antica fede e alla saggezza dei padri.

cardinale Giacomo Biffi

Il resto di questo magnifico saggio lo trovate qui, a casa nostra! In volume esso è reperibile in Giacomo Biffi, Pinocchio, Peppone, l'Anticristo e altre divagazioni, edizioni Cantagalli (ordinatelo sul sito distributista www. pumpstreet.it, nato dalle idee e dagli amici di Chesterton!!! Sconti bellissimi per i chestertoniani!!! Non ingrassate i già troppo ricchi possessori di panfili!).



mercoledì 15 gennaio 2025

Chesterton in altre parole - Mario Praz: "... le figure dei due clown...".

Cogli anni la lena di codesto artificiere della Fede non è venuta meno: non so se la sua scoppiettante apologetica abbia mai convertito nessuno, ma certo ha divertito tutta una generazione. Lui e Bernard Shaw sono i due clowns che chiudono piroettando la grave processione del vittoriano Ottocento. E c'è più verità nei loro lazzi d'eccentrici che negl'inni al Progresso e al Commercio cantati dai barbogi corifei dell'epoca della grande Regina, si chiamino Stuart Mill, Macaulay o Herbert Spencer. Ma come potevano i clowns far cambiar strada alla processione? Essi venivano in coda, non in testa. E la processione del Progresso e del Commercio, con nessuno in particolare alla testa, ma quasi trascinata dal suo stesso fatale andare, ci ha condotti dove ci ha condotti: decimati, sulle macerie ancora crollanti della civiltà ottocentesca, vediamo profilarsi tuttora le figure dei due clowns; e rassomigliano stranamente a due profeti in gramaglie.


Mario Praz, Cronache letterarie anglosassoni, vol. I, "Chesterton e Chaucer".

Mario Praz


martedì 14 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Gli uomini non credono perché non allargano la mente.



Gli uomini non credono perché non allargano la mente. Dal punto di vista del credo individuale, dovrei ovviamente esprimerlo dicendo che non sono abbastanza cattolici per essere dei cattolici. Qui però non intendo discutere le verità dottrinali del cristianesimo, ma semplicemente i fatti storici principali del cristianesimo, come potrebbero apparire a una persona davvero illuminata e immaginosa, anche se non fosse cristiana. Ciò che intendo al momento è che la maggior parte dei dubbi derivano da dettagli. Nel corso di letture casuali, uno si imbatte in un’usanza pagana che gli sembra pittoresca o in un’azione cristiana che gli sembra crudele; ma non allarga la mente a sufficienza per vedere la verità principale a proposito dell’usanza pagana o della reazione cristiana verso di essa. Finché non comprendiamo, non per forza nel dettaglio, ma nell’insieme e nelle giuste proporzioni quel progresso pagano e quella reazione cristiana, non possiamo realmente comprendere il momento della storia in cui san Francesco comparve o che cosa riguardasse la sua grande missione popolare.

Gilbert Keith Chesterton, San Francesco d'Assisi.

La copertina di una vecchia edizione del
San Francesco di Chesterton, quella 
dell'Istituto di Propaganda Libraria.


domenica 12 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Vincolare se stessi.

Ah, io non posso concepire né tollerare alcuna utopia che non mi lasci la libertà che mi è più cara: la libertà di vincolare me stesso.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.



sabato 11 gennaio 2025

Un aforisma al giorno. - Allegoria.



Tutte le grandi letterature sono sempre state allegoriche, poiché contenevano il simbolo di una qualche visione dell'universo intero.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.

Sandro Botticelli, Allegoria della Primavera


venerdì 10 gennaio 2025

Una recensione di dieci anni fa del William Blake di Chesterton | Viola Papetti su Il Manifesto.



Il più amato dei cattolici inglesi è G.K. Chesterton, anche il più vivace e gioioso (Cecchi) – il meno amato è Hopkins, il più grande poeta vittoriano, ancora oggi rimproverato per la sua drammatica vestizione da gesuita. Un confronto tra GKC e Shakespeare su Wikipedia dà la misura della loro fama. La voce su Shakespeare di poco è più lunga, ma per ovvie ragioni. Comunque Chesterton lo aveva previsto: «Shakespeare è così grande che nasconde l’Inghilterra» aveva detto un secolo fa. I suoi scritti occasionali sul teatro shakespeariano sono stati raccolti e prefati da Dale Alquist, The Soul of Wit. G.K. Chesterton on William Shakespeare, una raccolta di diseguale interesse perché troppo allargata, ma in cui brillano tre o quattro saggi memorabili.

