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venerdì 30 novembre 2012

Il 28 Novembre è stata la memoria di San Giacomo della Marca e i veri distributisti dovrebbero saperlo e celebrarlo

http://www.sangiacomodellamarca.net/SAN_GIACOMO_DELLA_MARCA.htm


San Giacomo della Marca è un personaggio forse oggi meno noto di un tempo, ma a noi distributisti e chestertoniani deve essere particolarmente caro.

Nacque verso la fine del secolo XIV a Monteprandone (AP), dove oggi si trova il suo corpo incorrotto, e lo ricordiamo - oltre che per la sua santità, la sua cultura e la sua infaticabile opera (qui sopra trovate un collegamento col sito del suo santuario con la narrazione della sua vita) - anche per essere l'ideatore e il fondatore dei Monti di Pietà.

Per combattere l'usura, San Giacomo della Marca inventò questi monti (cui seguirono poi i Monti Frumentari), dove i poveri potevano dare in pegno le proprie cose o ricevere semplicemente in prestito la semente non più all'esoso tasso preteso dagli usurai ma ad un interesse minimo.
Un altro Santo, Bernardino da Feltre, divenne poi tra i più efficaci diffusori dei Monti  ideati dal nostro San Giacomo della Marca, assieme ad un altro marchigiano, il beato Marco da Monte Gallo.


Cos'erano i Monti di Pietà?

Forse una di quelle istituzioni che oggi farebbero la differenza, forse una di quelle idee che potrebbero cambiare lo stato delle cose odierne senza ricorrere a chissà quali alchimie, tanto care agli "economisti", e che per secoli è stata l'ossatura dell'economia dei nostri paesi e delle nostre città (perché l'Italia è l'Italia dei campanili, delle piccole patrie, quelle tanto amate da Chesterton e da Belloc).

Noi cattolici siamo padri di istituzioni nobilissime e utilissime come queste, che aiutavano il popolo a mantenere in piedi un sistema che, pur con le sue imperfezioni e difficoltà, è andato avanti almeno fino alla cosiddetta Unità d'Italia, retto dalle Confraternite, esempio spettacolare di unità tra fede e vita quotidiana, fede ed economia.

Va fatta una riflessione in proposito (e noi la stiamo facendo) senza cadere nel fatalismo e nel qualunquismo secondo cui "tanto oggi c'è il sistema bancario". Forse proprio l'attuale sistema bancario è uno dei problemi maggiori della nostra economia (non so se ci è sufficiente la crisi che sta investendo il mondo dal 2008 o se abbiamo bisogno di qualche altro tsunami simile per capire che è così...). Si osservi che il Regno d'Italia si affrettò, nei primi cinque o dieci anni della sua esistenza, ad emettere alcuni provvedimenti per eliminare definitivamente le ultime tracce di queste valorose istituzioni. Questo non è un caso ed è significativo. Le Casse Rurali, moltissime delle quali fondate dai cattolici, erano la risposta all'abolizione di questo antico ma vivissimo sistema. Occorre ricordare come centinaia anzi migliaia di preti e laici cattolici sono tra i fondatori di istituzioni come le vecchie casse rurali (oggi riassorbite anch'esse nel "sistema bancario", per quanto molte siano ancora portatrici di queste antiche istanze).

I primi Monti furono creati in Umbria e nelle Marche (Perugia ed Ascoli Piceno si contendono il primato), dove più forte era la presenza dei Francescani Minori Osservanti e la necessità del credito, e più fiacca la risposta dei cristiani a tale necessità e quindi più visibile l'opera degli ebrei (non suoni offensivo per nessuno: è la verità storica, ed è giustificata dal fatto che tutto nasceva dal divieto dell'usura cioè del prestito ad interesse, sancito - e mai abolito! - dal Vangelo di San Luca, e ribadito da ultimo da Papa Leone XIII. I cristiani sono tenuti all'obbedienza del Vangelo, gli altri no) ma anche di chi non sentiva di dover obbedire a certi principi. I Francescani Minori Osservanti  pensarono a questa istituzione avente fini di aiuto reciproco e senza scopo di lucro. Alcuni Monti chiesero fin dalle origini una forma di rimborso delle spese ma incontrarono difficoltà giacché fra i loro sostenitori erano molti quelli che avevano paura che tale anche moderata richiesta fosse di carattere usurario. Ad esempio i Monti Frumentari prestavano la semente a raso (cioè tramite il riempimento di un recipiente fino al suo apice superiore) e chiedevano la restituzione a colmo (ossia il recipiente veniva non solo riempito ma colmato, creando quel poco di semente in più che costituiva il giusto sostegno e la sicurezza per il Monte).
I Monti non prestavano a chiunque e non anticipavano qualsiasi somma: accettavano come clienti solo i residenti o chi abitava in alcune località delle vicinanze indicate negli Statuti (difatti il loro essere legati alle Confraternite di religione era dovuto proprio a questo) e ad essi consegnavano solo somme di piccola entità che gli avventori giuravano di ricevere per le proprie primarie necessità. Il capitale iniziale (il Monte, per l'appunto) era raccolto dopo prediche o quaresimali come quelle di una volta, che servivano sia come invito alla conversione che alla creazione di questi luoghi di aiuto reciproco, con belle processioni al termine di cui tutti davano di tasca propria, poveri e ricchi, per costruire questa iniziativa.


