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Un aforisma al giorno (adesso vediamo che succede...)

"Ci sono solo due modi per governare gli esseri umani: il primo è chiamato dogmatismo il secondo dispotismo".

Gilbert Keith Chesterton, dal Daily News, Luglio 1904

mercoledì 29 gennaio 2014

Tweet da AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)

AmChestertonSoc (@AmChestertonSoc)
The next great heresy is going to be simply an attack on morality: and especially on sexual morality. #Chesterton #Christianity #modernism

martedì 28 gennaio 2014

Un aforisma al giorno

"Credere in sé stessi è uno dei segni più comuni del cialtrone".

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Tweet da TEMPI (@Tempi_it)

TEMPI (@Tempi_it)
Dopo il rapporto Estrela, l'#Europa voterà la relazione #Lunacek. Cambia il nome ma non la sostanza goo.gl/gziGQp


Il grande John si fa strada, e con lui il distributismo e tutti noi suoi amici.




Quello che vedete è l'articolo di Rodolfo Casadei su John Kanu uscito lo scorso Luglio sul settimanale Tempi e tradotto in inglese dalla nostra amica Laura Ahlquist, moglie di Dale, presidente della American Chesterton Society. Gli amici chestertoniani americani hanno voluto dar lustro al nostro caro e buon amico John ed alla sua opera, con la quale sta portando bene, dignità e bellezza al suo paese partendo dal basso. Lo hanno pubblicato su Gilbert, il loro splendido mensile. E si sono anche attivati con un concreto aiuto, come stiamo facendo noi (a proposito: la raccolta di attrezzi per la scuola di John in Sierra Leone sta andando avanti! Se avete zappe, gruppi elettrogeni, pale, trapani, cacciavite, saldatrici e utensili anche usati e in buono stato scriveteci! John e i suoi amici ce ne saranno grati!).

Vedete? E' proprio una bella cosa!

Guardate John! Siamo proprio contenti che sia partita una bella catena di amici che attraversa i continenti e che lotta per una società vera, sana ed umana, basata sul distributismo.

Siamo tutti piccoli hobbit di fronte al Big Business, ma il popolo trarrà giovamento e speranza solo da opere come queste, come il Sierra Leone Chesterton Center, come Pump Street e come tante altre piccole cose in giro per il mondo.

Gilbert sarà felicissimo di vedere tutto questo dalla sua casetta in Paradiso, e noi ne siamo orgogliosi.

Se saremo sempre amici così, ci sarà solo da stare meglio e ci divertiremo molto di più.

_____________________

Su John Kanu e le sue ultime conquiste:


Se comprate questa felpa aiutate John Kanu e sarete splendidi come elfi o angeli:


John Kanu buon amico di ritorno in Africa a Luglio:


Stratford Caldecott nostro grandissimo amico su noi e John:


Su noi e John Kanu:


Tutto è partito così:

http://uomovivo.blogspot.it/2013/03/gli-amici-distributisti-della-sierra.html

lunedì 27 gennaio 2014

Un aforisma al giorno (e questo è un antidoto contro la malattia del post precedente...)

"Una cosa morta può andare con la corrente, ma solo una cosa viva può andarvi contro".


Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo Eterno


Un aforisma al giorno (questo sul conformismo, grave malattia contagiosa diffusissima ...)

"Alcuni fra i migliori uomini al mondo – il dottor Johnson, per esempio – sono stati particolarmente notevoli perché erano conformisti in teoria e anticonformisti in pratica. Ma se appena un uomo è anticonformista in teoria, allora la situazione è atroce. Quasi certamente vuol dire o che non ha morale o che non ha cervello".


Gilbert Keith Chesterton, Come scrive un giallo

domenica 26 gennaio 2014

Tweet da ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)

ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)
NO ALL'INDOTTRINAMENTO SCOLASTICO PRO-GENDER! EDUCAZIONE SESSUALE DIRITTO ESCLUSIVO DELLA FAMIGLIA! DILLO CON NOI! pic.twitter.com/Vp4KiUDRA2


sabato 25 gennaio 2014

venerdì 24 gennaio 2014

Da “Arancia meccanica” al “Seme inquieto”, le profezie (azzeccate) di A. Burgess - di Paolo Gulisano, da Il Sussidiario

Si sono appena concluse in Inghilterra le celebrazioni del ventennale della morte di Anthony Burgess, scrittore, critico letterario britannico,  esperto conoscitore di musica, uomo di interessi molteplici e sperimentatore di linguaggi, tra gli autori inglesi più prolifici e tradotti del Novecento. Per la verità la ricorrenza è stata sottolineata in particolare dalla International Anthony Burgess Foundation, di Manchester, che si è assunta il compito di tenere viva la memoria e l'eredità di questo straordinario scrittore.   La cultura dominante invece ha preferito ignorarlo. Il motivo è intuibile, se si vanno a rileggere alcune tra le opere più significative di questo sorprendente autore, a cominciare da quella a cui il nome di Burgess resta maggiormente legato, ovvero  il  romanzo Arancia Meccanica (A Clockwork Orange, scritto nel 1962, letteralmente Un'arancia a orologeria, da cui fu tratto nel 1971 l'omonimo celeberrimo film di Stanley Kubrik (...). 

