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giovedì 30 dicembre 2021

Un aforisma al giorno.

Il riso ha qualcosa in comune con gli antichi venti della fede e dell'ispirazione; sblocca l'orgoglio e scioglie la segretezza; fa dimenticare agli uomini se stessi in presenza di qualcosa di più grande di loro.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Comune.

Bisogna proclamare risolutamente che nel mondo delle meraviglie non c'è altra porta che quella bassa dell'umiltà, attraverso l'arco della quale la terra risplende come il paese delle fate.


 Gilbert Keith Chesterton, The Speaker




mercoledì 29 dicembre 2021

Un aforisma al giorno (verissimo).

Se oggi l'umiltà è stata screditata come virtù, non sarà del tutto superfluo osservare che questo discredito coincide con il grande regresso della gioia nella letteratura e nella filosofia contemporanea.


Gilbert Keith Chesterton, L'imputato


Un aforisma dissoluto al giorno.

 In quest'epoca di idealismo egoistico chi difende l'umiltà ha qualcosa di indicibilmente dissoluto.


Gilbert Keith Chesterton, L'imputato


domenica 26 dicembre 2021

Un aforisma al giorno (guardatelo! È lui!) 😅😜😂

Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono.

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del Drago ed altre serissime storie.

venerdì 24 dicembre 2021

Buon Natale 2021, cari amici!



Carissimi amici soci e simpatizzanti 

(ma sarebbe ora di continuare a simpatizzare abbracciando la causa e pagando l'iscrizione annuale 😜👍🏽😂😂😂),

ecco gli auguri di Buono e Santo Natale, li faccio a nome di tutta la Società con il classico dei classici.

E' la famosa lettera di GKC al Tablet di Londra in cui si parla della nostra provata e giustificata fede in Babbo Natale. Su questo non ammetterò cinismo e repliche e sono pronto a battermi a duello.

Debbo ringraziarvi della vostra calda amicizia ispirata dal nostro caro Gilbert, che porta solo al Piccolo Grande Re che festeggeremo domani e anzi già da adesso. Ricevo spesso prove del vostro umanissimo calore, della gratitudine e dell'affetto che ci dimostrate, ed è proprio bello! Grazie.

Che il Natale ci porti l'umiltà in cui indulge chi e sinceramente innamorato (come ci ricorda Gilbert), soprattutto chi è innamorato del Bambinello! Che questa Notte Santa ci porti gioia e pace e pure quel sano buonumore con cui sventoleremo la Bandiera del Mondo e daremo battaglia al male e faremo posto in questo mondo al Bambinello, che è il Vero Re, perché se Dio è venuto in questo mondo vuol dire che per esso vale la pena che facciamo qualcosa di buono.

«Quello che mi è successo è l'opposto di quello che sembra essere l'esperienza della maggior parte dei miei amici. Invece di rimpicciolire fino ad un puntino, Babbo Natale è divenuto sempre più grande nella mia vita fino a riempire la quasi totalità di essa. E' successo in questo modo. Da bambino mi trovai di fronte ad un fenomeno che richiedeva una spiegazione. Avevo appeso alla sponda del mio letto una calza vuota, che al mattino si trasformò in una calza piena. Non avevo fatto nulla per produrre le cose che la riempivano. Non avevo lavorato per loro, né le avevo fatte o aiutato a farle. Non ero nemmeno stato buono - lungi da me! 
E la spiegazione era che un certo essere che tutti chiamavano "Santa Claus" era benevolmente disposto verso di me... Ciò che credevamo era che una determinata agenzia benevola ci avesse davvero dato quei giocattoli per niente. E, come affermo, io ci credo ancora. Ho semplicemente esteso l'idea.
Allora chiedevo solo chi metteva i giocattoli nella calza, ora mi chiedo Chi mette la calza accanto al letto, e il letto nella stanza, e la stanza della casa, e la casa nel pianeta, e il grande pianeta nel vuoto.
Una volta mi limitavo a ringraziare Babbo Natale per pochi dollari e qualche biscotto. 
Ora, lo ringrazio per le stelle e le facce in strada, e il vino e il grande mare.
Una volta pensavo fosse piacevole e sorprendente trovare un regalo così grande da entrare solo per metà nella calza.
Ora sono felice e stupito ogni mattina di trovare un regalo così grande che ci vogliono due calze per tenerlo, e poi buona parte ne rimane fuori; è il grande e assurdo regalo di me stesso, perché all'origine di esso io non posso offrire alcun suggerimento tranne che Babbo Natale me l'ha dato in un particolare fantastico momento di buona volontà».