Noi stiamo lavorando e riflettendo in questa direzione. Testimonianza ne è lo scorso Chesterton Day (vedete sempre in questo blog ed in quello di Stratford Caldecott). Il distributismo oggi andrebbe costruito con questo spirito.

Le immagini: in alto, un ritratto di San Giacomo secondo il suo contemporaneo Carlo Crivelli; sotto, il corpo incorrotto di San Giacomo durante uno degli esami a cui è stato sottoposto nell'ultima recente ricognizione.

mercoledì 28 novembre 2012

Intervista a padre Ian Boyd sull'ultimo numero dell'edizione italiana della Chesterton Review

Abbiamo avuto l'opportunità di porre alcune domande a padre Ian Boyd, fondatore ed editor della Chesterton Review, che dall'anno 2011 esce anche in edizione italiana.
L'edizione italiana non è la mera riproduzione dell'edizione inglese ma ha una sua identità e dei suoi contributi. Nel gruppo direttivo dell'edizione italiana troviamo, oltre a Padre Boyd, i vicedirettori esecutivi Gloria Garafulich Grabois e padre Antonio Spadaro sj (che è anche direttore della Civiltà Cattolica, nella cui sede sono stati ospitati ben tre affollatissimi incontri su Chesterton  con padre Boyd ed altri esperti di GKC nel 2008, 2011 e 2012), Dermot Quinn, Andrea Monda, il nostro presidente Marco Sermarini, Paolo Gulisano e Fabio Trevisan. Il numero del 2012 è stato lanciato al Meeting per l'Amicizia tra i popoli di Rimini lo scorso Agosto ed è disponibile presso Lindau (che cura la distribuzione della rivista) tramite il suo sito (o tramite la Società Chestertoniana Italiana) e sarà nelle librerie dal prossimo Gennaio 2013.
Padre Ian è oramai un buon amico dei chestertoniani italiani e lo si comprende dal tono del breve ma significativo colloquio, e ci ha volentieri concesso questa intervista esclusiva (le domande le ha poste Marco Sermarini, la traduzione è del nostro Antonio Colombo che ringraziamo).

"L'Italia chestertoniana assolutamente positiva. Spirito di letizia e buonumore"

D.: L'edizione statunitense della Chesterton Review si pone oggi come uno dei riferimenti più autorevoli riguardo a Chesterton nel panorama della cultura mondiale. Quali sono i prossimi obiettivi che la Review si propone? Quante edizioni sono correntemente pubblicate nel mondo, e in che paesi? Con quale frequenza vengono pubblicate? Prevedete altre edizioni nazionali per il futuro?

Padre Ian Boyd: La Chesterton Review si pubblica oggi in cinque lingue: francese, italiano, portoghese, spagnolo e, naturalmente, inglese. Ci piacerebbe promuovere maggiormente queste edizioni della nostra rivista, in particolare perché contengono articoli e recensioni di libri scritti da chestertoniani le cui lingue sono quelle delle edizioni in cui i loro articoli vengono pubblicati. Queste edizioni speciali in diverse lingue sono ora pubblicate con cadenza annuale; ma anche per esse stiamo cercando di darci da fare, in modo da poter avere la possibilità di pubblicarle con una frequenza maggiore.

D.: Pensi che l'interesse per GKC sia realmente in aumento nel mondo?

Padre Ian Boyd: L'interesse per Chesterton è certamente in aumento. Un'indicazione in questo senso è il numero crescente delle persone che partecipano alle conferenze del nostro Istituto. Quelle tenute in Cile e Argentina hanno attratto centinaia di persone--fino a milleduecento in quella di Buenos Aires. Recenti incontri in Gran Bretagna, Francia, Italia e Polonia anno anche visto la partecipazione di un buon numero di persone.

D.: Quali sono le tue aspettative per il futuro, dopo che è uscito il secondo numero della Chesterton Review italiana? Sei stato in Italia parecchie volte, ormai possiamo dire di essere vecchi amici. Cosa pensi della comunità chestertoniana italiana?

Padre Ian Boyd: La mia speranza per la nostra edizione italiana è che, in futuro, possa riflettere meglio la splendida diversità delle regioni italiane. Chesterton credeva fermamente nelle comunità locali e sarebbe una buona cosa pubblicare più articoli scritti da chi appartiene a queste comunità. L'impressione che ho avuto incontrando i chestertoniani d'Italia è stata assolutamente positiva. C'era un spirito di letizia e un generale buon umore fra loro--qualcosa che lo stesso Chesterton aveva riscontrato nella sua lunga visita a Roma nel 1930. Sarebbe magnifico se potessimo organizzare un numero maggiore di eventi in Italia. Stiamo collaborando con Comunione e Liberazione per un incontro attualmente in preparazione a Rimini.

D.: Stai viaggiando in tutto il mondo per GKC. Riscontri una presenza pratica di GKC nelle vite dei Chestertoniani? Ci sono delle esperienze in atto, ispirate dall'insegnamento di GKC nella vita di tutti i giorni?

