Pagine
sabato 31 dicembre 2011
giovedì 29 dicembre 2011
mercoledì 28 dicembre 2011
Ancora dal discorso di Papa Benedetto alla Curia
Benedetto XVI alla Curia Romana il 23.12.2011
"Alla fine dell'anno, l'Europa si trova in una crisi economica e finanziaria che, in ultima analisi, si fonda sulla crisi etica che minaccia il Vecchio Continente. Anche se valori come la solidarietà, l'impegno per gli altri, la responsabilità per i poveri e i sofferenti sono in gran parte indiscussi, manca spesso la forza motivante, capace di indurre il singolo e i grandi gruppi sociali a rinunce e sacrifici. La conoscenza e la volontà non vanno necessariamente di pari passo. La volontà che difende l'interesse personale oscura la conoscenza e la conoscenza indebolita non è in grado di rinfrancare la volontà. Perciò, da questa crisi emergono domande molto fondamentali: dove è la luce che possa illuminare la nostra conoscenza non soltanto di idee generali, ma di imperativi concreti? Dove è la forza che solleva in alto la nostra volontà? Sono domande alle quali il nostro annuncio del Vangelo, la nuova evangelizzazione, deve rispondere, affinché il messaggio diventi avvenimento, l'annuncio diventi vita".
Una segnalazione dal mitico Rob (Prisco)
stavo cercando su corriere.it un articolo su GKC che mi dicono essere apparsa sulla versione di carta di oggi, quando mi sono imbattuto in quest'altra notizia, che uno degli studenti migliori d'Italia è appassionato del nostro. Guarda se non hai già pubblicato la notizia in ottobre, e se ritieni che sia interessante.
http://www.corriere.it/cultura/11_ottobre_21/gasperetti-traduci-prosa-poesia_5a8e7bf8-f89f-11e0-a70e-53be2c0ab142.shtml
Ciao
Rob
martedì 27 dicembre 2011
Schweizer mette in mezzo Chesterton.
PETER SCHWEIZER: Chesterton understood that politicians are capitalists. They are looking to enrich themselves in office. What is new under the sun is the methods they use. The old methods —- bribes, kickbacks, etc. —- are old hat. They are inefficient, not cost-effective, and they can get you thrown into jail. So instead of taking a bribe for $10,000, the Permanent Political Class in Washington gets access to special IPO shares of stake that will net them ten times that amount in a day. Or they buy stock options with inside information and double their money. And let's not forget those land deals where they use earmarks to boost their own property values. It's all very profitable. And has the added advantage of being legal".
lunedì 26 dicembre 2011
domenica 25 dicembre 2011
Paolo Gulisano su GKC e il Natale sull'Avvenire Bologna di oggi. E ancora auguri
CHESTERTON: IL NATALE COME PARADOSSO E STUPORE
Nel Natale del 1894, Gilbert Keith Chesterton, allora ventenne che aveva appena superato una grave crisi esistenziale che lo aveva condotto sull'orlo del suicidio, scrisse sul suo diario queste righe:"L'uomo è una scintilla che vola verso l'alto. Dio è eterno. Chi siamo noi, a cui è data questa coppa della vita umana, per chiedere di più? Coltiviamo la pietà e camminiamo umilmente. Che cosa è mai l'uomo perché tu lo debba considerare tanto importante? L'uomo è una stella inestinguibile. Dio si è incarnato in lui. La sua vita è preordinata su scala colossale, della quale egli vede solo pochi scorci. Che osi tutto e tutto pretenda: è il Figlio dell'Uomo, che verrà in nuvole di gloria."
Queste parole, con cui il futuro inventore di Padre Brown accoglieva nella speranza ritrovata il mistero del Natale, riassumono la sua visione del Cristianesimo, poetica, militante, fiera senza arroganza, perché mai dimentica che non si dà verità senza carità. Egli, che visse come una sorta di cavaliere medievale finito in qualche modo nel ventesimo secolo, sapeva che il Cristiano combatte per la verità, ma lo fa guardando a Cristo, che era mite ed umile di cuore. Quel Gesù che aveva preparato a lungo la sua missione nel nascondimento, all'ombra dell'umiltà e della semplicità di sua madre, e che infine aveva affronta il dolore dell'orto degli ulivi, del Getsemani e della Croce prendendo su di se il male del mondo e facendolo inchiodare, insieme al suo corpo, sul legno del supplizio, offrendo in cambio la salvezza.
