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Viel mehr als "Father Brown" - Lesenswertes zu G.K.Chesterton: die-tagespost.de/Geniestreich-m… @AmChestertonSoc |
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sabato 31 gennaio 2015
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venerdì 30 gennaio 2015
Il nostro Gilbert - Il cestino della carta
Gilbert Keith Chesterton, da una lettera a mons. Ronald Knox, Maggio 1922
giovedì 29 gennaio 2015
Chesterton in altre parole - Madido di sudore
Chesterton in altre parole - Chesterton e l'abbigliamento
mercoledì 28 gennaio 2015
Chesterton in altre parole
martedì 27 gennaio 2015
A vario titolo si cita Chesterton, che quindi è attuale (anche nella Repubblica Ceca)...
lunedì 26 gennaio 2015
Annotations of Chesterton the revolutionist - Telegraph
sabato 24 gennaio 2015
venerdì 23 gennaio 2015
Un aforisma al giorno
Molti saranno sorpresi di apprendere che quando il grandioso grido greco prorompe nel latino della messa, antico come la stessa cristianità, in chiesa moltissime persone recitano correttamente il Kyrie eleison e conoscono l'esatto significato delle loro parole. Ma in ogni caso sanno quello che dicono in misura maggiore di quanto lo sa chi inizia la lettera con "Caro signore".
Gilbert Keith Chesterton, La mia fede
giovedì 22 gennaio 2015
Chesterton in altre parole - Ronald Knox aveva visto lungo
mercoledì 21 gennaio 2015
Chesterton in altre parole / Chesterton è attuale - Una storia ed una mail che può interessare tutti noi.
Chiedo aiuto a voi perché siete la società Chestertoniana più autorevole in Italia.
Poiché ho pensato di scrivere la mia tesina con cui chiudere l'anno scolastico proprio su Chesterton, mi vorrei appellare allo spirito Chestertoniano per realizzarla.
Vi chiedo cortesemente di aiutarmi; nel senso di avere qualche suggerimento per approfondire il pensiero di Chesterton.
Mi interesserebbe a riguardo, il suo rapporto con la chiesa, alla sua conversione e il rapporto dell'uomo con la letteratura.
Consigliatemi eventuali fonti da consultare al riguardo, o dove poter prendere ispirazione.
Da solo sto trovando un pò di fatica e non vorrei perdermi....
Certo di una risposta positiva, vi auguro buon lavoro.
Sursum corda.
Stefano»
martedì 20 gennaio 2015
Un aforisma al giorno
lunedì 19 gennaio 2015
Consigli di viaggio (chestertoniani) da Pier Francesco Borgia - da Il Giornale
Citiamo questo pezzo tratto dal blog del giornalista Pier Francesco Borgia "Camera con vista":
«Nei paesi anglosassoni (ma non solo lì) resiste una solida tradizione. I ragazzi usciti dalla scuola o dall'università si concedono il cosiddetto "anno sabbatico" prima di tuffarsi nella vita reale: fatta di impegno, lavoro e responsabilità. I più facoltosi acquistano un biglietto aereo per fare il giro del mondo. Altri si accontentano di passare questo lungo intervallo di tempo in qualche paese esotico oppure nel cuore della vecchia Europa. Altri, i più ma a anche i meno fortunati economicamente, si industriano nel fare lavoretti stagionali per avere almeno la possibilità di fare sei o quattro mesi fuori dai confini nazionali.
Gli osservatori illuminati plaudono a questa iniziativa. Serve, dicono, per aprire la mente, per fare nuove esperienze e per immagazzinare un sufficiente bagaglio di emozioni e ricordi da riscaldare anche i periodi più opachi della routine che li attende.
Leggendo, anzi rileggendo, uno dei testi più brillanti e acuti di Gilbert Keith Chesterton è proprio questa "sana abitudine" che mi è venuta in mente. Il libro in questione è Le avventure di un uomo vivo (Mondadori). Chesterton l'ha scritto nel 1912. E di certo allora questo vezzo dell'anno sabbatico non era ancora diventato una tradizione. Eppure il testo del celebre scrittore inglese può essere in qualche modo visto come un manifesto pionieristico di questa abitudine. In buona sostanza lo scrittore inglese confeziona un brillante testo umoristico (molto adatto anche alla trasposizione teatrale) nel quale riversare alcuni dei suoi più radicati convincimenti. Primi fra tutti ovviamente l'ottimismo e l'amore per la vita. In tempi in cui ancora andava forte il nichilismo e le ideologie materialiste, Chesterton ci ricorda che l'uomo comune per sentirsi vivo deve capire che il miracolo più autentico è la vita quotidiana».
domenica 18 gennaio 2015
Un aforisma al giorno (di questi tempi pericoloso ma non meno veritiero)
"I cristiani difendono il vino perché fa bene agli uomini".
Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù
E bravo Adinolfi!
Da La Croce Quotidiano - 18 Gennaio 2015
Greybeards at play, ovvero: gli inizi di un grande scrittore e di un grande uomo
sabato 17 gennaio 2015
Un aforisma al giorno
G.K. Chesterton, In difesa delle unità drammatiche
venerdì 16 gennaio 2015
Un contributo di Fabio Trevisan su Chesterton, Peter Pan e altro ancora
Una glossa all'articolo di Fabio: Chesterton e James Matthew Barrie, l'autore del celeberrimo Peter Pan, erano amici, come abbiamo documentato più volte in questo blog (qui, qui, qui; su Peter Pan ha scritto un libro Paolo Gulisano, assieme a Chiara Nejrotti - qui). D'altronde ne parla anche Chesterton nella sua mai letta abbastanza Autobiografia.
Il "Mettere radici" e i "Super-saggi"
di Fabio Trevisan
Chesterton avversava Peter Pan, in quanto rappresentava per lui una nuova teoria della vita, il non voler mettere radici: "Ho sempre sostenuto che Peter Pan si sbagliasse…il suo errore lo chiamerei panteismo di Peter: è la nozione secondo cui non c'è alcun vantaggio nel piantare radici". Del protagonista del romanzo scritto nel 1902 da James Matthew Barrie (1860-1937) egli criticava il suo svolazzare, il rifiutarsi di diventare adulto, nel senso di prendersi le dovute responsabilità. Chesterton non sopportava la riluttanza di Peter Pan a riconoscere l'autorità dei genitori, le ragioni e le tradizioni dei padri: "Avrebbe dovuto accettare di fare quello che gli veniva detto. Non c'è altro argomento a sostegno dell'autorità. Nel rapportarci con l'infanzia, abbiamo il diritto in quanto genitori di esercitarla con il comando, perché uccideremmo l'infanzia se scegliessimo la strada della persuasione".
L'autorità amabile dei genitori infatti aiuta a far crescere i propri figli, cosa che Peter Pan ostinatamente rifiutava. Si potrebbe discettare, a torto o a ragione, sul grado di persuasività che dei genitori possono avere sui bambini, ma non sul fatto che educare significhi esercitare la giusta autorità. Peter Pan era poco più di un bambino e avrebbe dovuto riconoscere il vantaggio di mettere radici: "C'è un vantaggio nell'avere delle radici, e questo vantaggio si chiama frutto". Avere dei piedi ben poggiati a terra, riconoscere la caduta e l'ostinazione del peccato, stare nella propria casa, obbedire ai propri familiari: tutti questi, oltre a molti altri, sono i frutti concreti e cristiani dell'avere radici.
Nella realtà virtuale che le nuove generazioni stanno vivendo c'è il pericolo, ora come allora, di svolazzare avventurosamente nell'etere (oggi in internet o altri social network) senza rendersi conto di non aver ancora navigato nella propria casa: "Una semplice casa di proprietà, in mezzo al proprio giardino, può risultare veramente tanto romantica quanto una casa seminascosta in cima ad un albero… E se ciò accade è perché quell'uomo avrà esplorato la sua casa, cosa che Peter Pan e i bambini insoddisfatti come lui raramente fanno". L'essere sedentario non significa identificare colui che sta sempre seduto ed è sbagliato contrapporlo al nomade, a chi non ha fissa dimora. Il sedentario alla scoperta della propria casa non cerca un'isola che non c'è ed assapora piuttosto il frutto di mettere radici, proprio come il contadino che descriveva il grande scrittore londinese: "Non è vero che il nomade è più libero di un contadino. Il beduino potrà anche sfrecciare oltre con il suo cammello, lasciando dietro di sé una nube di polvere, ma non si può dire che la polvere sia libera, solo perché è sospesa nell'aria". L'arguta contrapposizione tra il beduino del deserto ed il contadino delle umili terre cristiane continua in modo esilarante: "Stando in groppa ad un cammello non si possono far crescere cavoli, né più né meno che nella cella di un condannato". Non accettando di crescere, rifiutando la legittima autorità, Peter Pan non ha potuto davvero vivere se non nel sogno mortifero di una realtà condannata.