Il romanzo di Burgess è ambientato in Inghilterra un futuro prossimo rispetto al 1962 in cui viene scritto, un'epoca di ottimismo, il tempo del grande boom economico, di trasgressione beat ma anche di massicci interventi statali in vari campi della vita britannica.  Burgess affronta quindi il problema del male, non  quello dei grandi sistemi ideologici, dei totalitarismi, dei "mostri" come Hitler o Stalin, ma il male stupido, banale, gratuito, quello perpetrato ad esempio dalle bande di giovani teppisti annoiati. (...) 

Burgess (...) era cattolico; apparteneva al novero ristretto ma significativo dei fedeli inglesi della Chiesa Cattolica, che tanto efficacemente è stato presente nella cultura britannica, da Chesterton e Belloc a Benson, da Tolkien a Graham Green, per non citare che i più rappresentativi.  Burgess era nato a Manchester in una famiglia già cattolica: non era un convertito, con quell'empito e quell'entusiasmo che spesso hanno i neofiti della Fede. Era radicato nella storia tragica della Chiesa in Inghilterra, una storia di persecuzione, di martirio, di catacombe, di sofferenza sotto il peso di uno Stato-Leviatano che perseguì a lungo  l'annientamento del Cattolicesimo. (...)

Nel Seme inquieto Burgess ci presenta una visione del futuro (siamo in pieno Ventunesimo secolo) spaventosa: il potere è ossessionato dalla sovrappopolazione, i bambini malati  gravi vengono lasciati morire per risparmiare risorse economiche, mentre in compenso si attuano politiche salutiste di proibizione del fumo e dell'alcool. La procreazione è pesantemente scoraggiata, mentre lo Stato- e questa è una trovata interessantissima, vista l'epoca in cui il libro venne scritto, incentiva l'omosessualità vista come radicale soluzione per ridurre le nascite. Lo stile di vita omosessuale viene propagandato nella pubblicità, nei media, e palesemente chi è omosessuale ottiene promozioni e facilitazioni di carriera negli enti pubblici. La famiglia tradizionale è combattuta con tutte le forze a disposizione, fino ad interventi polizieschi repressivi. (...)


Burgess difende in questo romanzo il diritto alla vita, le ragioni della famiglia, ma anche e soprattutto il diritto ad avere, come avevano detto anni prima i distributisti Chesterton e Belloc, una mente libera. (...)


Il resto dell'articolo lo trovate nel collegamento qui sotto:

http://www.ilsussidiario.net/News/Cultura/2014/1/20/LETTURE-Da-Arancia-meccanica-al-Seme-inquieto-le-profezie-azzeccate-di-A-Burgess/460343/

Ecco il saluto della Manifpourtous Italia al presidente della Repubblica Francese Francois Hollande

... A nightmare, dear president.
... Un incubo, signor presidente.
... Un cauchemar, monsieur le president.

giovedì 23 gennaio 2014

G K Chesterton at the Daily News - Nel silenzio totale sta uscendo questa serie

Nel collegamento qui in calce trovate la pagina dell'editore inglese (Pickering & Chatto) che sta pubblicando la ponderosa ma interessantissima serie degli articoli di Chesterton per il Daily News.

L'interessante non è solo la pubblicazione (parte di questi articoli sono disponibili in alcune brevi antologie uscite solo in inglese: Chesterton - poi la sua segretaria Dorothy Collins - usava riproporre gli articoli usciti sulle riviste in piccole raccolte) ma il fatto che la stessa abbia un carattere filologico, con le origini ed il contesto dei vari pezzi, a cura di Julia Stapleton, una ricercatrice inglese che ha seguito l'impulso di Sheridan Gilley a scavare negli anni in cui GKC scrisse sul quotidiano di Lord Cadbury, organo di una particolare schiatta di liberali inglesi da cui Chesterton si separò decisamente nel 1913.

Non è poca cosa e ne troverete traccia nel numero 2013 della Chesterton Review in edizione italiana. Un buon motivo per acquistarla quando uscirà.

http://www.pickeringchatto.com/titles/1022-g-k-chesterton-at-the-daily-news


Inviato da iPhone

mercoledì 22 gennaio 2014

Un aforisma al giorno (più attuale di così... )

"Quando non dovessimo più disporre di un principio morale riguardo argomenti così delicati come il matrimonio e l'omicidio, il mondo intero diventerà una baraonda di eccezioni senza regole. I casi complicati saranno talmente tanti che tutto passerà in sordina".

