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martedì 31 maggio 2011

Un nuovo profluvio chestertoniano...


Libro: Charles Dickens
Autore:  G. K. Chesterton; E. Rialti (cur.) 
Editore:  Marietti 
Collana: Saggistica
Data pubbl.: giugno 2011
€ 24,00


Libro: Il pozzo e le pozzanghere
Autore:  G. K. Chesterton
Editore:  Lindau 
Collana: I pellicani
Data pubbl.: giugno 2011
 € 16,00


Libro: L'imputato
Autore:  G. K. Chesterton
Editore:  Lindau 
Collana: I pellicani
Data pubbl.: giugno 2011
Prezzo di listino: € 12,00


Libro: La serietà non è una virtù
Autore:  G. K. Chesterton
Editore:  Lindau 
Collana: I pellicani
Data pubbl.: giugno 2011
Prezzo di listino: € 13,00


Inediti a iosa.
Ottimo. Solo pochi anni fa impensabile.

Li troverete tutti al IX Chesterton Day, il Giorno di Chesterton e dei Chestertoniani!

La cronaca del nostro Fabio Trevisan che ha partecipato alla 1° Marcia Nazionale per la vita a Desenzano del Garda


Nella foto: Alessandro Gnocchi con la moglie Antonia e Mario Palmaro alla Marcia


IN MARCIA… PER LA VITA !

