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martedì 28 febbraio 2023
G. K. Chesterton & T. S. Eliot: Friends or Enemies? | Un saggio di Joseph Pearce su The Imaginative Conservative.
Quanto al collegamento qui sotto è uscito sulla rivista The Imaginative Conservative nel 2014:
https://theimaginativeconservative.org/2014/09/g-k-chesterton-t-s-eliot-friends-enemies.html
Si dice (anzi, sembra sia vero) che Eliot abbia pronunciato il seguente giudizio su Chesterton:
Il cervello di Chesterton brulica di idee [senza] alcuna prova che pensi.
Ma in realtà erano amici o nemici?
L’argomento è sicuramente interessante e vale la pena di leggere questo breve ma compendioso saggio di Joseph Pearce. Esso trae spunto da un altro suo saggio, cui seguirono alcuni commenti di lettori che spinsero lo studioso a formulare una risposta documentata sull’argomento:
https://theimaginativeconservative.org/2014/09/modern-art-imaginative-conservatism.html
lunedì 27 febbraio 2023
Enrico Deaglio parla dell’Uomo che fu Giovedì - Su Maremosso
Il caso Cospito sembra aver risvegliato forze che dormivano da tempo. Ma dell'Anarchia raccontava già G.K. Chesterton - l'autore di "Padre Brown" - in un delizioso romanzo del 1908.
https://maremosso.lafeltrinelli.it/news/giorni-anarchia-romanzo-chesterton
domenica 26 febbraio 2023
Memoria di un chestertoniano speciale: Clive Staples Lewis.
Clive Staples Lewis, l'autore delle Cronache di Narnia, di Sopreso dalla gioia, Lettere di Berlicche, Il cristianesimo così com'è, Perelandra e molto altro ancora, nacque il 29 Novembre 1898 a Belfast, in Irlanda del Nord, e morì il 22 novembre 1963 a Oxford, in Inghilterra. È sepolto nel piccolo cimitero annesso alla Chiesa Anglicana di Holy Trinity nel sobborgo di Headington, sempre ad Oxford (l’indirizzo esatto è 46 Quarry Rd - Headington Quarry, Oxford, Oxfordshire).
Perché un chestertoniano speciale?
Perché egli si convertì, dopo un periodo di ateismo, una (provvidenziale) malattia e la lettura (altrettanto e più provvidenziale) di The Everlasting Man (L'Uomo Eterno) di Chesterton.
Nel corso del mio ultimo viaggio in Inghilterra assieme alla mia famiglia ed ai nostri cari amici americani (Dale Ahlquist, padre Spencer Howe, Joe Grabowski, Clark Durant), oltre afesteggiare il capo indiscusso di tutti i Chestertoniani del mondo Aidan Mackey per il suo benedetto secolo di vita da eroe, visitare i luoghi di Chesterton e le tombe di Tolkien e del nostro carissimo amico Stratford Caldecott, abbiamo avuto la ventura di visitare la chiesa frequentata da Lewis, rendere omaggio alla sua tomba e (last but not least) bere una bella birra al pub che frequentava al ritorno dalla chiesa, il Masons Arms (mi spiace deludere tanti amici ma non era un pub massonico! Niente a che fare. Pub simpaticissimo che trae il nome dal fatto che venisse frequentato molti ma molti decenni fa dai muratori - masons in inglese, per l'appunto - che cavavano dalla collina di Headington la bella pietra di cui è fatta tutta Oxford...).
I miei figli ci tenevano molto, tutti ci tenevamo. Chi di noi non ha goduto delle famose Cronache, dei dialoghi troppo cattolici (sì, fatemelo dire, più cattolici di quelli di tanti battezzati cattolici in giro adesso) di Berlicche e Malacoda, delle belle pagine del convertito sorpreso dalla gioia del cristianesimo? Certo ho lo stesso rammarico del suo amico del cuore Tolkien, cioè che si sia limitato a farsi cristiano e non cattolico (potete dirmi quel che volete, è così e così rimane il mio pensiero -- d'altronde perché non dovrei?), ma non posso dire che non abbia scritto pagine buone e utili per l'oggi. D'altronde si era abbeverato ad una fonte buona. Il mio fratello gemello Dale aveva letto tutte le sue opere quando ad un certo punto disse ad un suo caro amico (che non sapeva quello che stava per fare): "che cosa potrei leggere ora?" e gli consigliò Chesterton, che fece di Dale un cattolico da battista che era...
Il tutto naturalmente è finito in gloria al pub, che era la morte sua, come si suol dire dalle nostre parti. Felicissimi tutti di questa digressione.
