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giovedì 29 aprile 2021

Un aforisma al giorno.

Chiunque ha una profonda conoscenza della psicologia umana, diffida di coloro che vantano d'essere artisti e parlano continuamente d'arte. L'arte è una cosa normale e umana come il camminare e il pregare; dall'istante che si comincia a parlare solennemente di lei, si può essere più sicuri che c'è un principio di paralisi.

Gilbert Keith Chesterton, Il soprannaturale è naturale.

mercoledì 28 aprile 2021

Un aforisma al giorno.

I monasteri furono le aziende più pratiche e i più prosperi esperimenti di ricostruzione dopo il diluvio barbarico; gli umili ereditarono davvero la terra.

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno.

lunedì 26 aprile 2021

Chesterton in altre parole - Luca Fumagalli, riflessioni di Alison Milbank, Tolkien, distributismo...

Del 2007 è invece Chesterton and Tolkien as Theologians di Alison Milbank. Nonostante il titolo lasci intendere tutt’altro, il libro affronta ampiamente e con lucidità il nesso tra i due autori e la politica. Oltre a soffermarsi sul dono, il perno attorno al quale ruota l’intera economia del legendarium tolkieniano – così come quella delle saghe nordiche a cui esso si ispira – e unico antidoto al potere distruttivo dell’Anello, la Milbank propone un intrigante accostamento tra Tolkien e il distributismo, una filosofia economica, alternativa al capitalismo e al comunismo, che teorizzava la ripartizione dei mezzi di produzione nel modo più ampio possibile fra la popolazione. Gli iniziatori furono Hilaire Belloc e G. K. Chesterton, desiderosi di applicare i principi della dottrina sociale cattolica espressi nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII.

Luca Fumagalli, La società della Contea.

venerdì 23 aprile 2021

Chesterton in altre parole - Willis Steell.

Il suo delizioso senso dell'umorismo e i suoi multiformi interessi sono rivelati anche dalle sue parole.

Willis Steell, giornalista, New York Herald, 20 febbraio 1921.

Un aforisma al giorno.

Lo scopo di dire la verità è che tu possa essere creduto dopo. Lo scopo di dire una bugia è che tu possa essere creduto ora.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 24 Ottobre 1914.

mercoledì 21 aprile 2021

L'Actualité du Roman Noir et du Fantastique : L'Homme qu'on appelait Jeudi - Un cauchemar | su Aqui!

In Francia non cessa l'interesse per Chesterton, ecco un articolo su L'Uomo che fu Giovedì, di cui esce una nuova traduzione:

http://www.aqui.fr/cultures/l-actualite-du-roman-noir-et-du-fantastique-l-homme-qu-on-appelait-jeudi-un-cauchemar,21067.html

Repubblica recluta Chesterton.

Repubblica fa uscire “I Grandi Investigatori”, una collana in cui tra gli altri spicca il nostro Chesterton che uscirà il 6 Giugno con Il Giardino segreto, una delle storie di Padre Brown.

https://www.repubblica.it/robinson/2021/04/19/news/invito_in_edicola_con_delitto-297155898/

martedì 20 aprile 2021

Un aforisma al giorno attualissimo...

Il segno speciale del mondo moderno non è che è scettico, ma che è dogmatico senza saperlo. Dice, deridendo i vecchi devoti, che credevano senza sapere perché credevano. Ma i moderni credono senza sapere cosa credono - e senza nemmeno sapere che lo credono. La loro libertà consiste nell'assumere prima liberamente un credo, e poi dimenticare liberamente che lo stanno assumendo. In breve, hanno sempre un dogma inconscio; e un dogma inconscio è la definizione di un pregiudizio. Sono i più ottusi e morti dei ritualisti che si limitano a recitare il loro credo nella loro subcoscienza, come se ripetessero il loro credo nel sonno. Un uomo sveglio dovrebbe sapere cosa sta dicendo e perché lo sta dicendo - cioè dovrebbe avere un credo fisso e metterlo in relazione con un primo principio. Questo è ciò che la maggior parte dei moderni non accetterà mai di fare. I loro pensieri arriveranno alle conclusioni più interessanti; ma non potranno mai dirvi nulla dei loro inizi. Hanno sempre tolto il numero a cui hanno pensato per primo. Hanno sempre dimenticato il fatto o la fantasia da cui dipende tutta la loro teoria.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 15 marzo 1919.

lunedì 19 aprile 2021

Un aforisma al giorno.

