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venerdì 28 febbraio 2014

Sermarini e Trevisan alla Scuola di Politica di Modena sabato 1 Marzo 2014

La Scuola di politica "San Tommaso Moro" si svolge presso il Centro Culturale Giacomo Alberione a Modena in via III Febbraio n. 1.

Il tema di domani è la libertà di educazione e vedrà impegnati come relatori i nostri Fabio Trevisan e Marco Sermarini.

Si svolgerà dalle 15.00 alle 18.00.

Naturalmente Chesterton c'entrerà, eccome.

Qui sotto l'indirizzo del sito internet della Scuola di politica:

http://www.scuoladipoliticamodena.it

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St James Bridge London - It was in the middle of this span where Gilbert proposed to Frances in 1898 pinterest.com/pin/2572681974…


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Over roads Beaconsfield - Gilbert and Frances's first home in Beaconsfield pinterest.com/pin/2572681974…


mercoledì 26 febbraio 2014

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TEMPI (@Tempi_it)
Fa bene @matteorenzi a citare una frase di #Chesterton. E io, traduttrice di GKC, rilancio con altre 3 goo.gl/o0hR8Z
@AlisaTeggi


martedì 25 febbraio 2014

Renzi cita Chesterton...

... e allora che buon pro gli faccia, e prenda seriamente esempio da lui, in tal caso non sbaglierebbe di una virgola.

lunedì 24 febbraio 2014

John Henry Newman: "La Chiesa è necessariamente un partito politico" (volente o nolente, diciamo noi)


"Strettamente parlando, la Chiesa cristiana, come società visibile, è necessariamente una potenza politica o un partito. Può essere un partito trionfante o perseguitato, ma deve sempre avere le caratteristiche di un partito che ha priorità nell'esistere rispetto alle istituzioni civili che lo circondano e che è dotato, per il suo latente carattere divino, di enorme forza ed influenza fino alla fine dei tempi. Fin dall'inizio fu concessa stabilità non solo alla mera dottrina del Vangelo ma alla società stessa fondata su tale dottrina; fu predetta non solo l'indistruttibilità del cristianesimo, ma anche quella dell'organismo tramite cui esso doveva essere manifestato al mondo. Così il Corpo Ecclesiale è un mezzo divinamente stabilito per realizzare le grandi benedizioni evangeliche (...)".

"Dal momento che è diffusa l'errata opinione che i cristiani, e specialmente il clero, in quanto tale, non abbiano nessuna relazione con gli affari temporali, è opportuno cogliere ogni occasione per negare formalmente tale posizione e per domandarne prove. E' vero invece che la Chiesa è stata strutturata al fine specifico di occuparsi o (come direbbero i non credenti) di immischiarsi del mondo. I membri di essa non fanno altro che il proprio dovere quando si associano tra di loro, e quando tale coesione interna viene usata per combattere all'esterno lo spirito del male, nelle corti dei re o tra le varie moltitudini. E se essi non possono ottenere di più, possono, almeno, soffrire per la Verità e tenerne desto il ricordo, infliggendo agli uomini il compito di perseguitarli".

John Henry Newman, da "Gli Ariani del IV secolo" e "Conseguenze del Concilio di Nicea" .

Un aforisma al giorno (oggi più vero che mai)

"Il problema è chiaro. E' tra la luce e le tenebre e ognuno deve sceglierela sua parte".

Le ultime parole di Chesterton

SENTINELLE IN PIEDI CONTRO LA LEGGE SULL'OMOFOBIA


Sentinelle in Piedi è una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà.
Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna.
La nostra è una rete apartitica e aconfessionale: con noi vegliano donne, uomini, bambini, anziani, operai, avvocati, insegnanti, impiegati, cattolici, musulmani, ortodossi, persone di qualunque orientamento sessuale, perché la libertà d’espressione non ha religione o appartenenza politica, ci riguarda tutti e ci interessa tutti.
Il nostro non è un movimento, non è un’associazione, bensì un metodo, uno stile che negli ultimi 5 mesi del 2013 ha portato nelle piazze italiane migliaia di cittadini.
Vegliamo sullo stile dei Veilleurs debout francesi: in rigoroso silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro,  leggendo un libro in segno della formazione permanente di cui tutti abbiamo costantemente bisogno, rivolti nella stessa direzione che è quella di un futuro migliore. Vegliamo nelle piazze italiane di fronte ai luoghi di potere, con la nostra presenza numerosa e silenziosa ribadiamo che non è possibile zittire le coscienze di chi ha gli occhi aperti.
In Italia le Sentinelle in Piedi sono nate in difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto, già approvato dalla Camera e ora al Senato.  Presentato come necessario per fermare atti di violenza e aggressione nei confronti di persone con tendenze omosessuali, il testo è invece fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione.
Con questa legge chiunque faccia rifermento ad un modello di famiglia fondato sull’unione tra un uomo ed una donna, o sia contrario all’adozione di bambini da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso, potrebbe essere denunciato e rischiare fino a un anno e sei mesi di carcere.
Noi non accettiamo di non poter esprimere le nostre opinioni, per questo vegliamo. Con la bocca chiusa ma gli occhi aperti,  in piedi nelle piazze come ogni giorno nelle nostre vite, ci mobilitiamo per mostrare la nostra fermezza nel dire che non sarà una legge a zittire le nostre coscienze.
Vigiliamo in silenzio oggi per essere liberti di esprimerci domani, se anche tu credi nella libertà d’espressione, veglia con noi!











LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA: CHE COS'E' E COSA C'E' IN GIOCO.

Giovedì 20 febbraio all'Auditorium Comunale di San Benedetto del Tronto c'è stata una interessante conferenza dal titolo “ La legge contro l'omofobia: che cos'è, che cosa c'è in gioco”.
Sono intervenuti l'Avv. Marco Sermarini, presidente della Società Chestertoniana Italiana e l'Avv. Gianfranco Amato, presidente dell'Associazione Giuristi per la Vita.
Sermarini ha introdotto la conferenza, dicendo che nella nostra  società necrofila, cioè che favorisce la morte, ci sono persone come Gianfranco Amato che lottano tutti i giorni per una cultura della vita con l'associazione di cui è presidente e di cui anche Sermarini ne fa parte. Sermarini ha continuato affermando che la battaglia che sta portando avanti Amato dovrebbe essere uno stimolo per noi cattolici e per gli  uomini di buona volontà ad aprire gli occhi e a svegliarci, per prendere posizione contro questa realtà relativista, irrazionale e disumana che si sta diffondendo e che questa legge contro l'omofobia vuole favorire.
Amato ha iniziato affermando che: “La legge contro l'omofobia dati alla mano è inutile, anticostituzionale, pericolosa e liberticida. Inutile perché si dovrebbero fare leggi che servono a combattere un fenomeno diffuso, cosa non vera per l'omofobia perché dal 2010 ad oggi ci sono state 83 segnalazioni per offese, lesioni, minacce e suicidi relativi all'orientamento sessuale, una media di 28 casi all'anno, 1 ogni 2 milioni di abitanti. E questa sarebbe un'urgenza nazionale?”.
Amato poi continua: “La legge è anticostituzionale e pericolosa perché già l'articolo 3 della Costituzione Italiana sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso. Questa legge è pericolosa perché per la prima vota si introduce nel nostro ordinamento un reato senza definirne il presupposto. Che cos'è l'omofobia? Non c'è una definizione scientifica, ne leggi o sentenze che lo stabiliscono. Poiché l'omosessualità non è una malattia riconosciuta, verrà lasciata libera interpretazione ai magistrati. Tipico degli stati totalitari. Mi ricorda il reato di “attività antisocialista” nell'Unione Sovietica: nessuno sapeva in che cosa consisteva, però ti faceva finire nei gulag (campi di concentramento russi). In uno stato liberale il cittadino sa prima quali sono le conseguenze dei suoi comportamenti. Il nostro diritto penale sanziona i fatti, non i motivi. Ad esempio se uno ruba, viene punito per furto. Se uno ruba per fame c'è un motivo per cui la pena sia meno severa. La legge sull'omofobia  (chiamata anche legge Scalfarotto, dal deputato del Pd gay dichiarato che l'ha ideata), punisce i motivi e crea una categoria privilegiata di soggetti che diventano meritevoli di tutela giuridica per il solo fatto di avere un certo orientamento sessuale. Perché non si privilegiano categorie più deboli come da esempio  i diversamente abili? La proposta di legge è già stata approvata alla Camera il 19 settembre 2013, presto andrà al Senato e diventerà legge dello stato.
La legge è liberticida perché basta che una persona, magari di educazione cristiana, dichiara che il matrimonio naturale è quello tra uomo e donna e può essere condannato per omofobia. Senza aver compiuto atti violenti contro omosessuali, questa libera opinione, se passa la legge, può essere punita con 1 anno e 6 mesi di reclusione se viene affermata singolarmente, che diventano 4 anni se faccio questa dichiarazione come associazione, 6 anni se ho una carica direttiva della medesima.
Dopo 70 anni che è finito il fascismo, questa legge uccide la nostra libertà di opinione.
Pensiamo a quello che ci insegna il catechismo sulla morale sessuale e possiamo capire le conseguenze che potremmo incorrere come vescovi, come sacerdoti e come laici battezzati impegnati nell'evangelizzazione se passa questa legge assurda. Ad esempio il grado di omofobia di una persona potrebbe essere legata al suo senso di religiosità. Dire che il rapporto sessuale deve essere orientato alla vita, dire che l'omosessualità è peccato, potrebbero essere dichiarazioni omofobe e discriminanti.
Ad esempio, in Spagna il neo-cardinale Fernando Sebastian Aguilar è stato denunciato come omofobo  dagli attivisti gay per aver dichiarato:"Una cosa è manifestare accoglienza e affetto a una persona omosessuale e altra giustificare moralmente l'esercizio dell'omosessualità”.
Cosa c'è dietro questa legge contro l'omofobia?  Non la risoluzione di un'urgenza nazionale per combattere la violenza verso i gay che in Italia è poco presente, ma diffondere una cultura antropologica nuova e devastante che non è vero che le relazioni naturali e riconosciute siano solo quelle eterosessuali, ma che siano anche naturali e riconosciute dalla legge quelle omosessuali.
Questa campagna culturale è sovvenzionata dalle potenti lobby gay che influenzano pericolosamente i palazzi della politica".
La conferma di questa propaganda culturale pericolosa, Amato l'ha chiarita raccontando della diffusione nelle scuole primarie e secondarie di opuscoli per  “l'educazione alla diversità”. Amato ha amaramente detto: “In questo tempo di crisi per la scuola, dove mia figlia deve pure portare la carta igienica a scuola, l'Organismo del Dipartimento delle Pari opportunità, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso l'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazione Razziale) ha pagato 24.200 €  all'Istituto Beck per preparare questi opuscoli da diffondere nelle scuole sul rispetto delle differenze sessuali e su come combattere il bullismo omofobo.
Negli opuscoli per i più piccoli vengono proposte fiabe di carattere omosessuale con parole che non devono essere offensive verso questa categoria di persone. C'è anche l'esempio del problemino di matematica: "Rosa e i suoi 2 papà comprano 2 lattine, se ogni lattina costa 2 euro quanto hanno speso?”. I  maestri dovrebbero educare gli alunni ad una visione atropologica capovolta e domandarsi se per il rispetto delle diversità sessuali, i rapporti eterosessuali siano naturali".
Ci sono altri esempi e Amato invita noi adulti a leggere questi opuscoli per capire in che baratro ci vogliono portare.
"Per questi opuscoli, che un uomo sposi una donna è inaudito! Aveva ragione la buon'anima dello scrittore inglese  Gilbert Chesterton quando diceva: “Spade dovranno essere sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate e che 2 più 2 fa 4”. Siamo giunti a un livello tale di relativismo da far impazzire la ragione. Non si riconosce più la natura. E' la teoria del gender: i ragazzi non sono più maschi o femmine per un dato biologico, ma a seconda di come sentono di essere".
Per concludere il suo intervento, Amato ha informato i partecipanti all'incontro che il Comune di Torino per combattere la discriminazione sessuale manda nelle scuole degli opuscoli dove  si mette in dubbio la morale dell'Antico Testamento che ritiene l'omosessualità  moralmente inaccettabile ed inoltre mette in opposizione San Paolo, che parla di omosessualità come peccato, con Gesù che non ne parla affatto. Questo è un altro tentativo di destabilizzare la morale cristiana per giustificare l'omosessualità come una tendenza naturale che non deve essere discriminata.
Amato ci ha ricordato che noi cristiani o persone non credenti di buona volontà, dobbiamo svegliarci, difendere la nostra cultura antropologica naturale che si fonda sulle relazioni umane e sul  fatto che la vita è trasmessa esclusivamente dal rapporto tra un  uomo ed una donna uniti legalmente di fronte a Dio e allo Stato e combattere questa cultura antropologica capovolta, non naturale e assurda.
Si possono contattare i giuristi per la vita che già hanno mandato una diffida al Dipartimento delle Pari Opportunità e gli opuscoli dell'UNAR sono stati ritirati dalle scuole. 
Inoltre la battaglia si dovrà fare in Senato e se conosciamo qualche senatore cattolico o di buona volontà che ama lottare per la Verità e per  il futuro dei nostri figli, contattiamoli per impedire che la legge passi. Diffondiamo queste notizie perché la proposta di legge Scalfarotto (chi la vuole e ne troverà giovamento sono pochissimi a discapito di tanti), che è passata alla Camera nel silenzio e nell'ignoranza dei più, è stata elaborata in poco tempo quando in Italia ci sono decreti legge urgentissimi che sono fermi da anni. 
Sermarini ha concluso la conferenza dicendo che stiamo vivendo tempi neri per la ragione umana e per la nostra società. Occorre che noi Cristiani e uomini non credenti di buona volontà sguainiamo veramente le spade, senza violenza certamente, ma diffondendo la nostra cultura della vita e unendoci con coraggio e convinzione per combattere insieme alla creazione di un mondo più umano, solidale e razionale. Lo dobbiamo fare per i nostri figli che hanno bisogno di guide vere, coraggiose e coerenti con i propri valori. 