Padre Ian Boyd: Vuoi sapere se GKC sia o no praticamente presente nella vita dei Chestertoniani di tutto il mondo. Penso che lo sia. Numerosi giovani stanno indirizzando i loro studi accademici verso Chesterton, e c'è un buon numero di Chestertoniani che provano a vivere secondo i principi della sua filosofia sociale distributista. Posso riferire un piccolo esempio che sta accadendo in Lituania. Durante una conferenza tenutasi là, uno degli oratori ha descritto il lavoro di una piccola comunità che insegna a suonare strumenti musicali a dei giovani che abitano nelle parti più povere del paese. Questi giovani hanno poi tenuto dei concerti non solo in varie città della Lituania, ma anche in altre nazioni europee, facendo un tour di concerti. La fierezza che questi giovani musicisti, partiti da una situazione personale sfavorevole, hanno per il lavoro da loro svolto è stato un fattore essenziale per aiutarli a riguadagnare la fiducia in se stessi. Chesterton avrebbe sicuramente approvato questa soluzione creativa--sebbene egli fosse privo di orecchio, dal punto di vista musicale. 

Marco Sermarini: Grazie, padre Ian, per l'opportunità e per le belle cose che stiamo costruendo insieme.

Padre Ian Boyd: E' per me un piacere lavorare con te e i tuoi amici nel vostro lavoro teso a far conoscere la saggezza di Chesterton a una nuova generazione di italiani.

Incontro su R. H. Benson ad Ancona il 29/11/12

Riceviamo dal prof. Reggiani e volentieri diffondiamo:

"29 novembre 2012, ore 16.00, sala conferenze dell'Hotel City, corso Matteotti n. 112

Enrico Reggiani, Robert Hugh Benson

conferenza nell'ambito del ciclo di conversazioni  GUARDIANIA DEL PENSIERO. Antidoti alle piu' antiche, sempre nuove tentazioni,

a cura dell'associazione culturale Centro Studi Oriente Occidente.

Qui il programma completo dell'intero ciclo

 

Con cortese preghiera di diffusione. Grazie della preziosa collaborazione.

A presto, spero.

 
 Enrico Reggiani"

martedì 27 novembre 2012

L'iniziazione dei membri del Detection Club, tradotta dal nostro Antonio Colombo (grazie!)

"Avendo più di una volta avuto l'onore di imporre il giuramento di ammissione ai nuovi soci della Società, sono fiero di esporre queste condizioni di appartenenza nella loro forma effettiva; dando così il buon esempio alla Mafia, al Ku Klux Klan, ai Massoni, agli Illuminati, ai Rosacrociani, ai Rotariani, ai Bufali Blu, ai Gorilla Verdi, alla Lega dei Merciai Mancini, all'Associazione degli Agnostici Albini e a tutte le altre società segrete...

Il Comandante dirà al Candidato: È tuo fermo desiderio divenire un socio del Detection Club?
Il Candidato risponderà ad alta voce: Questo è il mio desiderio.
- Prometti che i tuoi investigatori scopriranno veramente e in maniera soddisfacente i crimini su cui indagano, usando l'intelligenza che tu ti compiacerai di attribuire loro, e non invece con l'ausilio, e neppure con l'utilizzo, della Divina Rivelazione, dell'Intuito Femminile, di Espressioni Incomprensibili, di Trucchi e Sotterfugi, di Coincidenze o di Eventi Naturali?
- Sì.
- Prometti di non nascondere alcun indizio importante al lettore?
- Sì.
- Prometti di osservare un'adeguata moderazione nell'uso di Bande Criminali, Cospirazioni, Raggi della Morte, Fantasmi, Ipnotismo, Trabocchetti, Cinesi, Super-Criminali e Pazzoidi; e di rinunciare solennemente e per sempre a Veleni Misteriosi ignoti alla Scienza?
- Sì.
- Onorerai la Reale Lingua Inglese?
- Lo farò.
- C'è qualcosa che ritieni sacro?
- Allora al Candidato, dopo aver nominato una Cosa che egli ritiene particolarmente santa, il Comandante domanderà: Giuri su (Qui il Comandante nominerà quella Cosa) di osservare fedelmente tutte le promesse fatte, finché rimarrai socio del Club?
Ma se il Candidato non è in grado di nominare una Cosa che egli ritiene sacra, allora il Comandante proporrà il Giuramento nella forma seguente: Giuri, nella speranza di aumentare le tue vendite, di osservare fedelmente tutte le promesse fatte, finché rimarrai socio del Club?
Allora il Candidato giurerà solennemente: Tutto questo giuro solennemente. E prometto inoltre e mi impegno ad essere fedele al Club, senza trafugare né svelare alcuna trama o segreto che mi sia stato comunicato prima della pubblicazione, da ogni socio, sia sotto l'influenza dell'alcool che in altre circostanze.
Se fra i soci presenti qualcuno ha obiezioni a questa proposta, che egli o ella si faccia avanti.
Se non c'è alcun Obiettore, allora il Comandante dirà ai soci: Acclamate voi U.N. Altro come socio del nostro Club?
Allora l'Acclamatore della Compagnia, o il socio che il Segretario ha designato all'uopo, trascinerà la Compagnia in grida di approvazione quali sono nelle sue capacità o abilità. Quando le grida sono finite, sia per mancanza di fiato che per qualsiasi altra causa, il Comandante farà la seguente dichiarazione: U.N. Altro, sei regolarmente eletto socio del Detection Club, e se non terrai fede alle promesse possano gli altri scrittori rendere note in anticipo le tue trame, possano i tuoi editori imbrogliarti nei tuoi contratti, possano dei perfetti estranei denunciarti per diffamazione, possano le tue pagine pullulare di errori di stampa e possano le tue vendite diminuire costantemente. Amen".

