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domenica 28 aprile 2019

Chi era Flambeau?

Uno delle cose che più mi spiacciono è la sufficienza con cui certi lettori di Chesterton considerano I Racconti di Padre Brown. Sono assolutamente parziale. Quando avevo cinque anni vidi le sei puntate in tv dirette da Vittorio Cottafavi e sceneggiate da Edoardo Anton, con Renato Rascel e Arnoldo Foà (rispettivamente Padre Brown e Flambeau) e lì mi innamorai del pretino. L'ho raccontato centinaia di volte e non voglio tediare.

Vorrei dare qualche notizia, però, sul grande Flambeau, di cui si parla poco.

Flambeau è l'aiutante di Padre Brown, coprotagonista di molte avventure della serie dedicata dal nostro Gilbert al prete investigatore. Padre Brown lo scopre e lo converte e lui cambia vita, divenendo suo aiutante. Bella storia, davvero. Molto ben raccontata visivamente dal già citato Cottafavi. 

Va detto che il suo nome è in realtà uno pseudonimo; il suo vero cognome è Duroc. Il nome di battesimo è Hercule.
Aveva ripreso il suo vero nome di famiglia, Duroc; il suo appellativo - La Torcia - era solo un nome di battaglia, di quelli che servivano a uomini come lui per muovere guerra alla società.
Gilbert Keith Chesterton, Il segreto di Padre Brown
La qualifica ufficiale dell'uomo alto era: il signor Hercule Flambeau, agente investigativo privato, che si recava nel suo nuovo ufficio, di fronte alla chiesa.
Gilbert Keith Chesterton, L'occhio di Apollo
Flambeau è alto e robusto (sei piedi e quattro pollici in misure imperiali, un po' più un metro e novantatré), ed è dotato di una forza strabiliante. Chesterton, che era anche lui grande, era attratto dalla forza fisica, tanto da infarcire le sue novelle di personaggi "grandiosi" e capaci di cose grosse. Uno di essi (per capirci) è Patrick Dalroy, il protagonista de L'Osteria Volante. Ma torniamo al nostro Flambeau. Ecco come l'autore descrive la potenza dell'ex ladro:

Era un guascone di statura gigantesca e di grande coraggio fisico; si raccontavano di lui le più inverosimili storie sugli sfoghi della sua prestanza atletica, su come avesse messo a testa in giù il juge d’instruction, per "fargli schiarire le idee", su come avesse corso giù per la Rue de Rivoli con un poliziotto sotto ciascun braccio... C'era una sola cosa che Flambeau, nonostante tutta la sua abilità nel travestirsi, non poteva nascondere: la sua notevole statura. ... Stava ben attento se vedesse qualcuno, ricco o povero, maschio o femmina, che superasse i sei piedi: infatti Flambeau li superava di quattro pollici.
Gilbert Keith Chesterton, L'innocenza di Padre BrownLa croce azzurra


Ecco qualche sua parola sulla sua conversione:

"Non c'è nulla di mistico, di metaforico o di masochistico nella mia confessione", disse Flambeau. "Ho rubato per vent'anni con queste mie mani, e sono sfuggito alla polizia con questi miei piedi. Spero che ammetterete che le mie attività furono pratiche, come spero che ammetterete che i miei giudici e inseguitori trattavano davvero con il crimine. Credete che non conosca a fondo tutto ciò che riguarda i loro modi di reprimere il crimine? Non ho forse ascoltato i sermoni dei giusti e visto il freddo sguardo delle persone rispettabili? Non sono forse stato catechizzato con quello stile elevato e distaccato, non mi è stato forse chiesto come fosse possibile per qualcuno cadere così in basso, e farmi dire che nessuna persona decente avrebbe mai potuto nemmeno sognare una simile depravazione? Credete che tutto ciò che mi hanno fatto non mi abbia causato altro che riso? Solo il mio amico qui mi disse che sapeva esattamente perché rubavo, e da allora non l'ho più fatto".
Gilbert Keith Chesterton, Il segreto di Padre BrownIl segreto di Flambeau

Qualche notizia, ecco, anche solo per far venire la curiosità.

Marco Sermarini

John Light nei panni di Flambeau
nella recente serie inglese
(francamente troppo finta...).

Arnoldo Foà ne La croce azzurra nei panni di Flambeau
(questo ci piace)

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