giovedì 6 giugno 2019

Un aforisma al giorno (politicamente anzi ecclesialmente scorretto e bellissimo e verissimo)

Su una mappa grande come la mente dell'Aquinate, la mente di Lutero sarebbe quasi invisibile. 
L'Aquinate non pensò mai di usare l'Aquinate come un'ar­ma. Mai risulta che egli abbia usato i vantaggi personali - deri­vanti dalla nascita, dal corpo, dal cervello o dall'educazione - nei dibattiti. In breve, apparteneva a un'epoca d'inconsapevolez­za intellettuale, d'innocenza intellettuale, che di per sé era molto intellettuale. Lutero, invece, mise in piedi la tendenza moderna a sfruttare gli aspetti non meramente intellettuali. Quando citava un passo delle Scritture, inserendo una parola che non c'era nel­l'originale, era contento di poter gridare a tutti gli interlocutori importuni: «Per Martin Lutero è così!». Questo è ciò che io chia­mo personalità. Nel passato è stato chiamato psicologia e, in se­guito, pubblicità o arte di vendere. Ma qui non stiamo discuten­do sui vantaggi e gli svantaggi di un qualche cosa. Qui dobbiamo riconoscere che il grande pessimista agostiniano non solo trionfò alla fine sull'angelo della scolastica, ma anche, in un senso molto relativo, creò il mondo moderno. Egli fece piazza pulita della ra­gione e al suo posto collocò la suggestione.

Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino

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