Un'altra acuta riflessione chestertoniana, attualizzabile nel tempo dell'Epifania appena trascorso, metteva a confronto nel 1926 la Natività di Betlemme ed i Magi venuti dall'oriente con la parodia dei super-saggi del mondo moderno. Questi ultimi,evoluti tecnologicamente, avevano la pretesa di spodestare i più miti e devoti Magi al cospetto del Bambino Gesù. Essi si consideravano i profeti che portavano i nuovi doni in una città metropolitana più luminosa (artificialmente) di Betlemme.
Cosa portavano di nuovo i profeti dell'epoca moderna? Chesterton li presentava ironicamente in questo modo: "Il primo Re…non portava l'oro in uno scrigno, ma veniva lavorato il metallo prezioso in centinaia di forme scintillanti per deliziare e servire il bambino di tutte le età: ruote di velocità fenomenale o macchinari la cui altezza raggiungeva le stelle…il secondo Re non era solo il signore dell'incenso, ma di tutti gli odori graduali della nuova grande scienza dei profumi, per mezzo della quale gli uomini potevano fabbricare intorno a sé l'atmosfera che volevano, quasi creando un proprio clima, come uomini che creino il cielo…E nonostante il terzo Re in un certo senso si riallacciasse alla vaga tradizione dell'inumazione e dell'amarezza della mirra, la stessa procedura di adattamento aveva portato queste cose molto più in là di quei rozzi e remoti inizi, poiché portò con sé i fuochi chimici per gli impianti di cremazione e la brezza carezzevole delle camere a gas e i suoi disinfettanti erano i più incantevoli del mondo".
Fanno rabbrividire queste potenti riflessioni sul nuovo Natale ! La Nuova terrificante Betlemme, i Novelli Magi si erano paradossalmente dimenticati di Dio, del dono più prezioso e salvifico. Non c'era più il Divino Bambino, tutti si erano distratti: "Proprio ora che abbiamo imparato a non lasciare nulla alla natura, è esasperante essere ostacolati da complicazioni insite nei nostri stessi progetti…Sapevo che c'era un errore da qualche parte. Si sono dimenticati di procurare un bambino".
Facciamo in modo che un Bambino possa ancora nascere, come chiedeva accoratamente Chesterton. Facciamo in modo che ogni bambino non abbia a soffrire la mancanza di radici, come Peter Pan.
giovedì 15 gennaio 2015
Su La Croce di ieri (ma anche oggi c'è) c'era Chesterton...
E pure oggi c'è un suo pezzo chestertoniano.
Bene.
mercoledì 14 gennaio 2015
Philippe Maxence dice: E se Houellebecq fosse un Chesterton triste?
In questi giorni tristissimi segnati dalla violenza legata all'attentato al settimanale cosiddetto satirico francesce Charlie Hebdo, molti hanno chiamato in causa il libro Soumission ed il suo autore, Michel Houellebecq, scrittore e poeta francese dalle posizioni critiche nei confronti dell'islam. Molti hanno chiamato in causa anche Chesterton e L'Osteria volante.
Abbiamo trovato questo articolo del giornalista Philippe Maxence, presidente dell'associazione Amis de Chesterton (una sorta di Società Chestertoniana Francese) che vogliamo proporvi proprio per il titolo. Poi se ne può parlare, se ritenete. Gli argomenti sono tanti: la plausibilità del confronto tra gli autori e i libri, l'evento in sé, la temperie dei nostri tempi…
Abbiate pazienza, l'articolo è in francese, non riusciamo a tradurre tutto quello che c'è in giro…
martedì 13 gennaio 2015
lunedì 12 gennaio 2015
Un aforisma al giorno
"Non amo la serietà. Penso che sia antireligiosa. O, se preferite l'espressione, è un vezzo di tutte le false religioni. Chi prende tutto seriamente è colui che idolatra ogni cosa: si prostra davanti a oggetti di legno e pietra affondando le sue membra come le radici di un albero o si profonde in inchini come la pietra infossata sul ciglio della strada".
