domenica 10 ottobre 2021

Una vecchia edizione de Il Napoleone di Notting Hill e qualche piccola considerazione a margine.


 

Il Napoleone di Notting Hill, Edizioni Paoline (oggi San Paolo) 1960, versione, introduzione e note di Gian Dauli. Così uguale ne uscì un'altra nel 1962.

Quest'opera è stata pubblicata in diverse edizioni: quella dalla copertina verde rigida, per esempio, fu una delle prime che ebbi tra le mani quando ricercavo spasmodicamente vecchie edizioni (quella se non erro era del 1963) e nessuno più pubblicava il Nostro Eroe (colpevoli! ma noi abbiamo lavato l'onta... 😄).

Questa edizione, così semplice, è molto bella, a mio avviso. Amo sia queste copertine minimaliste come quelle illustrate a sgargianti colori. Tempo fa ne facemmo una piccola rassegna, di queste ultime, quasi tutte vecchie edizioni americane, se non erro.

Comunque questa edizione conferma che Chesterton nei decenni '40, '50 e '60 era trafficatissimo in Italia, tanto che anche piccole case editrici compravano i diritti e pubblicavano traduzioni vecchie e nuove certe di ricavarne qualcosa. Il volumetto che stiamo ammirando godeva della traduzione e della cura di Gian Dauli, cui abbiamo dedicato un post (eccolo qui, il collegamento: https://uomovivo.blogspot.com/2016/10/chi-era-gian-dauli.html); personalità interessante, dedito alla stampa totale (traduttore, editore, stampatore, giornalista, faceva tutto... leggete, ne vale la pena).

In ogni caso Chesterton era ritenuto un autore che suggeriva una visione cattolica a tutto tondo, chiara, molto razionale, che per di più si esprimeva in una scrittura piacevole e brillante.

Mi viene da dire: chi oggi può vantare altrettanta chiarezza, riconoscibilità, uso e maestria della ragione, piacevolezza...? La mia è una domanda non retorica, la pongo per aprire un dibattito.

Altra considerazione: ho menzionato Gian Dauli, ma abbiamo parlato in passato e largamente di Emilio Cecchi, e ci sarebbero altre personalità interessanti da illuminare e riscoprire. Quanti giornalisti, letterati, traduttori così esistono oggi? Domanda non retorica, ripeto. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, cari amici.

Io comunque sto benissimo col mio vecchio Gilbert, davvero. Non riesco a smettere di pensare a quanto sia intelligente, brillante, attuale, visionario (basta co' 'sto profetico, termine massacrato) il nostro Gilbert.

Marco Sermarini

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