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mercoledì 29 giugno 2022

Robert Louis Stevenson – L’avventura nel cuore, di Paolo Gulisano - Recensione di Domenico Volterra su Mangialibri.

Il nostro vicepresidente Paolo Gulisano ha di recente pubblicato un libro su Stevenson che, come sapete, era uno degli autori preferiti di Chesterton. Scrissi qualcosa a proposito del libro di Chesterton su Stevenson qualche anno fa: https://uomovivo.blogspot.com/2012/06/rubbettino-pubblica-lo-stevenson-e-noi.html (in realtà di anni ne sono passati dieci... mamma mia). 

A me piace moltissimo, quel libro. Sono contento che Paolo abbia deciso di dedicarsi a Stevenson, che è così importante per Chesterton, per la sua stessa vita. Ricorderete di certo che lo annoverò, in una famosa lettera a Bentley a cui accenno in questo post sugli anni giovanili di Chesterton (https://uomovivo.blogspot.com/2012/02/alcune-notizie-sugli-anni-giovanili.html) tra le letture che lo salvarono.

La recensione rende omaggio al nostro Chesterton, e Paolo è Paolo...

Marco Sermarini

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In un saggio risalente ai primi anni del Novecento, Gilbert Keith Chesterton scriveva che nello scenario culturale dell’epoca si avvertiva la mancanza di una Letteratura della gioia, ovvero di una Letteratura che non solo badasse a trasmettere le angosce dell’uomo moderno, ma anche quella positività che è parte dell’esperienza umana e che può aiutare a essere felici. Secondo Chesterton, dunque, un autore esemplare da questo punto di vista era Robert Louis Stevenson, la cui intera opera potrebbe essere letta come una difesa della possibilità di essere felici e una risposta alla domanda di felicità dell’uomo, che può essere assolta solo ritornando piccoli e capaci di provare stupore...

Il resto qui:

 https://www.mangialibri.com/robert-louis-stevenson-lavventura-nel-cuore

Robert Louis Stevenson. L'avventura nel cuore - Paolo Gulisano - copertina


martedì 28 giugno 2022

Riproposizioni - Un aforisma di gigante respiro filosofico e teologico al giorno.

Questo senso di immensa gratitudine e di sublime dipendenza (di San Francesco, ndr) non era un aforisma né un sentimento; il punto è che questa era la vera roccaforte della realtà.


Gilbert Keith Chesterton, San Francesco d'Assisi.

domenica 26 giugno 2022

Riproposizioni - Un aforisma felice al giorno.

La felicità è uno stato dell'anima; uno stato nel quale le nostre nature sono piene del vino di un'antica giovinezza, in cui i banchetti durano per sempre, e le strade portano dovunque, dove le cose sono sotto l'esuberante imperio della fede, della speranza e della carità, le tre più allegre virtù.


Gilbert Keith Chesterton, Dickens, 1903

sabato 25 giugno 2022

Yeats inserì due poesie di Chesterton nel suo The Oxford Book Of Modern Verse 1892-1935.

Ho scoperto solo oggi che William Butler Yeats, premio Nobel 1923 per la letteratura, poeta e irredentista irlandese, inserì due tra le più note poesie di Chesterton nell'antologia intitolata The Oxford Book Of Modern Verse 1892 - 1935.

Le poesie di Chesterton sono The Rolling English Road e Lepanto, rispettivamente la n° 150 e la n° 151 dell'elenco.

Le potete trovare nel collegamento qui sotto, con tutto il resto del libro:

https://archive.org/details/in.ernet.dli.2015.459263/page/n207/mode/2up

Chesterton è in compagnia di amici come Hilaire Belloc (che compare con Tarantella) e Walter De La Mare (fu lui l'estensore del ricordino funebre di Chesterton e della sua definizione di Chesterton come Knight of the Holy Ghost), e di molti altri tra cui spiccano nomi come quello di Thomas Hardy e W.H. Auden, Rudyard Kipling e D.H. Lawrence, Thomas S. Eliot, Oscar Wilde, Tagore, James Joyce, Shri Purohit Swami e Ezra Pound, come pure altri meno noti.

I conoscitori sanno che Chesterton dedicò una parte intinta di ironia della propria Autobiografia proprio al Bardo irlandese. Yeats abitò parte della sua vita, prima di tornare in Irlanda, proprio in quella Bedford Park di Londra dove Chesterton incontrò (e cadde ferito al cuore!) la propria futura moglie Frances Blogg e dove ambientò L'Uomo che fu Giovedì.

Marco Sermarini

Yeats nel 1903


giovedì 23 giugno 2022

La no beatificación de Chesterton | MiCiudadReal.es

Jesús Millán Muñoz.- En el año 2019 quedó paralizada a nivel diocesano, la causa de beatificación de Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), ya que el obispo Peter Doyle así lo ha considerado. 