Il resto è qui di seguito:

https://ilmanifesto.it/il-blake-di-chesterton-un-cockney-dalla-linea-secca


giovedì 9 gennaio 2025

Cornelius Hell ha prodotto altri podcast per il 150°...

Cammin facendo (misteri dei motori di ricerca...) ci siamo accorti che Cornelius Hell e la ORF hanno dedicato altri tre podcast a Chesterton in occasione del centocinquantesimo anniversario della sua nascita, oltre a quelli che abbiamo presentato nei giorni scorsi. Li trovate nei collegamenti qui sotto:

27 maggio 2024

“Gli enigmi di Dio sono più soddisfacenti delle soluzioni degli uomini”.

"Quando vado sulla mia libreria per vedere quali opere di Gilbert Keith Chesterton ci sono, la prima cosa che mi capita tra le mani è il volume “Nuove storie di Padre Brown”.

https://religion.orf.at/radio/stories/3225071/

28 maggio 2024

Gli enigmi di Dio

“Si può capire se una religione è buona dal fatto che si possano fare battute su di essa”. Questo test dello scrittore e giornalista inglese Gilbert Keith Chesterton mi convince molto".

https://religion.orf.at/radio/stories/3225072/

31 maggio 2024

Orgia e Sacramento

"C'è una cosa che mi affascina di lui: la sua difesa dell'uomo comune, dei «comuni mortali», come dice la traduzione. Mi piace questa espressione forse antiquata perché mia madre amava usarla per sé e per noi".

https://religion.orf.at/radio/stories/3225074/





mercoledì 8 gennaio 2025

Sconti in vista su Pump Street, il negozio distributista.

Solo i primi 40 che acquistano dal nostro e.commerce potranno usare il codice sconto: LANCIOPS01 per ottenere uno SCONTO DEL 20% su tutti i prodotti.

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Ancora Cornelius Hell su Chesterton, stavolta sul Giovedì.

Come vi abbiamo mostrato ieri, la Radiotelevisione Austriaca è tornata più volte sul centocinquantenario della nascita di Chesterton, e lo ha fatto attraverso i commenti di Cornelius Hell, critico letterario austriaco, che ha firmato anche il podcast che trovate nel collegamento in basso nel post, andato in onda il 1 giugno 2024 con il titolo "L'Agente Giovedì". Il critico non nasconde la propria ammirazione per Chesterton e per il suo singolare romanzo autobiografico L'Uomo che fu Giovedì

Qui di seguito ci permettiamo di proporvi un brevissimo estratto della trascrizione con una nostra rapida traduzione:

"Percezione e verità

Chesterton, nato 150 anni fa, è stato un diagnosta dei tempi da cui possiamo imparare ancora oggi. Già nel 1931 polemizzava contro la convinzione che i nuovi mezzi di comunicazione avrebbero unito le persone di tutto il mondo. Anche nei suoi romanzi, saggi e racconti, l'autore analizza a fondo le filosofie e le scuole di pensiero moderne e il suo stile, che ama il paradosso, è accattivante. Per me, tuttavia, la sua opera più sorprendente e lucida è il romanzo “L'uomo che fu giovedì”. In questo “incubo”, come recita il sottotitolo, un agente segreto della polizia londinese si unisce alla cospirazione mondiale anarchica e, poiché ogni membro ha il nome di un giorno della settimana, viene eletto nel consiglio centrale anarchico come “Giovedì”. Ma a poco a poco i membri scoprono di essere tutti agenti di polizia, tranne il presidente, il gigante Domenica. Vogliono catturarlo, ma lui continua a sfuggire. Chesterton non ha scritto solo un romanzo di agenti, ma gioca anche un gioco acuto con la percezione e la verità. In qualche modo mi piace, questo scrittore contraddittorio, Gilbert Keith Chesterton".

https://religion.orf.at/radio/stories/3225075/

Cornelius Hell


martedì 7 gennaio 2025

Chesterton und der katholische Skandal | Un podcast in lingua tedesca sul 150° anniversario della nascita di Chesterton.