Gilbert Keith Chesterton, La serietà non è una virtù
sabato 10 gennaio 2015
Tweet da Giacomo Berchi (@GiacomoBerchi)
Giacomo Berchi (@GiacomoBerchi) | |
Complimenti @AlessZaccuri su @Avvenire_NEI di oggi bell'articolo su #GKC #Sorpresa @AlisaTeggi @Sochest pic.twitter.com/9CxBsPBykb |
Alessandro Zaccuri recensisce La Sorpresa.
venerdì 9 gennaio 2015
Umberta Mesina ci fa un bel regalo distribuita
Dice la nostra cara Umberta, che ha fatto un bel lavoro:
The truth is that what we call Capitalism ought to be called Proletarianism.
The point of it is not that some people have capital,
but that most people only have wages
because they do not have capital.
(In verità, quello che noi chiamiamo capitalismo
dovrebbe essere chiamato proletarismo.
Il suo scopo non è che alcuni abbiano un capitale,
ma che i più abbiano solo una retribuzione
perché non hanno un capitale)
Gilbert Keith Chesterton, The Outline of Sanity, ch. I, par. 1, trad. mia
Il distributismo è un sistema socio-economico descritto all'inizio del XIX secolo da Gilbert Keith Chesterton e Hilaire Belloc.
Questo sistema oggi è reso particolarmente interessante dall'evidente fallimento degli altri due sistemi a cui si opponeva, il capitalismo e il socialismo.
Quello che segue è l'indice di alcuni articoli sul distributismo che ho tradotto dal blog Practical Distributism e che pubblicherò con il consenso dell'autore David Cooney.
Più di un milione di pagine visitate per il nostro piccolo blog
Un gesuita... aiuta padre Brown!
giovedì 8 gennaio 2015
Padre Barron continua le riprese di The Pivotal Players nella Chesterton Library a Oxford
Padre Robert Barron nella galleria della Chesterton Library di Oxford |
Padre Robert Barron e il dott. Michael Ward, uno dei Trustee della Chesterton Library |
Padre Barron nel piano terra della Chesterton Library con in mano una prima edizione de L'Uomo Eterno |
mercoledì 7 gennaio 2015
Ecco l'attribuzione del premio da parte degli amici spagnoli...
Un messaggio dal nostro grande amico Fran dalla Spagna...
«Cari amici:
Il premio Chestertoniani 2015, dal Blog http://hilairegilbertyfrances.blogspot.com.es/ é stato concesso a voi...!
Auguri e vi desidero un buon anno di 2015!
Saluti»
martedì 6 gennaio 2015
Padre Robert Barron sta lavorando dedica una trasmissione televisiva a Chesterton e Newman
Fr. Robert Barron (@FrRobertBarron) | |
Another great day of filming in London for new series Catholicism: The Pivotal Players. Thank you to crew and Word on Fire team! |
Padre Robert Barron (che ho avuto il piacere di conoscere negli Stati Uniti) è il Rettore del Seminario di Mundelein, a Chicago, una delle più prestigiose istituzioni cattoliche d'America.
lunedì 5 gennaio 2015
Marshall McLuhan and the divine message
domenica 4 gennaio 2015
Patheos ha scoperto che anche gli Iron Maiden hanno attinto a Chesterton (noi l'avevamo detto tempo fa, grazie ad Angelo Bottone)
http://www.patheos.com/blogs/kathyschiffer/2014/12/g-k-chesterton-and-iron-maiden-an-incredibly-unlikely-juxtaposition/
E qui la notizia data da noi (o meglio, dall'inimitabile Angelo Bottone!):
http://uomovivo.blogspot.it/2012/02/da-angelo-bottone-gkc-e-gli-iron-maiden.html
Come disse qualcuno, con noi si viaggia sempre in prima classe!
sabato 3 gennaio 2015
Tweet da G.K. Chesterton (@GKCDaily)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
If you want the workingman to fight for progress you must offer him the thing for which he fights best, his own honour and his own home. |
giovedì 1 gennaio 2015
Tweet da G.K. Chesterton (@GKCDaily)
G.K. Chesterton (@GKCDaily) | |
A miracle is not a disorganization, but a change of plan—as a general might make a change in his plans in rushing his army through a battle. |