Un uomo in genere non riesce a dimenticare il giorno delle sue nozze, specialmente un matrimonio altamente comico come il mio. Perché la famiglia ricorda contro di me un certo numero di leggende ormai familiari, sul perdere treni, sullo smarrimento di bagagli, e altre cose ritenute ancor più eccentriche. È stato asserito contro di me, ed in perfetta verità, che mi sarei fermato sulla strada per bere un bicchiere di latte in un negozio e comprare una pistola con cartucce in un altro. Alcuni li hanno visti come singolari regali di nozze per uno sposo da donare a se stesso; e se la sposa avesse saputo meno a proposito dello sposo, suppongo che avrebbe potuto immaginare che fosse un suicida o un assassino o, peggio ancora, un astemio. Mi sembravano le cose più naturali del mondo. Non ho comprato la pistola per uccidere me stesso o mia moglie; non sono mai stato veramente moderno. L'ho comprata perché era la grande avventura della mia giovinezza, con l'idea generale di proteggerla dai pirati che infestano senza dubbio i Norfolk Broads, verso i quali eravamo diretti; dove, dopo tutto, c'è ancora un numero sospettosamente elevato di famiglie con nomi danesi. Non mi infastidirà se tutto ciò verrà definito infantile; ma ovviamente si trattava piuttosto di una reminiscenza dell'adolescenza, non dell'infanzia.
Gilbert Keith Chesterton, Autobiografia
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