Per questo era stato necessario che il Figlio di Dio entrasse nel mondo. Chesterton meditando sulla Natività la vedeva come un momento di estrema tenerezza, ma anche come l'inizio di un'epica battaglia. Gli Angeli erano scesi sulla terra nella notte di Betlemme per annunciare, ma anche per proteggere quel bambino che iniziava la sua straordinaria avventura, l'avventura di un Dio vivo venuto a dare la vita agli uomini.
Questo perché, come afferma Chesterton, l'essenza del cristianesimo risiede nell'incarnazione, cioè nella sconcertante verità di un Dio-uomo, e quindi sia l'essere umano nella sua unità di mente e corpo, che il mondo naturale nella sua meravigliosa armonia non gli sono affatto estranei.
Un paradosso che genera stupore. . Il paradosso in Chesterton è un apparente mancanza di senso che in realtà rivela l'anti-buonsenso che avvelena la quotidianità.
Chesterton, attraverso Padre Brown e i suoi tanti altri fantastici personaggi, fece uso del paradosso e dello stupore per riportare i suoi lettori in primo luogo al buon senso. Aveva fatto uso dell'umorismo, perché la risata e l'allegria è un vantaggio che non si può e deve concedere ai nemici della Fede, i quali, più che al buon umore, puntano al sarcasmo, a deridere piuttosto
che a sorridere. "
Dio si era incarnato, era divenuto bambino, per restituire all'uomo l'innocenza degli inizi. "Ciò che è meraviglioso nella fanciullezza – scrisse- è che in essa tutto è meraviglia. Non è semplicemente un mondo pieno di miracoli, ma un mondo miracoloso."
venerdì 23 dicembre 2011
Buon Natale!
Società Chestertoniana Italiana
Via San Pio X, 4/C
63074 San Benedetto del Tronto (AP)
http://uomovivo.blogspot.com
C.F.: 91022790447 ccp 56901515
"Quando vale la pena di fare una cosa, vale la pena di farla male".
Buon Natale a tutti!
voglio fare a tutti i lettori del blog, soci ed amici, i più cari auguri di Buon Natale.
Questa festa bellissima ci colga desti come i pastorelli, pronti ad accogliere Gesù che arriva nella nostra vita.
Dopo un anno denso di cose belle (il tour di padre Ian Boyd, il Meeting di Rimini col Cavallo Bianco, St. Vincent, la Chesterton Review in edizione italiana che ci ha visti protagonisti impegnatissimi e in movimento) non possiamo che ringraziare Nostro Signore per queste cose belle.
L'augurio è che Chesterton sia sempre più presente nelle nostre letture non solo per diletto ma per cambiare le nostre vite.
Vi saluto di tutto cuore, anche a nome di tutti i chestertoniani italiani.
Buon Natale, Padre Brown - Paolo Gulisano a Verona
giovedì 22 dicembre 2011
«Luca era gay» e il tabù della conversione - Da La Bussola
di Chiara Mantovani 13-12-2011 L'incontro con un ragazzo che, dopo aver trascorso molta parte della propria vita comportandosi da omosessuale, ha deciso di guardarsi dentro, ha ricevuto una forte motivazione religiosa e ha cambiato stile di vita è, evidentemente, un messaggio troppo forte da accettare. Così, l'ennesima conferenza di Luca (che "era gay e adesso sta con lei"), a Ferrara la settimana scorsa, ha ancora una volta sollevato il problema del cambiamento radicale da omosessuale a eterosessuale, ricevendo una tanto accesa contestazione da suscitare almeno alcuni "perché?". Continua qui. |
mercoledì 21 dicembre 2011
Ecco un bel libro per Natale, l'ultima fatica di mons. Luigi Negri
martedì 20 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
Un'intervista ad Annalisa Teggi su GKC sul mensile Tracce
Annalisa, devi essere più sfacciata e dircele, queste cose!
