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giovedì 25 agosto 2022

Speciale elezioni! Perché non esistono più grandi uomini? Ce lo spiega Chesterton | da Pangea.

Nata nel marzo del 1944, la rivista “Aretusa”, stampata da Gaspare Casella in Napoli, fu diretta per i primi numeri da Francesco Flora, crociano, antifascista, autore di studi importanti su Giovanni Pascoli, Foscolo, Tasso e Carducci, e, soprattutto, di una imponente – e incompiuta – Guida alla poesia che raccoglieva, per dire, reperti di Poesia della Bibbia e Poesia dell’Egitto e della Mesopotamia. Secondo gli aurei intenti di Flora, la rivista si prefiggeva “di ritrovare quegli studi nei quali, secondo la parola di Dante, l’uomo si eterna”, recuperando “nella sua purezza” il concetto di “umanesimo”, straziato da anni di guerra. Intenti un tanto astratti. La rivista durò quindici fascicoli, fino al 1946, e fu diretta, dopo Flora, da Fausto Nicolini e da Carlo Muscetta. All’epoca di Flora, il segretario di redazione era Gabriele Baldini, futuro marito di Natalia Ginzburg, traduttore di Christopher Marlowe, Edgar Allan Poe e George Orwell, curatore dell’opera completa di Shakespeare. Nata come pubblicazione bimestrale, costava cinquanta lire a numero.

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Il bello di “Aretusa”, piuttosto, sta nelle aperture internazionali, a volte inattese. Nella sezione “Note e documenti” si pubblica un sagace editoriale di Gilbert Keith Chesterton, che qui ricalchiamo. Convertitosi al cristianesimo nel 1922, narratore di talento, saggista micidiale, GKC era assai noto in Italia: Emilio Cecchi lo aveva tradotto e intervistato su “La Ronda”, nel 1931 Enrico Caprile ne tracciava un profilo filosofico con queste parole...


Il resto qui sotto:

https://www.pangea.news/chesterton-politica-uomini-grandi/

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