martedì 26 febbraio 2008

Medici lombardi: il documento della FNOMCeO non è stato mai votato

Quello presentato come condiviso da tutti i medici è “sostanzialmente un falso”.

L'articolo è tratto da Zenit. I neretti sono nostri.

di Antonio Gaspari

ROMA, lunedì, 25 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Ha destato scalpore un comunicato diffuso sabato 23 febbraio da parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO).

Secondo il comunicato la FNOMCeO sostiene e promuove tutte le politiche antivita e cioè il ricorso all'aborto e alla diagnosi preimpianto nella fecondazione assistita, così come l’utilizzo e la diffusione della pillola del giorno dopo e della Ru-486.

A tale comunicato ha replicato, domenica 24, febbraio il quotidiano Avvenire sostenendo che il documento diffuso è diverso da quello votato dai medici.

Il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana riporta le dichiarazioni del dottor Valerio Brucoli, componente del Comitato sulla deontologia della FNOMCeO, secondo cui il “documento” in questione presentato come condiviso da tutti i medici è “sostanzialmente un falso”.

Brucoli ha spiegato che “nel Consiglio nazionale sono state lette 14 relazioni dei gruppi di lavoro, ma non sono state né votate né approvate. In particolare quella relativa ai temi etici (e che ora viene presentata come la posizione della FNOMCeO) è solo una delle posizioni espresse al comitato etico, quindi un’opinione personale. Il documento approvato dal Consiglio nazionale della FNOMCeO, invece, parla d’altro”.

Un'accusa che il Presidente dell’Ordine Antonio Panti non ha tardato a definire “balzana e offensiva”.

A conferma dei dubbi sollevati da Avvenire sono intervenuti i Presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri della Lombardia, i quali, in un comunicato diffuso il 25 febbraio, smentiscono che nella riunione di sabato 23 febbraio il Consiglio nazionale della FNOMCeO abbia approvato un documento favorevole a politiche contrarie alla vita nascente.

Secondo i medici lombardi "non è mai stato messo in votazione (e quindi neanche approvato) il documento oggetto del comunicato stampa diffuso dalla FNOMCeO sabato 23 febbraio”.

A conferma di quanto accaduto, i medici lombardi presenti al Consiglio Nazionale FNOMCeO del 22 e 23 febbraio dichiarano che “l'oggetto del comunicato stampa è stata una relazione presentata insieme ad altre 13 relazioni sui temi più diversi” e allegano “il documento conclusivo effettivamente messo in votazione”.

Ricordano inoltre che “la discussione si è concentrata sul testo del documento conclusivo che si raccomanda sia inviato a tutti i soggetti politici” e che altre relazioni particolari “non sono state oggetto di votazione”.

Per questo i Presidenti degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri di Bergamo, Brescia, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio e Varese, presenti al Consiglio Nazionale FNOMCeO del 22 e 23 febbraio, chiedono che “venga convocato d'urgenza un Consiglio Nazionale in cui trattare specificatamente le tematiche oggetto del comunicato stampa, tematiche che non possono essere liquidate con generiche dichiarazioni di condivisione di contenuti tutti da verificare nei fatti”.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Associazione Scienza & Vita, che ha inviato una lettera alla FNOMCeO sottolineando come diffondere un comunicato su un testo non votato è proprio “una brutta storia”.

In un comunicato di Scienza & Vita, recapitato alla redazione di ZENIT, si legge che i presidenti dell’Associazione, Maria Luisa Di Pietro e Bruno Dallapiccola, esprimono “profonda amarezza” per quanto accaduto.

Ci sembra sorprendente – hanno scritto nella lettera - che sia stato diffuso alla stampa un documento della FNOMCeO che non è stato sottoposto al voto di tutti i presidenti provinciali degli Ordini dei medici dei quali pertanto non si conosce, al momento, l’effettiva volontà”.

In riferimento al comunicato diffuso dalla FNOMCeO, i Presidenti di Scienza & Vita si dicono “traditi nel loro essere medici”, per “la mancata considerazione dei dati scientifici e delle evidenze cliniche in materia di aborto chimico, pillola del giorno dopo e diagnosi genetica preimpianto”.
In conclusione l’Associazione Scienza & Vita rende noto di aver “lanciato una mobilitazione di base perché i medici che aderiscono alle 84 associazioni locali sparse sul territorio nazionale facciano circolare i contenuti della lettera aperta e intervengano nei confronti dei rispettivi Ordini provinciali perché venga fatta definitivamente chiarezza ed emerga la volontà reale dei medici italiani”.

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