Per la rubrica Pensieri per il giorno, il canale radio della ORF (Österreichischer Rundfunk, letteralmente "Radioemissione circolare austriaca"), che è l'azienda nazionale della radiotelevisione austriaca, lo scorso 29 maggio ha prodotto questo podcast dal titolo "Chesterton e lo scandalo cattolico", il cui autore è Cornelius Hell, critico letterario e traduttore; l'occasione è il 150° compleanno di Gilbert Keith Chesterton.

Un'altra piacevole sorpresa, vedere quanto ancora sia ricordato Chesterton, ed in quante parti del mondo, e quanti abbiano deciso di dedicargli qualcosa durante questo anniversario.

Qui sotto il collegamento:

https://oe1.orf.at/programm/20240529/759668/Chesterton-und-der-katholische-Skandal#top

La sede principale della ORF a Vienna.


Cornelius Hell




lunedì 6 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Un pianeta di miracoli.



Prima di passare a visioni e creazioni, possiamo accontentarci di un pianeta di miracoli.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.




domenica 5 gennaio 2025

Buon Anno! Una vecchia puntata di Un Chesterton al giorno!

Ascolta questa traccia su SoundCloud: Un Chesterton al giorno - 21 - Buon Anno! di Società Italiana!

https://on.soundcloud.com/VZxRgwhY8YJfLiKp7

Gli auguri dei ragazzi di Radio Notting Hill sono un bellissimo brano di Radio Chesterton!

Ascoltate questa traccia su SoundCloud: 


I ragazzi di Radio Notting Hill🎙️(lo capite da soli che c'è il suo zampino, anzi zampone!) 
desideravano lasciarci qualcosa di più di un semplice augurio. 

Partendo dalle parole di Chesterton hanno fatto una riflessione sull'importanza del quotidiano, della fatica settimanale e di quanto dovremmo essere grati per la nostra bella vita, che ci viene ridonata ogni volta che ci svegliamo la mattina! 

Vi consiglio di ascoltarlo tutto, e riascoltarlo, e ascoltarlo ancora una volta, e di commuovervi.

Buon ascolto! 🎧 

Marco Sermarini

Un aforisma al giorno - Ogni libertà tranne quella di vendere la propria libertà.

L'amore vincola se stesso per sua natura, e l'istituto del matrimonio ha solo fatto all'uomo comune la cortesia di prenderlo in parola. All'amante i saggi moderni offrono le più grandi libertà e la più completa irresponsabilità, sfoggiando un sorriso smagliante dal sapore cattivo; ma non lo rispettano come faceva la vecchia Chiesa; non scrivono il suo giuramento nei cieli, a testimonianza del suo momento più alto. Gli danno ogni libertà tranne quella di vendere la sua libertà, l'unica che egli desideri.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato.



sabato 4 gennaio 2025

Un aforisma al giorno - Riportare gli uomini a godere della vita quotidiana e non delle distrazioni.

Se non siamo capaci di riportare gli uomini a godere della vita quotidiana, che i moderni definiscono una vita noiosa, la nostra intera civiltà andrà in rovina nell'arco di quindici anni. Tutte le volte che qualcuno propone delle soluzioni pratiche per risolvere il male economico che attualmente ci stringe, la risposta è sempre che la cosa non funzionerà, perché il popolo continuerà a pensare che la vita sia noiosa. E questo accade perché tutti sono assolutamente ignari di cosa sia la vita. Non conoscono altro che distrazioni dalla vita; sogni, che possono vedere al cinema e che sono brevi momenti di dimenticanza della vita.

Gilbert Keith Chesterton, Radio Chesterton, "Fatica settimanale".





venerdì 3 gennaio 2025

Andrea Monda parla di Graham Greene ma altrettanto di Chesterton | Dal sito di Rai Cultura.