Después de varios años de estudios e investigación encargados y llevado a cabo por el sacerdote John Udris, el obispo Peter Doyle, que es el encargado oficialmente, de abrir la causa de beatificación ha considerado que existen tres tipos de razones y causas, que son suficientes, para que por el momento, quede en suspensión dicha causa. 

Il resto qui sotto:

https://www.miciudadreal.es/2022/06/09/la-no-beatificacion-de-chesterton/



Los podcast de Villena - Chesterton: El paradójico

La poesía se tiene, desde antiguo, como la madre y el origen de la literatura. La poesía procede o se une al canto (inicialmente a las canciones populares) y esos textos festivos o los que narraban, con ritmo, batallas y aventuras, están en el origen de la literatura. Mi pretensión en este podcast es hacer un recorrido ameno por la poesía y sus grandes y mejores nombres. Se puede en algún momento ir al origen (los poetas arcaicos griegos) pero preferimos empezar por la poesía contemporánea -los dos últimos siglos- en la seguridad de que es más cercana al lector. Y se trata de propiciar esa cercanía. Por poner casos al azar, Bécquer o Whitman Borges, son poetas en los el lector se puede reconocer y aprender con placer, entre muchos. A eso vamos.

Il resto, incluso il podcast, qui di seguito:

https://www.rtve.es/play/audios/los-podcast-de-villena/chesterton-paradojico/6538537/


Gilbert Keith Chesterton: Obrana nonsensu | Vltava

Neotřelý pohled na paradoxy života a laskavý smysl pro humor. I to jsou důvody, proč Gilbert Keith Chesterton stále patří k nejcitovanějším autorům světa. Jeho esej z výboru Ohromné maličkosti čte Stanislav Oubram. Poslouchejte on-line po dobu jednoho týdne po odvysílání.

Il resto nel collegamento qui sotto:

Chesterton Is Right About What’s Wrong With the World | il nostro amico Kevin Turley sul National Catholic Register.

Sophia Institute Press has just republished a book with a title that is as perennial as it is thought-provoking: What's Wrong With the World by G.K. Chesterton. 

Essentially a book of political philosophy, Chesterton lampoons, with forensic wit, what were then faddish ideas in Edwardian Britain. His four targets are: large corporations, even bigger governments, feminism and education. These and the then thinking underpinning them are the public "wrongs" he identifies, alongside an overarching one, namely, man's fallen human nature. 

Il resto in questo collegamento:

G.K. Chesterton and the pandemic | Kittie Helmick | The Critic Magazine

G
 .K. Chesterton may have been the greatest writer to rely upon paradox almost exclusively in his cultural and political analysis. He had a singular gift for drawing contradiction out of controversy, like a white rabbit out of a hat. Dubbed "the prince of paradox", Chesterton found humour in the truth, and truth in humour.

Il resto in questo collegamento: 


lunedì 20 giugno 2022

XX Chesterton Day - Seconda parte.

Stesso consiglio dato per il video precedente...

XX Chesterton Day - A cento anni dalla conversione di Gilbert Keith Chesterton. Prima parte.

All'inizio il video è muto ma non vi spaventate e non spazientitevi segando tutto dopo quattro secondi tipo cane di Pavlov: basta andare avanti e quando serve si sente...

Roberto Brunelli, Il ’patriota cosmico’ e le sue perle - Cronaca - ilrestodelcarlino.it

Gli amici lo conoscono come il Patriota cosmico, e così si firma, sicuramente perché la sua bussola è Chesterton che ama alla follia. Come un po' folle appare anche lui. D'altronde è un francescano. D'altronde è padre Roberto Brunelli, occhi azzurri, occhiali rotondi, selva di capelli. Tutto spirito e corpo, Gesù e Gilbert Keith, che non sembri una blasfemia. Padre Roberto è sempre una sorpresa. Come quando pubblicò un libricino, proprio mignon, dal titolo "Omelie per birrerie con terzine per Cantine". Ne parlammo. Come quando curò la "Summa chesterteologica", con sottotitolo: "Pensieri su Dio. La chiesa. Gli eretici e le salsicce". Da far accapponare la pelle ai tradizionalisti e strabuzzare gli occhi ai progressisti. O come quando curò "La Sfera e la Croce", "L'Osteria volante", "La famiglia Regno della libertà", etc. etc.

Il resto qui sotto:


https://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/roberto-brunelli-il-patriota-cosmico-e-le-sue-perle-1.7796110

I collegamenti ai discorsi tenutisi il 14 Giugno 2022 a Madrid.


