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domenica 18 gennaio 2015

Greybeards at play, ovvero: gli inizi di un grande scrittore e di un grande uomo

Chesterton scrisse questo volume (uscito in Italia col simpatico titolo Burloni Barbagrigia e la traduzione della cara Annalisa Teggi, per i tipi del bravo editore Raffaelli) nel 1900, dotandolo della copertina e dei suoi fantastici disegni all'interno.

Sono versi giocosi, per cui sono molto seri: il Chestertonbimbo (padre O' Connor lo chiamava così, "Chestertonchild") a ventisei anni era così amante della vita come lo rimase fino alla prematura dipartita a sessantadue. Sono clerihew, poesiole di quattro righe che come una freccia lucente colpiscono nel segno e descrivono una realtà, una persona, un fatto, un'idea. Clerihew perché l'inventore e maestro del genere fu il suo compagno di scuola e amico di sempre Edmund Clerihew Bentley, giornalista, scrittore e avvocato che gli rimase amico dall'età di quattordici anni (che bello! Oggi le mamme dicono ai figli che "ogni tanto si deve cambiare compagnia"... folle idea quella di non mettere mai radici! Buona solo per morire presto!).

Gilbert le scriveva per gioco per Rhoda Bastable, la cuginetta della sua futura moglie Frances, e questa bella bambinesca (nel miglior senso) amicizia durò per tutta la vita. Ci sono tanti disegni in giro per Rhoda, io personalmente ne ho visti diversi.

Il libretto fu pubblicato da R. Brimley Johnson, il promesso sposo della sorella di Frances, Gertrude, morta prematuramente investita da un'automobile. Questa morte lasciò un grande segno nella vita di Frances e accelerò in qualche modo il matrimonio con Gilbert. Gertrude tra l'altro fu la segretaria di Rudyard Kipling.

Gilbert parlava della pubblicazione di queste poesie più o meno così: è come se il mondo si fermasse a Kensington a vedermi fumare sigarette... 

Benedetta umiltà, direbbe il mio amico Andrea Monda! 

Il volumetto, arricchito dalla postfazione di Annalisa, merita la vostra lettura e l'acquisto, naturalmente su www.pumpstreet.it e non altrove!

Marco Sermarini 



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