Qui di seguito alcune fotografie della breve ma significativa visita (ne manca qualcuna che metterò prossimamente, appena la ritroverò se Dio vorrà).
Marco Sermarini
La finestra della Chiesa di Holy Trinity, dedicata a Lewis e a Narnia. |
Il ritratto di Lewis sulla finestra |
L'ingesso della Chiesa di Holy Trinity |
L'indicazione per la tomba di Lewis. |
La tomba di Lewis, su cui si vede pure il nostro santino di Chesterton in italiano, a mo' di fiore... |
Altro su Lewis dal nostro blog sempre pieno di piacevoli bollicine:
Lewis ricordato nell'Abbazia di Westminster:
https://uomovivo.blogspot.com/2013/11/venerdi-22-una-lapide-nellangolo-dei.html
Chesterton e l'epica nelle parole di Lewis:
https://uomovivo.blogspot.com/2011/05/chesterton-in-altre-parole-clive.html
Il diavolo secondo Lewis (Fabio Trevisan):
https://uomovivo.blogspot.com/2019/06/il-diavolo-secondo-c-s-lewis-di-fabio.html
Chesterton nelle parole di Sorpreso dalla gioia di Lewis (perché appassionato di Chesterton?):
https://uomovivo.blogspot.com/2019/05/c-s-lewis-su-chesterton.html
Lo stesso brano nella sua vera lingua:
https://uomovivo.blogspot.com/2013/05/clive-staples-lewis.html
Coincidenze del 22 Novembre 1963:
https://uomovivo.blogspot.com/2013/11/coincidenze-del-22-novembre-1963.html
Una bella e vera e sempre attuale citazione (anzi un vero programma... di vita e radiofonico) di Lewis:
https://uomovivo.blogspot.com/2008/05/bella-e-vera-citazione.html
Un'altra bella citazione:
https://uomovivo.blogspot.com/2010/12/chesterton-in-altre-parole-un-pensiero.html
venerdì 24 febbraio 2023
Qualche parola sull'inedito in italiano Lunacy and Letters.
Dorothy Collins, l'ultima segretaria dei Chesterton, aveva in un primo tempo collazionato un libro postumo di Chesterton formato da saggi inediti in volume tratti dalla sua rubrica sull'Illustrated London News (Our Note-book, tenuta dal 1905 sino alla sua morte); decise di fare lo stesso con alcuni articoli tratti dalla sua rubrica sul Daily News, un'altra delle collaborazioni storiche di Gilbert, finita con una vera e propria rottura a causa delle insanabili differenze di vedute sul liberalismo con Lord Cadbury, proprietario del giornale Lord Cadbury era il magnate proprietario della omonima fabbrica di dolci ancor oggi esistente). Il risultato di questo secondo esperimento fu appunto Lunacy and Letters di cui potete ammirare una prima edizione, purtroppo priva della originale sovraccoperta. Il volume fu pubblicato per i tipi della già nota Sheed & Ward. Dorothy, mi ha detto una volta Aidan Mackey che ne fu amico, non era il modello di segretaria dalla precisione svizzera, per cui due dei saggi di questa raccolta non provengono dal Daily News bensì dall'Illustrated London News, ma passi. Lo scopo era di pubblicare un altro Tremendous Trifles, con lo stesso tono e con lo stile originale di Chesterton su una varietà di argomenti. Trovata sicuramente intelligente, questa. D'altronde questo duplice sfruttamento del materiale prodotto da Chesterton era stato oggetto di altre raccolte simili durante la vita dell'autore, sempre grazie alla Collins, che - come ho raccontato in altri post dandone testimonianza fotografica - era anche destinataria di curiose e simpatiche dediche (una di tante, a mero titolo di esempio: "A Dorothy, senza la quale tutto questo non sarebbe mai uscito dal caos di carte disordinate..."). Le ho viste coi miei occhi più volte nella parte di volumi appartenuti a Chesterton, a sua moglie e a Dorothy rimasti a Beaconsfield nei locali della parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù e il post ne è una testimonianza.
