martedì 20 novembre 2007

Chesterton e Papini.

Riceviamo sulla nostra casella di posta e orgogliosi vi facciamo leggere, con un grazie per l'eccessiva bontà di Oscar Tordi, e che Dio lo benedica! Piuttosto, diciamo che Chesterton e Papini collaborarono alla stessa rivista, Il Frontespizio. Francamente non sappiamo se si conobbero (di Cecchi lo sappiamo, basta leggere le indimenticabili pagine che riguardano Chesterton e Belloc del suo Scrittori inglesi ed americani), però potrebbe non essere inverosimile: Chesterton venne diverse volte in Italia, dove si trovava benissimo (mangiare, bere, Papa, molto ma molto caos, osterie più o meno volanti...) e non è escluso che come incontrò il Cecchi abbia incontrato il Papini. Se qualcuno è così gentile da approfondire l'argomento...

 
"Complimenti per il blog, che ormai è diventato per me un appuntamento quotidiano. Scrivo per segnalarVi una felice citazione di Giovanni Papini. Ho imparato a conoscere e ad apprezzare quasi contemporaneamente sia GKC che Papini, due grandi il cui pensiero appare attuale con evidenza sempre maggiore. La loro conversione avvenne nello stesso anno (1923), ma non ho ancora trovato elementi che mi confortino che i due personaggi si siano conosciuti di persona. Di certo, però, per quanto diversi come uomini e diverso il contesto culturale e sociale in cui si sono trovati, trovo molto forti le affinità del loro modo di intendere le cose. Pertanto voglio segnalarVi queste brevi sorprendenti righe che Papini scrisse a prefazione del libro "Dante vivo" del 1933: " questo... vuol essere il libro vivo d'un uomo vivo sopra un uomo che dopo la morte non ha mai cessato di vivere.". Ogni commento è superfluo. Grazie e Arrivederci. Oscar Tordi".

1 commento:

Angelo ha detto...

Se non ricordo male, alcuni scritti di Chesterton (in italiano) comparirono sulla rivista fiorentina Il Fontespizio, della quale Papini era fedele collaboratore. Non ne sono sicurissimo ma appena torno in Italia controllerò e vi farò sapere.
AB