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 1929

"Chesterton mi ha scombinato le carte..." - Intervista a Marco Consorti, direttore di Pump Street

Abbiamo intervistato Marco Consorti, il direttore di Pump Street, il negozio online che si proclama distributista, e gli abbiamo rivolto alcune domande che voi fedeli lettori del blog ci avete posto, per capire un po' com'è nata l'idea di Pump Street, da qualche mese è presente in rete. Marco Consorti abita dalle parti di San Benedetto del Tronto e questa impresa di Pump Street è una delle tante cose che fa con i suoi amici. Qualcosa di sveglio e differente in un panorama decisamente omologato e borghese. E' giovane, sulla trentina, sposato e una bambina, fa anche il grafico, oltre che il distributista (o forse è meglio dire che è un grafico distributista).

Come vi è venuto in mente di fare un "negozio distributista"? Non credi che sia un'idea piuttosto... originale?

Mah... originale sicuramente lo è. Non ce n'è uno simile in giro in Italia, e la gente inizialmente non capisce molto. Pensi che internet sia comunicare? Spesso è un balbettio molto sofisticato ma la gente fa fatica a soffermarsi di fronte a qualcosa che non sia urlato, sparato, non abbia un formato strettamente commerciale: se guardi in giro, anche il cinema ormai è così, la radio, la televisione. Qualcosa che richieda più di trenta secondi di concentrazione è molto difficile che superi la soglia della nostra bistrattata attenzione. Quante email ricevi al giorno? Quanto tempo dedichi seriamente al loro contenuto? Beh, ci sarebbe molto da dire... In ogni caso, siccome alcuni miei amici ed io ci siamo soffermati... diciamo un po' più di trenta secondi... ad ascoltare le parole di alcuni grandi che ci ha presentato Marco Sermarini, il presidente della Società Chestertoniana Italiana, e li abbiamo presi sul serio (Stratford Caldecott, Aidan Mackey, Dale Ahlquist e poi il grande John Kanu, a cui abbiamo anche dedicato una delle nostre bellissime felpe...), allora ci è venuto in mente che per prima cosa il distributismo è vero, giusto ed adatto all'uomo di qualunque latitudine (va bene per i sierraleonesi ma stiamo scoprendo un po' per volta che è così anche per noi), poi che, se è vero, si può anche fare sul serio, ed in ultimo che è un bel segnale per una società in cui si ondeggia tra ambizione sfrenata e stagnazione da posto fisso. Persone che si mettono insieme per fare quello che facciamo non si incontrano tutti i giorni, e questa è indubbiamente una risorsa. Non solo dal punto di vista organizzativo, ma proprio ideale. Cambia proprio la prospettiva di tutto.

Perché "Pump Street"?

Pump Street è la via di Notting Hill per cui Adam Wayne, il protagonista del romanzo di G. K. Chesterton "Il Napoleone di Notting Hill", scatena la sua guerra contro gli speculatori che volevano portargli via la sua Notting Hill, di cui Pump Street era il cuore, il luogo dove lui era nato, era cresciuto, si era innamorato, e amava quel luogo più di ogni altro. E' molto controcorrente parlare di questo quando tutti ti guardano male se parli della "patria" e tantissimi invece adorano lo Stato.  Ecco come la descrive Chesterton: "Se Notting Hill era il cuore dell'universo, e Pump Street era il cuore di Notting Hill, questo era il cuore di Pump Street". In fondo erano solo cinque bottegucce che il Big Business di una speculazione senza senso voleva togliere di mezzo, ma Adam Wayne amava proprio quelle cinque bottegucce che erano casa sua.  E' un po' come adesso: i piccoli negozi chiudono perché aprono i centri commerciali. Pensa a dove è arrivata la follia: la gente la domenica ci va a passeggiare anziché andare ai giardini, al mare o in montagna... Aprono i centri commerciali, immense colate di cemento su terre che una volta erano piene di vita, chiudono le piccole botteghe e ci vogliono anche far credere che erano anacronistiche e che così risparmiamo anche! Oggi sono il simbolo dell'economia capitalistica, spesso coniugati con chi era dall'altra parte del capitalismo (pensa ai centri commerciali delle coop... è un vero paradosso! Quelli che una volta erano per l'economia collettiva oggi sono i portabandiera del simbolo più "pop" del capitalismo). Noi vorremmo rimettere al centro di tutto il vero senso del lavoro, che è quello di completare ciò che Nostro Signore ha cominciato, e non "portare a casa la pagnotta" costi quel che costi. Nelle nostre case abbiamo strani libri: quelli di Chesterton e Belloc, di Tolkien che ci ha fatto innamorare della "contea", il mondo degli hobbit, le storie delle reducciones gesuitiche del Paraguay, di San Giacomo della Marca, la Regola di San Benedetto da Norcia, cose che a leggerle mettono dentro delle domande: perché si viveva così? Si può tornare a vivere secondo queste ragioni, questo senso? Per cui siamo solo all'inizio...

Quali sono i vostri programmi?