Segnalato da Maria Grazia Gotti - I giallo scritto dai giallisti più grandi di sempre, quelli del Detection Club

Dal sito di IBS:

"Nel 1931 Agatha Christie e altri dodici celebri scrittori di gialli, soci del cosiddetto "Detection Club", nel quartier generale di Kingly Street a Londra, decisero di collaborare alla stesura di una detective story unica. Ogni partecipante doveva mettersi all'opera, continuando la storia che un altro membro del Club aveva precedentemente imbastito. Nessuno sapeva cosa ne sarebbe venuto fuori, né quale soluzione al giallo avessero in mente gli altri. Questa la storia che scrissero... Nella tranquilla cittadina sul mare in cui vive, l'ispettore Rudge non ha spesso occasione di trattare casi di omicidio. Ma quando un vecchio marinaio trascina a riva una barca che trasporta un cadavere da poco pugnalato al petto, l'ispettore non può perdere tempo e fa partire immediatamente le indagini. La vittima sembra essere l'ammiraglio Penistone che, in pensione ormai da qualche anno, viveva da poco più di un mese in una villa nella campagna circostante, insieme alla nipote Elma e a tre domestici. Ma la vicenda si rivela fin da subito molto più intricata di quanto l'ispettore pensasse: troppe le persone coinvolte e quasi nessuna disposta a parlare. Il proprietario della barca sta evidentemente nascondendo qualcosa, la nipote della vittima è scomparsa dal paese e l'identità stessa dell'uomo assassinato è tutto fuorché certa".

Aggiungiamo noi: il Detection Club fu presieduto per la prima volta da Gilbert Keith Chesterton, dalla sua fondazione nel 1930 alla sua morte nel 1936, e prevedeva una spassosissima cerimonia iniziatica, molto "seria". Chesterton invitava gli iniziandi a pronunciare queste strane formule (le abbiamo trovate in inglese, se qualcuno vuole divertirsi a tradurle si faccia avanti):


“As the one who has more than once had the honour of imposing the oaths of admission on new members of the Society, I take a pride in setting out these conditions of membership in their actual form; thereby setting a good example to the Mafia, the Ku Klux Klan, the Freemasons, the Illuminati, the Rosicrucians, the Red-Badgers, the Blue Buffaloes, the Green Gorillas, the League of the Left-handed Haberdashers, the Association of Agnostic Albinos, and all the other secret societies …
The Ruler shall say to the Candidate: Is it your firm desire to become a Member of the Detection Club?
The Candidate shall answer in a loud voice: That is my desire.
- Do you promise that your detectives shall well and truly detect the crimes presented to them, using those wits which it may please you to bestow upon them and not placing reliance on, nor making use of Divine Revelation, Feminine Intuition, Mumbo-Jumbo, Jiggery-Pokery, Coincidence or the Act of God?
- I do.
- Do you solemnly swear never to conceal a vital clue from the reader?
- I do.
- Do you promise to observe a seemly moderation in the use of Gangs, Conspiracies, Death-Rays, Ghosts, Hypnotism, Trap-Doors, Chinamen, Super-Criminals and Lunatics; and utterly and forever to forswear Mysterious Poisons unknown to Science?
- I do.
- Will you honour the King’s English?
- I will.
- Is there anything you hold sacred?
- Then the Candidate, having named a Thing which he holds of peculiar sanctity, the Ruler shall ask: Do you swear by (Here the Ruler shall name the Thing)
to observe faithfully all these promises which you have made so long as you are a Member of the Club?
But if the Candidate is not able to name a Thing which he holds sacred, then the Ruler shall propose the Oath in this manner following: Do you as you hope to increase your Sales, swear to observe faithfully all these promises which you have made, so long as you are a Member of the Club?
Then the Candidate shall solemnly swear: All this I solemnly do swear. And I do furthermore promise and undertake to be loyal to the Club, neither purloining nor disclosing any plot or secret communicated to me before publication by any Member, whether under the influence of drink or otherwise.
If there is any Member present who objects to the Proposal let him or her so declare.
If there be no objector, then shall the Ruler say to the Members: Do you then acclaim A N Other as a Member of our Club?
Then the Company’s Crier, or the Member appointed thereto by the Secretary, shall lead the Company in such cries of approval as are within his compass or capacity. When the cries cease, whether from lack of breath or any other cause, the Ruler shall make this declaration: A N Other, you are duly elected a Member of the Detection Club, and if you fail to keep your promises may other writers anticipate your plots, may your publishers do you down in your contracts, may total strangers sue you for libel, may your pages swarm with misprints and may your sales continually diminish. Amen.”

Gilbert, lo sosteniamo a spada tratta, è davvero un grande anche per queste cose.
Altri partecipanti erano Edmund Clerihew Bentley (che fu presidente dopo la morte di GKC, qui a fianco c'è il collegamento alla pagina del nostro blog a lui dedicata), l'amico di sempre di GKC, e Mons. Ronald Knox (pastore anglicano convertitosi al cattolicesimo, celebrò la messa del trigesimo della morte di GKC a Londra).

Il Detection Club esiste ancora ed è oggi presieduto da Simon Brett.

lunedì 26 novembre 2012

Esce il libro di Rialti su Lewis

Raccoglie le puntate uscite lo scorso anno sul Il Foglio.

Ne parla Tempi in questo articolo.

http://www.tempi.it/lewis-e-un-armadio-chiamato-mondo#.ULNbBWdc_To

Natale stravagante e chestertoniano!

Cari amici chestertoniani!