Sabato 28 maggio numerose famiglie, religiosi e sacerdoti da diverse parti d’Italia (da Trento a Roma, da Trieste a Torino, da Genova a Verona, da Milano a Firenze e da tante altre città) si sono ritrovate in Piazza Malvezzi davanti al Duomo di Desenzano del Garda (BS) per manifestare insieme per la Vita, contro la “cultura della morte” disgregatrice della nostra società. Lungo il percorso, in gran parte snodato attraverso stradine di campagna, si è proceduto marciando e gustando, allo stesso tempo, pregevoli scorci suggestivi dell’incantevole Lago di Garda, resi ancor più limpidi dal fortunale abbattutosi in quei luoghi lacustri il giorno precedente. Anche la temperatura era assai gradevole, così come la lunga carovana di persone che liberamente ha marciato, pregato e cantato fino alla splendida Abbazia benedettina di Maguzzano (ora retta dai Servi della Divina Provvidenza di San Giovanni Calabria). Una manifestazione riuscita soprattutto per la partecipazione popolare che, in modo semplice ma al contempo fiero, ha inneggiato alla Vita, spronando ad accoglierla ed a custodirla come un prezioso dono del Signore. Una carrellata di stendardi, manifesti spontanei, palloncini colorati (a ricordare ogni bambino non nato) di diverse associazioni, gruppi, movimenti, per testimoniare la sacralità della Vita, la sua irriducibile dignità, la sua indisponibilità. Dopo il pranzo al sacco, consumato nell’ampia area verde o sotto le fronde di alberi secolari dell’Abbazia, si sono tenute nel primo pomeriggio due interessanti tavole rotonde che hanno visto la partecipazione attenta di un folto e variegato pubblico, accorso in un numero imprevisto, superiore alle attese degli organizzatori (Associazione Famiglia Domani e il Mevd - Movimento Europeo Difesa Vita, il cui Presidente, Francesco Agnoli, è stato più volte menzionato e ringraziato per l’impegno profuso pro-life). Nella prima tavola rotonda, moderata brillantemente da Virginia Coda Nunziante (Famiglia Domani), il Dr. Antonio Oriente, ginecologo siciliano, ha testimoniato la sua toccante esperienza personale di dolorosa conversione che l’ha condotto, dopo aver procurato migliaia di aborti, ad un impegno totale a sostegno della Vita. “La lotta per la vita – ha sostenuto il medico- ha necessità di operai; non dobbiamo abbandonare la vita”. “Mai più morte fino alla morte!” ha esclamato in modo commovente l’illustre ginecologo, che dopo lunghi anni a bistrattare la vita, lui e la moglie Carmela “hanno trovato il Signore”, il Signore della Vita. Successivamente ha preso la parola il Prof. Mario Palmaro, filosofo del diritto presso l’Università Europea di Roma, che ha ribadito che il popolo della vita, come quello adunatosi in questa memorabile occasione, è il popolo dei semplici. Presidente del Comitato “Verità e Vita”, Palmaro ha richiamato alla semplicità della Verità, accostandola alla semplicità e verità della manifestazione in corso. Senza tuttavia perdere il profondo senso della realtà delle cose, ha sottolineato che siamo in un campo di battaglia, schierati a difesa della vita innocente, in prima linea per denunciare con vigore che “uccidere un bambino è un omicidio”. Difesa della vita nascente che si collega a quella della vita morente. Palmaro ha invitato tutti “a non mimetizzarsi con questo mondo,marcando con forza la propria identità contro la cultura della morte”. Ha sostenuto ancora l’importanza dell’ortodossia, da approfondire, da difendere, da testimoniare, chiarendo che “l’intransigenza non è affatto mancanza di carità (come talvolta si vorrebbe far credere) ma, al contrario, è apportatrice di una grande serenità ed è una questione dalla quale dipende il futuro della nostra civiltà cristiana”. Un’ulteriore sentita testimonianza è stata quella di Don Pierino Ferrari, Presidente della Comunità Querceto di Mamré, che dal 1974 accoglie bambini disabili e malati. Il sacerdote ha ricordato che: “Tanto un uomo vale quanto sa amare” invitando tutti all’accoglienza nella Provvidenza Divina: “Chi non accoglie non sarà mai fecondo”. Accostandosi ad un brano significativo dell’Antico Testamento, Don Pierino Ferrari ha voluto farci cogliere i quattro valori indicati dalla tenda di Abramo: 1- avere cura di ogni persona; 2- nella tenda regni l’amore; 3-ognuno deve essere collegato (con l’antenna della propria coscienza formata) alla regia divina; 4- non si deve passar oltre dinanzi ad un vero bisogno (collegandosi alla parabola del Buon Samaritano).
Riprendendo un passo dell’evangelista Luca, Don Ferrari ha detto che “dobbiamo camminare verso la meta, che è l’Amore”.