Come potete vedere, vendiamo le maglie e le felpe che stampiamo noi. Portano in giro le frasi di Gilbert Keith Chesterton e Pier Giorgio Frassati, le parole e i loro ideali divenuti concreti. Ne abbiamo fatta una apposta per John Kanu, il nostro amico sierraleonese che ha messo su quarantacinque cooperative di coltivatori nel distretto di Kono. Lo abbiamo fatto soprattutto per farlo conoscere e per mostrare a tutti la grandezza del suo tentativo di riportare la sua gente alla bellezza della vita tradizionale, e ci sta riuscendo: prima il suo piccolo popolo, la sua "contea" (noi amiamo il linguaggio di Tolkien e il suo mondo...), dipendeva dalle organizzazioni non governative che portava il cibo, ora sono autonomi, commerciano e mandano i figli a scuola... E' molto bella, questa felpa, c'è la sagoma della Sierra Leone colorata con i colori della bandiera nazionale e una splendida frase di Chesterton: "Il vero sviluppo non è lasciarsi dietro le cose come in una strada, ma tirare fuori la vita da esse come da una radice". Vedi che abbiamo da imparare molto da John? Poi vendiamo alcuni di questi libri "strani": i libri di Chesterton per primi, ma presto molto altro. Vorremmo anche iniziare a pubblicare cose dimenticate, cose che risvegliano la mente e il cuore e fanno camminare gli uomini come insegna Chesterton. Per esempio, vorremmo pubblicare qualcosa che faccia conoscere San Giacomo della Marca e i suoi Monti di Pietà, mezzi per dare credito al popolo nati nel XV secolo per contrastare l'usura del nascente mondo mercantile. Siamo certi che se queste cose verranno rese note, se la gente potrà leggerle, troverà la forza di allontanarsi dai sistemi economici e da mondi disumani, così come cercò di fare Chesterton insieme ai suoi amici. Poi non vorremmo fermarci: vorremmo dare spazio a chi produce cose fatte con le proprie mani. Facciamo tutto quando possiamo, abbiamo una strana mentalità per cui teniamo ai legami, alle nostre famiglie e alle nostre amicizie, ci aiutiamo in tutto, dalla famiglia al lavoro. Pensa che qui, per aiutarci e aiutare il nostro popolo, abbiamo fondato anche una scuola libera, media e liceo delle scienze umane.

Allora questo Chesterton cambia la vita...

Decisamente. Posso dire che mi ha scombinato abbastanza le carte, e non solo a me; e credo che chiunque lo legga seriamente non potrà non condividere questa mia affermazione...

Vuoi approfittare per fare uno spot pubblicitario?

Sì, comprate da noi e non dai colossi di internet o dai grandi gruppi. Sosterrete i piccoli regni del senso comune, come dice una bella mostra che noleggiamo a chi vuole, sosterrete questo mondo buono e lo costruirete anche voi. Le nostre felpe sono bellissime e i nostri libri possono cambiare il mondo... Più di così...

(a cura di Gilberto Castrovilla)

Qui notizie sul Monastero di Santa Tecla a Ma'lula

Se cercate nel blog, avevamo già dato rilevanza, attraverso il servizio di Gian Micalessin per la RAI, alla triste storia del villaggio cristiano di Ma'lula in Sira (lo scriviamo alla maniera aramaica e non araba, lì si parla aramaico, l'antica lingua parlata da Gesù, San Pietro, San Paolo... la lingua in cui qualcuno ipotizza siano stati scritti i vangeli sinottici) ed in particolare del monastero di Santa Tecla.

Alcune delle suore lì presenti sono state anche rapite da questi terroristi islamici che già all'ingresso nel paesino uccisero alcuni cristiani perché cristiani.

Preghiamo, diffondiamo, diamo rilevanza alla storia di questa gente che si trova lì perseguitata, come Gesù Cristo sulla croce. Sono testimoni di Gesù Cristo, perché non rinunciano a dire che la Vita è solo Lui. Noi che possiamo leviamo la voce per far sentire quella di questi nostri fratelli che non hanno altri amici che noi, e che dai grandi poteri hanno solo da temere.

http://www.vietatoparlare.it/le-campane-di-maloula-non-suoneranno-piu/

lunedì 20 gennaio 2014

Un aforisma al giorno

"Tutte le belle immagini sono ombre dell'unica vera bellezza".

Gilbert Keith Chesterton, Illustrated London News, 29 Marzo 1930

Il numero di Novembre- Dicembre 2013 di Gilbert...

... con la riproduzione di un bel biglietto di auguri di Frances e Gilbert!

Alan Alexander Milne

Nella foto Alan Alexander Milne, "padre" di Winnie the Pooh e padre (sul serio) di Christopher Robin (era davvero suo figlio che gli ispirò il padroncino di tutti i giochi del mondo del Bosco dei Cento Acri, tra cui Winnie).

Winnie the Pooh doveva aver letto Chesterton...




"Che giorno è?" chiese Pooh.
"È oggi" squittì Pimpi.
"Il mio giorno preferito" disse Pooh.

Decisamente doveva aver letto Chesterton, il nostro caro amico Winnie. Oggi è il mio giorno preferito.