domenica 23 febbraio 2014

Un aforisma al giorno (a proposito di "omofobia"...)

"[La ragione (...)] ha bisogno di essere difesa. L'intero mondo moderno è in guerra con la ragione, e la torre già vacilla".

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Sentinelle ad Ascoli Piceno, tra loro molti chestertoniani...

... e molte copie di Ortodossia, Eretici, L'imputato, libri di Gianfranco Amato, Signore degli Anelli...

Vediamo se qualcuno suo giornali se ne accorgerà, o parlerà dei milioni di omofobi inesistenti in Italia e della legge assolutamente necessaria...

giovedì 20 febbraio 2014

Tweet da ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)

ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)
L'INPS cancella "padre" e "madre"
avvenire.it/Cronaca/Pagine…

Anche l'INPS si intristisce con queste assurdità!!!

Ma svegliatevi!!!

mercoledì 19 febbraio 2014

Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)

AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
The present tendency of social reform would seem to consist of destroying all traces of the parents. #Chesterton #Distributism

Una antica recensione de La via di Roma di Hilaire Belloc, su La Civiltà Cattolica, Volume 118, Edizione 3.


La recensione è di Padre Domenico Mondrone sj e riguarda l'edizione a cura delle Paoline del 1966 (costava £ 1500,00!). Padre Mondrone (1897 - 1985), scrittore de La Civiltà Cattolica, non era nuovo a questi interessi: aveva scritto anche di C. S. Lewis e del suo Berlicche. Fu anche esorcista.

Come saprete, quest'opera di Belloc è stata recentemente riproposta dall'editore Cantagalli, in un'edizione dotata degli stessi disegni di Belloc.