Sebbene Lunacy and Letters abbia riscosso una minore popolarità rispetto al richiamato Tremendous Trifles, è comunque interessante. L'interesse di queste raccolte, soprattutto quelle riguardanti gli articoli più risalenti nel tempo, è costituito dalla testimonianza che esse formano del sorgere e del riprendere idee ricorrenti nelle opere maggiori di Chesterton, come Ortodossia e L'Uomo Eterno. È questa la sistematicità di Chesterton, la trama della sua filosofia che ritroviamo costantemente nel corso della sua carriera, di cui ho cercato di dare sempre prova, anche per smentire l'idea di "filosofo non sistematico" che il Nostro Eroe si è ritrovata attaccata alla giacca come un singolare ed immeritato pesce d'aprile (è dura definire non sistematico un pensatore che per tutta la sua attività, sin dai primi quaderni di appunti nei suoi vent'anni e sino all'ultimo respiro ha proclamato un sistema di pensiero intelligente, efficace e solido). Insisto a dire che chi continua a professare quest'idea di non sistematicità di Chesterton farebbe bene a leggere le raccolte che negli anni la Società ha tradotto o a sua volta formato (La nonna del drago, La famiglia regno della libertà, Summa Chestertheologica, La divina poltrona ed altro ancora...) in cui sono reperibili numerosi articoli che diversamente sarebbero rimasti inediti in italiano, tratti dalle due citate e da altre riviste. Farà una sorprendente e lieta scoperta.
In Lunacy and Letters (che è inedito in italiano; di esso la Società possiede una copia) l'articolo che dà il titolo al libro contiene idee che ritroveremo nel capitolo "Il maniaco" (o "Il pazzo", a seconda delle traduzioni) di Ortodossia. Quelli della sanità mentale e della follia sono temi costantemente visitati nell'opera di Chesterton (ne Il poeta e i pazzi, Il profilo della ragionevolezza e in altri ancora...). Chesterton ci dice che la follia è una ristrettezza di vedute o, con un'immagine formidabile, "la prigione pulita e ben illuminata di un'unica idea". Troviamo poi negli altri articoli il mondo delle fate, la dottrina della gioia condizionata (largamente sviluppati in un capitolo di Ortodossia, L'etica del paese delle fate per l'edizione italiana Lindau o La morale della favola per la storica traduzione di Raffaello Ferruzzi dell'edizione Morcelliana -- è o non è sistematico?), la democrazia dei morti, sempre facente parte del tesoro della medesima opera, o il primato dell'uomo comune (quest'argomento costituirà il criterio di raccolta dell'omonimo libro, formato anche questo con lo stesso metodo dalla Collins).
Come si vede, Ortodossia attinse poi a queste riflessioni costituendone l'ossatura (queste stesse idee d'altronde erano presenti già nei suoi Notebooks dei vent'anni), anche se tanti altri sono gli sviluppi che verranno in seguito. Sono gli anni antecedenti al trasferimento a Beaconsfield, molto prolifici, di grande crescita quanto a popolarità, successo, prolificità.
Le cose da dire sono sempre molte, qui c'è qualcosa che mi colpiva e che avevo piacere sapeste anche voi, cari amici chestertoniani. Spero vi piaccia ed interessi.
Marco Sermarini
giovedì 23 febbraio 2023
Worthing local historian Chris Hare is publishing a new book on Sussex political thinker Hilaire Belloc | Jason Moore sul UK Daily News.
Chris Hare, uno storico inglese nativo del Sussex, ha lanciato di recente il suo nuovo libro su Hilaire Belloc intitolato The Politics of Living. Ecco un articolo che ne parla:
______
(Nostra traduzione) Nel gennaio del 1912 Hilaire Belloc si trovava a Worthing. Il tempo umido dell'inverno era adatto al suo umore. Proprio l'anno precedente si era dimesso dal suo seggio alla Camera dei Comuni per il disgusto nei confronti del "sistema dei partiti", che secondo lui era una finta democrazia e aveva lasciato il potere reale all'élite dei ricchi.
In un incontro organizzato dalla sezione di Worthing della Permanent Protest League, Belloc tuonò contro quella che descrisse come "la società più sporca" da lui mai vissuta. Era arrabbiato con la politica del suo tempo e con l'ingiustizia sociale che vedeva intorno a sé; ma si opponeva anche al socialismo, che secondo lui avrebbe "sottomesso" le persone agli interessi dello Stato e le avrebbe rese incapaci di prendere le proprie decisioni. Il capitalismo è già abbastanza difficile da affrontare, ma anche il socialismo non è un compito per i deboli di cuore.
Il resto qui di seguito:
Chris Hare e il suo libro su Belloc |
Sul medesimo argomento anche il seguente articolo:
mercoledì 22 febbraio 2023
L'altro fratello di Chesterton, Hilaire Belloc | Joseph Pearce su The Imaginative Conservative.
In many respects, Hilaire Belloc can be seen as Chesterton’s other brother, with whom he neither argued nor quarreled. Such fraternal friendships are forged in faith and find their fulfilment in heaven. We can be sure, therefore, that, irrespective of their sins and weaknesses, they are now not merely brothers in arms but brothers in the arms of the Lord.
