Borgonovo - Lo scrittore Agnoli ha presentato il suo libro "Voglio una vita manipolata"
«Troppe mistificazioni sul fronte della bioetica»

Pubblicato nel 2005, quando si dibatteva sul referendum abrogativo della legge 140 sulla fecondazione assistita, il libro è recentemente uscito in una seconda edizione riveduta e ampliata. Nella prefazione, il direttore di Avvenire, Dino Boffo, cita il romanziere cattolico inglese G. K. Chesterton (papà dell'investigatore padre Brown), che nel 1922 aveva dato alle stampe il saggio Eugenetics and other evils (Eugenetica e altri mali), «tra le primissime denunce pubbliche delle teorie eugenetiche». Pochi anni dopo sarebbero state applicate con agghiacciante sistematicità nella civilissima Europa, ma allora - fa notare Boffo - costituivano «il verbo della scienza à la page, all'avanguardia». Chi vi si opponeva, rischiava accuse di «ingenuo allarmismo» o di «scarsa comprensione delle dinamiche del progresso». Anche Agnoli nella sua esposizione non ricerca il politicamente corretto. Espone con chiarezza e senza giri di parole il suo pensiero contrario a quello che ritiene, scrive Boffo, «un sistema di progressiva mistificazione sul fronte della bioetica», conseguenza di un relativismo, per il quale «ogni scelta è messa sullo stesso piano». Per arrivare a soluzioni condivise l'auspicio di Agnoli è che si cominci a evitare contrapposizioni preconcette, come quella tra laici e credenti: «La ragione è il minimo comune denominatore di tutti. Guarda prima i fatti e poi ci discute sopra, non viceversa».
Anna Anselmi
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