In seguito ha preso la parola il Responsabile del Movimento “Con Cristo per la vita. Regina dell’Amore” di Schio, Lino Nasato, che ha letto un messaggio davvero molto sentito, che ha profondamente commosso il pubblico ed il lettore stesso. Ecco l’appello inviato, in questa felice ricorrenza a difesa della Vita, fra gli altri, anche al Presidente della Repubblica Italiana: “Signor Presidente, fermi questi orribili delitti, questo spargimento di sangue innocente. Noi anziani non abbiamo lottato abbastanza per fermare questa Legge 194. Oggi siamo qui perché l’essere genitori e nonni ci ha fatto capire che la Vita è un grande dono di Dio … Signor Presidente, non possiamo più tacere di fronte a questi misfatti. Richiami i parlamentari a cambiare questa Legge … Da nonno, quanto bello è ricevere una carezza dal nipotino o un sorriso o giocare con lui. Da genitori non si poteva gustare tutto questo, perché impegnati nel troppo lavoro. Signor Presidente, anche Lei avrà ricevuto queste tenere carezze; non dovranno mai mancare, ma se continuiamo in questa strada di morte, Cristo ci leverà questa gioia. Sarà la fine di tutto, Signor Presidente. I giovani non sorridono più, a causa della Legge sul divorzio. Cosa abbiamo combinato noi, di una certa età, in quel tempo in cui abbiamo approvato quelle Leggi sul divorzio e sull’aborto!!! Tutto per il nostro egoismo!!! Ci dobbiamo inginocchiare e dobbiamo domandare perdono a Dio. Tra non molto, se non cambierà il nostro animo, arriverà la Legge sull’eutanasia … Se non abbiamo fede, che cosa porteremo nelle nostre mani, se non abbiamo fatto nulla per la Vita? Però, se abbiamo testimoniato e combattuto per questi valori, avremo questi piccoli martiri in Cielo che testimonieranno a nostro favore. Signor Presidente, coraggio! Si consacri a Maria. Le verrà data una grande gioia …”.
Nella sosta tra la prima e la seconda tavola rotonda pomeridiana, è stato fatto un collegamento all’aperto con Cuba, dove si è potuto sentire la voce vibrante del medico cattolico Oscar Elias Biscet, imprigionato dal regime comunista di Fidel Castro per aver denunciato la violazione dei diritti umani, in primis l’alto tasso abortivo di Cuba. Di questo cattolico pro-life perseguitato sono state riprodotte delle magliette con la sua effigie, che si potevano acquistare presso il banco libri tenuto dalla  Editrice Fede&Cultura, oppure anche reperibili presso il sito: www.fedecultura.com.
Nella seconda sessione pomeridiana il ruolo di moderatrice è stato assunto dall’insegnante Marisa Orecchia (FederVita Piemonte) che con piglio vivace e autorevole ha presentato uno dei più illustri promotori dello storico Movimento per la Vita italiano, il Dr. Silvio Ghielmi, il quale, con una incisiva relazione, ha ricordato i gloriosi nomi dei sostenitori pro-life italiani, dei quali, purtroppo, si è in parte perduta la memoria. Ha menzionato così meritoriamente Giuseppe Garrone, autore di iniziative forti come il Cassonetto della Vita (inaugurato dal famoso e grande scienziato francese Jerome Lejeune) o come il telefono S.O.S. Vita. Ha ricordato Francesco Migliori, primo Presidente del Movimento per la Vita e sostenitore della Fondazione Vita Nova nonché di innumerevoli e lodevoli iniziative, tra cui il Progetto Agata Smeralda “indirizzato- secondo le parole di Ghielmi- al sostegno di bambini poveri in Brasile con adozioni a distanza”. Anche il nome di Mario Paolo Rocchi, creatore del nome Progetto Gemma è stato doverosamente evocato. Silvio Ghielmi ha citato una importantissima data, il 7 maggio 1994, quando sulla tomba al cimitero di Mesero, Mons. Michel Schooyans, professore dell’Università Cattolica di Lovanio, grande difensore della vita a livello mondiale, celebrò la Messa per invocare la protezione di Santa Gianna Beretta Molla su quel Progetto Gemma che fece così tanto bene da raggiungere quota 1200 adozioni l’anno.
Ha concluso infine i lavori assembleari il Dr. Renzo Puccetti, scrittore e medico toscano, che ha voluto intensamente allacciarsi a quanto citato all’inizio di questo costruttivo pomeriggio: “Siamo in guerra; hanno dichiarato guerra all’uomo. Siamo chiamati a combattere contro un nuovo totalitarismo relativistico, espressivo di quella cultura della morte spesso richiamata da più parti”.
Ha incalzato in modo efficace il Dr. Puccetti (Responsabile “Scienza e Vita” di Pisa e Livorno): “Dobbiamo combattere senza lasciar sguarnito alcun fronte: da quello filosofico a quello scientifico, da quello etico a quello giuridico”. Ha ribadito ancora: “Dobbiamo batterci per leggi giuste e non dobbiamo autocensurarci. La Legge 194 è una Legge profondamente ingiusta”.
Gli interventi succedutisi sono stati ripresi da TelePace e registrati da RadioMaria.
Ci sono state infine le premiazioni per rendere omaggio a quanti si offrono per sostenere una “cultura della vita” con mezzi diversi. Sono stati quindi omaggiati di una prestigiosa targa commemorativa, nell’ordine, Gianpaolo Barra, Direttore della rivista apologetica “Il Timone”, il Prof. Roberto de Mattei, Presidente della Fondazione Lepanto, Giovanni Zenone, Presidente della Casa Editrice “Fede&Cultura”, l’ostetrica Maria Pellegrini e Padre Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria. Sono state celebrate tre Messe, in rito ordinario e straordinario secondo le indicazioni del Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI a cui hanno aderito numerose persone.
I sacerdoti e religiosi che hanno celebrato e che erano a disposizione anche per le confessioni appartenevano ai Francescani dell’Immacolata ed all’Istituto del Verbo Incarnato (IVE) di Segni. Anche le suore dei rispettivi ordini erano presenti ed hanno animato con pregevoli canti le liturgie.
Da menzionare infine ed elogiare l’organizzazione di questa stupenda marcia-evento per la deliziosa scelta del luogo, per il servizio efficace di bus navetta Maguzzano-Desenzano e per lo spirito di profonda amicizia e libertà che l’hanno animato. Un popolo in cammino, in marcia … per la Vita!