Il background della mia adolescenza era agnostico. I miei genitori rappresentavano un'eccezione: tra tante belle intelligenze, credevano in un Dio personale o in una personale immortalità. Ricordo che il mio amico Lucian Oldershaw, che mi fece conoscere il gruppo dei bohémien, mentre discutevamo sulle stiracchiate lezioni di Bibbia greca alla St. Paul's School, d'un tratto disse: «Già. A te e a me, la religione è stata insegnata da agnostici». Mi si ripresentarono davanti all'improvviso i volti di tutti i miei insegnanti e pensai che aveva ragione, tranne un paio di eccezioni di eccentrici prelati.

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia.

domenica 18 aprile 2021

Il padre Brown di Bietti, altra edizione datata 1936.


... ma potrebbe essere la stessa mostrata in un post di qualche giorno fa, qui senza sovraccoperta...

 

Magia, o Magic, una vecchia ed una nuova edizione.


L'oblio è una delle peggiori malattie, perché blocca.

Scopro una vecchia edizione della poco conosciuta commedia di Chesterton Magic, è della casa editrice La Fiaccola di Milano, che ancora sembra esistere ma occuparsi di tutt'altro (editoria tecnica).

Non sapevo di questa edizione, che conferma ancora una volta quello che ho sempre detto, e cioè che Chesterton ha sempre destato grande interesse in Italia, solo che ce l'eravamo dimenticato.

Sapevo della traduzione di Saverio Simonelli per la Gribaudi, ma questa mi mancava.

Oggi c'è un'edizione nuova tradotta da Giulio Mainardi, eccola qui sotto:

Magia e altri sette drammi - Gilbert Keith Chesterton - Libro - Jouvence -  Finzioni | IBS


Queste ricerche piuttosto inutili mi hanno fatto scoprire anche che esistevano tantissime piccole case editrici travolte dai colossi e dal capitale, ma che tenevano desta una grande e variegata attività culturale in Italia, fatta di conferenze, traduzioni, correzioni di bozze, uso della lingua italiana forbita e non sciatta... Mi piacerebbe che l'Italia si riempisse nuovamente di piccole case editrici che non vadano con le mode ma con ciò che esse amano di più.

Comunque Magic c'era.

Marco Sermarini 

Un segreto... antico!




E' un'edizione de Il segreto di Padre Brown del 1969 per la casa editrice D'Anna, fondata nel 1926 da Giulio D'Anna, pittore futurista e libraio, a Messina e con una sede anche a Firenze. Oggi la casa editrice è controllata da un'altra società, la Loescher.

Io che sono vecchio abbastanza ricordo tanti libri di scuola editi dalla D'Anna.

Questa edizione, l'ennesima, conferma l'interesse che, nonostante tutto, continuava ad esserci nei confronti dell'opera del nostro Gilbert in Italia.

L'opera non è più nel catalogo della casa.

Marco Sermarini

Questa casa editrice porta Chesterton a scuola ed è un'ottima idea!!!

I racconti di padre Brown

https://www.ilpiacerediapprendere.it/i-racconti-di-padre-brown.html?gclid=Cj0KCQjw6-SDBhCMARIsAGbI7UjsyclyUqJoEbMHGrn4C46uBd-cwNW8xjA_FBPnE1kdCS6eSOxb0FsaAhsrEALw_wcB

Un aforisma al giorno.

Per quanto mi riguarda, in fondo alla classe mi sentivo beato come un re.
Per il resto, credo che l'impressione decisiva che suscitavo, su quasi tutti i maestri e su buona parte degli allievi, fosse la convinzione, tutt'altro che infondata, che fossi addormentato. Forse nessuno sapeva, neppure io, che non solo ero addormentato, ma sognavo. I sogni non erano più sensati e produttivi di quelli di altre persone immerse nella più profonda sonnolenza, ma già allora avevano sulla mia esistenza quest'effetto misterioso: la mia mente era occupata, anche se io ero in ozio.