🔴Intervención de Enrique García Máiquez: youtu.be/0568kKeImgs


🔵Intervención de Mónica del Álamo: youtu.be/F_fm0ADS0CM

Giorni fa a Madrid si è tenuto questo convegno di cui abbiamo dato notizia in questo post:


Qui sopra trovate i collegamenti ai discorsi tenuti dai relatori Enrique García Máiquez e Mónica de Álamo.

Il convegno è stato organizzato dalla Fundación Cultural Ángel Herrera Oria, e questo è il sito internet:

https://www.fundacionaho.es

Come vedete non siamo i soli a muoverci e ci fa piacere che in Spagna si parli di Chesterton. Speriamo di poter fare qualcosa insieme a loro e a tutti i chestertoniani spagnoli e catalani. Sarebbe ancor più bello promuovere una conferenza internazionale chestertoniana, che darebbe frutti spettacolari, ne sono certo.

Intanto noi italiani proponiamo di ospitarla presso la nostra bella sede a San Benedetto del Tronto. Ci proponiamo di condurre la Rivoluzione Eterna del bene, del vero, del distributismo, di Cristo al centro di tutto. Noi ci siamo.

Intanto oggi venerdì 17 Giugno 2022 alle 19.30 celebreremo il centenario della conversione di Chesterton ed avremo il piacere di ascoltare padre Bruno De Cristofaro e Stuart McCullough.

Siete tutti invitati.

Marco Sermarini



giovedì 16 giugno 2022

XX Chesterton Day - Solo per quelli impossibilitati a venire di persona…

Per quelli realmente impossibilitati a venire di persona (malati, incastrati da storie difficili, persone agli arresti domiciliari, per chi ha l'obbligo di firma, eccetera...) forniamo due collegamenti per seguire l'incontro di domani dalle 19:30 in poi.

Il primo è per la diretta su YouTube:



Ricordiamo che il 17 Giugno 2022 ore 19.30 interverranno Padre Bruno De Cristofaro e Stuart McCullough.

Il tema è: My Name is Lazarus and I live - A cento anni dalla conversione di Gilbert Keith Chesterton al cattolicesimo.

Sarà una bella serata e sarà bello stare insieme davvero, a distanza scusate ma è una bella sòla.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Festa del beato Pier Giorgio Frassati Compagnia' deiTipiLoschi ore 19.30 cura della Società Chestertoniana Italiana XX Chesterton Day My Name is Lazarus and I live. A cento anni dalla conversione al cattolicesimo di Gilbert Keith Chesterton. Incontro con Stuart McCullough e padre Bruno De Cristofaro, ICMS. ASSOCIATIONE C5.9100951044 FONDAZIONE CASSA DIRISPARMIO DIASCOLIPICENO ASCOLIF PICENO Lo strada che èveramente piena di fantastiche auventure favole viventi ésempre la strada verso casa Società Chestertoniana Italiana Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati 17 giugno venerdi"

martedì 14 giugno 2022

Ottantasei anni dopo, l’Uomo Vivo è sempre vivo.

L’anniversario della morte di Chesterton, in maniera singolare e paradossale come fu ogni cosa o quasi della sua vita, rimette puntualmente in gioco un’idea: la sua perdurante e sempre chiara vitalità.

Non so di quante persone defunte si possa dire altrettanto, ma guardandoci intorno vediamo che, per il mistero della Comunione dei Santi, Gilbert Chesterton è vivo e vegeto. Questo è un mistero della nostra fede cristiana che qui si vede benissimo. Mi rallegra tantissimo perché abbiamo bisogno di vedere e toccare. 

Chesterton continua a dare testimonianza con la sua opera (quella è una cosa che stupisce sempre ma nel caso di un giornalista cristiano ce lo potremmo aspettare) ma sempre di più perché lo stiamo facendo conoscere per come era veramente, per la persona che era e per le virtù che viveva quotidianamente. Non sono nulla le amicizie che portò avanti per tutta la vita (Bentley, Oldeshaw, Belloc, McNabb, O'Connor; ultimamente abbiamo scoperto - e ne parleremo al Chesterton Day di venerdì 17 Giugno 2022 - anche il ruolo importante che ebbe Maurice Baring nella sua conversione al cattolicesimo), alcune tenerissime (per esempio è bellissima la storia dell'amicizia con la famiglia Nicholl, in particolare con le ragazze). È rilevante la carità che fece, la speranza che elargì a piene mani e la fede che propagò e difese. Le conversioni che provocò da vivo (addirittura da non convertito...!) sono migliaia, altrettante quelle che ha provocato dopo la sua morte. In questo blog trovate molte di queste storie, cito la prima che mi viene in mente, quella di sir Alec Guinness. Ricordo anche quella di Marshall McLuhandi Arnold Lunn l'ex cappellano della Regina Elisabetta, ma ce ne sono tante altre. Giovedì avremo modo di conoscere Stuart McCullough, una delle trentaquattro storie di conversione documentate da Dale Ahlquist nel libro My Name is Lazarus. Stuart ha una storia singolarissima che vi invito ad ascoltare. L'anno scorso al Chesterton Day abbiamo sentito della conversione di un altro dei trentaquattro, padre Spencer Howe, da luterano che era.