Anche quest'anno, come negli anni passati con Ortodossia e La Nonna del Drago, rilanciamo l'idea di regalare a Natale agli amici un libro di Chesterton in edizione economicissima.

Lo scopo è quello di dilettare e di dare a tutti la possibilità di fare un dono intelligente e piacevole, non certo di metterci a fare il lavoro che altri -gli editori- stanno facendo e bene.

Insieme alla Casa Editrice Leardini stiamo per dare alle stampe il primo libro giallo di GKC, Il Club dei Mestieri Stravaganti che ha come protagonista il simpatico ex giudice impazzito Basilio Grant. Un libro facile, genuino, originale e spassoso, bello. Il volume sarà accompagnato dalla illustrazioni dello stesso Chesterton.

Il costo del pacco dono?
10 libri: € 60,00 spedizione compresa
20 libri: € 110,00 spedizione compresa
Sopra i 40 libri: € 3,00 a copia!!!


Precisiamo che fra qualche mese il volume sarà nelle librerie al costo di € 12,00 a copia. Quello che facciamo ora è quindi uno sconto indecente, solo per i malati gravi di Chestertonite.

Il guadagno dell'iniziativa andrà a favore delle Missioni Francescane.

Cliccando il link sotto potrete leggere il primo dei sei racconti del libro: "Le terribili avventure del Maggiore Brown":


http://issuu.com/chesterton/docs/pubblicit_mestieri


Prenotate entro il 30 Novembre!!! I libri vi arriveranno entro il 22 dicembre!

La Segreteria Volante

Un aforisma al giorno (ma non fateci l'abitudine!).

"Ora, è un affare terribile quello di punire gli altri uomini. Ma è pur sempre un affare al quale l'uomo riesce ad abituarsi, come fa per le cose orribili: egli riesce persino ad abituarsi al sole. E ciò che è orribile riguardo a tutti i funzionari della legge, anche i migliori, e a tutti i giudici, i magistrati, gli avvocati, gli investigatori e i poliziotti, non è il fatto che essi siano malvagi (alcuni sono buoni), né il fatto che siano stupidi (molti di loro sono piuttosto intelligenti), ma semplicemente che ci hanno fatto l'abitudine".

Gilbert Keith Chesterton, La Nonna del drago e altre serissime storie

Riesce "Illustrissimi"...

La casa editrice Edizioni Messaggero Padova (EMP), quella de Il Messaggero di Sant'Antonio che ha pubblicato di recente un bell'articolo dell'amico Alberto Friso, ha ristampato per il centenario della nascita di Giovanni Paolo I il famoso libro "Illustrissimi", con prefazione di Giovanni Maria Vian (direttore dell'Osservatore Romano).

Uno dei primissimi post di questo blog lo dedicammo a questo volume, che vanta una gustosissima lettera a... indovinate a chi?

Al nostro Gilbert Keith Chesterton!

Eccone una nuova edizione che di certo accogliamo con grande gioia.

Papa Luciani, Papa chestertoniano. Parola di chestertoniani.

Paolo Morganti pubblica un romanzo... Eccolo!

PAOLO MORGANTI, traduttore-sosia del nostro Gilbert K. Chesterton, porta in libreria un romanzo in cui un acuto prete di campagna e un alchimista indagano nel Friuli del 1500, aiutati da maghi-sciamani votati al Bene

 

Paolo Morganti, non pago della sua vicinanza letteraria con il geniale padre Brown, ha mosso nel suo primo romanzo 'serio', in libreria dal 20 di novembre, un acuto e simpaticissimo pievano di una piccola contea per fargli svelare, tra rogazioni, benedizioni e funerali, chi si cela diatro ad afferati delitti, che privano le vittime del cuore.

Questa è una delle premesse del corposo romanzo (352 pagine, godibilissime!) stile 'Il nome della rosa', intitolato 'Il giardino del benandante', pubblicato dalla Morganti editori (www.morgantieditori.it).

La storia de 'Il giardino del benandante' si snoda nelle terre del medio Friuli, dalla primavera del 1526,  tempo in cui il pittore Giovanni Antonio de' Sacchis, conosciuto come il Pordenone, dipinge le tele per la pala dell'altare della chiesa di san Lorenzo. Mentre il pittore schizza i bozzetti preparatori e commissiona allo speziale del luogo dei colori che risultano dotati di qualità straordinarie, la pacifica e operosa contea di Varmo, retta dal conte Leonardo, della nobile schiatta di feudatari del luogo, viene scossa da oscuri omicidi, compiuti privando le vittime del cuore.

Il pragmatico Angelo Tonizzo comandante della guarnigione del castello, non riuscendo a far luce sulle raccapriccianti morti, si trova a sua insaputa supportato nelle indagini da pre' Michele, pievano del luogo, e da Martino da Madrìsio, speziale e alchimista.

Tra una messa, una rogazione e un'indigestione pre' Michele distrae Martino dai suoi uffici di speziale e dalla giovane mugnaia Mèliga, conducendolo in calesse in lungo e in largo attraverso le contee, alla ricerca degli indizi lasciati dall'assassino e delle storie personali delle vittime. Ma il movente è oscuro, se non addirittura diabolico, e i due stentano nel procedere verso la verità che permetta l'arresto e la condanna del colpevole. Alcune donne e uomini straordinari, che appartengono alla schiera di sciamani votati al Bene, conosciuti nel Friuli del XVI secolo con il nome di benandanti, vengono in loro aiuto. Essi, dalle loro visioni e dalle battaglie combattute in spirito, a ogni cambio di stagione contro l'esercito del Male, conoscono la verità e sanno che un immane pericolo minaccia gli uomini e la natura. Il prete e lo speziale vengono così in contatto con una realtà sovrannaturale in cui anime vaganti, spiriti silvani, demoni e angeli si fronteggiano sollecitati dalle azioni di uomini buoni e di uomini malvagi.