Un pellegrinaggio straordinario come chi lo fece.

Nella pagina una vignetta vergata dallo stesso Chesterton dove si vede un corpulento ma realistico Belloc col suo caratteristico pastrano alla John Bull ed un triregno molto papista al rogo per il crimine di ortodossia (guardate i cartelli in fondo: "Libertà di pensiero", "Tutti i credo sono benvenuti": sembra oggi, vero?), la copertina dell'edizione odierna del libro e quella di una vecchia edizione Penguin in lingua originale.




http://books.google.it/books?id=OAYZAQAAIAAJ&pg=PA283&lpg=PA283&dq=la+via+di+roma+Belloc&source=bl&ots=_mCVfEiLIW&sig=mdIcZPmXnvUxqujbnAgUj0sW7CU&hl=it&sa=X&ei=TJP8UtyOMujL4ASMn4GoCw&ved=0CGkQ6AEwCA#v=onepage&q=la%20via%20di%20roma%20Belloc&f=false

G. K. Chesterton and Modernity, di Stratford Caldecott - da The Imaginative Conservative

I'm pretty sure G.K. Chesterton is in heaven, and therefore a saint—or at least I hope so, since this gives much hope to the rest of us. But, of course, he is not officially canonized. The campaign to introduce his Cause (if not the Cause itself) is underway. The appropriate bishop in Northampton diocese, where Chesterton died and is buried, recently appointed a priest to look into the possibility. Prayer cards are circulating, thanks to the American Chesterton Society. But before we get carried away, let me mention at least one good reason to discourage this frenetic activity on behalf of St. Gilbert.

L'articolo è momentaneamente in inglese, lo stiamo traducendo, il suo prosieguo (sempre in inglese!) è nel collegamento qui sotto:

http://www.theimaginativeconservative.org/2014/01/g-k-chesterton-modernity.html

L'articolo termina significativamente così (traduzione nostra):


"... Chesterton non era solo un intellettuale. Neppure era solo un profeta. Era un uomo di gentilezza e buon umore e, non ho dubbi, di virtù eroica. Io, per esempio, intendo continuare a chiedere la sua intercessione".

"L'uomo è un animale che produce dogmi" e "La ragione e l'autorità" - di Fabio Trevisan (dal sito www.corsiadeiservi.it)

Pubblichiamo due interessanti contributi del nostro Fabio Trevisan anche per chi volesse discuterne.

Sono tratti dal sito www.corsiadeiservi.it:

L'uomo è un animale che produce dogmi

Sarò sempre grato all’amico giornalista e scrittore Alessandro Gnocchi per avermi dato l’opportunità di parlare a Radio Maria del grande poeta e letterato londinese Gilbert Keith Chesterton (1874-1936). Insieme avevamo meditato una serie di trasmissioni radiofoniche di approfondimento del suo pensiero alla luce dei suoi scritti, anche per distinguere e precisare le improvvisate ed imprecise citazioni che continuavano e continuano a susseguirsi persino in tanti ambienti cattolici, che di Chesterton conoscono assai poco, nonostante l’utilizzo improprio e fuori luogo che sovente fanno. Purtroppo la triste “epurazione”di Gnocchi e Palmaro voluta da Padre Livio non ha permesso di continuare la disamina attenta che, alla luce delle fonti, si voleva portare avanti per porre nell’esatta comprensione la portata del pensiero del gigantesco scrittore di Beaconsfield. Una delle manipolazioni più scorrette è stata pubblicata recentemente (05/12/13) da “Tempi” a seguito di un’omelia di Papa Francesco, che a sua volta citava erroneamente (senza tuttavia esplicitamente nominarlo) Chesterton: “Uno scrittore inglese, una volta, parlando delle eresie diceva che un’eresia è una verità che è diventata pazza”.

l'articolo prosegue nel collegamento qui sotto:

http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=231

La ragione e  l'autorità

Qualcuno, in merito al chiarimento sulla citazione chestertoniana erronea di Papa Francesco ripresa a sua volta scorrettamente da “Tempi” il 05/12/13, mi ha chiesto di precisare meglio il pensiero che distingue la ragione dal razionalismo. Bisogna partire da una constatazione che Chesterton in Ortodossia (1908) presentava nel Capitolo II Il maniaco: “Siamo tutti d’accordo che c’è un collasso dell’intelletto, altrettanto certo quanto il crollo di un edificio. Gli uomini negano l’inferno, ma non, ancora, Hanwell”. Che cos’era Hanwell?

l'articolo prosegue nel collegamento qui sotto:

Tweet da Gabriele Mangiarotti (@dongabriele)

Gabriele Mangiarotti (@dongabriele)
GIUSTIZIA: GIURISTI PER LA VITA, DIMISSIONI DI MARCO DE GIORGI DELL'#UNAR - AgenParl - agenparl.it/articoli/news/…


lunedì 17 febbraio 2014

sabato 15 febbraio 2014

Un aforisma al giorno

"Non è possibile, per un cattolico, scrivere un libro su qualsivoglia argomento (...) senza dare a vedere di essere cattolico".


Gilbert Keith Chesterton, L'uomo eterno


venerdì 14 febbraio 2014

Un aforisma al giorno - Bambini seri e felici.

