sabato 25 agosto 2018

Un aforisma al giorno (e mo' metteteci una pezza...)

Prendiamo l'aspetto meno attraente e popolare delle grandi religioni di oggi: i veti imposti dall'Islam, dall'ateismo o dal cattolicesimo. Il divieto di consumare sostanze inebrianti che vige nell'Isiam si estende a tutte le classi sociali. Ma è assolutamente necessario per il capitalista (che presiede a un Comitato di assegnazione delle licenze, e anche a una grande cena), operare una distinzione tra gin e champagne. Il divieto di credere ai miracoli che vige nell'ateismo si estende a tutte le classi sociali. Ma per il capitalista è assolutamente necessario operare una distinzione tra sua moglie (un'aristocratica che consulta astrologi e veggenti che scrutano sfere di cristallo nel West End) e i volgari miracoli rivendicati dagli zingari o dagli imbonitori. Il divieto di praticare l'usura imposto dal cattolicesimo, secondo le definizioni dei concili dogmatici, si estende a tutte le classi sociali. Ma per il capitalista è assolutamente necessario operare una distinzione più sottile tra due generi di usura: quella che ritiene utile e quella che non ritiene utile. La religione dello Stato Servile non deve avere dogmi o definizioni.

Gilbert Keith Chesterton, L'utopia degli usurai

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