martedì 17 dicembre 2013

Il nostro Roberto Prisco ha aperto sul suo sito una controversia sulla possibile beatificazione di Chesterton...

... in diversi hanno partecipato, come vedete, e Roberto ne dà un sintetico ma efficace resoconto che troverete in questo collegamento.

Più avanti pubblicheremo per intero l'intervento del nostro presidente, che spazia oltre il seminato come è suo solito, e che Rob Prisco ha giustamente e opportunamente reso in sedicesimo. E' lo stesso Rob a sollecitarlo, per cui lo faremo volentieri.

Chi volesse partecipare o integrare o rispondere non ha che da farcelo sapere scrivendo nei commenti a questo post, che gireremo prontamente a Rob, il quale ne sarà estremamente contento e che poi ne farà ciò che più riterrà opportuno.

Buona lettura!

http://www.chesterton.it/prisco/controversia1.htm

1 commento:

Pepito Sbazzeguti ha detto...

Credo che non si possa discutere di opportunita' nella beatificazione di Gilbert senza scadere nell'opportunismo bieco. Non e' lui ad essere nostro strumento, ma noi ad essere strumento del suo pensiero, grazie alla grazia con cui ci purifica dal tedio della prolissita' moderna, e dall'ipocrisia delle parole.
Credo che oggi sia l'interno della chiesa ad averne bisogno, piu' che il suo esterno. Ecco perche', anche abbassandomi a discutere la sua beatificazione dal punto di vista politico, non posso che dichiararmi favorevole.
Chesterton scrive tanto, ma in pratica e' l'uomo del silenzio, e' l'uomo della contemplazione.
Dopo averlo letto innumerevoli volte, non posso piu' dire cosa penso di Chesterton, ma posso dire che penso attraverso Chesterton. Ogni parola che mi attraversa la testa ha una ritrovata grazia, una nuova dignita', grazie a lui. Ogni parola e' il nome che Dio ha dato a una parte, seppur circoscritta, di realta'. E dunque il pensiero e' piu' vivo, e gode del conforto dell'eternita', di essere scritto, malgrado il mio oblio, in un libro senza tempo. E' la celebrazione della preghiera, del pensiero, dell'intelligenza. E' l'incoraggiamento a pensare il pensabile, con il sacrosanto e solo criterio della verita' e del timore di Dio. Se la beatificazione di Gilbert fosse possibile, perche' privare l'animo umano del conforto di poter pensare con la testa di un beato?