Vi propongo la lettura di questo recente articolo di Joseph Pearce, che parla di distributismo e di speciose polemiche volte a screditare l'idea (il distributismo) screditando l'uomo (in questo caso Hilaire Belloc, spacciato per antisemita). L'articolo è del bravo Joseph Pearce, autore di molti saggi su Belloc e su Chesterton nonché delle rispettive biografie (vi è ampia traccia di tutto ciò sul blog).
Oggi basta davvero poco per passare nella lista nera del politicamente corretto e da lì nel tritacarne dal quale non si esce mai più. Addirittura c'è il terrore di nominare qualcuno, anche se ha detto cose giuste in sé, per timore di esservi associati, il che è piuttosto ridicolo. Ma qualcosa bisogna pur fare. La prima cosa è capire e non limitarsi a leggere i titoli sparati a duecento chilometri orari.
Marco Sermarini
In a recent essay, Veronique de Rugy focuses her ire on Alexander Salter, author of a forthcoming book entitled “The Political Economy of Distributism.” She apparently seeks to discredit the book by discrediting its author as an admirer of the “antisemitic” Hilaire Belloc. This is really all too silly to be taken seriously
(nostra traduzione: In un recente saggio, Veronique de Rugy si scaglia contro Alexander Salter, autore di un libro di prossima pubblicazione intitolato "The Political Economy of Distributism". A quanto pare, l'autrice cerca di screditare il libro in quanto ammiratore dell'"antisemita" Hilaire Belloc. Tutto ciò è davvero troppo sciocco per essere preso sul serio).
We live in a post-rational age which has rejected the pursuit of truth for the pursuit of power. In such an age, we no longer engage in rational dialogue but merely seek to defeat our opponent by whatever means are at our disposal. Take, for instance, an article published on May 5 in the National Review by Veronique de Rugy. It is clear that she does not know anything about distributism, which she mislabels “distributionism”. Yet this does not stop her from attacking it. Since she doesn’t know what it is and cannot therefore discuss its merits or flaws from anything but a perspective of ignorance, she seeks to demonize it by association. She stoops to conquer through the employment of the ad hominem attack, the rhetorical equivalent of stabbing someone in the back because you cannot face his arguments face to face.
(nostra traduzione: Viviamo in un'epoca post-razionale che ha rifiutato la ricerca della verità per la ricerca del potere. In quest'epoca, non ci impegniamo più in un dialogo razionale, ma cerchiamo semplicemente di sconfiggere il nostro avversario con qualsiasi mezzo a nostra disposizione. Prendiamo ad esempio un articolo pubblicato il 5 maggio sulla National Review da Veronique de Rugy. È chiaro che non sa nulla del distributismo, che definisce erroneamente " distribuzionismo". Eppure questo non le impedisce di attaccarlo. Poiché non sa cosa sia e non può quindi discuterne i pregi o i difetti se non da una prospettiva di ignoranza, cerca di demonizzarlo per associazione. Si abbassa a conquistare attraverso l'uso dell'attacco ad hominem, l'equivalente retorico del pugnalare qualcuno alle spalle perché non si possono affrontare i suoi argomenti faccia a faccia).
Il resto dell'articolo è qui sotto:
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