Al di la della battuta, l'inventore di Winnie the Pooh, Alan Alexander Milne, era davvero amico di Chesterton e membro del Detection Club. Un po' di influenza l'avrà di certo subita...

Tweet da Cantuale Antonianum (@cantuale)

Cantuale Antonianum (@cantuale)
In #Siria orrore e martirio senza fine @Tempi_it: Jihadisti decapitano cristiano e gli piantano la croce nel petto goo.gl/8s8i95


venerdì 17 gennaio 2014

Un aforisma al giorno

"Per esser felici come un bambino o come un cane, non c'è che da essere innocenti come il bambino; o, come il cane, incapaci di peccato. Esser buoni, insomma".


Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo

Un aforisma al giorno - La contentezza è come l'agricoltura.

La vera contentezza è una cosa attiva come l'agricoltura. È la capacità di tirar fuori da una situazione tutto quello che contiene. È difficile ed è rara.


Gilbert Keith Chesterton, A Miscellany of Men .


Maestro dei Mesi, Febbraio,
La potatura, Duomo di Ferrara,
Museo della Cattedrale


Un aforisma al giorno

"Il buddismo non è una fede, è un dubbio".

Gilbert Keith Chesterton, L'Uomo che fu Giovedì

martedì 14 gennaio 2014

E' lui, il teatrino delle marionette di Gilbert!


Davanti a questo teatrino, gli uomini veri si commuovono, gli algidi intellettuali, gli uomini senza cuore e quelli che senza loro colpa non conoscono la vita di Gilbert (basta leggere l'Autobiografia e già si capisce molto, soprattutto il capitolo "L'uomo dalla chiave d'oro") rimangono inerti.

Noi veri chestertoniani ci innalziamo orgogliosi sulla punta dei piedi e diciamo che siamo suoi veri amici!

Chi vuole scoprire di più, vaghi in questo blog, legga l'Autobiografia (acquistandola sul glorioso e coraggioso sito distributista www.pumpstreet.it) e sarà molto più uomo, più contento, più lucido, più virile (questo vale anche per le signore).

Un aforisma al giorno

"Gli aristocratici non hanno usanze; tutt'al più hanno delle abitudini, come gli animali. Solo il popolo possiede delle usanze".

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

Un aforisma al giorno

"Il dio dell'aristocrazia non è la tradizione, ma la moda, che è l'opposto della tradizione."

Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo

lunedì 13 gennaio 2014

Un aforisma al giorno (più che un aforisma è un contravveleno molto utile oggi)

"La Chiesa Cattolica è la sola capace di salvare l'uomo dallo stato di schiavitù in cui si troverebbe se fosse soltanto il figlio del suo tempo".

Gilbert Keith Chesterton, La Chiesa Cattolica. Dove tutte le verità si danno appuntamento

domenica 12 gennaio 2014

Tweet da ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)

ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)
#FAMIGLIANATURALE #noscalfarotto Amato: quello che vogliano dire non lo vogliano dire nelle catacombe ma in piazza come oggi!

sabato 11 gennaio 2014

Tweet da ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)

ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)
Siamo contentissimi! Con mezzi scarsi abbiamo messo su in poco una manifestazione degna di quelle che preparano a cose maggiori. Ad majora!


IN MOLTI MESTIERI I CRISTIANI SONO DISCRIMINATI Dal medico al giornalista, dall'albergatore all'insegnante: ecco come si obbliga a peccare, costringendo ad agire contro coscienza - di Achille Benedettini

