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giovedì 24 novembre 2011

Un aforisma al giorno (ce lo ricorda padre Roberto "Brownelli")

"Da noi, la classe di governo si dice di conti­nuo: «Quali leggi faremo». In uno stato autenticamente de­mocratico, si direbbe sempre: «A quali leggi possiamo obbe­dire?». Forse, uno stato autenticamente democratico non è mai esistito. Ma perfino le epoche feudali, nella pratica, era­no così democratiche, che ogni governante feudale sapeva che, qualunque legge avesse emanato, con ogni probabilità si sarebbe ritorta contro di lui. Poteva capitargli che gli ta­gliassero le piume per un’infrazione a una legge suntuaria. O che gli tagliassero la testa per alto tradimento. Ma le leggi moderne sono sempre fatte per incidere sulla classe dei governati, mai sulla classe che governa. Abbiamo leggi che re­golano le licenze per gli spacci di alcolici, ma non leggi sun­tuarie. Vale a dire, abbiamo leggi contro i festeggiamenti e l’ospitalità dei poveri, ma non leggi contro i festeggiamenti e l’ospitalità dei ricchi. Abbiamo leggi contro la bestemmia, cioè, contro un modo di parlare grossolano e offensivo a cui, probabilmente, non indulgerebbe nessuno, se non un uomo rozzo e di umili condizioni. Ma non abbiamo alcuna legge contro l’eresia, ovvero, contro l’avvelenamento intellettuale dell’intero popolo, in cui solo un uomo facoltoso e impor­tante avrebbe probabilità di successo. Il male dell’aristocra­zia non è che inevitabilmente conduca a imposizioni crudeli o a dolorosi patimenti; il male dell’aristocrazia è che essa af­fida tutto nelle mani di una classe di persone che possono imporre ciò che possono non patire mai. Buone o cattive che siano, nell’intenzione, le loro imposizioni, quelle persone diventeranno egualmente frivole. Noi non accusiamola clas­se di governo nella moderna Inghilterra di essere egoista; se vi piace, potete definire gli oligarchi inglesi troppo fantasti­camente altruisti. Noi li accusiamo semplicemente perché, quando legiferano, omettono sempre se stessi".

Gilbert Keith Chesterton, Eretici

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