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia.

Un aforisma al giorno.

Ma ecco il mio vero obiettivo. Per me l'infanzia possiede una sua qualità, forse difficile da descrivere, ma per nulla vaga. Anzi, è più netta della differenza tra il buio color pece e la luce del giorno, o tra l'avere e il non avere mal di denti. Per continuare la storia, è necessario insistere sul primo e più complesso dei suoi capitoli. E io devo chiarire cosa intendo quando dico che la mia infanzia ebbe una consistenza, o una qualità, assai diversa dal resto della mia vita, immeritatamente piacevole e gioiosa.

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia.

Dal blog della Casa Editrice Bietti - Tolkien chiama Chesterton...

Alcune riflessioni sul linguaggio di Tolkien ne «Il signore degli anelli»

Riccardo Rosati

J.R.R. Tolkien – Un’epica per il nuovo millennio n. 3/2013
(...)

Per Curry, Tolkien non ci fa solo la predica, come avviene in John Ruskin o G. K. Chesterton, sui pericoli del mondo moderno. Egli ha infatti tessuto con la sua opposizione alla modernità una narrazione ricca e intricata che offre una alternativa, con la creazione di un mondo completamente diverso, ma che è a sua volta una proposta per una riscoperta della nostra Tradizione.

(...)

Il resto è reperibile qui:

http://www.bietti.it/riviste/j-r-r-tolkien-unepica-per-il-nuovo-millennio/alcune-riflessioni-sul-linguaggio-di-tolkien-ne-il-signore-degli-anelli-di-riccardo-rosati/

Dal blog della Casa Editrice Bietti - Lovecraft induce ad evocare Chesterton e una sua opera...

Le «porte della percezione» e le «fenditure nella Grande Muraglia»

Renzo Giorgetti

H.P. Lovecraft #2 – L’orrore cosmico del Maestro di Providence n. 8/2014
(...)

Se permane un certo scetticismo verso le realtà superiori, si desta un nuovo interesse nei confronti di un soprannaturale più “a portata di mano”, meno spirituale, che presenta spesso connotazioni di sinistro, immediato riscontro. Ci potevano essere storie di fantasmi ma non di santi, sintetizzerà Chesterton qualche anno dopo, nel suo The Victorian age in literature (1913).

(...)

L'estratto proviene da qui:

http://www.bietti.it/riviste/h-p-lovecraft-2-lorrore-cosmico-del-maestro-di-providence-3/le-porte-della-percezione-e-le-fenditure-nella-grande-muraglia-di-renzo-giorgetti/

Dal blog della Casa Editrice Bietti - Se parliamo di Borges non può non uscire Chesterton e il debito dell'argentino verso il giornalista inglese.

Cinematografo borgesiano

Massimo Zanichelli
Jorge Luis Borges – Il Bibliotecario di Babele n. 12/2017
(...)
Nell’introduzione alla prima edizione della Storia universale dell’infamia lo scrittore confessa i propri debiti nei con­fronti del cinematografo: «Gli esercizi di prosa narrativa che compongono que­sto libro furono scritti dal 1933 al 1934, e derivano, credo, da ripetute letture di Stevenson e Chesterton e anche dai primi film di von Sternberg, e forse da una bio­grafia di Evaristo Carriego. Essi abusano di certi procedimenti: enumerazioni con­trastanti, repentine soluzioni di continu­ità, riduzione dell’intera vita di un uomo a due o tre scene. […] Non sono e non vogliono essere racconti psicologici»(3). Una dichiarazione di poetica che Borges avrebbe in seguito rivisto: per lui, come per molti intellettuali, il rapporto con il cinema rimase dilemmatico, sospeso tra attrazione (per la sua magia) e scetticismo (per le sue derive commerciali).
(...)
Il tema, «metafisico e poli­ziesco», «mitologico e allegorico», è la «ricerca dell’anima segreta di un uomo, attraverso le opere che ha costruito, le pa­role che ha pronunciato, i molti destini che ha spezzato. Il procedimento è quel­lo di Joseph Conrad in Chance (1914) e del bel film The Power and the Glory: la rapsodia di scene eterogenee, senza ordi­ne cronologico. […] In uno dei racconti di Chesterton – The Head of Caesar, credo – l’eroe osserva che nulla è più terrificante di un labirinto senza centro. Questo film è esattamente quel labirinto»(24).
Le citazioni provengono da qui:
http://www.bietti.it/riviste/jorge-luis-borges-il-bibliotecario-di-babele/cinematografo-borgesiano/