Nei Vangeli si legge che Gesù nasce in una mangiatoia perché non c´è posto per lui nell´albergo. L'evangelista Luca usa il termine "katálüma" che indica la stanza comune, poco importa che fosse un´abitazione privata o una locanda, non c´era posto per Gesù che viene. E oggi? Dopo duemila anni quale è la situazione nella stanza comune della vita pubblica? In Corea del Nord i dissidenti che portano con sé una Bibbia sono abitualmente giustiziati. In Nigeria, Kenya, Sudan, Libia, Siria, Egitto, India e tanti altri Paesi i cristiani vengono aggrediti, percossi, mutilati, uccisi, le loro proprietà distrutte, le chiese date alle fiamme. L´Osce fornisce la cifra di 160.000 cristiani che nello scorso decennio sono stati annualmente uccisi a causa della loro appartenenza religiosa. Se questi fratelli pagano col sangue la loro fedeltà al Signore, cosa accade nell´occidente ebbro di relativismo democratico?
Prima venne che "il buon medico non obietta", i medici, quelli buoni devono fare gli aborti, devono prescrivere contraccettivi criptoabortivi, possono deontologicamente avere irrilevanti convincimenti etici, ma non una coscienza obbligante. Con i medici sono entrati nelle liste dei cristiani da piegare alla servitù del Leviatano farmacisti, infermieri, ostetriche. È proseguito nel New Mexico con Elaine Huguenin condannata a pagare migliaia di dollari per avere rifiutato il photo-book di fidanzamento a Vanessa Willock con la compagna. Secondo uno dei giudici il compromesso con i propri valori religiosi "è il prezzo della cittadinanza". Poi è toccato a Jack Phillips che in Colorado rischia 1 anno di galera per essersi rifiutato di preparare la torta nuziale ai signori Charlie Craig e David Mullins. Stesso problema in Oregon per Aaron e Melissa Klein che hanno dovuto chiudere la pasticceria dopo l'uragano di offese e minacce che è seguito alla denuncia per non avere voluto preparare la torta nuziale alle signore Rachel Cryer e Laurel Bowman. Non solo fotografi e pasticceri. Nello Stato di Washington è toccato alla fioraia Barronelle Stutzman vedersi denunciata per avere detto di no all'addobbo della cerimonia omo-nuziale di Robert Ingersoll col partner Curt Freed. Dall'altra parte dell'oceano non è andata meglio ad Hazelmary e Peter Bull, i coniugi proprietari di un bed & breakfast in Cornovaglia, che sono stati multati di 3600 sterline per avere offerto due singole, ma non il letto matrimoniale a Steven Preddy e il compagno Martin Hall. Ora la loro attività di una vita intera è in vendita dopo il boicottaggio da parte delle agenzie di prenotazione e i numerosi atti di vandalismo.
Neppure il "mestiere" di genitore è al sicuro. Provare per credere andando a domandare a Arthur e Anna Wiens, o a Eduard e Rita Wiens, condannati a 138 giorni complessivi di galera per essersi rifiutati di mandare i 4 figli di 9 e 10 anni ad assistere alle lezioni obbligatorie di educazione sessuale dal programmatico titolo tardo sessantottino "il mio corpo è mio". In Svizzera è iniziata l'operazione di indottrinamento per i bambini a suon di scatole del sesso, peni di legno e vagine di peluche, come ha raccontato con ampi dettagli su la Bussola Tommaso Scandroglio. In Italia abbiamo assistito al professore Enrico Pavanello, docente di religione ad un liceo classico di Venezia, costretto alle scuse per avere osato presentare la dottrina cattolica sull'omosessualità. Diffusione planetaria ha poi avuto il mea culpa in multilingua di Pietro Barilla, per l'omofoba pretesa di pubblicizzare la propria azienda mostrando la famiglia formata da un uomo e una donna. L'ordine del Lazio ha varato le linee guida per gli psicologi, manco a dubitare totalmente conformi all'impostazione affermativa. Condotte terapeutiche ispirate da prospettive scientifiche difformi sono a rischio di deferimento. Sempre in Italia è stato varato il decalogo gay-friendly per i giornalisti. La parola d'ordine è "it's okay to be gay", il povero giornalista è avvertito, come ancora su La Bussola ha riferito Massimo Introvigne.
 Allora, proviamo a fare le somme: medici, infermieri, farmacisti, ostetriche, psicologi, fotografi, fioristi, giornalisti, pasticceri, albergatori, insegnanti, imprenditori e persino quello di genitori sono tutti mestieri, professioni e ruoli che la secolarizzazione anticristiana sta rendendo incompatibili con la propria fede. E molti altri ambiti sono potenzialmente minati. Come per Gesù, anche per costoro non c'è posto nell'albergo della società. A questi nuovi cristeros non viene impedito il culto, ma qualcosa di non meno importante: viene imposto il peccato, giacché agire contro coscienza significa sempre peccare. I cristiani vedono sempre più restringere i territori su cui potere vivere da cristiani. Ogni giorno interi appezzamenti ci vengono sottratti. Certo possiamo tirare un sospiro di sollievo per non avere perso un´intera regione in un colpo solo sotto la mannaia della risoluzione portata in Europa dalla signora Estrela; l´abbiamo scampata per sette provvidenziali voti, ma se ci guardiamo intorno vedremo qualcosa che già videro gli occhi di Baliano di Ibelin affacciandosi dalle mura di Gerusalemme la mattina del 20 settembre 1187: un esercito soverchiante che cinge d´assedio le mura per distruggere ogni traccia di cristianità.
I binari paralleli dei diritti riproduttivi e dell´agenda gender portano i cristiani alla meta certa del campo di concentramento dove lì rimarranno per un po´ in attesa della soluzione finale. Stiamo a grandi passi avvicinandoci alla linea rossa, quella che indica nella violazione dell'ordine morale, dei diritti fondamentali dell'uomo e della legge di Dio, i limiti all'obbedienza all'autorità. Preghiamo perché i pastori abbiano la virilità sufficiente auspicata dal direttore Cascioli per condurre oggi la vigorosa e pacifica battaglia, prima che al popolo di Dio non rimanga che la scelta tra abiura e resistenza (CCC 2243).

 
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27/12/2013

giovedì 9 gennaio 2014

Tweet da ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)

ManifPourTousItalia (@ManifPourTousIt)
SAB 11 h15:30 PIAZZA SANTI APOSTOLI, PER LA FAMIGLIA .. e @ilfoglio_it parla di noi, grazie! ilfoglio.it/soloqui/21395

sabato 4 gennaio 2014

Chesterton in altre parole - Hilaire Belloc

"Colpiscili di nuovo, fai loro del male, fagli vedere i sorci verdi".

