giovedì 22 maggio 2008

Adesso i britannici hanno abolito il padre per legge.

di Paolo M. Alfieri
Tratto da Avvenire del 21 maggio 2008 - neretti nostri.

Dopo il sì alla creazione di embrioni ibridi uomo-bovino e il via libera alla creazione di fratellini «salvatori», la Camera dei Comuni britannica ha continuato ieri ad “aggiornare” le norme sulla fecondazione artificiale e sull’embriologia.

È caduta così un’altra barriera: l’abolizione della figura paterna come pre-requisito per l’accesso delle donne alla fecondazione assistita.

Con 292 voti contro 217 la Camera dei Comuni, dopo un aspro dibattito in aula, ha giudicato non indispensabile la figura del padre nel procedimento della fecondazione in vitro. La legislazione richiedeva finora alle cliniche di considerare come prioritario il «benessere» del bambino, comprendendo in questo principio anche la presenza di un padre accanto alla madre. La nuova norma, invece, sostiene che il bambino debba semplicemente avere il «supporto dei genitori», non specificando, appunto, la necessità del padre stesso. Un aspetto fortemente contestato in aula da diversi deputati, come il conservatore Patrick Cormack, che ha sottolineato come non sia possibile eliminare la figura paterna se non a costo di sfavorire la crescita equilibrata dei bambini. I sostenitori della norma hanno affermato invece che si «metterà così fine alla discriminazione verso le coppie lesbiche» (o le donne single) che vogliono un figlio con la fecondazione in vitro. L’altra notte, invece, dopo il voto sugli embrioni ibridi, i deputati avevano dato il via libera anche ai cosiddetti fratellini «salvatori», pre-selezionati in vitro e creati allo scopo di fornire tessuti e organi per curare le eventuali patologie di quelli nati.

La maggioranza dei voti a favore è stata schiacciante: 342 voti contro i 163 deputati che avevano appoggiato il divieto per tale pratica. Un distacco addirittura superiore a quello registrato per gli embrioni-chimera (336 contro 176). Inascoltato l’appello del deputato conservatore David Burrowes, che aveva giudicato sbagliata la creazione di un bambino con il solo scopo di dare beneficio a un altro. Considerazioni che il laburista Des Turner aveva rigettato sostenendo che «molti bambini moriranno se non potranno essere curati» grazie a tessuti e organi dei «fratellini» appositamente creati. E l’ex ministro laburista George Howarth aveva parlato di un «forte imperativo morale» a sostegno delle misure contenute nella nuova norma. In precedenza era stato invece dato il via libera agli embrioni-chimera: la Camera dei Comuni aveva respinto un emendamento che avrebbe impedito agli scienziati di creare embrioni umani con parti di Dna animale a fini di ricerca. A favore del divieto si erano espressi ministri cattolici come Ruth Kelly, Des Browne e Paul Murphy. Il premier Gordon Brown, che ha votato contro il divieto così come il leader conservatore David Cameron, aveva lasciato libertà di coscienza ai propri deputati. Anche un secondo emendamento, che vietava «veri embrioni ibridi» (uova umane fertilizzate con sperma animale o viceversa), era stato bocciato subito dopo con 286 voti a 223.

Anche in questo caso il dibattito in aula è stato molto combattuto, con i favorevoli agli embrioni-ibridi che hanno sostenuto la causa della ricerca sulle staminali tratte dagli embrioni-chimera, che potrebbe portare a terapie per malattie al momento incurabili. I contrari – che avevano avuto il forte appoggio della Chiesa cattolica – hanno sottolineato le implicazioni etiche di quella che chiamano «scienza Frankenstein».

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