La schiavitù non era per la Chiesa una difficoltà di dottrina, ma un problema di immaginazione. Aristotele e i saggi pagani che avevano definito le arti servili o "utili", avevano considerato lo schiavo come uno strumento, un'ascia per tagliare il legno o qualsiasi cosa fosse da tagliare. La Chiesa non denunciava il taglio; ma le sembrava di tagliare il vetro con un diamante. Era perseguitata dal ricordo che il diamante è molto più prezioso del vetro. Così il cristianesimo non poteva adagiarsi nella semplicità pagana secondo cui l'uomo era fatto per l'opera, quando l'opera era molto meno immortalmente importante dell'uomo. Più o meno a questo punto della storia dell'Inghilterra si racconta generalmente l'aneddoto di un gioco di parole di Gregorio Magno; e questo è forse il vero punto della questione. Secondo la teoria romana, i barbari schiavi dovevano essere utili. Il misticismo del santo si commuoveva nel trovarli ornamentali; e "Non Angli sed Angeli" significava più semplicemente "Non schiavi, ma anime".
Gilbert Keith Chesterton, Una breve storia d'Inghilterra.
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