(nostra traduzione: Per molti aspetti, Hilaire Belloc può essere visto come l'altro fratello di Chesterton, con il quale non discuteva né litigava. Queste amicizie fraterne sono forgiate nella fede e trovano il loro compimento in cielo. Possiamo quindi essere certi che, a prescindere dai loro peccati e dalle loro debolezze, ora non sono semplicemente fratelli d'armi, ma fratelli nelle braccia del Signore).
Il resto qui sotto:
https://theimaginativeconservative.org/2023/02/gk-chesterton-other-brother-joseph-pearce.html
Hilaire Belloc |
martedì 21 febbraio 2023
Hanna Arendt, Charles Peguy e il Nostro Gilbert.
Ciò a cui aspiravano era la libertà per il popolo e la ragione per le menti. In loro vi era un odio profondo per la società borghese, che sapevano essere essenzialmente antidemocratica e fondamentalmente corrotta. Ciò contro cui si battevano senza requie era l'insidiosa invasione della morale e dei valori borghesi in tutti gli stili di vita e in tutte le classi sociali. In effetti combattevano contro qualcosa di molto sinistro di cui raramente i socialisti - il cui partito politico, secondo Péguy, «era composto unicamente da intellettuali borghesi» - si rendevano pienamente conto, mi riferisco all'influenza onnipervasiva della mentalità borghese nel mondo moderno.
E' un fenomeno degno di nota, e qualcosa che dovrebbe far riflettere i nostri progressisti, che in termini di mera polemica tali cattolici convertiti o neocattolici si sono rivelati i veri vincitori. Non vi sono polemiche più devastanti, divertenti o meglio scritte contro quell'insieme di superstizioni moderne che vanno dalla scienza cristiana alla ginnastica come mezzo di salvezza, dal proibizionismo a Krishnamurti, di quelle contenute nei saggi di Chesterton (…).
Hanna Arendt, in Archivio Arendt, 1. 1930-1948, a cura di Simona Forti, Feltrinelli, Milano. Originariamente pubblicato in The Nation, 161/12, 22 Settembre 1945
Gilbert Keith Chesterton |
Charles Peguy |
Hanna Arendt |
domenica 19 febbraio 2023
Un aforisma al giorno.
Non liberate il cammello dal peso della sua gobba: potreste liberarlo dall'essere un cammello.
Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia.
Arguing with Chesterton, Joseph Pearce su The Imaginative Conservative.
venerdì 17 febbraio 2023
Un'originale lettura "nuziale" dell'opera di Chesterton | Fabio Trevisan su Ricognizioni.
Con questo terzo volume, Chesterton, una Sinfonia per quattro voci (Edizioni Vita e Pensiero, 2022, € 24,00), Giuseppe Colombo, professore di filosofia all’Università Cattolica e coordinatore scientifico del Progetto “Filosofia ed esperienza religiosa”, completa il Trittico nuziale. Legami d’amore per un disegno di civiltà iniziato con Romeo e Giulietta: gli sposi di Verona (2020) e proseguito con I promessi sposi e il pane del perdono (2021). Come sottolineato nella prefazione, l’autore ha inteso offrire una lettura “sapienziale” fuori dagli schemi della storia della letteratura, della filologia, della psicologia, della sociologia per cercare di penetrare i testi per estrarre, secondo la maieutica socratica, quelle verità che danno ossigeno alla mente e al cuore.
Le opere del Trittico, come ha affermato Colombo, rispondono a due domande capitali: “Qual è la consistenza dell’uomo?” e “A quale profondità la ricostruzione dell’umano deve cominciare?”. A questi interrogativi, seppur sovente con un linguaggio indiretto, allusivo o allegorico, hanno saputo rispondere in tempi e circostanze diverse Shakespeare, Manzoni e Chesterton, che, secondo Colombo, hanno sciolto l’enigma dell’uomo rivelandone la consistenza in Gesù Cristo e quindi riponendo l’opera di salvezza e di restaurazione dell’umano nella relazione vitale con Dio, con gli altri e con sé stessi.
Il resto nel collegamento qui sotto:
giovedì 16 febbraio 2023
The Common Man, prima edizione.
Questa è la bella copertina della prima edizione di The Common Man, edito da Sheed & Ward nel 1950. Come vedete, dunque, si tratta di un libro postumo, il primo dei sette libri postumi di Chesterton messi insieme da Dorothy Collins, la sua ultima segretaria ed esecutrice letteraria, quella che a ragione viene ricordata come una specie di figlia di Gilbert e Frances. Sette libri postumi: dice argutamente il mio fratello gemello americano Dale Ahlquist, "non è un brutto risultato per uno scrittore continuare a scrivere così tanti libri dopo la propria morte". Non c'è dubbio che questo contribuisce a dare un'idea se non precisa in ogni caso eloquente di quanto abbia scritto Chesterton nella sua vita.