Leggetela.
Dal bambino non nato, regalo di Natale di Annalisa Teggi
As in some crazy tale,
If here and there a sea were blue
Beyond the breaking pale,
To warm me one day through,
If deep green hair grew on great hills,
I know what I should do.
Are great eyes cold or kind,
And twisted streets and silent doors,
And living men behind.
And leave to weep and fight,
Than all the ages I have ruled
The empires of the night.
Within that world to stand,
I would be good through all the day
I spent in fairyland.
Of selfishness or scorn,
If only I could find the door,
If only I were born.
Roberto Prisco legge per noi il Dickens di Chesterton
domenica 18 dicembre 2011
TV2000 trasmette padre Brown
sabato 17 dicembre 2011
Dal dott. Carlo Bellieni - Lancet di oggi
Bedside detection of awareness in the vegetative state: a cohort study
In un certo numero di pazienti in stato vegetativo è possibile inviare richieste e ricevere delle risposte registrabili con l'elettroencefalogramma. Non sono allora così staccati dalla realtà come sembrava. Eppure ci sono addirittura bioeticisti che chiedono di affrettare la morte dei pazienti in staao vegetativo per prendere gli organi per trapianti.
venerdì 16 dicembre 2011
Interessante blog sul distributismo in spagnolo - Da Maria Grazia Gotti
Ravasi, non c'è due senza tre
Cari amici della SCI,
Un aforisma al giorno
giovedì 15 dicembre 2011
Chesterton e la Miriano sfondano la Linea Maginot
mercoledì 14 dicembre 2011
Il video su Frances Chesterton lo abbiamo fatto nostro, eccolo qua! Con un commento del nostro informatissimo Angelo Bottone!
Angelo Bottone ci segnala: "Come colonna sonora del video hanno utilizzato How far is it to Bethlehem, canto natalizio i cui versi furono scritti proprio da Frances Blogg".
Rassegna stampa per svegliare (dormienti ed accomodanti)
Le ricerche scientifiche confermano che l'uso del preservativo aumenta del 13 per cento il contagio delle malattie
di Giuliano Guzzo - Fonte: Cogito et Volo
LEGGI >>> http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2069
DICONO CHE L'EUTANASIA E' LEGALE IN CANADA, AUSTRALIA E IN ALCUNI STATI DEGLI USA... MA NON E' VERO!
Ecco come televisioni e giornali camuffano i dati per far intendere che il proprio Paese sarebbe uno degli ultimi a non riconoscere il diritto umano all'autodeterminazione
di Alessandra Nucci - Fonte: La Bussola Quotidiana
LEGGI >>> http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2060
I PRINCIPI NON NEGOZIABILI (VITA, FAMIGLIA, LIBERTA' DI EDUCAZIONE) SONO PIU' IMPORTANTI RISPETTO A: GIUSTIZIA SOCIALE, ELIMINAZIONE DELLA POVERTA', SOLIDARIETA', ACCOGLIENZA DEGLI STRANIERI, PACE, ECC.
Madre Teresa diceva: ''Se una madre può uccidere il proprio figlio, nulla può più impedire a me di uccidere te, e a te di uccidere me''
di Giacomo Samek Lodovici - Fonte: La Bussola Quotidiana
LEGGI >>> http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2063
LA REPUBBLICA E MICROMEGA SENTENZIANO: L'OBIEZIONE DI COSCIENZA DEI MEDICI PER L'ABORTO VA ABOLITA!
Si prepara il terreno per la discriminazione dei medici che, seguendo il giuramento di Ippocrate, considerano l'aborto una pratica contro la loro professione
di Giacomo Rocchi - Fonte: Comitato Verità e Vita
LEGGI >>> http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2067
Un bellissimo, semplicissimo video su Frances Chesterton, moglie del nostro Gilbert
In Pakistan la sfida di Benedetto XVI - Intervista a Paul Bhatti, fratello di Shahbaz Bhatti.
