Nel 146esimo anniversario della sua nascita ricordiamo lo scrittore inglese con alcune sue fulminanti intuizioni sulla meraviglia di esserci: “La vita è la cosa di gran lunga più stupefacente di qualsiasi gioia o sofferenza che può capitarci durante la vita!”
G. K. Chesterton nacque il 29 maggio 1874 e si può dire che passò il resto della sua vita di scrittore a dimostrare in mille forme serie, frizzanti e paradossali quanto fosse importante celebrare il proprio compleanno. Non è una cosa da poco. Ci vuole una grande semplicità e onestà nell’accostarsi a quella meraviglia originaria per cui ciascuno di noi è stato sottratto al nulla: ci sei. Per alcuni uomini conquistare questo stupore radicale richiede l’impegno di una vita intera, scrollandosi di dosso il peso dello scetticismo cupo che ci circonda. Gli fu chiaro che l’unica cosa che permette all’uomo di essere davvero se stesso è riconoscersi figlio di Dio, un legame filiale che non toglie alla vita le fatiche e il dolore, ma la riempie di quell’energia grazie a cui tutto può essere affrontato con fiducia e coraggio: la gratitudine.
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