FABIO TREVISAN

lunedì 30 maggio 2011

A Roma ancora Chesterton: Fabio Canessa il 10 Giugno 2011 alla Vallicella


Vi segnaliamo quest'interessante iniziativa grazie alla comunicazione che ce ne ha fatto Gabriele Nicotra.

Si tratta di un incontro su Chesterton col brillantissimo Fabio Canessa alla Vallicella, la patria di San Filippo Neri, a Via della Chiesa Nuova a Roma.

Non potete mancare. E' una buona occasione per ritrovarsi e -perché no?- per programmare tra romani una sortita a Grottammare per il IX Chesterton Day.

Fateci avere foto e resoconto di quello che succederà, sicuramente sarà una bellissima serata. Fabio Canessa è un grande amico e fu protagonista di uno dei passati Chesterton Day con grande frutto per tutti.

domenica 29 maggio 2011

Oggi 29 maggio 2011 è il centoventisettesimo compleanno di Gilbert...

... per cui, da ritualisti convinti quali siamo, ripetiamo:

"Piegandomi alla cieca credulità, come son solito fare, alla mera autorità e alla tradizione dei miei maggiori, ingoiando superstiziosamente una storia che non mi fu possibile controllare a suo tempo con l'esperienza personale, io sono d'opinione fermissima di essere nato il 29 maggio 1874 a Campden Hill, Kensington, e d'esser stato battezzato, secondo le formule della Chiesa d'Inghilterra, nella chiesetta di San Giorgio, situata di fronte alla grande torre serbatoio che domina quella posizione elevata. Non pretendo che vi sia alcun significato particolare, nella relazione in cui si trovano le due costruzioni e mi rifiuto sdegnosamente di credere che tale chiesa fu scelta perché ci voleva tutta la potenza idrica della parte occidentale di Londra per farvi diventar cristiano".

Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia.

E per non perdere l'abitudine continuiamo a chiedere a Nostro Signore di manifestare la Sua gloria attraverso Gilbert.

Buon compleanno, caro amico buono, e chiedi al Signore per noi le tue splendide virtù!

Un aforisma al giorno

"Per quanto io riesca a capire, si reputa straordinario il fatto che un uomo sia normale, ordinario. Io sono ordinario nel senso più comune del termine, il che significa accettare un ordine, un Creatore e la creazione, e provare un senso di gratitudine per essa, ritenere la vita e l'amore quali doni costantemente buoni, il matrimonio e la galanteria quali leggi che giustamente li controllano e approvare le altre normali tradizioni comuni al nostro popolo e alla nostra religione".

Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

venerdì 27 maggio 2011

Un interessante articolo di Paolo Rodari sul Libano, cristiani ed islamici

http://www.paolorodari.com/2011/05/27/svolta-nei-rapporti-tra-vaticano-e-islam-in-libano-il-primo-raduno-tra-vescovi-e-imam/

Un aforisma al giorno

  • "E' una strana società, la nostra; se da una parte gli affari privati sono resi pubblici, è onesto dire che gli affari pubblici sono tenuti abbastanza privati".

    Gilbert Keith Chesterton, The Listener

L'incontro chestertoniano a Segni (RM)


Per adesso abbiamo solo una foto, speriamo di avere presto una cronaca dell'incontro.