Hilaire Belloc, da una lettera indirizzata a Gilbert Keith Chesterton dopo la soddisfacente ed appagante lettura di Eretici (nostra Strenna Natalizia Chestertoniana 2013)

Ah! Ah! Ah!

Un aforisma (cinguettato in lingua originale...) al giorno

Soc Chestertoniana (@Sochest)
@GKCDaily Tradition refuses to submit to the small and arrogant oligarchy of those who merely happen to be walking about.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma (cinguettato in lingua originale...) al giorno (siamo vicini all'Epifania per cui ci sentiamo grassi e generosi e di conseguenza giù tante frasette...)

Soc Chestertoniana (@Sochest)
@GKCDaily Tradition means giving votes to the most obscure of all classes, our ancestors. It is the democracy of the dead.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma (cinguettato in lingua originale...) al giorno

Soc Chestertoniana (@Sochest)
@GKCDaily The legend is generally made by the majority of people in the village, who are sane. The book's written by the one in the village who's mad.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma (cinguettato in lingua originale...) al giorno

Soc Chestertoniana (@Sochest)
@GKCDaily It is obvious that tradition is only democracy extended through time.

Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

venerdì 3 gennaio 2014

Tweet da Soc Chestertoniana (@Sochest)

Soc Chestertoniana (@Sochest)
#Omofobia o #eterofobia? Ogni tanto ci è chiesto di metterci per traverso, non tutto questo "mondo" è "buono".


Omofobia o eterofobia? L'ultimo imperdibile libro del nostro Gianfranco Amato

Omofobia o eterofobia?
Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida

Edizioni Fede & Cultura, € 16,00

In libreria dall'8 Gennaio 2014

Dalla prefazione firmata dal nostro amico mons. Luigi Negri.

In questo suo ultimo interessante lavoro l'amico Gianfranco Amato rende giustizia, con il piglio coraggioso che lo contraddistingue, alla verità dei fatti, offrendoci una ricostruzione dettagliata e documentata di quanto avvenuto attorno alla vicenda della controversa proposta di legge sull'omofobia. In questa sua opera emerge chiaro e forte il grido di allarme per i rischi che comporta un intervento normativo in quella delicata materia. Una vera e propria emergenza democratica, dal momento che in gioco vi sono i diritti costituzionali della libera manifestazione del pensiero e della libertà religiosa.
Come ho avuto modo di dire, la libertà di coscienza, con la conseguente libertà di opinione, di scelte culturali e religiose, costituisce la base di quella sana laicità che l'Occidente ha recuperato dopo secoli di fatiche, di tensioni e di violenze, grazie anche al contributo della grande tradizione di vita e magisteriale della Chiesa cattolica. Oggi su questa sana laicità del nostro popolo e della nostra società incombe un pericolo gravissimo.
Una campagna mediatica potente e ben orchestrata tenta, infatti, di indurre l'opinione pubblica a credere che esista nel nostro Paese un grave ed allarmante fenomeno di discriminazione basato sull'orientamento sessuale, talmente diffuso da imporre ferree ed esemplari misure legislative per contrastarlo. Tutto ciò, nonostante i dati oggettivi dicano il contrario, e nonostante sia in corso una pervasiva campagna propagandistica a favore dell'ideologia pansessualista, che riesce ad infilarsi persino nell'intimità familiare degli italiani attraverso il potente mezzo televisivo.
La legge in discussione in parlamento, come evidenzia bene Amato, contiene seri profili di incostituzionalità e, soprattutto, mette a rischio la libertà di opinione di coloro che si oppongono al matrimonio tra persone dello stesso sesso, all'adozione di minori da parte di coppie omosessuali, o che ritengono l'omosessualità una «grave depravazione», citando le Sacre Scritture (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10), o dichiarano che gli atti compiuti dagli omosessuali siano «intrinsecamente disordinati», e «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all'atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (art. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica).
Si profila quindi per la prima volta, a più di settant'anni dalla fine del regime fascista, il reato di opinione, cifra identificativa dei tempi torbidi delle ideologie statali, che parevano definitivamente consegnati alla Storia.
L'impianto ideologico dell'intervento normativo in discussione al parlamento italiano è poi reso evidente da un fatto oggettivo: gli omosessuali ed i transessuali godono già di tutti gli ampi strumenti che l'ordinamento giuridico mette a loro disposizione, dal codice penale a quello civile, per difendere la propria dignità personale e tutelarsi da forme di ingiusta discriminazione, già peraltro vietate dall'art. 3 della nostra Costituzione, il quale sancisce che tutti i cittadini – a prescindere dal proprio orientamento sessuale – «hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
Il rischio – spiega bene Gianfranco Amato – è semmai quello di un intervento ideologico ed invasivo dello Stato nell'educazione dei giovani (particolarmente in ambito sessuale), attraverso il recepimento di raccomandazioni e regolamenti che giungono dalle istituzioni comunitarie ed internazionali, a forte impronta omosessualista. Come ricordava Benedetto XVI in quello splendido documento che va sotto il nome di Caritas in Veritate, «la Chiesa, che ha a cuore il vero sviluppo dell'uomo, gli raccomanda il pieno rispetto dei valori umani anche nell'esercizio della sessualità», che «non può ridursi a mero fatto edonistico e ludico, così come l'educazione sessuale non si può ridurre a un'istruzione tecnica, con l'unica preoccupazione di difendere gli interessati da eventuali contagi o dal "rischio" procreativo». Perciò il Santo Padre esortava ad «opporre la competenza primaria delle famiglie in questo campo, rispetto allo Stato e alle sue politiche restrittive» (n. 44).
La Chiesa parla della natura dell'essere umano come uomo e donna, e chiede che quest'ordine della creazione venga rispettato, perché in caso contrario, si assisterebbe all'autodistruzione dell'uomo e quindi alla distruzione dell'opera stessa di Dio.
Come ricordava ancora Benedetto XVI nel discorso tenuto il 22 dicembre 2008 in occasione degli auguri natalizi alla Curia romana, «ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine "gender", si risolve in definitiva nell'autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal Creatore», proprio perché «l'uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda», anche se «in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore». Aggiungeva il Papa, con un'efficace metafora, che «le foreste tropicali meritano, sì, la nostra protezione, ma non la merita meno l'uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione della nostra libertà, ma la sua condizione».
Oggi assistiamo al tentativo di una vera e propria rivoluzione antropologica. E noi come vescovi, come Chiesa, non possiamo assistere passivamente alla tragedia che ci è di fronte.
Come ho recentemente affermato, il reiterato silenzio della Chiesa nei confronti di questa rivoluzione in atto ci renderà, nel giudizio degli storici futuri, in qualche modo conniventi. Questa è una grave eventualità: una Chiesa che vuole essere presente nel paese, e che aveva ricevuto da Benedetto XVI nell'indimenticabile convegno di Verona il compito di custodire e sviluppare la cultura del nostro popolo, che contiene anche una energia di civilizzazione, credo che debba chiedersi se è all'altezza del compito che la base popolare e la suprema Autorità della Chiesa ci consegnano.