Da La Bussola quotidiana di Andrea Zambrano 08-12-2011 Un incontro interculturale tra rappresentanti di diverse confessioni provenienti da tutto il mondo. Per rispondere ad una semplice domanda: si può uccidere in nome della religione? L'idea è ambiziosa, ma è l'unico modo per onorare il primo anniversario del sacrificio di Shahbaz Bhatti, cattolico, ministro per le minoranze religiose del Pakistan ucciso il 2 marzo scorso. E per la riuscita di quello che è a tutti gli effetti il primo congresso di portata internazionale sul tema della libertà religiosa a Islamabad, la città dove Bhatti fu ucciso, in un paese dove la legge sulla blasfemia sta mietendo vittime oggi più che 20 anni fa, il neo ministro federale per l'Armonia e fratello del martire cristiano Paul Bhatti, è deciso a coinvolgere la comunità internazionale. Manca solo la data, verso febbraio 2012, i relatori Bhatti li sta contattando in occidente perché è il confronto tra questi due mondi che può fecondare. Ci saranno il cardinale Tauran e l'arcivescovo di Canterbury. Più rappresentanti degli indù e di altre confessioni che si trovano a convivere con gli islamici. «Lo faccio per dare una risposta alla domanda che mi sono fatto il giorno del funerale di mio fratello», spiega Paul Bhatti in questa intervista alla bussolaquotidiana.it. Quale? Quando mio fratello venne ucciso, tornai in Pakistan per il funerale. Ero deciso a portare mia madre in Italia, dove vivevo e lavoravo da 10 anni come medico chirurgo. Ero sicuro che avrei chiuso questa storia. La nostra famiglia, con la morte di Shabhaz, non era più sicura in Pakistan. E poi? Poi vidi una distesa sterminata di persone. Non solo cristiani, ma anche musulmani e fedeli semplici di altre minoranze religiose. Qual è la domanda? E adesso chi porterà la sua croce? Per raggiungere la chiesa dovetti impiegare quattro ore a piedi, mi feci largo tra la folla per ore. Ho visto un movimento di popolo che chiedeva giustizia e libertà religiosa. Oggi invece è stato lei a lasciare l'Italia con la sua famiglia ed è tornato ad Islamabad. Perché? E' stato il presidente Zardari a chiedermi di continuare l'opera di mio fratello. Non potevo dire di no. Quindi è lei che dovrà portare la sua croce... Dio voleva che seguissi la sua missione. Qualche mese prima di morire Shahbaz mi chiese di raggiungerlo in Pakistan. "La mia vita sta giungendo al termine", disse. E lei rimase in Italia? Sì, vivevo con angoscia le minacce che riceveva. Gli dissi che non volevo passare dal paradiso all'inferno e gli proposi di raggiungermi in Italia e sospendere per un po' la sua attività politica di denuncia. E lui? Ricordo la sua risposta: "Non morirò in Italia". Così adesso nell'inferno è piombato lei... Perché rifiutando avrei lasciato il campo agli estremisti. A che punto è la vicenda di Asia Bibi? E' ancora in carcere, l'attenzione mediatica non deve fermarsi. Quante possibilità concrete ci sono per cancellare la legge sulla blasfemia a causa della quale Asia Bibi è in attesa della sentenza capitale? Poche, ma in questo momento non è il centro della mia attività. Perché? Perché neanche abrogando le norme sulla blasfemia, si risolverebbe il problema. Sarebbe un inizio... E' vero, ma è la cultura che deve cambiare. Il mese scorso mi sono occupato personalmente di un'accusa di blasfemia che ha colpito un cristiano. Ebbene: ho coinvolto una commissione di saggi, tra cui molti islamici. Il responso è stato negativo: non c'è stata alcuna azione irriguardosa verso il Corano. Così il giudice ha assolto quell'uomo. Sa come è andata a finire? Come? Che gli estremisti hanno ucciso prima lui e poi il giudice. Finchè non cambia la mentalità l'abrogazione della legge è inutile. Come