Li vedete tutti questi giovani preti e seminaristi? Sono l'Istituto del Verbo Incarnato, che ha a Segni una sua casa.

Qualcuno di voi ne ha visto una folta e allegra schiera a Roma alla Civiltà Cattolica. Sorridono molto e amano molto Chesterton. Sono persone molto interessanti e coraggiose.

Qui sono con Gloria, padre Ian e Dermot e noi li ringraziamo per averci dato questa testimonianza visiva.

Un bell'articolo su Chesterton e sull'incontro di Roma su Tempi ("L'indicente anarchico Chesterton")

Lo trovate su Tempi in edicola...

Parla di noi, in particolare di quelli che erano attorno al tavolo a Roma, ma anche di tutti i chestertoniani d'Italia, di cui questa società si onora di essere la bandiera e il centro propulsore.

Bravo Berlicche, allora, questo diavolaccio così poco diavolo e così tanto chestertoniano (lo citiamo e riprendiamo spesso). Anzi, gli diciamo grazie per la pubblicità che fa alla buona causa chestertoniana.

A tutti ricordiamo che a Giugno (il 25 o il 26, un sabato o una domenica, dobbiamo ancora stringere... ma siamo lì! Credo faccia poca differenza, alla fine...) ci sarà il IX Chesterton Day, organizzato da noi della Società Chestertoniana Italiana. Ci saranno tanti amici, ed anche qualcuno di quelli che erano a Roma. E' una buona occasione per ritrovarci ancora una volta.

Bello, è la nona volta che in Italia ci si riunisce nel nome di Chesterton. Non è poca cosa, è un lavoro costante che tutti noi chestertoniani dobbiamo continuare a fare lì dove siamo. Più traffichiamo Chesterton, meglio il mondo starà, a partire da casa nostra, come ha giustamente detto qualcuno a Roma.

Un film sul beato Giovanni Duns Scoto

Festival in Vaticano, è l'ora di Duns Scoto


di Antonio Giuliano
10-05-2011


Puoi chiamarti anche Filippo Il Bello, per un francescano come Giovanni Duns Scoto (1265-1308) la fedeltà al Papa non aveva prezzo. Così quando il re gli intimò di firmare un libello che incriminava Bonifacio VIII preferì essere cacciato dalla Sorbona piuttosto che cedere alle minacce del sovrano. Filosofo tra i più eccelsi della cristianità, questo seguace di Francesco d'Assisi di origini scozzesi (Scoto viene proprio da Scozia) sfidò anche i teologi del suo tempo raggiungendo le vette più alte della fede. Giovanni Paolo II che l'ha beatificato nel 1993 l'ha definito «torre spirituale della fede» e «pilastro della teologia cattolica».
E Giovanni Duns Scoto sarà ora protagonista anche del prossimo "Mirabile dictu", l'International Catholic Film Festival (dal 12 al 21 maggio a Roma presso l'Auditorium vaticano di via della Conciliazione) ideato e voluto da Liana Marabini, produttrice, regista ed editrice, sotto l'Alto patronato del Pontificio Consiglio per la Cultura.Il teologo e filosofo medievale rivivrà in un film diretto da Ferdinando Muraca e interpretato da Adriano Braidotti, sotto la supervisione dei Francescani dell'Immacolata che ne hanno promosso la realizzazione.
Alla seconda edizione, la manifestazione cinematografica è già diventata punto di riferimento e di incontro per registi e attori di film, documentari, serie tv o docu-fiction, interessati a trasmettere la bellezza del messaggio evangelico e della storia della Chiesa (mirabile dictu in latino significa proprio bello da dire). Intenso il programma con giornate dedicate a "Gesù Cristo nel cinema" o ai film sul tema del "Sacerdote nell'immaginario collettivo". Saranno riproposte preziose pellicole d'archivio come i due film interpretati da Pio XII della Filmoteca Vaticana. E verrà assegnato un premio alla carriera all'attore Remo Girone.

