Fulminante nella sua brevità, ma pure attraversato da un’ironia raffinatissima e da tocchi inquietanti, L’uomo dalle due barbe (The Man With Two Beards) è uno dei migliori racconti della raccolta Il segreto di Padre Brown (1927), la quarta in cui sono narrate le mirabolanti indagini del famoso sacerdote investigatore, sempre umile e capace. In esso il piglio graffiante di Chesterton e i suoi inimitabili paradossi si mischiano senza soluzione di continuità al grottesco e al macabro. Vi è tuttavia spazio anche per una profonda riflessione sul valore della conversione nonché per un paio di frecciatine rivolte tanto alla miopia del positivismo laico quanto al capitalismo selvaggio. Soprattutto, L’uomo dalle due barbe dimostra che «qualsiasi tipo d’uomo può essere un santo» e che, allo stesso tempo, «qualsiasi tipo d’uomo può essere un assassino».
Il resto qui sotto:
Nessun commento:
Posta un commento