Gilbert Keith Chesterton, lettera a The Tablet of London.

E alla fine ecco quello che penso veramente e sinceramente (sì, lo penso davvero):

Personalmente è chiaro, io credo in Babbo Natale; ma è il tempo del perdono, e perdonerò gli altri che non ci credono.

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago e altre serissime storie


Auguri a tutti! Evviva il Bambinello! Evviva Gilbert! Evviva gli amici!

Marco Sermarini, presidente SCI
&
La Segreteria Volante

Richard Ingrams candida il giornalista e scrittore Gilbert Keith Chesterton ad avere regolarmente ragione | Richard Ingram su BBC Radio.

Richard Ingram (1937, giornalista, direttore del The Private Eye e fondatore del The Oldie, convertitosi nel 2011 al cattolicesimo; autore di un volume dal titolo The Sins of GK Chesterton in cui gli dà dell'antisemita per colpa di Belloc e di suo fratello Cecil, operazione troppo semplice e dunque piuttosto discutibile) nomina il giornalista e scrittore Gilbert Keith Chesterton per avere regolarmente ragione.

Partecipa anche Humphrey Carpenter (1946 - 2005), il ben noto biografo di J. R. R. Tolkien.

È una trasmissione del 2003.

Ci sono un paio di inserti registrati di Chesterton, uno dei quali è una conferenza di Chesterton, in cui il nostro caro amico parla e ridacchia di ciò che dice assieme al pubblico... Che vi devo dire? Non ha prezzo!!!

Marco Sermarini

https://www.bbc.co.uk/sounds/play/b0076dzl

La Royal Academy of Arts annovera Chesterton tra le sue ispirazioni.

https://www.royalacademy.org.uk/art-artists/name/g-k-chesterton

Siamo nel sito della Royal Academy of Arts (RA).

La Royal Academy of Arts (RA) è un'istituzione artistica inglese con sede a Burlington House a Piccadilly, Londra. Fondata nel 1768, è un'istituzione indipendente, finanziata da privati e guidata da eminenti artisti e architetti. Il suo scopo è quello di promuovere la creazione, il godimento e l'apprezzamento delle arti visive attraverso mostre, educazione e dibattito.

Il collegamento porta alla pagina che la Academy dedica a Chesterton ed ai volumi del Nostro Eroe o con lui correlati che l'Academy possiede. C'è anche Lance Sieveking che meriterà prima o poi un approfondimento. Troviamo Samuel Johnson, il famoso Dottor Johnson (Chesterton vestì scherzosamente più di una volta i suoi panni, e si sentì spesso vicinissimo a lui), con un suo scritto introdotto proprio da Gilbert. C'è anche Max Beerbohm, amico di Chesterton e disegnatore. Insomma, le connessioni come sempre sono interessanti e talvolta sorprendenti.


martedì 21 dicembre 2021

Un caldo invito distributista...

L'invito che vi facciamo è di visitare il sito internet di Pump Street, il primo negozio dichiaratamente distributista d'Italia.

Lo so che già siamo avanti, ma l'invito è a visitarlo SEMPRE! Prima di andare a buttarvi su Amazon, Zalando o non sappiamo cosa, che non lavorano per i distributismo, per il Regno di Dio, per gli ideali di Chesterton, Belloc e compagnia, buttatevi su Pump Street! Ne varrà la pena. Sei vogliamo cambiare il mondo, da qualche parte bisognerà cominciare. Ecco da dove cominciare, allora!

 https://www.pumpstreet.it

Vi ricordiamo inoltre che tempo fa segnalammo con un'etichetta intitolata "Il distributismo possibile già c'è" l'esistenza di realtà economiche che in pratica rivestono gli stilemi del distributismo. L'esercizio lo potete fare anche voi: guardatevi intorno, cercate le piccole botteghe di famiglia, i piccoli negozi di abbigliamento, gli artigiani bravi buoni e capaci, il contadino della porta accanto e tanto altro ancora, e troverete tanti posti per fare regali seri a Natale, troverete posti dove fare la spesa SEMPRE.

