domenica 5 dicembre 2021

La storia di questa foto.


Questa è la foto dell'ultima apparizione pubblica di Chesterton, e per quanto se ne sa, è proprio l'ultima sua foto.

È stata scattata nel Maggio 1936, circa tre settimane prima della sua morte, e l'occasione è quella dell'inaugurazione della nuova casa di cura St. Joseph delle suore del Bon Secours, a Beaconsfield. Proviene dal sito sulla storia della cittadina in cui Chesterton passò gli anni che vanno dal 1909 alla sua morte:

https://www.beaconsfieldhistory.org.uk/content/catalogue_item/bon-secours-hospital/photographs-and-postcards-relating-to-bon-secours-hospital/photograph-showing-bon-secours-garden-fete-mounted-on-a-card 

Chesterton diede un discorso nell'occasione, e questa foto, oltre ad avere un valore per quanto già detto, è anche molto simpatica. Le suore, anche a causa della prospettiva da cui vengono ritratte, sembrano delle formichine rispetto al Nostro Eroe, che invece giganteggia nell'"uniforme" che lo rese famoso ai giornali e ai caricaturisti.

Le suore sono le stesse che possedevano a Beaconsfield un piccolo ospedale per bambini che fu beneficato dai Chesterton in vita ed anche in occasione della morte di Gilbert. Furono loro ad accogliere Frances quando scoprì il male che la portò alla morte circa due anni e mezzo dopo suo marito, nel Dicembre 1938.

Erano parte della loro piccola comunità cittadina, i Chesterton, ed erano ben voluti da tutti, e questa ne è una piccola ma significativa testimonianza.

Mi sembrava giusto collocare adeguatamente questa foto nel suo contesto storico, al di là della sua simpatia e bellezza. È una buona occasione per sottolineare come fossero buoni e generosi i Chesterton e come la loro presenza fosse gradita in paese. Erano buoni amici di tutti e "ingombravano" molto meno di quanto si potesse pensare, nonostante la grande notorietà di Gilbert (considerate che fu accolto in Polonia con gli onori di un capo di stato, che tenne mesi e mesi di conferenze negli Stati Uniti e tante altre cose...). Erano considerati di famiglia. Sinceramente non mi sarei stupito di incrociarli per le strade quelle tre volte che sono andato a trovarli. Vale la pena di rileggere il resoconto dell'intervista che diede ad Emilio Cecchi il 26 Novembre 1918, è molto significativo.

Marco Sermarini


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