Anche quest'anno sono stati selezionati, su un totale di ben 746 pellicole, quei film che promuovono modelli positivi e valori morali universali. L'anno scorso il premio del miglior film, il Pesce d'Argento (ispirato al primo simbolo cristiano), è andato a Désobéir, pellicola francese su Aristide de Sousa Mendes, un cattolico portoghese ancora poco conosciuto ma eroico, che ha salvato la vita di molti ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Quest'anno tra i favoriti
 ci sono God Mighty Servant di Markus Rosenmuller, Marcelino pan y vino di Josè Luis Gutierrez e l'italianissimo Duns Scoto (di cui già gira un trailer non ufficiale) scritto da Ferdinando Muraca che trae spunto anche dal libro Beato Giovanni Duns Scoto di Stefano Maria Manelli  (Casa Mariana editrice).  La pellicola girata nell'abbazia di Montelabate di Perugia e sulla costa anconetana, parte proprio con i drammatici momenti in cui il giovane professore francescano rifiuta di firmare il libello contro papa Bonifacio VIII del re Filippo Il Bello. Un atto di grande coraggio visto il prezzo da pagare: la rinuncia della cattedra alla Sorbona, l'Università di Parigi, e la via dell'esilio.

Ma l'acutezza
 del suo ingegno e la finezza delle sue speculazioni che gli valsero l'appellativo di Dottor Sottile emersero in tutta la loro forza nello scontro con alcuni teologi parigini. Giovanni Duns Scoto fu chiamato persino a discolparsi per aver formulato la dottrina dell'Immacolata Concezione, sei secoli prima del dogma di Pio IX. Al suo tempo sembrava infatti ancora impossibile sostenere che Maria fosse stata totalmente redenta da Cristo già prima della sua concezione.
Passò quindi alla storia come il dottore e il campione dell'Immacolata. Ma fu anche considerato un precursore del cristocentrismo: il primo grande assertore del primato di Cristo che espose in opere di alto spessore culturale e di grande complessità come la sua Summa.
Benedetto XVI che di recente ha voluto ricordare la figura di questo "teologo brillante" come di un uomo che «ci fa ricordare quante volte nella storia della Chiesa i cristiani sono stati perseguitati a causa della loro fedeltà a Cristo, alla Chiesa al Papa» ha parlato della vicenda di Giovanni Duns Scoto come di una vita «esemplare». Ora è anche una vita da film.

Un aforisma al giorno (sempre attuale, Chesterton!)

"Sono gli scettici a essere dei sentimentali. Più della metà delle «contestazioni» e delle chiacchiere sull’essere progrediti e progressisti è solo una forma fiacca di snobismo, che assume le caratteristiche del culto della giovinezza".




Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

Un aforisma al giorno

"Gli uomini non possono essere educati dalle macchine e se sarà anche possibile inventare il muratore o lo spazzino meccanico, non ci sarà mai il maestro o la governante meccanica".

Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

Un aforisma al giorno

"Oggi l’esame di coscienza è più spesso sollecitato e praticato tra i cattolici che tra i protestanti".




Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

mercoledì 25 maggio 2011

Un invito da padre Ian Boyd e Gloria Garafulich

Abbiamo ricevuto l'invito dalla cara Gloria Garafulich e ve lo giriamo molto volentieri, tradotto in italiano. Qui sopra il volantino.

"Cari amici del Chesterton Institute,
siamo lieti di informarvi ed invitarvi a una conferenza per celebrare il centenario de La Ballata del Cavallo Bianco di Gilbert Keith Chesterton.
Non vediamo l'ora di vedervi (...).

Gloria Garafulich - Grabois"


martedì 24 maggio 2011

Un aforisma al giorno - Ecco la differenza fondamentale di succo tra il capitalista e il distributista...