Le due caratteristiche dei bambini che attraggono di quasi ogni persona normale sono, in primo luogo, il fatto che sono molto seri e, in secondo luogo, il fatto che sono di conseguenza molto felici.


Gilbert Keith Chesterton, L'Imputato


Un aforisma al giorno

"Ogni estremo dell'ascetismo cattolico è una precauzione, ragionevole o irragionevole, contro il male della caduta; non è mai un dubbio sul bene della creazione". 


Gilbert Keith Chesterton, San Tommaso d'Aquino


mercoledì 12 febbraio 2014

Chesterton in altre parole - Ancora su L'età vittoriana nella letteratura, con Mario Praz

«Forse Chesterton ha toccato la nota giusta quando ha detto (in The Victorian Age in Literature): «Wuthering Heights avrebbe potuto essere scritto da un'aquila». Sta sospeso così tra cielo e terra, più vicino al cielo che alla terra: romanzo meteorico».

Mario Praz

Un aforisma al giorno (attualissimo)

“La gente è inondata, accecata, resa sorda e mentalmente paralizzata da un'alluvione di volgare e insipida esteriorità, che non lascia tempo per lo svago, il pensiero o la creazione dall'interno di sé»

Gilbert Keith Chesterton, Culture and the coming peril

Cristina Lamanna tira fuori nuovamente Giuseppe Tomasi di Lampedusa, chestertoniano insospettabile di cui parlammo...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Gentile Marco Sermarini, 

Ti scrivo perché nel preparare una serie di eventi sul romanzo Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, organizzati dal centro culturale Il sentiero (in cui mi impegno da circa due decenni), ho letto una sua battuta strepitosa sul nostro Gilbert.
Circa tre anni fa nel blog avevate citato Giuseppe Tomasi come lettore appassionato di Chesterton ed io, da moralista che non sono altro, avevo commentato che però Tomasi era rimasto nichilista... mi avete risposto saggiamente che Nulla è impossibile a Dio.


Tratto dai testi delle lezioni del Tomasi sulla letteratura inglese, da I Luoghi di Tomasi Lo scrittore e i suoi libri

"Chesterton, Gilbert K.: The Napoleon of Notting Hill, London 1912, The return of Don Quixote, 1927, The wisdom of father Brown, 1927 
Capolavori pure sono quasi tutte le novelle poliziesche di Father Brown. Può darsi anche che questo Father Brown sia, insieme a Sherlock Holmes, la sola creatura del romanzo poliziesco che raggiunga l'arte. Voi, naturalmente, da buoni italiani che desiderate la letteratura seria per potere più serenamente condurre una vita non seria, arriccerete il naso. Ma avete torto. Una buona serie di letture chestertoniane vi farà un gran bene."

No comment!

Krislamanna

A Dublino s'è formata la Hilaire Belloc Society, il nostro Angelo Bottone c'è, e al prossimo incontro ci sarà il pronipote di Belloc.

Angelo, per favore, fotografie e resoconto, saluti e condivisione da parte nostra (è come se ci fossimo, ed un saluto cordialissimo agli amici della Central Catholic Library!) e auguri a tutti, mi raccomando!

_________________________

There will be a meeting of the Belloc Society on Saturday 15th February, 2014 from 

13.00 – 14.45 in the Reference Library of the Central Catholic Library, Merrion Square, Dublin. 

Matthew Jebb, great-grandson of Hilarie Belloc, will be attending.

Three pieces have been chosen for discussion:

The poem 'On the Gift of a Book to a Child' 
(http://rcatholic-l.freeservers.com/prevc.html
and the essays 
'The First Day 's March' 
(http://readbookonline.net/readOnLine/23279
and 
'The Problem' . [Page 9 in the work 'How the Reformation Happened (1928)]

If interested please contact Felix Soden at thebellocsociety@eircom.net

Un aforisma al giorno

«Forse l’esempio più frequente riguardo tale punto è quello delle donne e della loro strana e assoluta fedeltà. Poiché le donne, come certi stolti affermano, sostengono sempre i loro uomini in tutto, sono cieche e non capiscono niente. Costoro devono averne conosciute ben poche di donne. Le stesse donne che sono pronte a difendere i loro uomini nelle cose piccole e grandi sono (nei loro rapporti personali con l’uomo) quasi morbosamente lucide circa la fragilità delle loro scuse o la grossolanità delle loro menti. Un amico per quanto affezionato all’uomo, lo lascia così com’è; la moglie, invece lo ama e cerca di cambiarlo. Le donne, estremamente mistiche nel loro credo, sono estremamente ciniche nelle loro critiche».


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Tweet da Patrizio Ricci (@vietatoparlare)

Patrizio Ricci (@vietatoparlare)
#Siria Papaboys 3.0 – Le Suore di Maalula parlano in un video delle condizioni del loro rilascio - s.shr.lc/1h4FbyR


lunedì 10 febbraio 2014

Un aforisma al giorno

"(Yeats dichiarava:) 'Non c'è un solo imbecille che possa trattarmi da amico'. (...) Oso dire che c'è una nutrita schiera di pazzi che può chiamarmi amico e anche (pensiero ancor più punitivo) una nutrita schiera di amici che può chiamarmi pazzo".