Dal blog della Casa Editrice Bietti - Parlando di Michel Houellebecq escono anche Chesterton e Belloc...

FantaIslam, FantaIslam…

Andrea Scarabelli

Lune d’Acciaio – I miti della fantascienza n. 9/2015

(...)

A nostro avviso, non è per nulla casuale la presenza di questi due autori, crocevia di futuri alternativi per un Occidente che ha cessato di credere in se stesso e nei propri valori. Sbaragliato il Front National, ultimo suo concorrente elettorale, la Fratellanza Islamica percorre vie alternative a quelle moderne, inseguendo il sogno meta-politico della Translatio Imperii, mirato alla «ricostruzione dell’Impero Romano» (p. 170), pur secondo nuove prospettive geopolitiche. Questo progetto sorge proprio dalla catastrofe dei valori moderni – in primis, la demonia dell’economia, che nell’universo fantapolitico di Houellebecq viene subordinata ad altri valori e riformata secondo le leggi del distributivismo di Chesterton e Belloc.

(...)

L'estratto proviene da questo collegamento:

http://www.bietti.it/riviste/lune-dacciaio-i-miti-della-fantascienza/fantaislam-fantaislam/

Dal blog della Casa Editrice Bietti - Parlando di Neil Gaiman escono fuori Chesterton, Lewis e Tolkien.

Neil Gaiman: «American Gods»

Emanuele Guarnieri

America! America? – Sguardi sull’Impero antimoderno n. 6/2014

(...)

L’autore prende anzi molto sul serio la materia. Il fulcro del romanzo, il suo asse teorico, potremmo dire, ha una premessa fondamentale, ricordata in epigrafe: «Tutte le persone, vive o morte, nominate nel libro, sono frutto della mia immaginazione, oppure usate in modo immaginario. Soltanto gli dèi sono reali». Analogamente, constatando gli eventi ai quali ha assistito, Shadow sentenzia: «La gente crede. È così che fanno. Credono. E poi non si prendono la responsabilità della propria fede; evocano le cose e non si fidano delle evocazioni. Popolano le tenebre di spettri, dèi, elettroni, storie. La gente immagina e crede: ed è questa fede, questa fede solida come la roccia che fa accadere le cose» (p. 475).

Che significa tutto ciò? Gaiman, da questo punto di vista solido discepolo di Chesterton, Lewis e Tolkien, ha come questi ultimi una grande fiducia nel duplice potere delle storie: la capacità di rendere interpretabile il caos del reale, nonché agire retroattivamente sul reale stesso. In effetti, l’ennesimo aspetto che rende American Gods una sorta di “classico contemporaneo” è la significativa metariflessione sullo scrivere, sulle storie e l’arte di narrarle coerentemente affidata alle pagine stesse del romanzo.

(...)

L'estratto proviene da questo articolo:

http://www.bietti.it/riviste/america-america-sguardi-sullimpero-antimoderno/neil-gaiman-american-gods/


Vecchie edizioni dell'opera di Chesterton - Vecchie copertine - Il segreto di Padre Brown dell'editrice Bietti.


La copertina è molto bella, purtroppo non abbiamo altre referenze su questa edizione (anno di pubblicazione, traduzione...). Non può che confermarci il caldo interesse che ha sempre caratterizzato l'opera di Chesterton in Italia.

È della casa editrice Bietti, nata a Milano nel 1870 a opera dello stampatore Angelo Bietti. Alla fine degli anni Novanta il marchio fu rilevato da Federico Milesi e la direzione assunta da Valerio Riva.

Ad oggi il libro non è più nel catalogo della casa, almeno sembra, però ci piaceva riesumare questa bella vecchia copertina.

