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domenica 16 luglio 2023

Oggi ricorre il settantesimo anniversario della morte del grande Hilaire Belloc.



Hilare Belloc è morto il 16 luglio 1953, 11 giorni prima del suo 83° compleanno. Ricordiamoci di pregare per la sua anima in questo giorno.

Una volta scrisse: «Quando sarò morto, spero che si possa dire: "I suoi peccati erano scarlatti, ma i suoi libri erano letti"».

Padre di quattro figli, uno dei quali morì in guerra, perse presto la giovane e tanto amata moglie Elodie Hogan, della quale si innamorò a prima vista e per la quale aveva attraversato due volte l'oceano Atlantico vendendo tutti i suoi pochi beni, arrivando a New York senza il becco di un quattrino, guadagnandosi i soldi per arrivare in California, dove la giovane donna viveva, dando conferenze di storia e giocando a carte.

Raggiunse Roma a piedi in pellegrinaggio da Londra scrivendo poi un diario di viaggio splendido.

Durante un comizio per l'elezione del rappresentante alla Camera dei Comuni nel collegio di South Salford (troverete notizie sull'elezione di Belloc, sui suoi discorsi alla Camera dei Comuni e molto altro ancora in questo blog) si racconta che pronunciò queste parole: «Signori, sono cattolico. Per quanto possibile, vado a Messa ogni giorno. Questo è un rosario. Per quanto possibile, mi inginocchio e recito questi grani ogni giorno. Se mi respingerete a causa della mia religione, ringrazierò Dio di avermi risparmiato l'indegnità di essere il vostro rappresentante». Ad esso seguì uno scrosciante applauso dopo qualche decina di secondi di silenzio leggermente perplesso.

Quando morì Chesterton, il suo amico di mille battaglie, lo trovarono silente al pub davanti a una pinta di birra.

Scrisse un bellissimo libro che valorizzava l'apporto del suo carissimo amico nella letteratura inglese, e tantissimi altri libri di storia e romanzi, il primo da leggere dei quali è Lo Stato servile.

Avere per amico un mastino del genere doveva essere un dono grandissimo.

Grati ne celebriamo la cara memoria.

Hilaire Belloc (1870-1953)

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