Quello che dispiace ed intristisce, oltre alla morte tristemente voluta da quest'uomo (ci dispiace che sia morto così!), è l'insipienza dei commenti, la loro stretta osservanza dell'ideologia mortifera dominante nei giornali e nella cultura, il mettere avanti sempre "la scelta" in un uomo che non poteva e non doveva scegliere.
Abbiamo messo questa notizia nella nostra nota rubrica con la quale di solito stigmatizziamo le posizioni meno condivisibili della cultura, della politica e dell'economia, quelle che infondono tristezza nel mondo attorno a noi; questa la includiamo nella rubrica per la non condivisibilità assoluta della scelta di Magri, e ci viene da pensare quanto potesse sentirsi solo e quanto abbia influito lo stolido parlare a ruota libera su tv e giornali di tanti, che debbono sentirsi corresponsabili di una morte del genere come pure di una aria di morte ammorba l'aria del nostro bellissimo mondo.
Eutanasia, la parola e ciò che essa indica sono già una truffa.
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