Quando difendo la famiglia non voglio dire che è sempre una famiglia pacifica; quando sostengo la tesi del matrimonio non voglio dire che è sempre un matrimonio felice. Intendo dire che è il teatro di un dramma spirituale, il luogo dove accadono delle cose, specie le cose che contano. Non è tanto il luogo in cui un uomo uccide la moglie quanto piuttosto il luogo in cui può prendere la decisione altrettanto sensazionale di non ucciderla. C'è del vero nell'affermazione cinica che definisce il matrimonio un processo giudiziario, ma perfino il cinico riconoscerà che un processo si può concludere con l'assoluzione. E il motivo per cui la famiglia ha questo ruoIo centrale e decisivo è lo stesso che sul piano politico la rende l'unico sostegno della libertà e il suo banco di prova: la famiglia è infatti la sola cosa che l'uomo libero fa da sé e per sé. Altre istituzioni, siano esse dispotiche o democratiche, devono in larga misura esser fatte per lui da altri. Non c'è alcun altro tipo di organizzazione del genere umano che possa dare questo potere e questa dignità non solo al genere umano ma agli uomini.
Gilbert Keith Chesterton, In difesa delle unità drammatiche, in Come si scrive un giallo.
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