Umberta Mesina, traduttrice di recenti raccolte promosse da noi Società Chestertoniana e dal Centro Missionario Francescano, ci fa dono di una traduzione di un inedito chestertoniano, L'elettore e le due voci (titolo originale: The Voter and the Two Voices) tratto da A Miscellany of Men, del 1912.
Noi le siamo grati, pubblichiamo l'incipit della traduzione e per il resto rimandiamo al suo blog attraverso il collegamento in calce all'articolo tradotto.
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Il vero male del nostro sistema partitico è di solito espresso nella maniera sbagliata. Fu espresso nella maniera sbagliata da lord Rosebery quando disse che esso impediva agli uomini migliori di dedicarsi alla politica e che incoraggiava uno scontro fanatico. Dubito che gli uomini migliori si dedicherebbero mai alla politica. Gli uomini migliori si dedicano a maiali e bambini e cose del genere. E quanto allo scontro fanatico nella politica dei partiti, vorrei tanto che ce ne fosse di più. Il vero pericolo dei due partiti con le loro due politiche è che essi limitano indebitamente la prospettiva del cittadino comune. Lo rendono sterile anziché creativo, perché non gli è mai consentito di far niente altro che scegliere tra l'una e l'altra di due politiche già esistenti. Non abbiamo vera democrazia quando la decisione dipende dal popolo. Avremo vera democrazia quando il problema dipenderà dal popolo. L'uomo comune deciderà non soltanto come votare, ma anche su che cosa votare.
Il resto dell'articolo può essere reperito qui:
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