fare allora per cambiare la cultura? Anzitutto potenziare il sistema sanitario e scolastico che penalizza i poveri. Mio fratello decise di spendersi per loro perché aveva visto le grandi diseguaglianze tra ricchi e poveri. Noi stessi, sebbene cristiani, ma benestanti, non siamo mai stati toccati da provvedimenti restrittivi in quanto cristiani, diverso invece il caso di chi vive nella miseria che non può difendersi. Crede che l'incarico che le ha affidato il presidente Zardari possa svolgersi serenamente? Sì, abbiamo ottenuto una vittoria importante sull'uso della parola "Gesù Cristo" negli sms. Cioè? Fino a un mese fa era proibito pronunciarla. Rientrava in uno dei 1.600 termini sottoposti a censura perché considerati blasfemi o pornografici. Ci sono stati anche cristiani finiti in carcere per sms considerati blasfemi, ma dei quali non si è mai potuto apprendere in fase di giudizio il contenuto perchè sempre secretati. Come si sta muovendo in ambito internazionale? Questo è un punto cruciale. Ho ottenuto l'appoggio del cancelliere Merkel, dell'ex ministro Frattini e di altri rappresentanti di governo. Ma la sfida ora è riuscire a portare questi concetti di libertà in Pakistan. E' a questo che serve il convegno? Certo. Ho contattato personalmente il cardinal Jean Louis Tauran, presidente del pontifcio consiglio sul dialogo interreligioso, che è già stato in Pakistan e ha partecipato a diversi incontri. Poi sono stato dall'arcivescovo di Canterbury. L'obiettivo è portare questo tipo di dialogo da noi con tutti i rappresentati religiosi, anche quelli islamici, ben sapendo che è difficile trovare un capo rappresentativo presso di loro perchè mancano di magistero. Non c'è il rischio che diventi una parata istituzionale di buone intenzioni? Dipende da come lo si affronta. Vorrei che si rispondesse al quesito posto da Benedetto XVI a Ratisbona: "E' lecito uccidere in nome della religione?". E far saltare fuori che l'Islam è una religione di pace. E' questa la vera sfida del dialogo interculturale tra le religioni. Farlo a Islamabad a un anno dalla morte di suo fratello ha un alto valore simbolico... E' il miglior modo per rendere onore al suo sacrificio. Il fatto stesso che si possa svolgere è già un fatto storico. E' la prima volta? Di questa portata internazionale sì. E' questa la novità. Recentemente è stato svolto un congresso simile a Faisalabad, ma aveva un taglio più locale. E' tempo che il mondo intero accenda i riflettori sul Pakistan. |
Uomini e tristezza - In Gran Bretagna un'altra pensata: la pillola del giorno dopo a casa per Natale!
Una cosa grossa, ragazzi... Questi rischiano di prendere il premio "Uomini e tristezza 2011", hanno lasciato al palo anche quelli degli asili per bambini senza sesso e tanti altri...
Ancora sul caso della ragazza sedicenne di Trento che ha abortito
Qui invece quello di Riccardo Cascioli ("Ripassino per la Curia di Trento") a complemento dell'articolo di Agnoli, sempre su La Bussola Quotidiana.
Qui, ancora, l'articolo di Giorgio Israel ("L'aborto imposto di Trento e l'educazione all'affettività") apparso su Il Foglio e riproposto da La Bussola Quotidiana.
martedì 13 dicembre 2011
lunedì 12 dicembre 2011
Rassegna stampa divorzista, abortista, eutanasica, in poche parole triste.
Divorzio
A pagare sono i figli 158 KB
10 Dicembre 2011 - Giornale
Aborto
Che fallimento quei genitori 97 KB
11 Dicembre 2011 - Giornale
Aborto
Che libertà abortire a 16 anni? 231 KB
08 Dicembre 2011 - Avvenire
Eutanasia
D'Agostino. E' solo disumana 143 KB
14 Dicembre 2011 - Panorama
Eutanasia
MAGRI. Quando si sbriciolano ideologie, tifoserie ed anche la fede 300 KB
Dal prof. Carlo Bellieni - BAMBINI E SALVA-VITA: "fetalizzare" il neonato?
