Il secondo grande principio (dei racconti gialli, n.d.r.) è che l'anima della fiction gialla non è la complessità bensì la semplicità. II segreto può apparire complesso, ma dev'essere semplice; e anche in ciò è un simbolo dei misteri più alti. Lo scrittore c'è per spiegare il mistero; non deve però trovarsi nella necessità di spiegare la spiegazione. La spiegazione deve spiegarsi da sé; dev'essere qualcosa che può essere sibilata (dal cattivo, ovviamente) in un bisbiglio di poche parole oppure strillata dall'eroina prima di svenire sotto lo shock della tardiva percezione che due più due fa quattro. Invece certi investigatori letterari rendono la soluzione più complicata del mistero e il delitto più complicato della soluzione.
Gilbert Keith Chesterton, Come si scrive un giallo.
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