Stiamo cercando di farlo conoscere il più possibile, quindi guardate, sbirciate, cercate qui dentro.

È quindi più che giustificato un pellegrinaggio da Chesterton a Beaconsfield, ed il prossimo si terrà proprio nei giorni esatti del centenario della sua conversione. Il nostro amico Stuart ne è l'organizzatore e quest'anno predicherà alla Santa Messa proprio il vescovo di Northampton, mons. David Oakley.

Ricordo ancora una volta che si dice che le sue ultime parole siano state queste:

"La questione ora è chiara. È tra luce e tenebre e ognuno deve scegliere la sua parte".

Io fossi in voi in questa giornata inizierei a leggere un libro di Chesterton. In caso non lo aveste, basta chiedere a Pump Street, non una libreria online qualunque con spedizioni rapidissime, missili che girano per il mondo a correre sottopagati e spremuti come limoni felici di farlo, ma la prima libreria distributista online e sicuramente la prima nata e pensata per far contento Nostro Signore Gesù Cristo e il Suo e nostro amico Chesterton, con gente di tutti i colori, qualcuno che sembra abile e altri che non lo sembrano e la realtà non sempre corrisponde all'apparenza (ah!ah!ah!), ma tutti felicissimi di fare quel che fanno, cioè far conoscere Gilbertone e con lui il caro e buon Gesù.

Qui sotto un po' di materiale vario inerente la sua morte e tante altre cose. Le rimetto a disposizione per facilitarvi il compito.

Il post del 14 Giugno del 2021:

https://uomovivo.blogspot.com/2021/06/oggi-ricorrono-ottantacinque-anni-dalla.html?m=1

Il post della ricorrenza del 2020, con un'altra interessante antologia di post:

https://uomovivo.blogspot.com/2020/06/a-ottantaquattro-anni-della-morte-del.html?m=1

Borges in morte di Chesterton (un bell’articolo - ormai lo sapete che Borges morì lo stesso giorno di Chesterton cinquanta anni dopo):

https://uomovivo.blogspot.com/2015/06/borges-in-morte-di-chesterton-maria.html?m=1

Un'antica intervista a Marco Sermarini sulla santità di Chesterton:

https://uomovivo.blogspot.com/2010/10/zenit-intervista-il-nostro-presidente.html?m=1

Una meno antica intervista a Paolo Gulisano sulla santità di Chesterton:

https://uomovivo.blogspot.com/2013/08/intervista-al-nostro-paolo-gulisano.html?m=1

Una interessantissima lista dei presenti al funerale di Chesterton:

http://uomovivo.blogspot.com/2013/03/ecco-alcuni-tra-i-presenti-al-funerale.html?m=1

Alla tomba di Chesterton giunge ogni anno un bel pellegrinaggio da Londra da oltre dieci anni, guidato dal nostro grande amico Stuart:

https://uomovivo.blogspot.com/2020/07/the-10th-annual-gk-chesterton.html?m=1

Se cercate col motore di ricerca interno, troverete tante belle foto della tomba del nostro Eroe a Beaconsfield, troverete anche ricordi di amici che ci sono andati devotamente ed affettuosamente in questi anni.

In ogni caso mi sembra il giorno più adatto per recitare questa preghiera, per tutte le nostre necessità, per gli amici, per i nemici, per la Santa Chiesa (e ricordo che abbiamo a disposizione migliaia di santini di tutti i tipi, colori e fattezze, guarda qui).

Marco Sermarini

Dio Nostro Padre,

Tu riempisti la vita del tuo servo Gilbert Keith Chesterton 

di un senso di meraviglia e gioia, 

e desti a lui una fede 

che fu il fondamento del suo incessante lavoro, 

una carità verso tutti gli uomini, in particolare verso i suoi avversari, 

e una speranza che scaturiva dalla sua gratitudine di un'intera vita per il dono della vita umana.

Possano la sua innocenza e le sue risate, 

la sua costanza nel combattere per la fede cristiana in un mondo che perde la fede, 

la sua devozione di una vita per la Beata Vergine Maria 

e il suo amore per tutti gli uomini, specialmente per i poveri, 

portare allegria ai disperati, 

convinzione e calore ai tiepidi 

e la conoscenza di Dio a chi non ha fede. 

Ti chiediamo di concedere le grazie che Ti imploriamo 

attraverso la sua intercessione (e specialmente per...) 

perché la sua santità possa essere riconosciuta da tutti 

e la Chiesa possa proclamarlo beato. 

