mercoledì 14 luglio 2010

L'«Ortodossia» di Chesterton




Tutto l'ottimismo di quest'epoca è stato falso e deprimente perché ha sempre cercato di dimostrare che noi siamo fatti per il mondo. L'ottimismo cristiano è basato sul fatto che noi non siamo fatti per il mondo. Ho cercato di essere felice dicendo a me stesso che l'uomo è un animale, come tutti gli altri che aspettano il nutrimento da Dio. Ma ora so che sono stato realmente felice, perché ho imparato che l'uomo è una mostruosità. Avevo ragione nel pensare che tutte le cose fossero strane, perché anch'io ero peggiore e al tempo stesso migliore di tutte le cose. Il piacere dell'ottimista era prosaico, perché risiedeva nel fatto che tutto è naturale, il piacere del cristiano era poetico, perché dimorava nel fatto che tutto è innaturale alla luce del soprannaturale. Il filosofo moderno mi aveva ripetuto più volte che io ero al posto giusto, eppure mi ero sentito ancora depresso, pur essendo d'accordo. Ma avevo saputo di essere al posto sbagliato, e la mia anima cantava di gioia, come un uccello in primavera. La consapevolezza ha scoperto e illuminato stanze dimenticate nella buia dimora della mia infanzia. Ora sapevo perché l'erba mi era sempre sembrata strana come la barba verde di un gigante e perché riuscivo a provare nostalgia pur trovandomi a casa. G.K.Chesterton


Dopo 
ERETICI

le 
EDIZIONI LINDAU 
presentano



G. K. Chesterton

ORTODOSSIA


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Edizioni Lindau | Collana «I Pellicani» | pp. 256 | euro 18,00 | ISBN: 978-88-7180-876-5 | luglio 2010
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IN LIBRERIA DAL 15 LUGLIO
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Questo libro è da considerarsi una guida alla lettura di Eretici, e ha l'intento di aggiungere il punto di vista positivo accanto a quello negativo. Molti critici si sono lamentati del volume intitolato Eretici, perché si limitava a criticare le filosofie correnti senza offrire una qualche filosofia alternativa. Questo lavoro è un tentativo di rispondere alla sfida. È inevitabilmente ottimista, quindi inevitabilmente autobiografico. Lo scrittore, in un certo senso, si è trovato di fronte alla stessa difficoltà che assediò Newman durante la stesura della sua Apologia; è stato costretto a essere egoista solo per poter essere sincero. Mentre tutte le altre circostanze differiscono, il motivo in entrambi i casi è il medesimo. L'intento dello scrittore è quello di cercare di fornire una spiegazione non sulla possibilità o meno di credere alla religione cristiana, ma di come egli personalmente sia giunto a credervi. Il libro poggia dunque sul principio positivo di un enigma e della sua soluzione. All'inizio tratta delle speculazioni solitarie e sincere dell'autore stesso, poi del modo stupefacente con cui queste sono state improvvisamente soddisfatte dalla teologia cristiana. Lo scrittore ritiene che sia una fede convincente. Ma se così non fosse, essa costituisce perlomeno una coincidenza reiterata e sorprendente. Gilbert K. Chesterton, 1908


In seguito alla pubblicazione nel 1905 di Eretici – una raccolta di saggi in cui l'autore attacca con stile brillante e corrosivo i dogmi della sua epoca – Chesterton fu sfidato dalla critica a indicare quale fosse la propria visione del mondo. Tre anni più tardi, nel 1908, diede alle stampe Ortodossia, forse il suo saggio più importante, una autobiografia filosofica. In quest'opera, ricchissima di idee e di suggestioni, lo scrittore inglese esprime la sua incrollabile fede cristiana, di cui argomenta con rigore, ma senza rinunciare al gusto per il paradosso, l'assoluta ragionevolezza.
Tutte le obiezioni e le accuse che vengono di norma rivolte al cristianesimo sono affrontate con schiettezza, discusse e infine puntualmente rovesciate. Il risultato, spesso sorprendente, è la dimostrazione che anche i punti più astrusi della dottrina colgono una verità profonda dell'essere umano.
In particolare, nel cristianesimo l'autore individua un insieme di valori spirituali e morali in grado di difendere l'uomo da ciò che, minando la bellezza e la santità della vita, lo rende infelice: le ingiustizie del capitalismo, le teorie materialiste e deterministe (in particolare l'evoluzionismo), le eresie del passato e del presente.
Il cristianesimo, per Chesterton, è la sola risposta possibile a quell'aspirazione al Vero, al Bene, al Bello, al Giusto, che abita nel cuore di ciascuno di noi.


La «Nota biobibliografica» e l'elenco delle «Opere di Chesterton» sono a cura di Marco SermariniPresidente della Società Chestertoniana Italiana.


Titolo originale: Orthodoxy

Traduzione dall'inglese di Raffaella Asni


L'AUTORE
Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) fu scrittore e pubblicista dalla penna estremamente feconda. Soprannominato «il principe del paradosso», usava una prosa vivace e ironica per esprimere serissimi commenti sul mondo in cui viveva. Scrisse saggi letterari e polemici, romanzi «seri» (L'uomo che fu Giovedì, L'osteria volante) e gialli (celebre la serie di avventure di Padre Brown). Lindau ha pubblicato i suoi saggi biografici su san Francesco d'Assisi e san Tommaso d'Aquino, le opere La Chiesa cattolica ed Eretici e il romanzo Il Napoleone di Notting Hill.


L'INDICE
7 Prefazione
9 I. Introduzione in difesa di tutto il resto
17 II. Il pazzo
41 III. Il suicidio del pensiero
63 IV. L'etica del paese delle fate
93 V. La bandiera del mondo
115 VI. I paradossi del cristianesimo
147 VII. La rivoluzione eterna
179 VIII. Il romanzo dell'ortodossia
205 IX. L'autorità e l'avventuriero

235 Nota biobibliografica
239 Opere di Chesterton

3 commenti:

Guido Mastrobuono ha detto...

Vorrei fare un reblogging di questo articolo sul sito della parrocchia www.parrocchiasanbenedetto.org per suggerire ai parrocchiani la lettura di questo libro.

E' possibile?

Guido

L'Uomo Vivo ha detto...

Certo! Fai pure! Non mi chiedere come si fa, però... Ah! Ah! Ah!

Guido Mastrobuono ha detto...

Nessun problema, ho già fatto tutto.

L'articolo uscirà sabato prossimo all'indirizzo http://www.parrocchiasanbenedetto.org/2016/01/buona-letteratura-cristiana-suggerimenti-di-andrea-monda-k-chesterton-ortodossia/

Un abbraccio

Guido