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martedì 19 maggio 2009

Eluana Englaro - La forza dei fatti e le pagine per capirli


Torniamo ancora una volta ad occuparci della vicenda della povera Eluana Englaro, nella costante speranza di potere, nel nostro piccolo, aiutare i nostri lettori a giudicare con sguardo davvero umano una vicenda tristissima, che costituisce un vulnus enorme nella cultura della nostra Italia. Una vicenda che ci auguriamo si possa raccontare prima o poi con libertà, visto che riteniamo che sul punto ci sia una pesantissima cappa di intimidazione mediatica (guai a chi critica di Beppino Englaro, invocazione di "silenzi" anche da parte del Presidente della Repubblica stesso...).
Siamo ancora in un paese libero oppure vige una dittatura del relativismo che dilaga anche sul semplice manifestare i propri convincimenti?


L'Ancora e l'Avvenire pubblicano questo libro per fare luce sulla vicenda di Eluana Englaro riferendosi ai semplici fatti.

Da L'Avvenire di ieri 18 Maggio 2009.

Un libro che vuole essere il racconto dei fatti e delle verità (a cominciare da quelle scientifiche) accertate e incontrovertibili. Eluana Englaro, infatti, è morta il 9 febbraio scorso a Udine, dopo diciassette anni di stato vegetativo, chiudendo una vicenda che ha lacerato il Paese, ma lasciando aperti gli interrogativi che hanno scosso le coscienze e diviso gli italiani: era ancora una persona o solo un involucro umano? Nutrirla e mantenerla sana era un accanimento o un diritto dovuto a lei come a qualunque disabile? La sua era vita o non-vita? La legge è stata rispettata o aggirata?

Sul mistero Eluana molti si sono ritenuti in diritto di sostenere le loro "verità", ma a loro volta senza conoscere i fatti, spesso basandosi su notizie prive di fondamento o addirittura costruendole ad arte. Così le voci si sono sovrapposte e la verità è stata sepolta sotto mille contraddizioni, dimenticanze, omissioni, bugie.

Il volume Eluana. I fatti, edito da Àncora e Avvenire (12 euro, 144 pagine) e scritto dagli inviati di "Avvenire" Lucia Bellaspiga e Pino Ciociola, raccontando gli avvenimenti senza censure non intende gridare più forte di altri, ma offrire gli elementi sui quali ognuno potrà farsi un’opinione. È infatti un libro che nasce su impulso delle centinaia di lettori che in questi mesi hanno scritto al nostro giornale chiedendo di fare chiarezza nella ridda di voci e opporre alle mille versioni contrastanti una onesta e comprensibile della vicenda.

Tuttora ad esempio molti non sanno che Eluana non era attaccata ad alcuna "spina": volendone la morte, era quindi necessario che venisse provocata. Così come non sanno che non era affatto malata terminale - come qualcuno sosteneva - e che anzi non aveva alcuna malattia: era una disabile, come migliaia di altri casi. Anche sul suo stato fisico giornali e televisioni hanno detto e scritto di tutto. «Pesava meno di 40 chili», «il viso era tutto piagato da quelle lacerazioni che ai vecchi vengono sul sedere»...: intorno alla sua vita e al suo corpo si ballava una danza macabra quanto deformante. Facile a questo punto capire lo sgomento degli italiani, che non sapevano più a chi e a che cosa credere: Eluana il mostro o la bella addormentata? Nel suo "sonno" apparente sentiva che cosa avveniva nella sua stanza di Lecco? Portarla a morire togliendole nutrimento e acqua è stato un atto di barbarie o la giusta decisione per chiudere una vita che era stata definita "indegna"? E soprattutto la sua volontà - di Eluana - sarebbe davvero stata quella?

Il dibattito resta aperto. La posta in gioco adesso è qualcosa che in Italia nemmeno era mai stato concepito: il diritto di spegnere le vite che qualcuno (lo Stato, i magistrati, un genitore...) ritenesse non-vite.

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