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia

Un aforisma al giorno




Gilbert Keith Chesterton, L'età vittoriana nella letteratura

sabato 8 febbraio 2014

L'approvazione del cosiddetto rapporto Lunacek - il comunicato dei Giuristi per la Vita

Pubblichiamo il Comunicato Stampa dei Giuristi per la Vita, ricordando i nomi di coloro che hanno dato il loro contributo allo sfascio della civiltà (ed esprimendo stima a coloro che hanno saputo dire NO)
Un giorno nerissimo per il Parlamento europeo. Con 394 voti a favore, 176 contrari e 72 astensioni, il 4 febbraio 2014 quell'Assise ha approvato il cosiddetto rapporto Lunacek, atto che rappresenta l'ennesima grave ingerenza, in termini di libertà di opinione e di educazione, di un'Europa sempre più lontana dall'idem sentire dei popoli, e sempre più vicina all'ideologia egemonica delle élite.
Si tratta dell'ennesimo manifesto di propaganda omosessualista che ha consentito, tra l'altro, al Presidente dell'Arcigay di diramare un comunicato stampa il cui titolo non lascia dubbi di sorta: "L'Europa ci dà una road map, l'Italia risponda con provvedimenti concreti".

Merita, infine, di essere segnalato il voto dei singoli parlamentari italiani. Si sono pronunciati a favore: Pino Arlacchi (PD), Francesca Barracciu (PD), Franco Bonanini (Non Iscritto), Salvatore Caronna (PD), Sergio Gaetano Cofferati (PD), Silvia Costa (PD), Francesco De Angelis (PD),
Paolo De Castro (PD), Leonardo Domenici (PD), Herbert Dorfmann (SVP), Franco Frigo (PD), Roberto Gualtieri (PD), Guido Milana (PD), Barbara Matera (PDL), Pier Antonio Panzeri (PD), Aldo Praticiello (PDL), Mario Pirillo (PD), Gianni Pittella (PD), Vittorio Prodi (PD) Nicolò Rinaldi (Italia dei Valori), Licia Ronzulli (PDL), Patrizia Toia (PD), Giommaria Uggias (Italia dei Valori), Gianni Vattimo (M5S), Iva Zanicchi (PDL), Andrea Zanoni (PD).

contrari sono stati Magdi Cristiano Allam (Io Amo l'Italia), Roberta Angelilli (PDL), Raffaele Baldassarre (PDL), Paolo Bartolozzi (PDL), Sergio Berlato (PDL), Fabrizio Bertot (PDL), Mara Bizzotto (Lega Nord),Mario Borghezio (Lega Nord), Antonio Cancian (PDL), Carlo Casini (UDC), Carlo Fidanza (Fratelli d'Italia), Elisabetta Gardini (PDL), Giuseppe Gargani (Unione di Centro), Lorenzo Fontana (Lega Nord), Giovanni La Via (PDL), Clemente Mastella (PDL), Erminia Mazzoni (PDL), Claudio Morganti (Ind.), Alfredo Pallone (PDL), Fiorello Provera (Lega Nord) Oreste Rossi (PDL), Matteo Salvini (Lega Nord), Giancarlo Scottà (Lega Nord), Marco Scurria (Fratelli d'Italia), Sergio Silvestris (PDL), Francesco Enrico Speroni (Lega Nord), Gino Trematerra (UDC).

Tre sono stati gli astenuti: Antonello Antinoro (UDC), Ciriaco De Mita (UDC), e Salvatore Iacolino (PDL). Coloro che, invece, hanno optato per l'assenza – che di fatto si è tradotta in un voto favorevole – sono stati Alfredo Antoniozzi (PDL), Sonia Alfano (Italia dei Valori), Francesca Balzani (PD), Luigi Berlinguer (PD), Vito Bonsignore (UDC), Rita Borsellino (PD), Lara Comi (PDL), Andrea Cozzolino (PD), Susy De Martini (PDL), Vincenzo Iovine (UDC), Cristiana
Muscardini (Futuro e Libertà), Crescenzio Rivellini (PDL), Potito Salatto (PDL), Amalia Sartori (PDL), David-Maria Sassoli (PD), Salvatore Tatarella (Futuro e Libertà).

Dato che nella prossima primavera si svolgerà l'elezione del Parlamento europeo, il suindicato elenco potrà rivelarsi utile per tutti coloro che fossero ancora interessati a tale voto.

Il Presidente
Gianfranco Amato

Leggete questo, merita - L'arte perduta del bere da cattolici

Da Aleteia - che l'ha preso a sua volta altrove...

L'arte perduta del bere da cattolici

La terza via della convivialità tra troppo o niente

The Catholic Gentleman
Nik Frey
C'è un modo di bere protestante e un modo di bere cattolico, e la differenza non sta semplicemente nelle quantità. Non ho dati scientifici che sorreggano le mie affermazioni, e non ho condotti studi ufficiali sul tema, ma ho fatto un bel po' di, diciamo così, studi informali, che per una questione del genere sono probabilmente quelli migliori.

Tanto per cominciare, qual è il modo di bere cattolico? È difficile definirlo, ma ecco un esempio storico. Sant'Arnoldo (580-640), conosciuto anche come Sant'Arnolfo di Metz, è stato un vescovo del VII secolo a Metz, in quella che poi è diventata la Francia. Molto amato dal popolo, si dice che abbia predicato contro il bere acqua, che in quel periodo poteva essere estremamente pericoloso per via dei sistemi di scarico non igienici – se ce n'erano. Allo stesso tempo, reclamizzava di frequente i benefici della birra, e si dice che una volta abbia detto: "La birra è arrivata nel mondo dal sudore dell'uomo e dall'amore di Dio".