"In Inghilterra il possidente aumentò la sua forza mentre il contadino vide la sua diminuire. Riponevano entrambi il loro orgoglio nella proprietà privata della terra, ma esso fu sempre più legato al possesso di un grande podere e non di un semplice terreno. Così, a sua volta, il negoziante inglese smise di essere fiero di badare ai propri affari, ma si sentì fiero soltanto del numero di affari a cui poteva badare. Da tutto questo è derivata la megalomani mercantilistica di oggi, con la trasformazione logica del movimento che si discosta dal concetto di riunire tutti i mestieri in corporazioni. La sua genesi va ricercata nel passaggio da un ideale di umiltà, in cui molti fallirono, a un ideale di superbia nel quale (in forza della sua natura) solo alcuni possono avere successo".

Gilbert Keith Chesterton, La mia fede

Oggi è la festa della Madonna Ausiliatrice...

... la Madonna di Lepanto, la Madonna dei sogni e delle avventure di San Giovanni Bosco, l'Auxilium Christianorum delle care e belle Litanie Lauretane...

Oggi è una bella giornata, allora.

lunedì 23 maggio 2011

Chesterton in altre parole - Un giovane Malcolm Muggeridge di fronte alla sua enormità

Malcolm Muggeridge, convertito al cattolicesimo, racconta di una cena a Soho con suo padre alla quale partecipò il grande Gilbert Keith Chesterton.
Giusto per dare l'idea di quale celebrità fosse...

"Per quanto mi riguarda, è stata un'occasione di gloria inconcepibile. Ho osservato con fascino la massa enorme dell'ospite d'onore, il grande stomaco e le mani paffute, il suo pince-nez su un nastro nero era quasi perso nella vastità del suo volto, e quando dava atto a se stesso di ciò che egli considerava essere una buona osservazione, aveva un modo di soffiare nei suoi baffi che ricordava il suono di un palloncino che si sgonfia. Il suo discorso, se ne ha fatto uno, si è perso in me, ma io ho ancora vivo il ricordo di come ho convinto mio padre ad aspettare fuori del ristorante, mentre guardavamo il grande uomo farsi strada per la via avvolto in un mantello nero e con un cappello svolazzante alla bohemien vecchio stile con la tesa larga".

Malcolm Muggeridge, The Green Stick, London 1972

Chesterton in altre parole - Clive Staples Lewis lo definisce all'altezza dell'epica...


"Il Furioso, nel suo modo peculiare, è un grande capolavoro di costruzione come l'Oedipus Rex... C'è solo un critico inglese che potrebbe fare giustizia a questa coraggiosa, satirica, cavalleresca, farsesca poesia stravagante: il signor Chesterton dovrebbe scrivere un libro sulla epica italiana".

Clive Staples Lewis, The Allegory of love: a study in Medieval Tradition, Oxford, 1936, pp. 302-3

Ecco la Cina comunista e capitalista insieme! Quella con cui tutti vogliono fare affari!

CINA - VATICANO

Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina: Sheshan sotto controllo; sacerdoti arrestati

di Jian Mei

Dopo l'appello del papa, sacerdoti sotterranei sono stati portati via dalla pubblica sicurezza per una "gita" e non farli andare al santuario della Madonna di Sheshan. Preghiera per vescovi sotterranei, rapiti dalla polizia da decenni. Mons. Jia Zhiguo all'ospedale per cure al cuore, sotto vigilanza dei poliziotti. Dissacrata la tomba di un vescovo. Rosari, adorazioni e messe in obbedienza all'invito del papa. Ma alcuni dicono di non sapere del suo messaggio.



Shanghai (AsiaNews) – Fra difficoltà e arresti, i cattolici cinesi si preparano a celebrare domani la Giornata mondiale di preghiera per la Cina, lanciata da Benedetto XVI con la sua Lettera del 2007 ai fedeli della Cina. La Giornata coincide con la festa di Maria aiuto dei cristiani, venerata nel santuario nazionale di Sheshan, a circa 40 km sud-ovest da Shanghai.