Non fate il bieco discorso: ma là spendo di più! Ci sarà o no un motivo? Non fate l'ancor più bieco discorso: ma su... faccio prima!!! Fate dopo! Viene tutto in tempo, basta pensarci per tempo, e se non ci si pensa per tempo prima o poi si arriverà.

Insomma, è ora di cambiare filosofia, perché anche questa bieca filosofia pratica è una filosofia, solo che è la filosofia SBAGLIATA!

Il Natale è un buon momento per cambiare filosofia, amici! L'anno nuovo pure! Come diceva il nostro Chesterton? 

"L'obiettivo di un Nuovo Anno non è che abbiamo un nuovo anno. È che abbiamo una nuova anima e un naso nuovo; nuovi piedi, una nuova schiena, nuove orecchie e occhi nuovi. A meno che un particolare uomo non prenda decisioni per il Nuovo Anno, non prenderà alcuna decisione. A meno che un uomo non cominci da capo con le cose, senz'altro non farà niente di efficace. A meno che un uomo non parta con la strana ipotesi di non essere mai esistito prima, è certissimo che non esisterà mai in seguito. A meno che un uomo non nasca di nuovo, non entrerà in nessun modo nel Regno dei Cieli".


Gilbert Keith Chesterton, Lunacy and Letters, "January One".

Ecco, allora è venuto il momento di cambiare. La politica non ci aiuta! Sponsorizza solo il Big Business e spreme il piccolo, e allora è venuto il momento di cambiare.
Nuovi piedi, nuova schiena, nuove orecchie, occhi nuovi e soprattutto nuovi ideali! Nuove imprese familiari da sostenere, piccole realtà da valorizzare!!!

Ecco, occhi nuovi, come quelli di queste due bambine, che guardano in alto, non dove dicono quelli al potere ma dove dice loro la verità, in piena libertà.




Un aforisma al giorno.

Si commette idolatria non soltanto innalzando falsi dei ma anche innalzando falsi diavoli; rendendo gli uomini paurosi della guerra o dell’alcool o delle leggi economiche quando invece dovrebbero aver paura della corruzione spirituale e della viltà. I mussulmani dicono “Non c’è Dio all’infuori di Dio”. I mussulmani inglesi, gli astemi militanti, devono imparare e ricordare anche che non c’è Satana all’infuori di Satana. 

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 11 settembre 1909.

“La sparizione di Vaudrey”: l’abisso invoca l’abisso - Luca Fumagalli su Radio Spada.

La sparizione di Vaudrey (The Vanishing of Vaudrey) è il sesto racconto de Il segreto di Padre Brown (1927). Si tratta senza ombra di dubbio di una delle storie più intriganti della raccolta per quanto dia la fastidiosa sensazione di assomigliare un po’ troppo a Il giardino segreto. A livello apologetico, alla riflessione sul lato più oscuro dell’animo umano si accompagna una divertente parentesi di marca distributista a proposito della più facile possibilità che siano i ricchi a ricattare i poveri e non viceversa: «Una buona metà degli uomini politici moderni sono ricchi che ricattano il popolo».

L’inizio del racconto è folgorante: «Sir Arthur Vaudrey, nel suo abito estivo color grigio chiaro e indossando sulla testa grigia il cappello bianco che ostentava così sfacciatamente camminando frettolosamente lungo la via che dalla sua casa costeggiava il fiume fino al piccolo gruppo di abitazioni che si potevano considerare simili a dipendenze della sua, entrò in quel piccolo villaggio e poi svanì completamente come se fosse stato portato via dai folletti».