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore.

Amen.

Il ricordino della morte
di Chesterton
con i versi del suo amico
Walter de la Mare.

Il famosissimo telegramma
di Papa Pio XI in occasione
della morte di Chesterton
(quello del difensore della fede...)


domenica 12 giugno 2022

De Luca a Carlo Bo ancora sul San Francesco, sul San Tommaso...

[Roma] 28 Settembre 1935


Mio caro Bo,


(…) Tu mi chiedesti il 13 sett. e a volta di corriere una vita di santo in inglese. Non i risposi perché non ne conoscevo. S.Fr. di Chesterton oppure S. Tommaso. Sono già impegnati né si sa da cui: fatto sta che a Londra rispondo no alla Morcell*. (…)


Don Giuseppe De Luca a Carlo Bo, lettera del 28 Settembre 1935, Carteggio De Luca - Bo 1932 -  1961


* Il riferimento è alla casa editrice Morcelliana di Brescia, di cui furono cofondatori tra gli altri proprio il Fausto Minelli di cui al precedente post e mons. Giovanni Battista Montini, futuro San Paolo VI; la Morcelliana pubblicò la traduzione di Raffaello Ferruzzi di Ortodossia del nostro Chesterton. L'edizione è ancora in stampa dagli anni '20.

Carlo Bo nel 1954

sabato 11 giugno 2022

Minelli e De Luca cercano di pubblicare il San Francesco, ma...; giudizio frettoloso di Minelli sul San Tommaso; Belloc e l'Illustrazione Vaticana.

Carissimo De Luca,


(…) Già da tempo avevamo chiesto i diritti del San Francesco di Chesterton - ma il suo agente ci ha risposto di essersi impegnato ancora parecchi anni fa con una certa Signora De Sanctis di Napoli. Ricercata la stessa con tutti i mezzi (anagrafe, informazioni private, ecc.) questa fu irreperibile. Ne avvertimmo l’agente di G. K., ma non ne sapemmo più niente. Se tua sorella volesse riprender le file per il San Francesco: saremmo lietissimi di concludere. Per il S. Tommaso abbiamo già quello del Sergillanges e non mi consta che quello del Ch. Abbia avuto risonanza. E poi S. Francesco è più anziano di data e forse verrà per meno. Scrivi che provi e grazie!  Suo tempo per il S. Francesco avevamo accennato per la traduzione non mi ricordo bene (essendo passati 4 o 5 anni) se a Pompili o a Ferruzzi: ma se non ci fossero veri impegni, potresti pensarvi tu (come per il Belloc dell’Illustrazione Vaticana). (…)


Fausto Minelli a don Giuseppe De Luca, lettera da Brescia del 10 Marzo 1935, Carteggio Minelli - De Luca, volume 2.


Interessante questo scambio tra Minelli e De Luca, due personaggi molto interessati a Chesterton come abbiamo visto in numerosi post di questo blog, anche recenti.

Si cerca di pubblicare il San Francesco ma l'agente di Chesterton dice di aver preso impegni con una certa signora De Sanctis di Napoli, per cui la traduzione italiana non vedrà la luce in quegli anni. In Italia c'era interesse da tempo per questo libro: abbiamo la recensione dell'edizione francese (traduzione di Isabelle Riviere, editore Plon, Parigi) scritta da Giovanni Battisti Montini (il futuro Paolo VI) sulla rivista Studium, vol. 22 (1926), n. 10 (ottobre), pp. 543-546 e la si può trovare nel volume Scritti Fucini (1925-1933), curato di Massimo Marcocchi e pubblicato nel 2005 dalle Edizioni Studium di Roma e dall’Istituto Paolo VI di Brescia. L'edizione italiana più antica che mi risulti dovrebbe essere quella dell'Istituto di Propaganda Libraria del 1967, quindi di tempo ne passò (salvo che qualche appassionato mi dia notizia di altre edizioni più antiche).

Minelli invita De Luca ad interessare sua sorella, che viveva a Londra e che aveva già tradotto quel Belloc di cui si parla e di cui dirò più avanti, a riprendere contatti con Chesterton o con il suo agente. C'è anche un giudizio frettoloso sul San Tommaso d'Aquino, vero capolavoro (non lo dico io ma Etienne Gilson, per approfondimenti leggete qui, qui, qui, qui e qui. Abbiate pazienza, c'è dell'altro, basta usare il motore di ricerca interno del blog), per cui seguiamo Gilson che aveva letto il libro, e la nostra esperienza di Chesterton.