 

In passato, il 24 maggio decine di migliaia di cattolici ufficiali e sotterranei andavano in pellegrinaggio al santuario, in un gesto comune di preghiera e riconciliazione. Dal 2008, la data della prima Giornata lanciata dal papa, il governo ha messo continui ostacoli alla partecipazione dei fedeli, bloccando i cattolici sotterranei, limitando l'afflusso dalle altre diocesi e permettendo solo a gruppi di fedeli di Shanghai di compiere il pellegrinaggio.

 

Fonti di AsiaNews confermano che anche quest'anno "la sicurezza a Sheshan è molto forte, con poliziotti e controlli con video-camere piazzate ovunque". Un sacerdote ha però confermato che domani mons. Xing Wenzhi, vescovo ausiliare di Shanghai andrà al santuario per celebrare una messa. L'ordinario della diocesi, mons. Aloysius Jin Luxian, 95 anni, non vi parteciperà, avendo però già presieduto messe al santuario il 2 e l'11 maggio scorsi.

 

Fonti della comunità sotterranea di Shanghai hanno dichiarato ad AsiaNews che ieri i loro sacerdoti sono stati "portati via dalla polizia, per un giro turistico a spese del governo" per impedire loro di fare il pellegrinaggio a Sheshan, come avevano programmato. Ieri nessuna comunità sotterranea della città ha potuto celebrare la messa per l'assenza dei loro sacerdoti.

 

Talvolta, alcune comunità riescono ad aggirare i controlli. Un giovane sacerdote racconta che nel 2010 la pubblica sicurezza ha tentato di fermarli, ma lui e il suo gruppo sono riusciti a raggiungere Sheshan. "Siamo arrivati a Sheshan il 24 maggio con molta tristezza e difficoltà, ma eravamo felici di offrire le nostre preghiere alla Madonna in quel giorno così speciale".

 

Si segnalano arresti anche fra i sacerdoti delle comunità sotterranee del Nord della Cina. Alcuni di loro hanno però preparato centinaia di copie della preghiera alla Madonna di Sheshan, distribuendole ai fedeli.

 

Benedetto XVI, nella sua Lettera, chiede di pregare per mostrare "solidarietà e sollecitudine" verso le "sofferenze passate e presenti" dei cattolici cinesi. Varie comunità sotterranee pregano per i loro vescovi, da decenni scomparsi nelle mani della polizia, e dei quali non si conosce il destino. Fra essi si ricordano mons. Giacomo Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 77 anni, arrestato e scomparso dal 1996 e mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 88 anni, arrestato e scomparso il 13 aprile 2001.

 

I cattolici di Zhengding vogliono pregare soprattutto per il loro vescovo, mons. Giulio Jia Zhiguo, dal 18 maggio ricoverato in ospedale a Shijiazhuang per problemi al cuore. Anche in ospedale il vescovo è sotto sorveglianza della polizia.

 

A Luoyang (Henan), i cattolici sotterranei pregheranno per il loro vescovo mons. Li Hongye, morto il 23 aprile scorso, dopo aver passato decine di anni ai lavori forzati. "La comunità è ancora in lutto – ha detto un sacerdote – e siamo molto dispiaciuti che le autorità abbiano demolito la croce eretta sulla tomba del nostro vescovo".

 

Ieri a Hohhot (Mongolia Interna), mons. Meng Qinglu ha ricordato ai fedeli di offrire preghiere nella Giornata di oggi, specie per coloro che non vanno in chiesa, perché ravvivino il loro entusiasmo per la fede e per l'unità e la comunione con la Chiesa universale.

 

A Taiyuan (Shanxi) le comunità, impossibilitate ad andare a Sheshan, compiranno domani il pellegrinaggio ai santuari locali del monte dei Sette dolori e del monte Guqun ("unica fonte"). Altre comunità hanno preparato rosari in comune, adorazione del santissimo sacramento e celebrazioni eucaristiche. Alcune comunità hanno detto ad AsiaNews di non sapere dell'ultimo appello del papa il 18 maggio scorso e non celebreranno la Giornata di preghiera.