Gli amici sanno che siamo collaboratori e tifosi del Sierra Leone Chesterton Center, della cui eroicità, saggezza e determinazione trovate ampia documentazione in questo blog. Io mi onoro di essere amico di John Kanu, il capo di questa rete di cooperative di famiglie africane che hanno scelto di non gettare la propria vita nel miraggio del capitalismo e dei nostri luoghi (non oso chiamarli nazioni) senza Dio e senza legge per rimanere attaccati alla loro terra per farla diventare un posto bello e buono senza essere attaccati alle ONG per sopravvivere.
In questo articolo di tre anni fa Tempi ritirò fuori il nostro eroe che gli avevamo fatto conoscere. Mi sembra ancora attualissimo, non è cambiato niente, purtroppo per noi. Per John sì, siamo riusciti ad aiutarli ancora di più favorendo la loro responsabilità. Oggi hanno aperto il loro mercato distributista (non capitalista, non socialista: distributista!) e la loro scuola professionale.
Io sono testimone del dolore di John nel vedere i suoi "fratelli neri" (sono sue le parole) a vivacchiare qui in Italia. Mi disse: "Perché sono qui? C'è tanto da fare da noi...".
Penso sia più che sufficiente.
Le rivoluzioni non si fanno alla tastiera ma aiutandosi in Croazia, in Francia, in Irlanda, in Inghilterra, in Repubblica Ceca, in Africa, in America, in Terrasanta (cito solo dei posti dove il nome di Chesterton ci ha fatto trovare amici). Le rivoluzioni si fanno andando contro corrente, come ci ha insegnato Chesterton, e senza aspettare politici o sciamani.
Al Chesterton Day ne parleremo con chi ha coraggio.
Marco Sermarini
https://www.tempi.it/strage-mediterraneo-aiutiamoli-casa-loro-chesterton#.WyALTC_ktgc
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