Si parla pure di una pubblicazione di Belloc: De Luca aveva fatto tradurre dalla sorella The Path to Rome e poi lui ne aveva rivisto il lavoro; il diario di viaggio di Belloc (che è uscito per Cantagalli in volume qualche anno fa, nel blog ne trovate notizie sparse) uscì su l'Illustrazione Vaticana, rivista quindicinale diretto da Giuseppe Dalla Torre e uscito tra il 1930 e il 1938, in cui le immagini avevano un ruolo importante, e che uscì anche in francese, spagnolo, tedesco e nederlandese, e a cui collaborò con vari pseudonimi Alcide De Gasperi, allora in Biblioteca Vaticana.

Quest'ultima è una notizia per me inedita e dimenticata.


Marco Sermarini

Fausto Minelli


XX Chesterton Day, 17 Giugno 2022. Vi aspettiamo!

17 Giugno 2022, ore 19.30, San Benedetto del Tronto, Centro Educativo La Contea, Contrada Santa Lucia - XX Chesterton Day. My Name is Lazarus and I live. A cento anni dalla conversione al cattolicesimo di Gilbert Keith Chesterton. Incontro con Stuart McCullough e padre Bruno De Cristofaro, ICMS.

Intanto vi presento l'ospite internazionale, per cui ecco il nostro Stuart intervistato da Adrian Ahlquist: 

https://www.chesterton.org/uncommonsense/episode-43/

Stuart si dedica alla diffusione dei santini di Chesterton che ha riprodotto in tantissime lingue:

www.catholicgkchestertonsociety.co.uk

Stuart lavora con sua moglie Clare per questa organizzazione che si occupa di evitare e prevenire l'aborto volontario:

http://www.goodcounselnetwork.com 

Stuart organizza da più di dieci anni il Pellegrinaggio annuale da Kensington a Beaconsfield in onore del nostro caro Gilbert e quest'anno il Vescovo di Northampton, che è la diocesi dove Beaconsfield si trova, assisterà e predicherà durante la Santa Messa che sarà celebrata al termine del cammino.

Stuart si è convertito al cattolicesimo grazie a Chesterton.

Tante belle cose, no?

Stuart è il primo alla nostra destra,
e il resto è la sua gang di pellegrini...



Chesterton in altre parole - Robert Hugh Benson

 Non sono stato così tanto commosso per molto tempo. È un vero mistico di uno strano tipo”.

Robert Hugh Benson, in C. C. Martindale, The Life of Monsignor Robert Hugh Benson, Vol. Two, Longmans, Green & Co., Londra 1916, p. 90, citato in Padre Robert Wild, The Tumbler of God; Chesterton As Mystic, Angelico Press, New York 2013


padre Robert Hugh Benson

giovedì 9 giugno 2022

An invitation from the G. K. Chesterton Institute:- "LIBERI TUTTI!" A NEW PLAY BASED ON CHESTERTON'S "THE SURPRISE" COMES TO THE 2022 RIMINI MEETING

Riceviamo dagli amici del G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture e volentieri giriamo anche a voi l'invito per la presentazione della commedia La Sorpresa (di cui anni fa pubblicammo la prima edizione assoluta in italiano) che sarà presentata oggi alle 21 e che sarà messa in scena al Meeting di Rimini in Agosto.

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The G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture at Seton Hall University and the Rimini Meeting,

Invite you to an online conversation about

Liberi Tutti!

--a new play based on G. K. Chesterton's "The Surprise"

will be presented at the 2022 Rimini Meeting on August 20th, 2022 at the Galli Theatre in Rimini.

 

Speakers: Otello Cenci, Creative and Artistic Director of the Rimini Meeting and Dr. Dermot Quinn, professor of history and editor of The Chesterton Review

The conversation will be moderated by Mrs. Gloria Garafulich-Grabois, Director, G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture.

 

 

The event will be streamed online on TEAMS

Thursday, June 9, 2022—from 3:00 pm (ET) -  9:00 pm (Italy)

Via TEAMS. To join please click on the link below

"G. K. Chesterton's 'The Surprise," comes to the 2022 Rimini Meeting"

 

 

 

About the conversation

The conversation will center on the work and annual gathering at the Rimini Meeting as well as the presence of G. K. Chesterton as this event and past collaborations of the Rimini Meeting and the G. K. Chesterton Institute.

Otello Cenci remarks: "As I was looking for a work that would deepen the theme of this year's meeting, I came across the text of Chesterton's 'The Surprise.' This text has been adapted under the title of 'Liberi tutti!' which is based on Chesterton's play that was written in 1931 for a performance in his hometown of Beaconsfield. Through this text, perhaps Chesterton wanted to answer in his own way to 'Six characters in search of an author' by Pirandello (1921): it is the Metatheatre that gives substance to Chesterton's text, which differs from Pirandello's work for its extreme lightness and irony through which profound and important themes are addressed."

