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martedì 10 novembre 2009

Card. Caffarra: "Togliete anche il crocifisso, e l'uomo disprezzerà se stesso" e cita Chesterton


«Togliete pure il crocifisso dai muri, togliete anche questo ricordo e l’uomo non potrà che avere un profondo disprezzo di se stesso. Non lasciamoci ingannare dalla retorica della giustizia, dei diritti, e da simili cose. Sono orpelli». Lo sottolinea «con molta tristezza» il card. Carlo Caffarra in un editoriale che compare su Bologna Sette, supplemento domenicale al quotidiano cattolico Avvenire, curato dall’Arcidiocesi.

«Non è la prima volta – aggiunge Caffarra – che la Chiesa deve affrontare momenti difficili, anche se credo che in una situazione di tale radicato vuoto non si sia mai trovata». Ma la Chiesa «non ha paura di sfidare questo mondo, perchè possiede l’unico messaggio che può convincere l’uomo che la sua vita e la sua morte non sono un nulla. Perchè la Chiesa sa che Dio ha tanto amato l’uomo da morire sulla croce».

«Togliete la possibilità all’uomo di stupirsi di frontea lla sua dignità che ha il fondamento su quell'amore che spinge un Dio fin sulla croce, e a quel punto – afferma l’arcivescovo, citando il poemetto di Chesterton 'La ballata del cavallo bianco' – succederà che 'dall’onta scesa su Dio e sull'uomo, dalla morte e dalla vita rese un nulla riconoscerete gli antichi barbari. Saprete che i barbari sono tornatì».

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