Il libro è una raccolta di scritti apparsi su varie riviste e mai collazionati in precedenza. Vi è inclusa anche la straordinaria analisi di Chesterton del "misticismo della felicità" nel Sogno di una notte di mezza estate, un brillantissimo saggio su Shakespeare. C'è anche Due ostinati pezzi di ferro, che parla di due creature piuttosto diverse - l'uomo e la donna - che si uniscono solo quando sono roventi. C'è anche la predica che Chesterton avrebbe pronunciato se fosse stato un predicatore, una perorazione contro il peccato di orgoglio e il racconto cronico Se Don Giovanni d'Austria avesse sposato Maria Regina di Scozia.
- L'uomo comune
- Sogno di una notte di mezza estate
- Sulla lettura
- I mostri e il medioevo
- A cosa servono i romanzieri
- La Chanson de Roland
- Il preconcetto della scuola
- Il romanzo di un furfante
- Il prezzo del patriottismo
- La pantomima
- Risolvere l'enigma
- Racconto di due città
- Dio e i beni
- Da Meredith a Rupert Brooke
- I pericoli della negromanzia
- Giotto e san Francesco
- I nuovi binari
- Il vero dottor Johnson
- Rimpiangere Rabelais
- Il segugio del cielo
- L'uomo frivolo
- Due pezzi di ferro difficili da unire
- Henry James
- La strana conversazione di due vittoriani
- La risata
- Racconti di Tolstoj
- Un nuovo argomento in favore delle scuole cattoliche
- Volgarità
- La rifioritura della filosofia. Perché?
- Vandalismo
- Elizabeth Barrett Browning
- L'erastiano e la Chiesa di Stato
- La fine dei moderni
- Walter de la Mare
- Il significato del metro
- Riguardo a una strana città
- L'epitaffio di Pierpont Morgan
- Il nuovo fanatismo
- Libri per ragazzi
- Il profilo della libertà
- Una nota sul nudismo
- Consultare l'enciclopedia
- Se potessi tenere un solo sermone
- Se don Giovanni d'Austria avesse sposato Maria I di Scozia
mercoledì 15 febbraio 2023
I pastori antimoderni di Chesterton | di Nicola Costa Lucco.
C’era una volta l’Arcadia, una terra verde e rigogliosa racchiusa fra le montagne selvagge della Grecia. Vi regnava il dio Pan, per metà uomo e per metà caprone, sempre accompagnato dal suo corteo di satiri e driadi. In questo immenso giardino non esistevano preoccupazioni: i frutti della terra crescevano spontanei e abbondanti, le greggi e gli armenti pascolavano in tranquillità donando il proprio latte ai pacifici pastori. Nelle acque placide e cristalline dei fiumi nuotavano le naiadi, ninfe delle acque: nude, libere, bellissime. L’Arcadia era un luogo perfetto, un idillio incantato dove ogni essere vivente abitava in perfetta armonia. L’uomo, gli animali, le divinità, gli spiriti delle foreste erano un tutt’uno con la natura. Questo mondo di pace e tranquillità è stato per secoli l’ispirazione di innumerevoli opere letterarie, dalla poesia ellenistica di Teocrito alle Bucoliche di Virgilio, dal poema di Jacopo Sannazaro fino ai lavori di John Keats. Grazie allo straordinario successo di questi e di altri capolavori, si è imposto nell’immaginario collettivo il modello di un pastore idealizzato, umile di fronte alla bellezza che si schiude davanti ai suoi occhi, felice di poterla celebrare con la musica del flauto. La vita dei campi viene individuata come via maestra per la felicità.
Oggi si è perso qualunque tipo di curiosità per questa rappresentazione. L’Arcadia non affascina più e ha smesso di essere la protagonista dei componimenti poetici. Di tale disinnamoramento ha parlato anche G.K. Chesterton, giornalista, romanziere e saggista prolifico, uno dei più acuti e pungenti critici della modernità, tanto da meritarsi il titolo di “principe del paradosso”. In un breve scritto intitolato “In difesa delle pastorelle di ceramica”, l’autore lamenta la scomparsa dell’entusiasmo per la vita arcadica, che è “oggi esposto al dileggio del realismo”.