Nelle sue amabili e coltissime conversazioni il poeta argentino Jorge Luis Borges, parlando delle opere narrative di Gilbert Keith Chesterton, osservava che: 

Nei suoi racconti è sempre suggerita una spiegazione magica, grazie alla quale, se il genere poliziesco morrà – cosa non impossibile, dato che il destino dei generi letterari è quello di sparire – i racconti di Chesterton saranno ancora letti in virtù di quella poesia che racchiudono, e di quella magia.

Si parla anche di Alfred Hitchcock, insomma, lettura interessante.

Il resto qui di seguito:

https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2019/11/Scandaloso-Greene-a3af85a6-e694-4249-8374-41f05af6cc0a.html




giovedì 2 gennaio 2025

Un aforisma natalizio al giorno - Da una stalla…


Un tempo l'assoluto governava l'universo da una stalla.

Gilbert Keith Chesterton, Christmas Ballads, Daily News, 24 dicembre 1901.


Un aforisma al giorno - Il bene non è un caso



 

mercoledì 1 gennaio 2025

Il paginone che l'Osservatore Romano ha dedicato il 30 dicembre 2024 al nostro amato Chesterton.

L'Osservatore Romano, per scelta del proprio direttore Andrea Monda, ha dedicato a Chesterton diversi interventi nel corso di questo centocinquantenario della nascita, ed ha voluto concludere con un bel paginone dedicato tutto a lui, con un suo articolo di presentazione riportato in un post del 30 dicembre 2024, un articolo di Silvia Guidi, il ricordo di sir Philip Gibbs che abbiamo pubblicato lo scorso 5 novembre sul nostro blog e un'ampia intervista al nostro presidente Marco Sermarini.

Siamo molto grati ad Andrea Monda, che è un chestertoniano storico e ha scritto e parlato del Nostro Eroe molte volte (una volta anche durante uno dei nostri Chesterton Day a Grottammare), per aver dedicato tutto questo spazio del giornale della Santa Sede a Gilbert, e gli siamo ancora più grati per averci dato la possibilità di riprendere e pubblicare i contenuti usciti nel numero del 30 dicembre. Abbiamo voluto aprire l'anno con questa bella iniziativa mettendola a disposizione dei tanti lettori quotidiani del nostro blog perché meritava. Grazie.

Facciamo in modo che Chesterton non perda mai il rapporto con il suo popolo e anzi conquisti una cospicua fetta di nuovi amici che facciano di lui un riferimento per la propria vita.

Dalle due pagine dell'Osservatore è emerso in maniera chiara come Chesterton non sia solo una passione letteraria ma un faro per migliaia di persone in questo mondo e come abbia influenzato ed impressionato tante grandi menti. Noi ci accontenteremmo che desse speranza ai tanti piccoli e grandi lettori delle sue bellissime opere. Il nostro piccolo blog è una bella luce per molti e speriamo che lo diventi sempre più. Alcuni lettori ci esprimono la loro gratitudine per questo spazio. Noi che contribuiamo a costruirlo siamo lieti di fare qualcosa di buono, perché non dubitiamo di fare qualcosa di buono presentando tutti i giorni qualcosa del nostro caro Gilbert, uomo buono e pieno di virtù.

Per cui Buon Anno 2025 a tutti, un buon anno chestertoniano, di nuovi amici chestertoniani, di nuove buone cose chestertoniane.

Lo staff del blog dell'Uomo Vivo



 

Buon Anno Nuovo! Buona anima nuova, buon…


The object of a New Year is not that we should have a new year. It is that we should have a new soul and a new nose; new feet, a new backbone, new ears, and new eyes. Unless a particular man made New Year resolutions, he would make no resolutions. Unless a man starts afresh about things, he will certainly do nothing effective.

Gilbert Keith Chesterton, A Chesterton Calendar.

(Traduzione: L'obiettivo di un nuovo anno non è quello di avere un anno nuovo, ma di avere un'anima nuova e un naso nuovo, piedi nuovi, spina dorsale nuova, orecchie nuove e occhi nuovi. Se un uomo non facesse dei propositi per il nuovo anno, non farebbe alcun proposito. Se un uomo non ricomincia da capo, di certo non farà nulla di efficace).