Si può dire che l'istituzione della casa è l'unica istituzione anarchica. Vale a dire, è più antica della legge e si colloca al di fuori dello Stato. Per sua natura è rinnovata o corrotta dalle forze indefinibili della consuetudine o della parentela. Questo non significa che lo Stato non abbia alcuna autorità sulle famiglie; l'autorità dello Stato è invocata e dovrebbe essere invocata in molti casi anomali. Ma nella maggior parte dei casi normali di gioie e dolori familiari, lo Stato non ha modo di entrare. Non è tanto che la legge non debba interferire, quanto che non possa farlo. Come ci sono campi troppo lontani per la legge, così ci sono campi troppo vicini; come un uomo può vedere il Polo Nord prima di vedere la propria spina dorsale. Le questioni piccole e vicine sfuggono al controllo almeno quanto quelle vaste e lontane; e i dolori e i piaceri reali della famiglia ne sono un esempio lampante. Se un bambino piange per la luna, il poliziotto non può procurargliela, ma non può nemmeno fermare il bambino. Creature così vicine l'una all'altra come marito e moglie, o una madre e i figli, hanno un potere di rendersi reciprocamente felici o infelici che nessuna coercizione pubblica può gestire. Se un matrimonio potesse essere sciolto ogni mattina, non restituirebbe il riposo notturno a un uomo tenuto sveglio da una ramanzina; e a cosa serve dare molto potere a un uomo che vuole solo un po' di pace? Il bambino deve dipendere dalla madre più imperfetta; la madre può essere dedita ai figli più indegni; in questi rapporti le rivalse legali sono vane. Anche nei casi anormali in cui la legge può intervenire, si trova costantemente questa difficoltà, come sanno molti magistrati disorientati. Deve salvare i bambini dalla fame togliendo loro il capofamiglia. E spesso deve spezzare il cuore di una moglie perché il marito le ha già rotto la testa. Lo Stato non dispone di uno strumento abbastanza delicato per rimuovere le abitudini radicate e gli affetti ingarbugliati della famiglia; i due sessi, felici o infelici che siano, sono incollati troppo strettamente perché si possa infilare tra loro la lama di un coltellino legale. L'uomo e la donna sono una sola carne - sì, anche quando non sono un solo spirito. L'uomo è un quadrupede.
Gilbert Keith Chesterton, Cosa c'è di sbagliato nel mondo?
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