BAMBINI PREMATURI E CURE SALVA-VITA
December 11th, 2011di Carlo Valerio Bellieni MD, Membro Corrisp. Pontificia Academia Pro Vita
ROMA, domenica, 11 dicembre 2011 (ZENIT.org)- Le linee-guida di molti Paesi prevedono di dare solo cure palliative a certi bambini estremamente fragili, quelli nati molto prematuri. E la letteratura scientifica riporta che anche in caso di prognosi di futura grave disabilità, si tende in vari centri a sospendere le cure salva-vita in neonati anche più sviluppati dei precedenti, vedi ad esempio lo studio comparso du Bioethics del 2000 fatto da Michael Gross, che confronta i comportamenti dei medici in 4 Paesi occidentali.
Ma è corretto dare loro solo cure palliative dato che hanno solo un rischio, ma non la certezza di morire?
Ed è giusto sospendere le cure in base alla futura disabilità ai bambini appena nati che presentano segni di rischio di danno cerebrale?
Alla nascita
Ecco alcune linee-guida di vari Paesi, che danno indicazioni se rianimare i bambini nati prematuri (vai all'indirizzo web: http://carlobellieni.com/?p=1019 ).
In basso, le possibilità che gli stessi bambini hanno di sopravvivere, e nell'altra tabella, la prognosi.
E' giusto dare solo cure palliative – vedi la tabella- a chi ha il 15% o il 60% di possibilità di sopravvivere?
D'altronde, c'è chi ha parlato di "fetalizzazione" del neonato (1), per dire che a questi bambini si offrono gli stessi diritti che si offrono ad un feto (che notoriamente non ha diritti a meno che questi non gli vengano "generosamente" prestati dai genitori, che fanno da garanti e arbitri della sua umanità).
Qualcuno dice che pare corretto sospendere le cure vitali perché, anche se vivono, avranno un terribile danno cerebrale. Invito ad andare all'indirizzo web: http://carlobellieni.com/?p=1019per vedere i dati della letteratura scientifica.
Oltretutto, dei bambini nati sotto le 25 settimane di gestazione, il 22% ha disabilità grave, il 24% disabilità media e il 34% disabilità lieve (2). Dunque molti avranno problemi di salute, ma solo in certi casi avranno una "disabilità grave" (es. cecità oppure paralisi, o sordità, o ritardo mentale grave). Sospendiamo le cure perché un bambino sarà forse sordo o non vedente?
Anche la tanto temuta (giustamente) paralisi cerebrale, che può colpire anche il bambino più sviluppato (cioè nato oltre le 25 settimane di gestazione) non è sempre sinonimo di gravissimo danno, dato che ha diversi livelli di gravità.
Infine: seguire i "desideri dei genitori" significa sempre seguire il migliore interesse del bambino? I genitori possono avere un conflitto di interessi con la sua sopravvivenza.
Dopo la nascita
Le linee-guida dell'American Academy of Pediatrics dicono: "Ci possono essere casi in cui la prognosi è incerta ma facilmente molto grave, e la sopravvivenza associate a scarsa qualità di vita; in questi casi i desideri dei genitori devono determinare il tipo di trattamento" (3).
Questo significa, che in molti casi, a distanza dalla nascita, fatta diagnosi di futura disabilità grave, si può decidere sulla base di un criterio molto soggettivo: la qualità della vita, cioè avviare "la sospensione attiva del supporto vitale a prematuri con emorragia intracranica grave basata sulla qualità della vita", come scrive Taylor Sawyer dell'Università delle Hawaii (4), criticando il suddetto documento.
Anche in questo caso, la decisione si fa sulla base non dell'ineluttabilità della morte, ma della qualità della vita che per quanto segnata dalla disabilità non è a rischio di morte.
Non ci sembra un criterio condivisibile: essere disabili non è un motivo sufficiente per togliere le cure.
Domande cruciali
Si può sospendere le cure sulla base di una statistica, e di un rischio, senza una prognosi certa, come avviene in sala parto, quando non esistono strumenti per fare una prognosi su quel bambino?
Si può sospendere le cure nell'interesse dei genitori?
E' lecito per un cristiano sospendere le cure per un rischio di malattia, in cui oltretutto la malattia nemmeno è certa?
Perché non si usano gli stessi criteri che si usano per gli adulti, cui non verrebbe mai sospesa la terapia senza una prognosi certa, o nell'interesse di terzi?
