mercoledì 22 novembre 2006

Banfi e l'intolleranza dei cosiddetti tolleranti... (fantastici, non si smentiscono mai!)

Il responsabile del sito www.culturacattolica.it, di cui condividiamo il lavoro e a cui collabora la cara amica chestertoniana Nerella Buggio, ci ha mandato questo comunicato sulla fiction di Lino Banfi (mi spiace tantissimo che si sia prestato all'operazione, mi è molto simpatico), che ha scatenato una guerra attorno al sito di culturacattolica.it.
Ne condividiamo il contenuto e esprimiamo solidarietà e partecipazione diffondendo il comunicato e invitando chi legge a fare altrettanto.
Agli oscuratori del sito: vi si è oscurato il cervello, accendete la Luce...
A Nerella: molti nemici...

Società Chestertoniana Italiana

Mi permetto di scrivervi (sono il responsabile del sito
www.culturacattolica.it) per farvi conoscere quanto ci sta accadendo
in questi momenti: la nostra collaboratrice Nerella Buggio ha fatto un
articolo sulla fiction di Lino Banfi, chiedendo, tra altre
considerazioni, di spostare il programma in seconda serata. La
Repubblica ha messo la notizia in prima pagina sul suo sito web,
dicendo che «i cattolici della rete contro Banfi» chiedono di
«oscurare la fiction omosessuale».

L´esito di questo è stato un attacco verbale e informatico contro il
nostro sito, per cui ora non è più visibile, nonostante i tentativi
dei responsabili del servizio di riparare la situazione. Abbiamo anche
preparato un comunicato stampa che invio.

Grazie della vostra cortese attenzione.

P.S.: vi copio qui sotto l´articolo della bagarre perché - a meno di
risoluzione del problema - non lo potrete trovare sul sito «oscurato».

Nonno Libero diventa "il padre delle spose"
Lino Banfi, interprete di Nonno Libero, nella fiction televisiva "un medico in famiglia", ci ha
lentamente abituati con la sua aria sorniona, alle famiglie "aperte e
allegre", dove regna l´allegria, la mancanza della mamma è surrogata
da nonni e tate premurose, dove il padre si sposa la zia e insieme
spariscono per lunghi mesi, lasciando la famiglia nelle mani di questo
instancabile nonno, che denigra la scuola libera, inneggia al
sindacato come risolutore di tutti i mali e si sposa la consuocera
borghese per redimerla.

Ora nonno Libero, si lancia in un´altra operazione di "marketing
culturale", con la prossima fiction in onda su RAI UNO, il 20
novembre, in prima serata, dal titolo "Il padre delle spose", racconta
la storia di un padre, pugliese, vedovo, che dopo molti anni che non
vede la figlia che vive in Spagna, decide di andare a Barcellona a
trovarla e la trova, sposata con un´altra donna.

Dopo il rifiuto iniziale del padre tradizionalista, gli autori
garantiscono il lieto fine, ci mancherebbe altro, del resto sempre di
un matrimonio si tratta, o no?

No.

Due donne sono una coppia che vive insieme, non basta che una legge
dica che anche se dello stesso sesso possono dirsi "sposate", il
matrimonio è un´altra cosa, spiacente, ma le parole hanno un peso e
gli impegni che si prendono sono differenti.

Lo so, le accuse di razzismo e di grettezza mentale, sono assicurate,
persino un vecchio patriarca pugliese si arrende e finisce per
accogliere le due donne come figlie e voi vorrete protestare?

Beh, io sì. Una cosa è accogliere la figlia lesbica e un´altra è dire
che il matrimonio tra due omosessuali e due eterosessuali è la
medesima cosa.

Io voglio protestare, perché questo continuo far passare in
televisione l´idea, che tutte le unioni possono essere equiparate, è
una forzatura innaturale.

Non sospenderanno certo la fiction per le nostre proteste, ma far
sentire la nostra voce, chiedere lo spostamento in seconda serata e
magari disdire il canone RAI potrebbe essere utile.

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