Chesterton in altre parole - I cronisti all’arrivo di Chesterton in America nel 1921.

Dobbiamo confessare una leggera delusione. Non è così grasso come avevamo sentito.

I cronisti del New York Tribune, New York Tribune, 11 gennaio 1921.

Un aforisma al giorno.

Siccome la nostra espressione è imperfetta, abbiamo bisogno dell'amicizia per riempire le imperfezioni.

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 6 giugno 1931.

Un aforisma al giorno.

Il principio dell'arco è umano, applicabile a tutta l'umanità e da essa utilizzabile. Lo stesso vale per la corretta distribuzione della proprietà privata. Qual è il principio dell'arco? Secondo il principio dell'arco, unendo in un certo modo delle pietre di forma particolare, la loro stessa tendenza a cadere impedirà che cadano. A sorreggere l'arco è l'uguaglianza della pressione che le singole pietre esercitano l'una sull'altra. L'uguaglianza è al tempo stesso mutuo soccorso e mutuo impedimento. Non è difficile dimostrare che in una società sana la pressione morale di diverse proprietà private agisce esattamente allo stesso modo

Gilbert Keith Chesterton, Il profilo della ragionevolezza.

“L’uomo invisibile”: l’ombra inquietante della tecnologia - Luca Fumagalli su Radio Spada.

Tra i racconti meno memorabili della raccolta L’innocenza di Padre Brown (1911), L’uomo invisibile(The Invisible Man) è tuttavia il primo in cui Flambeau appare negli inediti panni del detective e non più in quelli del ladro gentiluomo. E’ lasciato quindi intendere che il francese, nello spazio intercorso tra questa storia e la precedente, intitolata Le stelle volanti, si sia finalmente deciso a dare ascolto alle parole di Padre Brown e a fare opera di riparazione agendo a favore della giustizia e non più contro di essa (giustizia, e non legge, che per Chesterton sarebbe parola troppo orizzontale e scialba per restituire appieno la radicalità della conversione di Flambeau). L’ex ladro – «benché la sua giovinezza sia stata burrascosa si può dire che ora sia un uomo assolutamente onesto, con un cervello che vale oro» – esercita la professione di investigatore privato ad Hampstead, presso un appartamento nel caseggiato Lucknow Masions.

Il resto nel collegamento qui sotto:


https://www.radiospada.org/2021/04/il-mercoledi-di-padre-brown-luomo-invisibile-lombra-inquietante-della-tecnologia/?fbclid=IwAR1dKwmQkF2mhk0OcTARevlrc2UiXui0pjzVdxrZkn4N-64mm9a7mcWajOM

La disputa tra distributisti e capitalisti secondo Kwasniewski.

Un interessante intervento di Peter Kwasniewski su distributismo e capitalismo.
Peter Kwasniewski è St. Paul Center Senior Fellow al St. Paul Center dell'Universitá di Steubenville (USA).
Finalmente il dibattito si allarga.


L'intervento è stato ripreso anche dall'Osservatorio Van Thuan sulla Dottrina Sociale Cristiana che ha dedicato al distributismo un numero del suo bollettino contenente un saggio del nostro presidente Marco Sermarini.

martedì 13 aprile 2021

Matt Kelly, il batterista dei Dropkick Murphys, ama Chesterton!


Confesso che non so nulla della band, ma a quanto pare il batterista dei Dropkick Murphys, Matt Kelly, ha dichiarato il giorno 29 Maggio 2020 sul suo profilo Instagram che Chesterton è il suo autore preferito:

«Buon compleanno al Principe del Paradosso, all'Apostolo del Buon Senso, all'uomo il cui volto adorna la mia grancassa... no, non Wilford Brimly, non Teddy Roosevelt, intendo G. K. Chesterton. Il mio autore preferito e fonte di ispirazione quotidiana. In questo giorno del 1874 nasce a Kensington, Londra, Inghilterra, Gilbert Keith Chesterton. "Il primo fatto sulla celebrazione di un compleanno è che è un modo di affermare con sfida, e anche in modo fiammeggiante, che è una buona cosa essere vivi…. Ma c'è un secondo fatto sui compleanni, e il canto di nascita di tutta la creazione, un fatto che segue davvero a questo; ma che, come mi sembra, l'altra scuola di pensiero quasi rifiuta di riconoscere. Il punto di questo fatto è semplicemente che è un fatto. Nell'essere contento del mio compleanno, sono contento di qualcosa che non ho causato io stesso" GKC 21/03/1935».