Il resto nel collegamento qui sotto:

https://www.radiospada.org/2021/12/il-mercoledi-di-padre-brown-la-sparizione-di-vaudrey-labisso-invoca-labisso/?fbclid=IwAR1hNl3yXOMkV3pMKtZaK5trpIsTBwdo57xMYs6_pzVaVb06sOxMrLLkHMU



venerdì 10 dicembre 2021

Chesterton e Il paradosso della grotta -di Fabio Trevisan - Radio Maria

A Natale si contempla il paradosso della grotta, ovvero di un Dio Signore dei Cieli  e della Terra che si è fatto Uomo piccolo, nascosto e protetto nel grembo santissimo di Maria, senza guardie del corpo né sontuosi troni regali. Il pagliericcio pregno di umori animali fa da cuscino al suo capo sotto lo sguardo tenero e apprensivo di San Giuseppe: così indifeso, così incapace se non di piangere, è un Dio che si affida alle cure terrene dell'uomo come un qualsiasi bambino. Come ricorda suggestivamente Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) nel saggio L'Uomo eterno, il bambino Gesù riassume lo scherzo paradossale di un Dio le cui mani che avevano fatto il sole e le stelle erano troppo piccole per arrivare alle grosse teste degli animali (il bue e l'asinello nell'iconografia ideale del presepe). Come è potuto accadere questo?

Il resto al seguente collegamento:

Un aforisma al giorno.

La Chiesa è troppo unica per poter provare di essere unica; perché la prova più facile e popolare e quella data dal confronto, e qui non c'è confronto possibile.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno.

mercoledì 8 dicembre 2021

Riproposizioni - Aforismi umili - L'Imputato.

Nessuno è mai stato innamorato senza indulgere in un positivo atteggiamento di umiltà.


Gilbert Keith Chesterton, L’imputato.


È pronto il Calendario Chesterton 2022!!!

Frutto della collaborazione tra Pump Street, la libreria e laboratorio distributista, i ragazzi della Scuola Gilbert Keith Chesterton e i giovani dell'Opera Chesterton di San Benedetto del Tronto, ecco il bel Calendario Chesterton 2022!

Dopo il successo dello scorso anno, ecco un bel modo di dire Buon Natale e B
uon Anno ai vostri amici.

I disegni li hanno fatti i nostri ragazzi, la stampa è artigianale e fatta da Pump Street in serigrafia, ci sono tanti begli aforismi di Chesterton che ci accompagnano tutto l'anno, è bello da guardare e da tenere sulla scrivania, in casa, ovunque...

Per acquisti www.pumpstreet.it




Aforismi in lingua originale - Ortodossia.

Reason is itself a matter of faith. It is an act of faith to assert that our thoughts have any relation to reality at all.

Gilbert Keith Chesterton, Orthodoxy.

domenica 5 dicembre 2021

Ancora un po' di Cecchi su Chesterton.


Anche oggi il miglior scritto su G. K. Chesterton rimane quello di André Chevrillon: Une apologie du christianisme (in: Nouvelles Etudes Anglaises: ed. Hachette, Paris), impostato principalmente sulle due opere magnifiche e fondamentali: Heretics e Orthodoxy del grande umorista inglese. Ma si può leggere con profitto anche il G. K. C. di Julius West (Ed. Secker, London: 1915); e infine questo G. K. Chesterton; Ses idées et son caractère, pubblicato recentemente da Joseph de Tonquédec, per i tipi della «Nouvelle Librairie Nationale» (Paris), sebbene non gli sieno mancate critiche acerbe. Il Vitetti, che lo recensì minutamente, lo definì «un infortunio capitato a G. K. C.». E un critico francese, mentre ammetteva la legittimità di paragonare Chesterton, se proprio uno ci tiene, a una testuggine o a un rinoceronte, trovava in verità un poco strano che il de Tonquédec avesse preferito paragonarlo a «una farfalla ebbra di sole». È proprio vero che l’entusiasmo fa dei brutti scherzi. 

Il de Tonquédec non nasconde d’ignorare parte dell’opera di Chesterton; e probabilmente quella parte, non esigua, che non è stata ancora tradotta in francese. Non ha avuto cura di inquadrare il suo autore in un disegno storico, tanto più necessario in quanto, più che altro, egli ha insistito sull’aspetto teoretico e confessionale dell’opera di Chesterton, anche a scapito di quanto in essa va considerato come arte.