Mons. Luigi Negri
Arcivescovo di Ferrara - Comacchio
Abate di Pomposa

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Vita da traduttore di #Chesterton.Oggi apprendo che Mr Edward BulwerLytton, inventò "era una notte buia e tempestosa" pic.twitter.com/yJ3RANwx37

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@GKCDaily Morality can be enjoyed because it puts us in fairyland, in a world at once of wonder and of war.

giovedì 2 gennaio 2014

Chesterton e mio padre, di Neville Braybrooke

Ecco l'inizio dell'articolo della Chesterton Review scritto da Neville Braybrooke su Chesterton e suo padre Patrick Braybrooke.
Purtroppo è solo l'inizio.

Neville è quello che riferisce dell'episodio di Al Capone.

http://www.pdcnet.org/chesterton/content/chesterton_1993_0019_0004_0582_0584

mercoledì 1 gennaio 2014

Dal nostro caro amico John Kanu

Cari Amici,

L'anno 2013 è arrivato al termine ancora con la nascita di Nostro Signore Gesù che rinnova e ci porta speranza.
L'anno è stato particolarmente importante per noi del Sierra Leone Chesterton Center in quanto abbiamo fatto nuovi amici grazie al generoso invito a me rivolto di andare in Italia da parte dei membri della Santa Caterina da Siena. La visita è stata anche utile a consolidare vecchie amicizie - ciò in quanto ho potuto incontrare ancora una volta ed avere l'opportunità di essere presentato adeguatamente al nostro "spietato propagandista" Aidan Mackey. Sono stato realmente con lui nello stesso hotel - l'Hotel Philosophy a San Benedetto del Tronto. Che gran momento!
L'anno è stato importante per noi anche perché l'incontro in Italia mi ha colto di sorpresa nel vedere l'enorme numero di persone che credono in GKC. Per me, questa è stata la prova ancora una volta che non era sorprendente che io fossi affascinato dalle idee distributiste.
Mi sono sentito "sano di mente" nell'averle portate con me in Sierra Leone dodici anni fa. L'unico lato triste di questa storia è il procedere della sofferenza del nostro caro amico e mentore, Stratford, per il quale vi chiedo di unirvi a noi nella preghiera per lui e la sua famiglia. Possa Nostro Signore dargli coraggio e fortezza in questo momento di dolore.
Sono lieto di condividere con voi il fatto che il nostro lavoro per lo sviluppo delle capacità professionali che svolgiamo con le cooperative di contadini sta facendo una grande differenza. Grazie per il vario supporto e le preghiere.

Il vostro amico,

John Kanu


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