I Dropkick Murphys sono un gruppo americano di celtic punk (non sapevo che esistesse questo genere), basato a Quincy nel Massachusetts. Anche suonassero coi cucchiai Schubert a partitura rivoltata meritano un post sul nostro piccolo blog! Uno che mette Chesterton sulla grancassa ha tutta la mia stima e il mio affetto!!! Uno che dice le stesse cose che penso io può essere annoverato tra le persone che stimo!

Bravissimo!!!!

Marco Sermarini




Un aforisma al giorno.

L'opinione ordinaria di un vasto numero di uomini poveri e laboriosi su qualsiasi questione riguardante la loro vita sarebbe l'opinione più valida che sarebbe umanamente possibile ottenere su quell'argomento, ma la difficoltà è quella di ottenere quell'opinione. Gli uomini sono troppo laboriosi per essere politici, troppo poveri per esercitare il potere, così la democrazia è gestita secondo le pretese degli istruiti che sono incapaci di vedere le cose come sono e seguono le mode intellettuali del momento.

Gilbert Keith Chesterton, frase riportata dalla Montreal Gazette il 17 Febbraio 1921

domenica 11 aprile 2021

Un aforisma al giorno.


È l'umiltà che rinnova eternamente la terra e le stelle. È l'umiltà, e non il dovere, che preserva gli astri dall'errore, dall'imperdonabile errore della rassegnazione noncurante; è per l'umiltà che i più antichi cieli sono per noi freschi e vigorosi. La maledizione che sopravvenne prima della storia ha steso su noi tutti una tendenza a stancarci delle meraviglie. Se noi lo vedessimo per la prima volta, il sole sarebbe la più bella e spaventevole delle meteore. Ora che lo vediamo per la centesima volta, lo chiamiamo, nell'orribile espressione blasfema di Wordsworth, «la luce del giorno comune». Noi siamo inclini ad accrescere le nostre pretese. Siamo inclini a chiedere sei soli, a chiedere un sole blu, a chiedere un sole verde. L'umiltà ci riporta costantemente nel buio primevo. Lì tutta la luce è lampeggiante, sconvolgente e istantanea. Fino a che non capiremo quel buio primevo, in cui non abbiamo né vista né aspettativa, non potremo rivolgere nessuna lode calorosa e infantile allo splendore sensazionale delle cose. I termini «pessimismo» e «ottimismo», come la maggior parte dei termini moderni, sono privi di significato. Ma se possiamo usarli in un qualunque, vago senso che abbia un qualche significato, possiamo dire che, in questa grande verità, il pessimismo è la base stessa dell'ottimismo. L'uomo che distrugge se stesso crea l'universo. Per l'uomo umile, e solo per lui, il sole è veramente un sole; per l'uomo umile, e solo per lui, il mare è veramente un mare. Quando guarda tutte le facce nella strada, egli si rende conto, non solo che gli uomini sono vivi, ma anche, e con un drammatico piacere, che non sono morti.

Gilbert Keith Chesterton, Eretici.

sabato 10 aprile 2021

Il ritorno allo Stato servile | Vittorio Leo su L'Occidentale.

La questione sociale della dignità del lavoro è stata sempre materia centrale del magistero della Chiesa nel corso dei secoli, possiamo realmente dire che l’avvento del cristianesimo ha coinciso con un graduale dissolvimento della schiavitù, seppur, come diremo in seguito, nuove forme di schiavitù si sono affacciate con l’avvento dell’età moderna.

Il resto al seguente collegamento:

https://loccidentale.it/il-ritorno-allo-stato-servile/


Gilbert Keith Chesterton, ensayos escogidos, seleccionados por W. H. Auden | Da Mundiario - Primer Periódico Global de Análisis y Opinión.