Ma agli effetti della nessuna conoscenza che di questo scrittore si ha, generalmente, in Italia, il volumetto può esser utile. E non conviene giudicarlo con severità eccessiva. Ora per la prima volta Chesterton vien tradotto in italiano; e tutta la prima parte del suo Manalive, sotto il titolo: Le avventure di un uomo vivo, è apparsa, dal numero I di quest’anno, al numero IX, uscito in questi giorni, nella romana «Ronda». Non vogliamo insinuare che sia necessaria una interpretazione ermetica, o per lo meno allegorica. In ogni modo il Tonquédec potrebbe essere, al lettore italiano, un non ozioso compagno, in quella selva di bizzarrie, paradossi e capricci dell’ingegnoso scrittore, i quali spesso cuoprono magari un po’ disordinatamente, significati organici, nuovi e, non di rado, profondi.


Emilio Cecchi, La Tribuna, 25 novembre 1921.

Riproposizioni - Un aforisma "antipolitico" al giorno.

Sono rimasto quel fuori casta che potete vedere, tagliato fuori da qualsiasi esultanza legata a un partito.

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia

G. K. Chesterton on Twitter: "“Individualism is the death of individuality”  #Chesterton"

La storia di questa foto.


Questa è la foto dell'ultima apparizione pubblica di Chesterton, e per quanto se ne sa, è proprio l'ultima sua foto.

È stata scattata nel Maggio 1936, circa tre settimane prima della sua morte, e l'occasione è quella dell'inaugurazione della nuova casa di cura St. Joseph delle suore del Bon Secours, a Beaconsfield. Proviene dal sito sulla storia della cittadina in cui Chesterton passò gli anni che vanno dal 1909 alla sua morte:

https://www.beaconsfieldhistory.org.uk/content/catalogue_item/bon-secours-hospital/photographs-and-postcards-relating-to-bon-secours-hospital/photograph-showing-bon-secours-garden-fete-mounted-on-a-card 

Chesterton diede un discorso nell'occasione, e questa foto, oltre ad avere un valore per quanto già detto, è anche molto simpatica. Le suore, anche a causa della prospettiva da cui vengono ritratte, sembrano delle formichine rispetto al Nostro Eroe, che invece giganteggia nell'"uniforme" che lo rese famoso ai giornali e ai caricaturisti.

Le suore sono le stesse che possedevano a Beaconsfield un piccolo ospedale per bambini che fu beneficato dai Chesterton in vita ed anche in occasione della morte di Gilbert. Furono loro ad accogliere Frances quando scoprì il male che la portò alla morte circa due anni e mezzo dopo suo marito, nel Dicembre 1938.

Erano parte della loro piccola comunità cittadina, i Chesterton, ed erano ben voluti da tutti, e questa ne è una piccola ma significativa testimonianza.

Mi sembrava giusto collocare adeguatamente questa foto nel suo contesto storico, al di là della sua simpatia e bellezza. È una buona occasione per sottolineare come fossero buoni e generosi i Chesterton e come la loro presenza fosse gradita in paese. Erano buoni amici di tutti e "ingombravano" molto meno di quanto si potesse pensare, nonostante la grande notorietà di Gilbert (considerate che fu accolto in Polonia con gli onori di un capo di stato, che tenne mesi e mesi di conferenze negli Stati Uniti e tante altre cose...). Erano considerati di famiglia. Sinceramente non mi sarei stupito di incrociarli per le strade quelle tre volte che sono andato a trovarli. Vale la pena di rileggere il resoconto dell'intervista che diede ad Emilio Cecchi il 26 Novembre 1918, è molto significativo.

Marco Sermarini


Un aforisma al giorno.

Di solito un poliziotto va ad arrestare i ladri nelle birrerie, noi andiamo ai ricevimenti degli artisti a cercare di individuare un pessimista.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo che fu Giovedì.

venerdì 3 dicembre 2021