Parole sagge, e il gregge di Sant'Arnoldo le ha prese a cuore. Dopo la sua morte, il buon vescovo è stato seppellito in un monastero vicino Remiremont, dove si era ritirato. I suoi fedeli, però, sentivano la sua mancanza e lo volevano indietro, e così nel 641, dopo aver ottenuto il permesso di riesumare i suoi resti, lo hanno riportato in processione a Metz per seppellirlo nuovamente nella Basilica dei Santi Apostoli. Lungo il percorso, essendo una giornata molto calda, erano assetati e si fermarono in una locanda per bere un po' di birra. Purtroppo alla locanda ne era rimasta così poca da riempire solo un boccale; i fedeli avrebbero dovuto dividerla. Narra la leggenda che il boccale non si esaurì finché tutti i fedeli non ebbero bevuto la dose giusta.

Con questo non voglio dire che il bere cattolico implica miracoli, o che dovrebbe avvenire un miracolo ogni volta che la gente si riunisce per bere, ma la buona birra – e il buon vino – è un piccolo miracolo in sé, essendo un dono di Dio alle sue creature, che Egli ama. E come ha scritto G. K. Chesterton in "Ortodossia", "dovremmo ringraziare Dio per la birra e il bordeaux non bevendone troppi". In altre parole, mostriamo la nostra gratitudine a Dio per il vino e la birra godendo di queste cose, in allegria e in buona compagnia, ma senza eccedere. Ogni persona deve giudicare quello che per sé è un eccesso.

Guardiamo ora la principale differenza tra il bere cattolico e quello protestante. Il bere protestante tende a verificarsi a un estremo o all'altro: o troppo o niente, e ogni atteggiamento è una reazione all'altro. Alcuni, nutriti giustamente dal fiero moralismo degli astemi, bevono eccessivamente. E gli astemi, giustamente inorriditi dai costumi degli ubriaconi abituali, praticano una stretta astinenza. Sembra che in entrambi i casi si tratti solo di una reazione, non di una soluzione. Se ci si pensasse un po', si potrebbe trovare una terza via che non implica né l'eccesso né l'astinenza e si adatta a una vita cristiana umana, sana e onesta.

Ed ecco che troviamo il modo di bere cattolico. Il bere cattolico è questa terza via, il modo per mettere in pratica un'attività antica goduta da chiunque, dai contadini agli imperatori, fino a Gesù stesso. E ancora una volta, non si tratta solo di quantità. A mio avviso, infatti, l'elemento-chiave è la convivialità. Quando gli amici si riuniscono per un drink, infatti, può essere per festeggiare o per un motivo triste, ma dovrebbe essere sempre per godere della compagnia altrui (ci sono anche un tempo e un luogo per una birra solitaria, ma si tratta di un'eccezione).

Ad esempio, gli interventi alla conferenza annuale su Chesterton non sono più importanti della discussione successiva su questi interventi da parte degli intervenuti davanti a una birra o a un bicchiere di vino (tendiamo ad aderire alla regola del pollice di Hilaire Belloc, evitare bevande alcoliche sviluppate dopo la Riforma). Queste riunioni avvengono tra e durante gli interventi, e in genere andiamo a dormire piacevolmente cotti. Non riesco a immaginare una conferenza su Chesterton senza questo. E so anche quanto sarebbe dannoso se tutti noi tornassimo barcollanti nelle nostre camere gridando ubriachi.

Evitare ogni estremo – ecco come si beve da cattolici. È l'arte del bere cattolico. Molti nostri fratelli ritengono il bere qualcosa di immorale, e molti altri pensano che bere debba finire con una grande intossicazione, ma l'approccio bilanciato – l'approccio cattolico – significa passere un bel momento, ridere un po', a volte piangere un po', ma sempre con gioia e gratitudine per la generosità di Dio che ci ha dato meraviglie come la birra e il bordeaux. Ricordatevelo, e l'arte perduta del bere cattolico potrebbe non essere più perduta.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

Questo articolo è stato scritto da Sean P. Daily, dell'American Chesterton Society. È apparso su Crisis Magazine.
sources: The Catholic Gentleman

Un aforisma (tonante e senza ritorno) al giorno

La prima volta lo mettemmo nel 2008, oggi è ancora più chiaro e vero.

"La Chiesa non può muoversi coi tempi; semplicemente perché i tempi non si muovono. La Chiesa può solo infangarsi coi tempi e corrompersi e puzzare coi tempi. Nel mondo economico e sociale, come tale, non c'è attività, eccettuata quella specie di attività automatica che è chiamata decadenza: l'appassire dei fiori della libertà e la loro decomposizione nel suolo originario della schiavitù. In questo, il mondo si trova per molte cose allo stesso piano dell'inizio dell'oscuro medioevo. E la Chiesa ha lo stesso compito di allora: salvare tutta la luce e la libertà che può essere salvata, resistere a quella forza del mondo che attrae in basso, e attendere giorni migliori. Una Chiesa vera vorrebbe certo fare tutto questo, ma una Chiesa vera può fare di più. Può fare di questi tempi di oscurantismo qualcosa di più di un tempo di semina; può farli il vero opposto dell'oscurità. Può presentare i suoi ideali in tale e attraente e improvviso contrasto con l'inumano declivio del tempo da ispirare d'un tratto agli uomini qualcuna delle rivoluzioni morali della storia, così che gli uomini oggi viventi non siano toccati dalla morte finché non abbiano visto il ritorno della giustizia. Non abbiamo bisogno, come dicono i giornali, di una Chiesa che si muova col mondo. Abbiamo bisogno di una Chiesa che muova il mondo".