 


Gilbert Keith Chesterton, Saggi scelti, selezionati da W. H. Auden.


Il nostro squisito Chesterton, questo mago della critica con un alto concetto di etica sociale e letteraria che affascinò molti contemporanei. Tra loro lo scrittore e poeta Auden.

Il resto qui sotto:

https://www.mundiario.com/articulo/cultura/gilbert-keith-chesterton-ensayos-escogidos-seleccionados-w-h-auden/20191122201037169908.html


venerdì 9 aprile 2021

Un aforisma al giorno.

In nove casi su dieci, la Chiesa è stata semplicemente dalla parte della sanità e dell’equilibrio sociale, contro eretici che furono spesso somiglianti a dei lunatici.

Gilbert Keith Chesterton, Perché sono cattolico, in Il soprannaturale è naturale - Scritti per l'Italia

giovedì 8 aprile 2021

“Le stelle volanti”: il pericolo del socialismo e il pentimento di un criminale | Luca Fumagalli su Radio Spada.

Tra i racconti che compongono L'innocenza di Padre Brown (1911), Le stelle volanti (The Flying Stars) è uno di quelli più deboli dal punto di vista della scrittura, almeno in rapporto al canone del "giallo". L'investigazione di Padre Brown, infatti, grazie a una fulminea intuizione si esaurisce nel giro di una manciata di righe , e pure la spiegazione finale di come il sacerdote sia riuscito a risolvere il caso, per quanto coerente, nel complesso suona abbastanza farraginosa. Poco importa, anche perché basta la scena del pentimento di Falmbeau, nell'epilogo, a donare un sicuro fascino alla storia.

E' lui stesso, il famoso ladro già protagonista dei precedenti racconti La croce azzurra e Il passo strano, ad aprire in prima persona la vicenda con un lungo flashback che, oltre a dare un contesto all'azione, ne anticipa il finale...

Il resto presso questo collegamento: 



mercoledì 7 aprile 2021

Un aforisma al giorno.

Ma tu e tutta la stirpe di Cristo
siete ignoranti e coraggiosi,
e avete guerre che a stento vincete
e anime che a stento salvate.

Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco

Un aforisma al giorno.

Gli uomini dell'Est scrutano le stelle,
per segnare gli eventi e i trionfi,
ma gli uomini segnati dalla croce di Cristo
vanno lieti nel buio.

Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco

Un aforisma al giorno.

Non dico nulla per il tuo conforto,
e neppure per il tuo desiderio, dico solo:
il cielo si fa già più scuro
ed il mare si fa sempre più grosso.

La notte sarà tre volte più buia su di te
e il cielo diventerà un manto d'acciaio.
Sai provar gioia senza un motivo,
dimmi, hai fede senza una speranza?


Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco.

lunedì 5 aprile 2021

A mi hagyományunk: Ha Krisztus eljönne | dalla rivista ungherese Origo.

Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) è stato uno scrittore, teologo, filosofo e, naturalmente, scrittore inglese, le cui opere abbiamo trattato più volte su Origo. Tamás Görgényi, direttore strategico della Fondazione Századvég, ha tradotto in ungherese i pensieri celebrativi di Chesterton.

Il resto qui:

https://www.origo.hu/kultura/20210403-ha-krisztus-eljonne.html


Dio strabenedica gli inglesi – Il blog di Luigi Iannone | Da Il Giornale.


Da qualche giorno è alle stampe l'ultimo libro di Luca Fumagalli, Dio strabenedica gli inglesi! Note per una storia della letteratura cattolica britannica tra XIX e XX secolo (Edizioni Radio Spada, pp.420). 

Una raccolta di diversi articoli (ampiamente rielaborati), apparsi sulle pagine culturali del blog Radio Spada, su varie riviste e giornali, con la quale si  tenta di fornire qualche spunto critico sulla storia della letteratura cattolica britannica degli ultimi due secoli (con particolare attenzione all'Inghilterra, ma pure alla Scozia e all'Irlanda). Lavoro che incrocia – tra gli altri – il pensiero di J. H. Newman, G. K. Chesterton, J. R. R. Tolkien, R. H. Benson, Hilaire Belloc, Evelyn Waugh, Bruce Marshall e Graham Greene. 

Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana, verga la postfazione, mentre la prefazione – che riporto integralmente qui di seguito – è di Paolo Gulisano.


https://blog.ilgiornale.it/iannone/2021/03/15/dio-strabenedica-gli-inglesi/


Chesterton e Lo Spirito del Tempo.

Nel Dicembre 1932 Il Frontespizio pubblicò il saggio "Lo Spirito del Tempo" di Gilbert Keith Chesterton nel suo IV volume; il saggio fu tradotto in italiano da Ireneo Speranza.

Nel medesimo numero scrissero Giovanni Papini, il suddetto Speranza, Nicola Lisi, Giovanni Artieri, Giovanni Aldini, Auro D'Alba, Rodolfo Paoli, Odoskopos e Roberto Weiss.

L'articolo è oggi rintracciabile nel volume Il soprannaturale è naturale - Scritti per l'Italia.

A proposito de Il Frontespizio trovate diversi altri post su questo blog.

sabato 3 aprile 2021

Un aforisma al giorno in lingua originale (e tanti auguri di Buona Pasqua!).

Christianity has died many times and risen again; for it had a God who knew the way out of the grave.

Gilbert Keith Chesterton, The Everlasting Man.

venerdì 2 aprile 2021

Un aforisma al giorno - Riproposizioni (oggi è importante riproporre proprio questo).

Ho scoperto che l'umanità non è incidentalmente impegnata, ma eternamente e sistematicamente impegnata, nel gettare oro nella fogna e diamanti nel mare...; ho quindi immaginato che l'attività principale dell'uomo, per quanto umile, sia la difesa. Ho pensato che un difensore sia richiesto soprattutto quando i terrestri disprezzano il mondo - che un avvocato difensore non sarebbe stato fuori posto nel terribile giorno in cui il sole si è oscurato sul Calvario e l'Uomo è stato respinto dagli uomini.

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato

Un aforisma al giorno.

Essere istruiti [apparentemente significa] leggere i giornali. Essere istruiti correttamente significa non credere ai giornali dopo averli letti.

Gilbert Keith Chesterton, riportato dal Boston Globe, 12 gennaio 1921, 
durante il viaggio negli Stati Uniti.

giovedì 1 aprile 2021

“Il passo strano”: quando il sacerdote investigatore «evitò un delitto e forse salvò un’anima» | Luca Fumagalli su Radio Spada.

Il passo strano (The Queer Feet), terzo racconto della raccolta L'innocenza di Padre Brown (1911), è probabilmente «la più singolare avventura della lunga e avventurosissima vita» del sacerdote investigatore, «dove egli evitò un delitto, e forse salvò un'anima».

Padre Brown, il «mite e infaticabile pretino» dagli occhi grigi, sempre armato di «placida pacatezza» e di «candido ardore», si ritrova nuovamente faccia a faccia con Flambeau, il celeberrimo ladro in cui si era già imbattuto in un precedente racconto, La croce azzurra. Anche questa volta, grazie al suo intervento, viene sventato un furto e Flambeau pare finalmente intenzionato a imboccare la strada del riscatto personale: «So qualche cosa della sua forza nel lottare e molto della sue difficoltà spirituali. Potei giudicare della sua forza fisica quando mi afferrò per la gola, e della sua forza morale quando si pentì». Il ladro fugge dalla finestra, ma il fatto che abbia restituito spontaneamente la refurtiva, ossia le preziose posate d'argento del Circolo "I Dodici Veri Pescatori", fa intuire a Padre Brown che la Grazia divina, come avviene nella magnifica poesia Il Segugio del Cielo di Francis Thompson, sia ormai sulle sue tracce: «L'ho preso con un invisibile amo e con una invisibile lenza, che è lunga abbastanza per lasciarlo vagare sino ai confini del mondo, e, tuttavia, riportarlo indietro con un solo strappo del filo». Queste parole sono famose pure per essere state ripresa da Evelyn Waugh nel suo Ritorno a Brideshead ("Uno strappo al filo", tra l'altro, è il titolo della terza parte del romanzo).

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