Il resto qui sotto:
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=54805
martedì 14 febbraio 2023
La prima edizione di uno dei testi fondamentali del distributismo.
L'opera uscì negli Stati Uniti nel 1927 per i tipi di Dodd, Mead & Company.
Papa Leone XII articolò per primo il nesso tra proprietà e giustizia nel mondo moderno con l'enciclica Rerum Novarum, pubblicata nel 1891. L'intuizione fu portata avanti 34 anni dopo da G. K. Chesterton in The Outline of Sanity, che inizialmente fu una raccolta di saggi apparsi sul G.K.'s Weekly durante il 1925. La tesi era che né il socialismo né il capitalismo promuovono la giustizia perché nessuno dei due promuove la piccola proprietà. Eccone un brano:
Un borseggiatore è ovviamente un campione dell'impresa privata. Ma non è un campione della proprietà privata. Il punto sul capitalismo è che predica l'estensione degli affari, ma non la conservazione dei beni; inoltre cerca di mascherare il borseggiatore con alcune delle virtù del pirata. Il punto del comunismo è che cerca di riformare il borseggiatore vietando le tasche.
lunedì 13 febbraio 2023
Una sinfonia per quattro voci. Nel Chesterton di Giuseppe Colombo la vitalità della conversione cristiana si fa musica | Fabio Trevisan su Van Thuan Observatory.
Giovedì 16 febbraio 2023, alle ore 18,00, presso la Residenza universitaria Pontenavi, Via San Giusto 9, Verona, Giuseppe Colombo presenterà il terzo volume de “Il Trittico nuziale” (Vita e Pensiero 2022) – Chesterton: una sinfonia per quattro voci: religione, famiglia, comunità locale, patria. L’incontro è organizzato dall’Associazione Edith Stein e dai Gruppi chestertoniani veronesi. Il Comitato organizzatore è composto da Alessandro Cortese, Davide Gasparini, Roberto Prisco e Fabio Trevisan.
Per invitare a partecipare all’evento pubblichiamo la recensione al libro di Fabio Trevisan, cultore ed esperto di Chesterton.
Con questo terzo volume: “Chesterton, una Sinfonia per quattro voci” (Edizioni “Vita e Pensiero”, Milano 2022, € 24,00), Giuseppe Colombo, professore di filosofia all’Università Cattolica e coordinatore scientifico del Progetto “Filosofia ed esperienza religiosa”, completa il Trittico nuziale. Legami d’amore per un disegno di civiltà iniziato con “Romeo e Giulietta: gli sposi di Verona” (2020) e proseguito con “I promessi sposi e il pane del perdono” (2021). Come sottolineato nella prefazione, l’autore ha inteso offrire una lettura “sapienziale” fuori dagli schemi della storia della letteratura, della filologia, della psicologia, della sociologia, per cercare di penetrare i testi ed estrarre, secondo la maieutica socratica, quelle verità che danno ossigeno alla mente e al cuore. Le opere del Trittico, come ha affermato Colombo, rispondono a due domande capitali: “Qual è la consistenza dell’uomo?” e “A quale profondità la ricostruzione dell’umano deve cominciare?”. A questi interrogativi, seppur sovente con un linguaggio indiretto, allusivo o allegorico, hanno saputo rispondere in tempi e circostanze diverse Shakespeare, Manzoni e Chesterton, che, secondo Colombo, hanno sciolto l’enigma dell’uomo rivelandone la consistenza in Gesù Cristo e quindi riponendo l’opera di salvezza e di restaurazione dell’umano nella relazione vitale con Dio, con gli altri e con sé stessi. Con riferimento al libro della Genesi l’impulso positivo della creazione è stato passato a setaccio dall’autore, rinvenendo nelle opere del Trittico un riverbero della luce originale, soprattutto nell’affidamento della custodia della meraviglia del creato all’amore sponsale, tanto che l’intero Trittico può rivolgersi con fiducia al futuro e all’eterno con l’ottimismo realistico della speranza.
Il resto qui sotto:
domenica 12 febbraio 2023
Testi di Chesterton in lingua originale sul web
In questo collegamento trovate molte opere di Chesterton. È una pagina di Project Gutenberg:
https://www.gutenberg.org/ebooks/author/80
I formati sono vari, potete scaricarli come volete. Ovviamente si tratta delle opere in lingua originale, un buon esercizio per comprendere davvero il Nostro Eroe.
Poi qui di seguito c'è l'epica pagina di Martin Ward, che ha fatto davvero un lavoraccio e ci ha messo dentro tantissime cose:
tra le tante cose c'è tantissimo Chesterton:
Vale la pena leggere Chesterton nella sua lingua.
sabato 11 febbraio 2023
Touching the German Colonies | Un pezzo di Chesterton su un foglio propagandistico pro britannico.
