Gli amici dissero che era diventalo matto, ma non lo conoscevano abbastanza, perché in quel senso Chesterton matto lo era sempre stato. Ora si rivelava pienamente, fino alle conseguenze ultime, la "pazzia" che gli aveva suggerito una verità lieta e terribile: che «la bestemmia che fa tremare le stelle» è dire che un fiore «è soltanto un fiore» (perché «se si recide il soprannaturale ciò che resta è l'innaturale»); e si rendeva chiaro, davanti a un fiore come a ogni altra creatura, che «la Chiesa è la sola mente che rimane intatta in mezzo alla frantumazione del mondo».
Giovanni Casoli, Novecento letterario italiano ed europeo: autori e testi scelti, Volume 1
Nessun commento:
Posta un commento