Il giardino del benandante - Paolo Morganti - 352 pagine - 16.00 euro – 9788895916460
Distribuzione nazionale: Messaggero distribuzione

Per tutti i soci chestertoniani che acquisteranno il libro in redazione (segreteria@morgantieditori.it), non dovranno pagare le spese di spedizione e sarà aggiunto nel pacco un secondo libro-sorpresa in omaggio.








MORGANTI 
EDITORI

vicolo Stradele, 6

Santa Marizza di Varmo (Udine)

tel. 0432 778617 - fax 0432 778868

www.morgantieditori.it


 vieni a trovarci http://www.facebook.com/Morgantieditori

mercoledì 21 novembre 2012

Un aforisma al giorno


«Io non sono preoccupato riguardo a quell'uomo grasso che appare nelle tribune e nelle caricature, persino quando quest'uomo si diletta in dibattiti pubblici su ciò che io ritengo essere il giusto. Sono invece tutto preso riguardo a cosa è diventato un ragazzino il cui padre gli mostrava un teatrino giocattolo, e di uno scolaro a cui nessuno dava peso, di cui nessuno sentiva parlare... E anche di tutta quella vita morbosa di una mente sola, di una persona che vive nel modo in cui io ho vissuto. È quella storia, che così spesso è stata vicina a una nefasta conclusione, che io voglio far finire bene».

Gilbert Keith Chesterton, da una lettera a mons. Ronald Knox 
poco prima della sua conversione al cattolicesimo.

(nella foto: i pupazzetti disegnati da Chesterton per il suo teatrino, oggi custoditi da Stratford Caldecott)

Un aforisma al giorno


«Bene, ho lasciato i libri di fiabe sul pavimento della stanza dei bambini, e da allora non ho più trovato volumi sensati come quelli».


Gilbert Keith Chesterton, Ortodossia

Un aforisma al giorno (bellissimo!)

"L'essere buoni è una impresa molto più rischiosa del giro del mondo".


Gilbert Keith Chesterton, Il Club dei Mestieri Stravaganti

La profezia di Chesterton e la certezza dell'esistenza degli atomi (da Il Sussidiario)


Leggete questo articolo da Il Sussidiario dal titolo «La "profezia" di Chesterton e la certezza dell'esistenza degli atomi»


http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2012/11/20/FISICA-La-profezia-di-Chesterton-e-la-certezza-dell-esistenza-degli-atomi/339548/


Ne è autore Vincenzo Carbone

Professore ordinario di Fisica Applicata presso l'Università della Calabria
Vincenzo Carbone
Vincenzo Carbone, professore ordinario di Fisica Applicata presso il Dipartimento di Fisica dell'Università della Calabria, si occupa di turbolenza e complessità nell'ambito dell'astrofisica e della fisica spaziale, nonché di fisica dell'ambiente con particolare riguardo a problematiche legate ai fluidi geofisici ed alle relazioni Sole-Terra. Tiene i corsi di “Meccanica dei fluidi”, “Fisica dei Sistemi Complessi”, e “Stelle e Galassie” per il corso di laurea in Fisica

venerdì 16 novembre 2012

Emily de Rotstein ci ringrazia! Ma noi non vediamo l'ora di incontrare i ragazzi della Chesterton Academy in Italia!


Emily de Rotstein ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "La Scuola "G. K. Chesterton" italiana ha una sorel...": 

Thank you so much for sharing the video from Chesterton Academy! We look forward to seeing you in Rome next March!

With our love and prayers,

Emily de Rotstein
Chesterton Academy

Un aforisma al giorno (veramente è un bel pezzo di libro, ma fa lo stesso...)


Stiamo covando una sopresa per voi...

"In quel momento Basilio Grant si mise a camminare su e giù per la stanza, scuotendola con la sua voce, con il suo spirito eccitato, e con il suo passo pesante.
- Non sono le vostre opinioni che io discuto - stava dicendo - io discuto voi. Voi avete ragione quando vi fate difensore degli Zulù, ma con tutto questo voi non avete per essi nessuna simpatia. Indubbiamente voi conoscete il modo con cui gli Zulù cuociono i pomodori, e le preghiere che gli Zulù recitano prima di soffiarsi il naso, ma con tutto questo voi non li capite bene come li capisco io, che non so distinguere una zagaglia da un alligatore. Voi siete più istruito di me, Chadd, ma io sono più Zulù di voi. Perche i simpaticissimi selvaggi di questo mondo devono sempre essere difesi da persone che sono la loro antitesi? Perche? Voi siete perspicace, voi siete benevolo, voi siete bene informato, Chadd, ma non siete un selvaggio. Bisogna che non vi culliate più a lungo in questa rosea illusione. Guardatevi nello specchio, interrogate le vostre sorelle, consultate il bibliotecario del Museo Britannico. Guardate questo ombrello - e sollevò quel triste ma tuttavia rispettabile articolo. - Guardatelo. Per dieci anni mortali, che io sappia di sicuro, voi avete portato questo arnese sotto il braccio, e non metto neanche in dubbio che voi lo portavate anche all’età di otto mesi, e non v’è mai successo di lanciare un urlo da selvaggio e di adoperarlo come un giavellotto... così...
E lanciò l’ombrello che passò fischiando sopra la testa del professore, e andò a battere rumorosamente contro una pila di libri, facendo dondolare un vaso" 

