Il blog è sostanzialmente una specie di organo di Barberia o a rullo, con la differenza rispetto a questo spettacolare strumento che purtroppo non si ripete, ma va sempre avanti. Allora ultimamente mi sono messo alla ricerca, come avrete visto, di perle finite per sbaglio nello scarico del lavandino, per citare Chesterton.
Il 25 ottobre 2008 proponemmo un aforisma molto noto, il famosissimo
La vita è la più bella delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre,
che riportammo, come si può vedere dal collegamento qui sotto, senza la fonte. All'epoca avevamo iniziato a citare le opere da cui gli aforismi sono tratti, ma in quel caso non potemmo farlo:
https://uomovivo.blogspot.com/2008/10/un-aforisma-al-giorno-78.html
Iniziò la lunga saga delle nostre ricerche della fonte di questa frase così poetica e oserei dire quasi pittorica, tanto sono vivi la sua luce e i suoi colori (non vi immaginate l'avventuriero con piglio romantico, il capello scarmigliato e quant'altro...? Io sì). Le ricerche non ebbero mai l'esito sperato, cioè libro, traduzione e relativa pagina. Però alla fine scoprimmo l'arcano. Qui sotto trovate altri collegamenti relativi a questa vicenda annosa, che di tanto in tanto ripropongo. Non so perché, però mi ha sempre colpito questa storia paradossale di un giornalista che ha scritto torrenti impetuosi anzi mari di parole che ancora non abbiamo finito di contare e scoprire (qualche settimana fa è scappato fuori l'ennesimo inedito...) ma a cui si debbono attribuire anche frasi che non ha detto (in questo caso, lo ribadisco, si trattò di una sintesi geniale di un capitolo di Eretici ad opera don Giovanni Barra -- c'è dell'altro).
Qui sotto trovate le tracce di quella che è diventata una vera e propria "quest" di sapore quasi medievale, anche se si trattava non del Santo Graal, e nemmeno era la "quest" al contrario de Il Signore degli Anelli, però ha generato carta ed attenzione:
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