 

 

About the speakers

Otello Cenci is Director of the Performing Arts Division at the Rimini Meeting and Creative and Artistic Director at Made Officina Creativa. He has produced stage adaptations of works by T. S. Eliot, A. Camus and G. Leopardi as well as TV productions (RAI2), and the stage production of Aldo Finzi's "La Serenata al Vento", and has also directed productions of works by Shakespeare, Thomas More and Paul Claudel among others. In 2011, he worked with the G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture for the stage production of Chesterton's "The Ballad of the White Horse" (Rimini Meeting, 2011); and in 2013 for the production of Chesterton's "Manalive" (Rimini Meeting 2013). Mr. Cenci is currently working with the Institute in preparation for this year's stage production of Chesterton's play "The Surprise" which will be presented at the Rimini Meeting 2022 (August).  For more information about the Rimini Meeting please visit: www.meetingrimini.org

Dermot Quinn, D.Phil. is Professor of History at Seton Hall University and Editor of The Chesterton Review. He was educated at Trinity College, Dublin and New College, Oxford, where he was awarded a doctorate in 1986. He has written extensively on Chestertonian themes, has authored three books The Irish in New Jersey: Four Centuries of American Life (Rutgers University Press, 2004)(winner, New Jersey Studies Academic Alliance, Non-fiction Book of the Year, 2005); Patronage and Piety: The Politics of English Roman Catholicism, 1850-1900 (Stanford University Press/Macmillan, 1993) and Understanding Northern Ireland (Baseline Books, Manchester, UK, 1993 and many articles and reviews in the field of British and Irish history.

 

 

 

 

G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture

Seton Hall University - 400 South Orange Avenue - South Orange, NJ 07079

973.275.2431 - Chesterton Institute email: chestertoninstitute@shu.edu

 

martedì 7 giugno 2022

Riproposizioni - Un aforisma sulla grandezza dell’umiltà e la tristezza dell’orgoglio.

C'è un corollario alla concezione di essere troppo orgogliosi per combattere. È che gli umili debbano fare la maggior parte dei combattimenti. 

Gilbert Keith Chesterton, L'uomo Eterno.


Gilbert Keith Chesterton, di Maisie Ward. Una prima edizione con sovraccoperta.


È la prima edizione con rara sovraccoperta della prima grande biografia di Chesterton firmata da Maisie Ward. Maisie ha firmato la prima biografia documentata cui è seguito Return to Chesterton, sorta di secondo volume di approfondimento di aspetti rimasti un po' in ombra nel primo volume e provvisti di documentazione e testimonianze.

Volevo farvela vedere. Io non avevo mai visto la sovraccoperta, pur possedendo una prima edizione. È raro che sopravvivano alle ingiurie del tempo e degli uomini.

Prossimamente vi mostrerò altri dei libri che la Società ha ricevuto in dono, con perle dalla produzione di Belloc e Chesterton.

Marco Sermarini

 

lunedì 6 giugno 2022

Cent’anni fa Chesterton si convertiva, entrando nella bella e ilare compagnia | Peppino Zola su Tempi.

Caro direttore,


è tempo di “centenari”, che ci ricordano la grandezza di tanti uomini e di tante donne che hanno onorato la loro vita, aiutandoci a vivere meglio. Nel 2022 stiamo facendo memoria del Servo di Dio don Luigi Giussani, nato il 15 ottobre del 1922. In quello stesso anno entrava definitivamente nella Chiesa Cattolica il grande Chesterton,quando aveva poco meno di 50 anni, nel pieno della sua maturità, dopo avere scritto, nel 1908 (ben 14 anni prima), il suo capolavoro “teologico” e cioè “Ortodossia”. E’ entrato ufficialmente nella Chiesa maturando la decisione con alcuni sacerdoti intelligenti e con alcuni grandi amici. Una bella e ilare compagnia lo ha aiutato nella sua definitiva conversione, anche se essa era maturata guardando, senza pregiudizi alla realtà delle cose e alla grande storia della Chiesa stessa, dove, diceva, tutte le verità, comprese tutte le contraddizioni, si sono date appuntamento. Si tratta, allora, di un centenario, quello della conversione di GKC, da ricordare e da studiare. Tale conversione, infatti, ci testimonia, nel momento in cui tanti voltano le spalle alla Chiesa (con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti, guerre comprese), che invece, da uomini maturi e intelligenti, possiamo anche oggi entrare nella Chiesa, perché essa è l’unica che salva e proclama (malgrado le attuali troppe timidezze) tutto ciò che rende grande e irripetibile ogni essere umano. Si può, anche in questo secolo (ancora da definire), entrare orgogliosamente e gioiosamente nell’esperienza cattolica, perché è l’unica che evita le pazzie del “mondo”. Essere cattolici conviene al nostro equilibrio psicofisico ed alla capacità di essere utili (grazie alla forza di un Altro). Spero che l’intellighenzia cattolica, almeno questa, si fermi a ricordare questo “centenario” di GKC, che, ricordo, Papa Pio XI definì “difensore della fede”, cosa che effettivamente fu, con tutta la sua intelligenza, la sua enorme cultura, i suoi numerosissimi scritti, la sua fantastica ironia, che lo rese amico anche dei suoi avversari (in questo mi ricorda Amicone).