Si tratta di un opuscolo formato tabloid di propaganda pro Gran Bretagna e Stati Uniti, pubblicato per contrastare la propaganda tedesca durante la Prima Guerra Mondiale; includeva notizie politiche, confutazioni di notizie tedesche sui morti di guerra e in questo numero (il 139, stampato nel 1918) troviamo anche un pezzo di Chesterton tratto dall'Illustrated London News.
Chesterton, come è noto, contribuì a questo sforzo con diversi scritti, non ultimi La barbarie di Berlino e Lettere ad un vecchio garibaldino, sollecitato dall'amico Charles Masterman, responsabile dello sforzo propagandistico britannico.
venerdì 10 febbraio 2023
Una bella edizione di The Thing.
The Thing è uscito in Italia per i tipi della San Paolo, tanti anni fa, col titolo La Chiesa viva; è uscito pure per Lindau in tempi più recenti col titolo La mia fede.
Eccone un'edizione inglese bella visibile per il suo bianco elegante.
mercoledì 8 febbraio 2023
Lanzan congreso internacional sobre G.K. Chesterton, J.R. Tolkien y C.S. Lewis
La Asociación FE, ARTE Y MITO Argentina y el proyecto digital Sr. Bombadil organizan el congreso internacional "Fe, arte y mito" sobre los escritores G.K. Chesterton, J.R.R. Tolkien y C.S. Lewis.
A través de una nota de prensa, los organizadores de este evento anunciaron que el congreso se realizará de forma presencial y virtual los días 21, 22 y 23 de julio en Buenos Aires (Argentina).
lunedì 6 febbraio 2023
Ecco The Secret of Father Brown, prima edizione.
Si tratta della prima edizione e prima stampa di The Secret of Father Brown, dalla bella sovraccoperta sgargiante di colori vivaci. A me piacciono moltissimo queste copertine.
Il libro uscì nel 1927 per l'editore Cassell che lo pubblicò nel Regno Unito. Nello stesso anno uscì in America per l'editore Harper & Brothers di New York.
La dedica recita così:
A PADRE JOHN O'CONNOR, DELLA PARROCCHIA DI ST. CUTHBERT, BRADFORD,
LA CUI VERITÀ È PIÙ STRANA DELLA FINZIONE,
CON UNA GRATITUDINE PIÙ GRANDE DEL MONDO.
È la quarta raccolta di racconti sul prete investigatore, preceduta da The Innocence of Father Brown (1911), The Wisdom of Father Brown (1914), The Incredulity of Father Brown (1926), e seguito conclusivamente da The Scandal of Father Brown.
Marco Sermarini
domenica 5 febbraio 2023
Un'altra prima edizione di una primissima opera, Greybeards at Play.
Greybeards at Play - Literature and Art for Old Gentlemen (tradotto in italiano da Annalisa Teggi col titolo Burloni Barbagrigia per l'editore Raffaelli) fu la prima opera pubblicata da Chesterton nel 1900; la stampa fu pagata da suo padre Ed, e questo esemplare che vedete è una prima edizione e prima stampa.
Il libro contiene quattro poesie e le sue fantastiche e surreali illustrazioni, premesse da una poesia - dedica a Edmund Clerihew Bentley, il compagno di classe amico per sempre.
L'intero testo comprese le illustrazioni sono nel collegamento qui sotto:
https://www.gutenberg.org/files/14706/14706-h/14706-h.htm
Qui sotto invece un altro nostro post sull'argomento Greybeards; merita di essere letto perché in esso si raccontano molte più cose che qui, e sono cose belle, inclusa la genesi del volumetto:
https://uomovivo.blogspot.com/2013/10/e-uscito-greybeards-at-play-o-se.html
Marco Sermarini
sabato 4 febbraio 2023
The Glass Walking-Stick - Una prima edizione e un inedito (traduzione di Marco Sermarini).
Alla ricerca di vecchie prime edizioni, mi sono imbattuto in questo, un libro uscito postumo nel 1955 grazie al lavoro di Dorothy Collins, la segretaria che divenne come una figlia per i due sposi. La Collins è la collazionatrice di alcuni volumi di materiale non pubblicato in vita da Chesterton oppure collazionato solo dopo la sua morte. E questo è una delle antologie create da Dorothy.