Perché a parità di prognosi (per esempio in caso di ictus o di infarto) nell'adulto si soccorre sempre il paziente, mentre il neonato di 23 o di 24 settimane si può lasciar morire?
Non è questo procedere una estensione dei criteri dell'aborto volontario, prolungato non solo al feto ma anche al bimbo neonato?
Proponiamo a tutti le decisioni del Comitato Nazionale Italiano di bioetica su questo tema (12) che hanno decretato come obbligo per il medico il soccorso attivo E NON PALLIATIVO ai bambini nati vivi, e con possibilità (NON CERTEZZA) di sopravvivere.
Conclusioni
Il rispetto della vita umana non può far differenze tra adulto, bambino, feto od embrione. e soprattutto non può discriminare sulla base della futura disabilità.
Compito del cristiano è riconoscere questa evidenza, e farsi carico di un rispetto incondizionato della vita umana, che non significa accanirsi quando non ci sono possibilità di salvare la vita, ma nemmeno abbandonare le cure nell'interesse dei genitori, o supponendo che per il disabile la morte sia la migliore chance.
Dunque la sospensione delle cure in base alla prognosi di disabilità non è accettabile; ha la stessa valenza morale dell'aborto procurato.
Si deve ben distinguere la futilità delle cure: non sono cure futili se curano un morbo o tengono in vita, pur non risolvendo la malattia di fondo (per esempio la sindrome Down).
Non dimentichiamo che il caso più famoso di sospensione di cure ad un neonato fu quando i genitori rifiutarono di far operare un neonato Down per atresia all'esofago, provocandone così la morte, come leggibile al seguente indirizzo web: http://en.wikipedia.org/wiki/Baby_Doe_Law.
Il medico cattolico non può collaborare a decisioni che contrastino col diritto alla vita del bambino, prima o dopo la nascita.
Il medico cattolico deve attivarsi per creare un clima di accoglienza che implichi in primo luogo un superamento dei pregiudizi contro la disabilità; quindi un impegno sociale a favore delle famiglie con parenti disabili.
Compito del politico cattolico è facilitare questo percorso, mettendo nell'agenda politica le persone disabili e povere al primo posto.
BIBLIOGRAFIA della tabella
Special Report—Neonatal Resuscitation: 2010 American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care.PEDIATRICS 2010;126( 5)Il protocollo dice: "in caso di prognosi incerta, sopravvivenza al limite, alto tasso di morbilità, peso future sul bambino alto" Non si danno limiti di età, ma sembra corrispondere alle 23-24 settimane perché sopra e sotto questo limite sono date precise indicazioni, pur essendo difficile dire che a 23-24 settimane la sopravvivenza è al limite (v. qua sopra i dati).
Pignotti MS. Extremely preterm births: recommendations for treatment in European countries. Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed. 2008 Nov;93(6):F403-6
Pignotti MS, Donzelli G. Perinatal care at the threshold of viability: an international comparison of practical guidelines for the treatment of extremely preterm births. Pediatrics. 2008 Jan;121(1):e193-8.
Lorenz JM. The outcome of extreme prematurity. Semin Perinatol. 2001;25(5):348-59.
Stoll BJ et al: Neonatal Outcomes of Extremely Preterm Infants From the NICHD Neonatal Research Network. Pediatrics 2010;126;443-56
Dani C, et al. Survival and major disability rate in infant born at 22-25 weeks of gestation. J Perinat Med. 2009;37(6):599-608
Itabashi K, et al: Mortality rates for extremely low birth weight infants born in Japan in 2005. Pediatrics. 2009 Feb;123(2):445-50.
Iijima S, et al. Clinical patterns in extremely preterm (22 to 24 weeks of gestation) infants in relation to survival time and prognosis. Am J Perinatol. 2009 Jun;26(6):399-406.
Mortality Rates According to GA for VLBW Infants Born in NRN Centers Between January 1, 2003, and December 31, 2007
BIBLIOGRAFIA del testo
Dageville C, Bétrémieux P, Gold F, Simeoni U; Working Group on Ethical Issues in Perinatology. The French Society of Neonatology's proposals for neonatal end-of-life decision-making. Neonatology. 2011;100(2):206-14.