Se si desidera un test preciso per dividere il vero romantico dal falso (utile quando si considerano le affermazioni di un poeta, di un genero o di un professore di storia moderna), il migliore che mi viene in mente è questo: che al falso romantico piacciono tanto i castelli quanto le cattedrali. Se il poeta o l'amante ammira le rovine di una fortezza feudale tanto quanto le rovine di una casa religiosa, allora ciò che ammira sono le rovine; ed è lui stesso una rovina. Il medievalismo gli piace perché è morto, non perché un tempo era vivo; e il suo piacere per il passato poetico è frivolo come un ballo in maschera. Perché i castelli testimoniano solo ambizioni, ambizioni che sono morte; morte perché frustrate o morte perché realizzate. Ma le cattedrali non testimoniano ambizioni, bensì ideali; e ideali ancora vivi. Sono più che vivi, anzi sono immortali perché sono ideali che nessun uomo è mai riuscito a frustrare o a realizzare.
Gilbert Keith Chesterton, Lunacy and Letters.
Nessun commento:
Posta un commento