Solo parte del profluvio di articoli che Chesterton scrisse per la rubrica Our Note-Book (di cui era titolare sull'Illustrated London News dal 1905) è finita raccolta in libri durante la sua vita. Quasi venti anni dopo la morte di GKC Dorothy Collins pensò bene di celebrare la popolare rubrica e il suo autore con un'antologia dei suoi articoli. La selezione comprende articoli sulla Spagna e sulla Francia, sulla letteratura e sulla storia inglesi, gli articoli dopo la morte di due re, Edoardo VII nel 1910 e Giorgio V nel 1927. Chesterton aveva curato Our Note-book per trentun'anni, e lo fece fino alla sua morte nel giugno del 1936. Gli succedette Arthur Bryant, cui fu chiesto di sostituire l'editorialista fino a quando non fosse stato possibile trovare il sostituto permanente. Sarà per la speciale difficoltà dell'incarico o per la bravura del nuovo autore, sta di fatto che Bryant sostituì GKC per i successivi quaranta anni. Addizioniamo i due periodi e vediamo che la rubrica è durata ben settantuno anni.
Bryant nella sua prefazione tesse un omaggio glorioso al suo predecessore: "Chesterton ha dedicato tutta la sua vita a insegnare agli altri come vivere. Ancora oggi il suono del suo nome è come uno squillo di tromba. Per lui il mondo era un campo in cui si combatteva contro il male affinché il bene potesse perdurare... Se un nome letterario della nostra generazione diventerà una leggenda che trascende le lettere, credo che sarà il suo".
Qui sotto la traduzione © di un brano di uno dei saggi finiti nel libro.
Marco Sermarini
Questo desiderio di fare naufragio su di un'isola deriva in parte da un'idea che è alla base di tutte le arti: l'idea di separazione. Il romanzo cerca di dividere alcune persone dal grumo dell'umanità, come la statua è divisa dal grumo di marmo. Leggiamo un buon racconto non per conoscere più persone, ma per conoscerne di meno. Invece del frenetico brulichio di esseri umani, parenti, clienti, servitori, postini, clienti pomeridiani, commercianti, sconosciuti che ci dicono l'ora, sconosciuti che fanno osservazioni sul tempo, mendicanti, camerieri e fattorini del telegrafo - invece di questo sconcertante brulichio umano che ci passa davanti ogni giorno, la narrativa ci chiede di seguire costantemente una figura (per esempio il postino) attraverso le sue estasi e le sue agonie. È questo che rende così insofferente quel tipo di ribelle pessimista che si lamenta sempre della ristrettezza della sua vita e chiede una sfera più ampia. La vita è troppo grande per noi così com'è: abbiamo troppe cose di cui occuparci. Tutto il vero romanzo è un tentativo di semplificarla, di ridurla a proporzioni più semplici e pittoresche. Il tedio che c'è nella nostra vita deriva soprattutto dalla sua rapidità: le persone ci passano davanti troppo velocemente per mostrarci il loro lato interessante. Alla fine della settimana abbiamo parlato con un centinaio di noiosi; mentre, se ci fossimo soffermati su uno di loro, avremmo potuto trovarci a parlare con un nuovo amico, o con un umorista, o con un assassino, o con un uomo che aveva visto un fantasma.
Gilbert Keith Chesterton, "The Inside on Life", The Glass Walking Stick.
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venerdì 3 febbraio 2023
giovedì 2 febbraio 2023
mercoledì 1 febbraio 2023
Ancora su Žižek e Chesterton - :C'è chi studia tutti e due.
Giorni fa il blog ricordava che Slavoj Žižek ha utilizzato e studiato il pensiero di Chesterton da una prospettiva materialistica di stampo marxista, ma con una certa ammirazione. Ebbene, c'è anche chi studia Žižek che studia Chesterton.
Si tratta di Mads Peter Karlsen dell'Università di Copenhagen che offre in un saggio pubblicato dalla International Review of Žižek Studies ("From a Perverse to a Suffering God – On Slavoj Žižek's Materialist Reading of G.K. Chesterton") un'analisi del pensiero di Žižek su Chesterton.
Sotto c'è il collegamento e il saggio è scaricabile in pdf:
http://zizekstudies.org/index.php/IJZS/article/view/399
Il medesimo ha scritto anche un altro saggio intitolato "The Grace of Materialism - Theology with Alain Badiou and Slavoj Žižek" in cui si trova il lavoro che richiamo qui sopra ma che cita più volte Chesterton:
Anche questo è in pdf ed è scaricabile, scritto in lingua inglese.
Qui di seguito alcuni dei post che abbiamo dedicato all'argomento Žižek:
https://uomovivo.blogspot.com/2023/01/la-civilta-cattolica-recensisce-slavoj.html