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venerdì 31 ottobre 2008

Cacciari è contro Halloween

Da Il Corriere del 31 Ottobre 2008

Il primo cittadino veneziano: di Halloween non mi piace l’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario


Massimo Cacciari (Colombo) ROMA - «Festeggiare Halloween a Venezia? Non se ne parla proprio. Roba da Disneyland. O da Peschiera del Garda, lì dove c’è Gardaland. Noi abbiamo il Carnevale più bello, intelligente ed elegante del mondo. Perché mai dovremmo concedere spazio a qualcosa che non c’entra niente, dico niente, con le tradizioni italiane?». Massimo Cacciari non è uomo da mezzi toni, si è visto sabato scorso con la manifestazione del Pd contro il governo Berlusconi («non ho alcun interesse a parlarne, mi importa come si organizzerà il Pd, non certo un corteo...»). Figuriamoci se può usare giri di parole per la festa più a m a t a d a i bambini italiani.

Perché no a Halloween, professor Cacciari? «Semplicemente perché non possiede alcun collegamento con la cultura italiana, con le vere feste delle nostre radici. Certo, mi sembra che la potenza mediatica americana riesca a imporre benissimo nel resto del mondo anche un appuntamento come Halloween. Viene da dire: è la globalizzazione, amico mio. Ma noi possiamo ribattere: l’Italia è la patria di una meravigliosa tradizione come il Carnevale. Venezia dal ’400 vanta il più straordinario appuntamento carnevalesco dell’intera Europa, imitato con fatica in tutto il mondo. E quindi possiamo permetterci il lusso di dire no a Halloween, nella nostra città non si festeggia, grazie mille... ».

Il filosofo sindaco di Venezia se la prende anche con altre festività da calendario: «Halloween alla fine è una delle tante feste finte, fintissime, inventate a puri scopi commerciali. Basta guardare le vetrine piene di oggetti tutti uguali per Halloween. Mi viene in mente la festa della mamma, del papà, dei nonni, e chi più ne ha più ne metta. Roba che fino a qualche decennio fa non esisteva ed è stata imposta artificialmente solo per far soldi». Cosa non le piace, a parte l’aspetto commerciale, della festa delle Streghe? «L’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario, quasi di decomposizione... Qui c’è il teschio, non il puer aeternus, allegro e sorridente, che è il simbolo del Carnevale». Cacciari ammette che se comincia a parlare di Carnevale non la smette più: «La festa affonda le sue radici addirittura in un’era pre-romana. Il suo significato è legato al cambio dell’anno, alla trasgressione nel senso più puro del termine, cioè del procedere verso il nuovo.... Lì è tutta la sua bellezza. Persino la parola è di origine incerta. Forse è Carnem-Vale, addio alla carne per la Quaresima. O potrebbe essere Carro-navale, perché nell’antica Roma Iside si presentava a bordo di un mezzo del genere».

Come sarà il Carnevale veneziano 2009, sindaco? «Nulla di imposto dall’alto, molti elementi popolari e autogestiti, sempre in collaborazione con la Fenice, il Teatro Stabile, la Biennale. Penso soprattutto al Carnevale per i bambini, che quest’anno avrà un grande spazio».

(...)

E i giovani legati a Halloween? «Io sono convinto che molti ragazzi potranno facilmente capire l’immensa differenza che esiste tra un "qualsiasi" Halloween e l’irripetibile Carnevale veneziano. Quando sento che qui in Italia si scimmiottano le streghette americane mentre a New Orleans o in Sud America impazziscono per cercare di imitare il modello veneziano divento matto...».

Paolo Conti
31 ottobre 2008

2 commenti:

  1. cacciari non lo sopporto molto, ma qui c'ha ragione da vendere...

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  2. Stradaccordo con Cacciari. Un conto è lo scambio culturale che arricchisce sempre chi dà e chi riceve, tutt'altra questione è venir colonizzati dal Dio Consumismo. E la festa di Halloween (banale, nata in laboratorio) è una delle tante operazioni di imperialismo sub-culturale che cercano di imporre un pensiero unico. Ricordo con simpatia solo il film Halloween di John Carpenter e tutti i riferimenti alla festa presenti nel fumetto dei Peanuts. Per il resto..."Halloween? No. E nemmeno grazie" http://lucianoidefix.typepad.com/

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