Gilbert Keith Chesterton, Il Club dei mestieri stravaganti
In quel momento Basilio Grant si mise a camminare su e giù per la stanza, scuotendola con la sua voce, con il suo spirito eccitato, e con il suo passo pesante.
- Non sono le vostre opinioni che io discuto - stava dicendo - io discuto voi. Voi avete ragione quando vi fate difensore degli Zulù, ma con tutto questo voi non avete per essi nessuna simpatia. Indubbiamente voi conoscete il modo con cui gli Zulù cuociono i pomodori, e le preghiere che gli Zulù recitano prima di soffiarsi il naso, ma con tutto questo voi non li capite bene come li capisco io, che non so distinguere una zagaglia da un alligatore. Voi siete più istruito di me, Chadd, ma io sono più Zulù di voi. Perche i simpaticissimi selvaggi di questo mondo devono sempre essere difesi da persone che sono la loro antitesi? Perche? Voi siete perspicace, voi siete benevolo, voi siete bene informato, Chadd, ma non siete un selvaggio. Bisogna che non vi culliate più a lungo in questa rosea illusione. Guardatevi nello specchio, interrogate le vostre sorelle, consultate il bibliotecario del Museo Britannico. Guardate questo ombrello - e sollevò quel triste ma tuttavia rispettabile articolo. - Guardatelo. Per dieci anni mortali, che io sappia di sicuro, voi avete portato questo arnese sotto il braccio, e non metto neanche in dubbio che voi lo portavate anche all’età di otto mesi, e non v’è mai successo di lanciare un urlo da selvaggio e di adoperarlo come un giavellotto... così...
E lanciò l’ombrello che passò fischiando sopra la testa del professore, e andò a battere rumorosamente contro una pila di libri, facendo dondolare un vaso (Chesterton, Il Club dei mestieri stravaganti)

giovedì 15 novembre 2012

La Società Chestertoniana e Radio Maria colpiscono!

Riceviamo da Neuza e volentieri pubblichiamo:

"Ciao come state? Vi ho ascoltato a Radio Maria e mi sono innamorata subito di tutto! Poi, siccome ho un figlio di 10 anni e gli piace molto leggere, ho subito pensato a  inscrivermi per acquistare i libri e seguire con voi queste persone meravigliose che ci hanno preceduto e lasciato oltre la fede queste opere. Per lui ora è tempo di Topolino,  però sono sicura che, man mano che andrà avanti con gli anni, leggerà volentieri questi libri e così anche io. Mi presento:  sono Neusa, brasiliana, e vivo a Roma da 23 anni, ascolto Radio Maria da 20 anni e sono molto felice che esista con i suoi programmi".

Evviva Neusa, Radio Maria e GKC!

La Scuola "G. K. Chesterton" italiana ha una sorella gemella negli Stati Uniti, la Chesterton Academy...

E' una filiazione di amici chestertoniani, tra cui Dale Ahlquist, presidente della American Chesterton Society.

Dale sarà in Italia il prossimo Marzo, ed anche i ragazzi della Chesterton Academy.

Questo gustoso filmato è per raccogliere fondi.

Chesterton non è solo cultura, letteratura, ma soprattutto vita!

Giovanni Battista Guizzetti: i malati in stato vegetativo sono vivi, ma l'Italia se ne frega (da Il Sussidiario)

Giovanni Battista Guizzetti è un nostro amico, è quello - per intenderci - di "Dite a Renzo che sono felice" (ecco il collegamento: http://uomovivo.blogspot.it/2010/01/dite-renzo-che-sono-felice.html).

Quindi parla e sa cosa dice, al contrario di moltissimi che usano gli stati vegetativi delle persone per cavalcare l'onda dell'eutanasia.

Leggete, è un nostro amico (Festa del beato Pier Giorgio Frassati 2010) ed è un uomo buono.

http://www.ilsussidiario.net/News/Scienze/2012/11/15/ELUANA-Il-medico-i-malati-in-stato-vegetativo-sono-vivi-ma-l-Italia-se-ne-frega/338012/

Dal prof. Carlo Bellieni - La Locanda dei girasoli a rischio di chiusura

Locanda dei Girasoli: a rischio chiusura il ristorante gestito da ragazzi down

La Locanda dei girasoli, attività portata avanti a Roma grazie alla grinta di un gruppo di ragazzi affetti dalla sindrome di Down, rischia di chiudere a causa della crisi economica, riporta il sitogreenme.it . E' una notizia allarmante, grave, pericolosa se non fosse già pericolosissimo il clima di censura su tutto quello che riguarda la disabilità in Italia. Perché di disabilità si può parlare (ma sempre meno di quanto si parla di sport professionistico, o dell'allarme della crescita dei costi per il cibo per animali), solo in termini pietistici o per discutere quando o se o come è bene fare un aborto terapeutico per evitare che per l'appunto il disabile nasca, dando per scontato che comunque è "una scelta" come un'altra. Ma mai se ne parla per dare voce ai disabili, per mostrare le Paralimpiadi o lo sport dei nonvedenti o degli amputati che è relegato alle trasmissioni di nicchia e invece è esaltante non  per vedere "il fenomeno", ma per vedere l'eccellenza dello sforzo e della bravura umana di uomini e donne. O per vedere tutte le forme in cui i disabili e le loro famiglie si organizzano in un tempo per giunta di magra.

