Tutte le cose belle sono una cosa sola. I tramonti, le scuole di filosofia, i bambini, le costellazioni, le cattedrali, le opere, le montagne, i cavalli, le poesie: tutto questo non è che un travestimento. Una cosa sola cammina sempre in mezzo a noi in un abito di fantasia, nel mantello grigio di una chiesa o in quello verde di un prato. È sempre dietro, la sua sagoma fa cadere le pieghe in modo superbo. Questo è ciò che intuirono gli antichi selvaggi Ebrei, soli tra tutti i popoli, e il motivo per cui il loro rude dio tribale è stato eretto sulle rovine di tutte le civiltà politeiste. I Greci, i Normanni e i Romani, infatti, vedevano le guerre superficiali della natura e facevano del sole un dio, del mare un altro, del vento un terzo. Non erano entusiasti, come lo fu qualche rude israelita, una notte nelle lande desolate, da solo, dall'idea improvvisa e sfolgorante che tutti fossero lo stesso Dio: un'idea degna di un romanzo poliziesco.
Gilbert Keith Chesterton, lettera a Frances Blogg, 1899, citata in Maisie Ward, Gilbert Keith Chesterton.
Considerazione a margine: vedete di che cosa parlavano questi due ragazzi? E oggi i fidanzati di cosa parlano? Ma parlano? Cosa c'è alla base della loro relazione? Non mi sembrano domande trascurabili.
Marco Sermarini

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