giovedì 19 maggio 2016

Qui è sepolto Cecil Edward Chesterton, fratello di Gilbert Keith.

Cecil Edward Chesterton era il fratello di Gilbert Keith, quello di cui fu detto nella famosa e bellissima Autobiografia del Nostro: "Finalmente avrò un pubblico!", quello con cui Gilbert discusse per tutta la vita e che egli era sicuro avrà discusso anche nelle trincee in Francia dove incontrò la malattia che lo uccise. Quanto si volevano bene!

Il racconto di come Cecil trovò la morte in guerra il 6 Dicembre 1918 meriterebbe ben più di questo piccolo post, che non ha nulla di funesto. Come abbiamo ricordato il grande Hilaire Belloc, era giusto ricordare anche Cecil, un altro di quella bella compagnia di amici che ebbe tanti ideali per cui combattere.

Cecil morì a 39 anni, convertito al cattolicesimo nel 1912 e sposato da non tanto tempo con la giornalista Ada Jones (donna dal non facile carattere che ebbe parole non sempre delicate per sua cognata Frances, come ci raccontano le biografie e in prima persona il nostro grande Aidan Mackey che ebbe la ventura di conoscerla e frequentarla per molto tempo).

Cecil era "private", cioè soldato semplice, del 18° Battaglione degli Highland Light Infantry (Fanteria Leggera). E' sepolto in questo cimitero di guerra a Terlincthun, in Francia, vicino a Calais, quindi non lontano da Lousi Belloc figlio di Hilaire.

Cecil era un grande. In italiano di suo abbiamo Partitocrazia (titolo originale The Party System, edito da Rubbettino e reperibile su Pump Street), che scrisse a quattro mani con Hilaire Belloc. Giornalista prolifico, fondò The Eye Witness che poi divenne il The New Witness che fu preso in mano da Gilbert. Era il terrore dei politicanti. Passò molti guai a causa della politica, ben ricordati da Gilbert nella sopra ricordata Autobiografia.

Mi piace ricordare che Cecil e Gilbert erano gli spettatori dei piccoli spettacoli che organizzava il loro babbo Edward con il teatrino delle marionette fatto da lui, che era l'Uomo dalla Chiave d'Oro (per saperne di più, leggete l'Autobiografia). Non è cosa da poco, ricordiamocelo.

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