La Locanda dei Girasoli è in pericolo: sosteniamola facendo conoscere questo allarme.


mercoledì 14 novembre 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


Per chi non lo sapesse, La Quercia Millenaria è una benemerita associazione che si occupa di assistere le famiglie con gravidanze di bimbi afflitti da ogni tipologia di malformazione fetale, proponendo la cura in utero ove possibile, oppure l'accompagnamento del bambino ritenuto "incompatibile con la vita".


Cari amici, con gioia vi comunico l'uscita del mio nuovo libro. Ricordo che parte dei proventi andranno ad aiutare l'Associazione de La Quercia Millenaria Onlus che lotta da anni per la causa della Vita, a cui sono molto sensibile. Ringrazio anticipatamente chi lo leggerà aspettando le vostre riflessioni. Un abbraccio a tutti e buona lettura!
http://www.leolibri.it/content/intervista-ai-maestri-volume-i

Da Avvenire - E' in stato vegetativo ma riesce a comunicare - Canada, dopo 12 anni le prime parole: «Non provo dolore»

Un trentanovenne senza alcuna reazione per un incidente entra in contatto con l'équipe di Adrian Owen che scopre in lui segnali di coscienza.

E' sul filone di "Dite a Renzo che sono felice", di cui parlammo più di due anni fa (l'articolo di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro uscito su Il Foglio ed oggi riproposto all'interno del volume "Ci salveranno le vecchie zie".

Uno dei video dell'incontro di Imola


Questo è uno dei video dell'incontro di invito alla lettura di Gilbert K. Chesterton, tenuto a Imola giovedì 8 novembre 2012 presso l'Oratorio di San Rocco - ente promotore Alecrim (www.alecrim.org).

Questo in particolare è il video dell'intervento svolto da Annalisa Teggi, seguiranno i contribuiti degli altri relatori.

La voce recitante è di Vittorio Possenti (regista) ed è una lettura tratta da Uomovivo di G. K. Chesterton
Al piano Greta Insardi (www.gretainsardi.it).


martedì 13 novembre 2012

Dall'amico Carlo Martinucci - Costanza Miriano e un suo bell'articolo


Cari amici Chestertoniani
vi segnalo questa bella riflessione dal blog di Costanza Miriano
http://costanzamiriano.com/2012/11/07/la-teologia-del-fungo/

il Nostro non viene citato esplicitamente, ma penso che sarebbe più che pienamente d'accordo con quanto affermato, e in particolare sono quasi sicuro di aver letto da qualche parte, a sua firma, una frase se-non-identica-almeno-quasi a quella in conclusione dell'articolo: "la fede o è gaudente e materialista, oppure non è."

Un caro abbraccio in stile Uomovivo

lunedì 12 novembre 2012

Cronaca entusiastica dell'incontro di Imola.

Vi avevamo segnalato giorni fa l'incontro di Imola con alcuni nostri amici, e cioè Annalisa Teggi e Marco Antonellini.

Eccovi la cronaca appassionata ed entusiasta di Annalisa stessa con alcune foto della bella serata svoltasi in una bella sala con una bella statua di San Rocco, piena di gente. E' bello vedere quanta gente nuova conosce grazie a queste serate il Nostro Gilbert. Vorremmo che tutti avessero lo stesso trasporto ed entusiasmo, vorremmo che Gilbert confondesse sempre le nostre carte e le carte di tutto il mondo per ritrovarle sempre nell'ordine giusto che spesso ci sfugge.

La mail è diretta al nostro presidente, ma idealmente a tutti.

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Ciao Marco,
come promesso ti sommergo di foto, relative all'incontro su GKC che abbiamo fatto insieme a Marco Antonellini qui a Imola giovedì scorso.
 
Ironie chestertoniane: questo a Imola è il periodo del Baccanale (feste e eventi gastronomici), il titolo di quest'anno è «C'è musica in cucina»... e Chesterton è, quindi, arrivato a puntino; chi più di lui ci ha insegnato a trovare la musica nella nostra cucina, la semplice e profonda grandezza nel piccolo della nostra casa?
 
Eravamo nell'oratorio di San Rocco, pellegrino, e quindi non potevamo non leggere quella pagina di Uomovivo sul farsi pellegrini per non essere degli esiliati; il mio amico regista Vittorio Possenti ha letto quel passo, il Paradiso che è in un posto preciso, il lampione verde...
Una giovane pianista di appena vent'anni, Greta Insardi, ci ha fatto il regalo di suonare Mendelssohn, mentre in video abbiamo mandato qualche micidiale aforisma di GKC.
 
Marco Antonellini ha fatto un intervento strepitoso dicendo che GKC ha costruito una cattedrale nel '900, io mi sono dedicata a parlare di Cenerentola, giraffe, e foglie verdi. Abbiamo documentazione video in fase di elaborazione.

Marica Ferri ha scritto un articolo bellisimo, che ti manderò, su come Chesterton ha vissuto la vocazione del matrimonio e non solo.

Insomma, ci siam proprio divertiti! 

Ho finito il mio papiro, ma era per propagare anche a te il nostro entusiasmo.

Annalisa