In un’epoca di “pazzie” come la nostra, si sente la mancanza di uno come Chesterton. Per questo, sto rileggendo uno dei suoi libri più significativi e cioè “L’UOMO COMUNE”, edito da Lindau, che ha così sottotitolato l’opuscolo: “Un elogio del buon senso e della tradizione”. Esso contiene una serie di saggi che affrontano i più svariati temi, tutti verificati dal punto di vista del buon senso che scaturisce dalle verità professate dal cristianesimo. Lettura molto godibile e stimolante. Mi soffermo brevemente su due di tali articoli.

Il primo, che è anche quello introduttivo del libro e che, appunto, si intitola “L’uomo comune”, costituisce una sferzante critica al potere intellettuale che vuole dominare il mondo (non solo quello culturale), il cui potere è di molto aumentato nei giorni nostri. Un potere che emargina e perseguita (anche nel senso più negativo del termine) il pensiero dell’uomo comune, che si basa su di una saggezza popolare che rispetta le dimensioni “elementari” di ogni esistenza. Sono le stravaganze degli intellettuali che portano ai più grossi errori ed alle più incredibili deviazioni. GKC scriveva queste cose più di cent’anni fa, ma la situazione, sotto questo profilo, è enormemente peggiorata. Basti pensare al fatto che si vorrebbe far passare per “diritto” la soppressione di una vita umana e che si vorrebbe definire l’uomo e la donna non in base all’inconfutabile dato biologico, ma in base al capriccio anche totalmente momentaneo del singolo individuo e che GKC definisce come “smania e follia causate dalla volubilità della classe istruita”. Giustamente Chesterton, in questo contesto, afferma che “il progresso, inteso come il progresso che è progredito a partire dal XVI secolo, ha perseguitato soprattutto l’uomo comune ….. il progresso è stato solamente una persecuzione dell’uomo comune”. Soprattutto oggi tutto ciò è evidente, visto che si vuole perseguitare il pensiero comune dell’uomo anche attraverso leggi liberticide. E Chesterton aggiunge una sottolineatura molto vera: solitamente questa classe dirigente che perseguita l’uomo comune è anche quella più ricca, perché la più potente. Come è vero! E’ vero che la classe istruita e ricca sta perseguitando la classe comune e più povera. Un’osservazione che potrebbe apparire banale, ma che nessuno fa.

Il secondo articolo è intitolato “Un nuovo argomento in favore delle scuole cattoliche” ed il nuovo argomento consiste nel fatto che all’uomo non basta un’istruzione qualsiasi, perché ha bisogno di una “cultura completa, basata su una sua filosofia e una sua religione”. Cioè, occorre una istruzione piena di senso, affinché la persona sia veramente aperta ad affrontare gli impegni della vita. Chesterton usa una figura insolita per dire che le scuole cattoliche vanno in questa direzione quando scrive che “la conoscenza non può mai essere racchiusa in compartimenti stagni” e che i critici delle scuole cattoliche dovrebbero sapere che esse assicurano la completezza dell’istruzione attraverso “l’atmosfera cattolica”, cioè attraverso un insieme coerente di istruzione e significato. Penso che molte scuole “cattoliche” dovrebbero rileggere questo articolo di Chesterton, perché molte di loro, soprattutto le più grosse, sicure di sopravvivere per via dei loro clienti ricchi, mi sembrano più preoccupate di arrivare prime nei sondaggi della Fondazione Agnelli che di assicurare una “atmosfera cattolica” che aiuti lo studente a crescere come persona “nuova” e completa prima che come efficiente strumento di lavoro e di business, tanto gradito al “mondo”. 

 

Tutti coloro che hanno vergogna di dirsi pubblicamente cattolici dovrebbero guardare alla testimonianza di Chesterton che  nel 1922 entrò nella Chiesa, scrivendo anche decine di libri per dire a tutto il mondo che l’appartenenza alla Chiesa costituisce l’unica vera convenienza umana, perché Gesù ha promesso a chi lo segue niente meno che il centuplo. I suoi libri trasudano di positività, di acume critico, di profonda cultura, di intelligente ironia. E, soprattutto, insieme a tutta la sua bellissima (e santa?) vita, di grande amore per l’uomo “comune”, quello voluto da Dio creatore e non dalle malsane ideologie.

 

Peppino Zola 


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