Gilbert Keith Chesterton, da The New Witness

Segnalazione che volentieri vi giriamo (c'è anche il nostro Fabio Trevisan).

Osservatorio Cardinale Van Thuân

sulla Dottrina sociale della Chiesa

www.vanthuanobservatory.org


LA CRISI DELLA GIUSTIZIA

OVVERO L'INGIUSTIZIA LEGALE


Presentazione del V Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel mondo (Cantagalli, Siena 2013)


Relatori: 

Stefano Fontana e Fabio Trevisan


Il Quinto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo è dedicato alla crisi giuridica. Si parla molto di crisi economica, finanziaria, del lavoro, ma poco di crisi giuridica, di crisi della legge e del diritto, dell'incertezza su cosa sia giusto e ingiusto. Siamo in presenza di molte situazioni di ingiustizia legale, di leggi ingiuste che provocano l'obiezione di coscienza e generano fratture sociali. Ci sono conflitti tra i poteri dello Stato e tra gli Stati e le realtà sovrastatali. Molte leggi vengono sistematicamente smontate dalle sentenze giurisprudenziali che fanno spesso le veci della legge. Sulle leggi ci sono conflitti che frammentano la società. Il Rapporto, oltre ad informare sulle vicende che nell'anno di riferimento hanno interessato i cinque continenti, fa luce su questo aspetto poco noto della crisi attuale a livello planetario.


MARTEDI' 11 FEBBRAIO, ORE 20,45

PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO, VERONA

INGRESSO DA VIA TODESCHINI

I nostri gemelli americani della Chesterton Academy sono in procinto di celebrare il loro Gala annuale... Auguri!

Chesterton Academy (@ChestertonAcad)
Still time to get tickets for the Gala! The Fabulous Chestertones are swinging again so polish up your dancin' shoes! e2.ma/cshare/inbound…


mercoledì 5 febbraio 2014

Martedì 11 Febbraio 2014 - Roma, Biblioteca Rispoli - ore 19.00, vi aspettiamo.


E' un bel convegno di vecchi amici e c'è anche il nostro presidente, per cui vi aspettiamo lì, cari amici. La Società ha concesso il suo patrocinio.

E' a Roma, presso la Biblioteca Rispoli, piazza Grazioli, in zona centralissima.

Riguarda un bellissimo libro di Chesterton che vi invitiamo a comprare (su Pump Street!) e a leggere.  Onore al merito dell'editore Fuorilinea.

Guardate che quando Chesterton parla di letteratura è bellissimo leggerlo e non parla solo di letteratura...

martedì 4 febbraio 2014

Edward Chesterton, The Wonderful Story of Dunder Van Haeden - Il babbo di Chesterton per i suoi due bimbi


Gilbert ebbe un fratellino quando lui aveva cinque anni (ed è lui che racconta che quando nacque avrebbe detto: finalmente avrò un pubblico; vedi l'Autobiografia). Ebbe anche una sorellina più grande di lui ma morì prestissimo. Anche su questo leggete l'Autobiografia.

Ma questi ragazzi ebbero un babbo speciale, che li faceva divertire sempre, costruì il teatro delle marionette e divenne l'Uomo dalla Chiave d'oro per loro (ancora Autobiografia). Aveva molti passatempi, come costruire lampade di vetro colorato, disegnare, intagliare e colorare i pupazzetti del suo teatrino. Questo mentre faceva l'agente immobiliare, di quella che oggi si chiama Chesterton & Humberts, assieme al fratello Sydney.

Ma scrisse anche un libro per i figli, che trovate in questo collegamento. Se trovate scritto "Arthur Chesterton" molto probabilmente è riferito alla dedica scritta a mano, ma l'autore - come vedete in una delle pagine - è Mr. Ed, come lo chiamavano gli amici di Gilbert e Cecil.

Poteva venire diverso, il nostro Gilbert, con un babbo così?

Due segnalazioni: San Gilberto (niente fretta!) e Fabio Trevisan a Radio Mater

Questa mattina abbiamo ricevuto due belle mail, proprio oggi che è San Gilberto Abate (tranquilli, controllate il Martirologio Romano, non ci siamo fatti il processo di canonizzazione in casa modello Casa Beacon! E nemmeno abbiamo fatto diventare Gilbertone nostro un monaco...): la prima è del giovanissimo Stefano, nostro caro amico che fa la terza media e ci segue assiduamente:

"Ciao Marco,

sono Stefano (...).

Sono giorni che penso a questa ricorrenza, non volevo che mi passasse di mente.

Oggi la Chiesa Cattolica festeggia  S. Gilberto abate.

Quale migliore occasione per ricordare ancora una volta lo zio Gilbert.

Stefano"

e la seconda è di Fabio Trevisan, che ci diceva che stasera su Radio Mater dalle 19.20 alle 19.40 lo potrete ascoltare mentre parla di Gilbert! Anche lui aveva notato questa felice coincidenza.

Evviva i nostri buoni amici!